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Il birrificio The Wall (provincia di Varese) cerca un head brewer per ampliamento team

Il birrificio artigianale The Wall, con sede a Venegono...

Birrificio vende macchina per dryhopping esterno

Birrificio vende macchina per dryhopping esterno della Easy-brau (anno...

Il birrificio Busa dei Briganti cerca un birraio con esperienza per assunzione immediata

Il Birrificio Busa dei Briganti cerca per assunzione immediata...
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Birrificio ligure vende impianto di produzione completo con sala cotte da 5 hl

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Birrificio ligure vende impianto di produzione da 500 litri, fermentatori, riempitrice per bottiglie longneck e lattine. L’attrezzatura è situata a La Spezia ed è del 2016, salvo dove scritto diversamente:

  • Kit Impianto birra Junior 500, Polsinelli
    • 1 Pentola di ammostamento da 500 litri
    • 1 Pentola di boil da 500 litri + Filtro HALO
    • 1 Pentola di sparge da 300 litri
    • 3 strutture inox di supporto per pentole
    • 2 fornelloni radiali inox (26 Kw)
    • 1 fornellone radiale inox (35 Kw)
  • 4 Fermentatori, non isobarici, fondo conico 30° refrigerato 500 litri con valvola motorizzata, Polsinelli
  • 1 Fermentatore, non isobarico, fondo conico 30° non refrigerato 550 litri, Polsinelli anno 2022
  • 1 Quadro elettrico a 5 posizioni
  • 1 Refrigeratore GRA 3000 Compact
  • 1 Scambiatore di calore maxi 80 a 22 piastre inox, smontabili e sanificabili
  • 1 Elettropompa ep mini b per sparge e travasi, con inverter per regolazione flusso
  • 1 Elettropompa ep midex 30 b per whirlpool e travasi
  • 1 Elettropompa per birra Novax 20 BEER LOW
  • 1 Filtro a squadra AISI304 DN 50 rete, filtrante AISI316 0.5 mm
  • 1 Mulino 1,1 HP Engl Derby 220V + Supporto per Mulino Engl Derby
  • 1 Riempitrice daniCanFiller Model 2 MF “33 cl bottiglie longneck & lattine” anno 2022

Per maggiori informazioni è possibile contattarmi al numero 342 5279345 oppure scrivere all’indirizzo info@laspeziabrewingcompany.it.

Nuove birre da Wild Raccoon, Antikorpo, Birranova, Lucky Brews, Dank Brewing e White Dog

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Parlando di nuove birre, l’appuntamento da cerchiare in rosso sul calendario è quello con il Ballo delle Debuttanti, l’evento con cui tradizionalmente ci avviciniamo all’inizio della Italy Beer Week. Delle 13 creazioni che da venerdì 14 a domenica 16 marzo troverete presso il Mercato Centrale di Roma abbiamo scritto la scorsa settimana, perciò oggi ci dedichiamo ad altre produzione affacciatesi per la prima volta sul mercato nelle scorse settimane. In termini di produzioni inedite siamo già ampiamente oltre quelle censite nello stesso periodo dello scorso anno: se questo dato valesse come cartina di tornasole per il settore – e non è escluso che possa essere considerato tale – la situazione poi non sarebbe così nera come molti la dipingono.

Birrificio vende impianto di maltazione da 500 kg di orzo per ciclo

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Vendesi impianto di maltazione Braumaster Power-Malz del 2015 da 500 kg di orzo per ciclo, composto da tino di macerazione, tino di germinazione, tino d’essiccazione, tino d’accumulo di acqua gelida con chiller, pannelli di controllo, pompe di servizio varie, scambiatore di calore con bruciatore esterno. Capacità di produzione mensile: 2500-3500 kg di orzo (circa 2000-2800 kg di malto finito).

L’impianto è stato acquistato usato nel 2021 (due cicli all’attivo), è stato posizionato e testato dal produttore presso la nostra sede ma non è mai entrato in produzione. Sostanzialmente pari al nuovo.

L’impianto è suddiviso in tini dedicati per ogni fase di produzione malto.

Il tino di macerazione è dotato di un fondo piatto su cui si trovano degli ugelli d’aria per poter ricircolare e areare il cereale durante l’imbibizione.

Il germinatoio è dotato di un fondo filtrante (piastre d’acciaio tagliate al laser) con un aspo centrale per mantenere in lento movimento il cereale. È inoltre dotato di un sistema di raƯreddamento del cereale durante la fase di germinazione tramite l’aspersione di acqua gelida (prelevata dal tino d’accumulo dedicato).

L’essiccatoio è dotato di un aspo centrale per il lento rimescolamento del cereale, di un letto filtrante (piastre d’acciaio tagliate al laser) e dei condotti di entrata ed uscita dell’aria. Nei condotti di entrata dell’aria calda si trovano degli ugelli per insufflare acqua per poter realizzare malti caramellati. Sul circuito di uscita dell’aria dal tino di essicazione è presente una valvola per poter riciclare l’aria calda nelle fasi finali di essiccazione in maniera da risparmiare energia.

All’esterno è presente uno scambiatore di calore tubo in tubo per il riscaldamento dell’aria dedicata all’essicazione, tramite un bruciatore a gas. L’aria è convogliata verso l’essiccatore tramite due ventilatori industriali. Nota bene: non vi è contatto diretto tra i fumi di scarico del bruciatore e l’aria in entrata verso l’essiccatore.

L’impianto è dotato di una serie di pompe per la movimentazione del cereale misto ad acqua.

Il controllo delle temperature e delle umidità nelle varie fasi avviene tramite il pannello di controllo dedicato, così come la gestione delle relative tempistiche.

Sul tino di germinazione è stato sostituito l’aspo centrale per poter gestire in maniera adeguata i carichi di orzo a piena capacità produttiva. Questa implementazione ha migliorato sensibilmente le capacità produttive e germinative dell’impianto.

Prezzo: 27.500 € trattabili.

Chi fosse interessato può inviare una mail all’indirizzo info@radicalbrewery.it o contattare il numero 347 344 0304 (Gabriele)

I 10 anni di blackout della birra artigianale negli USA: cosa ci dicono del momento italiano?

La birra artigianale in Italia sta vivendo un momento molto complicato, con un deciso rallentamento derivante da ragioni disparate. La situazione ha causato diverse chiusure, alcune eccellenti, e ha fiaccato il morale del settore oltre quanto suggerirebbe la logica. Appurato che la fase di ascesa della birra artigianale è ormai conclusa, ora è il momento di comprendere le sfide che impone il futuro e individuare possibili strategie di ripresa. Un aiuto arriva dagli Stati Uniti, dove il successo della craft beer è stato meno lineare di quanto si pensi. Al contrario, alla fine degli anni ’90 cominciò un lungo periodo di stagnazione che sembrò decretare la fine del fenomeno, prima della nuova ripartenza. Bisognò attendere il 2009 perché i numeri tornassero a crescere, segnando l’inizio di quella strepitosa cavalcata che abbiamo conosciuto in anni recenti.

Il decennio di stagnazione della birra craft negli USA

Del decennio di stallo della birra artigianale negli Stati Uniti scrivemmo nel 2014, in un periodo di grande crescita per il nostro comparto. I dati italiani erano entusiasmanti e proprio quell’entusiasmo spinse molti analisti a chiedersi se non ci fosse il rischio di un’implosione del settore. La stessa che aveva caratterizzato la scena americana tra il 1999 e il 2008: dieci anni in cui il numero totale dei birrifici attivi aumentò di appena dieci unità, passando da 1.564 a 1.574 (fonte Brewers Association). Una lunghissima parentesi, dunque, peraltro inframmezzata da molte annate con un bilancio negativo tra aperture e chiusure.

La fase di stagnazione arrivò dopo un momento molto positivo, che coincise con la comparsa delle prima birre craft sul mercato americano. Eravamo a metà degli anni ’80 e da quel momento il numero dei birrifici aumentò gradualmente, con una crescita di oltre il 1000%. Poi, come detto, l’ascesa di bloccò per un decennio, prima di ripartire in maniera ancora più decisa: era cominciata la seconda ondata di microbirrifici, quella che negli anni ’10 ha rappresentato un fenomeno senza precedenti, favorendo il clamoroso sviluppo della scena brassicola statunitense.

I motivi del decennio di stagnazione

Quali furono i motivi del decennio di stagnazione della birra artigianale negli Stati Uniti? La risposta non è semplice, anche perché non ci fu una sola causa a decretarla. Analizzando diverse fonti, possiamo formulare le seguenti ipotesi:

  • Saturazione del mercato e competizione
    Negli anni ’90 il mercato statunitense della birra artigianale raggiunse un punto di saturazione. Il numero di birrifici artigianali era cresciuto rapidamente negli anni precedenti, ma molti di essi non riuscivano a differenziarsi sufficientemente in termini di qualità od offerta. Ciò portò a una forte competizione interna, con molti birrifici che faticarono a mantenere un livello sostenibile di redditività.
  • Mancanza di distribuzione e visibilità
    I birrifici artigianali spesso non avevano accesso a canali di distribuzione ampi o efficienti. La grande distribuzione era dominata dai marchi industriali, che controllavano la maggior parte degli scaffali nei negozi e nei bar. Questo limitò la capacità dei birrifici artigianali di raggiungere un pubblico più ampio.
  • Qualità inconsistente
    La rapida espansione attirò nuovi produttori, alcuni dei quali con competenze limitate, causando una variabilità nella qualità delle birre offerte e una conseguente perdita di fiducia da parte dei consumatori.
  • Mancanza di educazione del consumatore
    Molti consumatori non erano ancora pienamente consapevoli delle peculiarità delle birre artigianali, limitando la domanda rispetto alle aspettative dei produttori.
  • Crisi economica e cambiamenti nei consumi
    Gli anni ’90 videro periodi di recessione economica che influenzarono i consumi. I bevitori tendevano a optare per opzioni più economiche, privilegiando le birre industriali rispetto a quelle artigianali, spesso più costose.

La ripresa di fine anni 2000

Gli ultimi anni 2000 cominciarono a mostrare una ripresa, che poi divenne una scalata impressionante nel decennio successivo. Da cosa fu causata la ripartenza? Anche in questo caso non è facile trovare una risposta, anche perché i motivi furono diversi. Ne possiamo abbozzare alcuni, comunque fondati sulle analisi del periodo.

  • Innovazione e diversificazione dei prodotti
    A partire dagli anni 2000, i birrifici artigianali iniziarono a innovare, introducendo nuovi stili e proponendo nuovi sapori. Le India Pale Ale (IPA) divennero un fenomeno di culto, attirando l’attenzione dei consumatori con il loro intenso profilo aromatico. Questa diversificazione contribuì a rilanciare l’interesse per la birra artigianale.
  • Cultura del consumo e consapevolezza
    Stabilendo un trend che poi sarebbe diventato decisivo in maniera trasversale, i consumatori iniziarono a cercare esperienze di consumo più autentiche e legate al territorio. La birra artigianale, con la sua enfasi sulla qualità e sulla tradizione locale, rispose perfettamente a questa domanda, fornendo il valore aggiunto di prodotti di nicchia.
  • Espansione della distribuzione e del marketing
    I birrifici artigianali migliorarono la loro presenza nei canali di distribuzione, sia attraverso accordi con catene di supermercati, sia attraverso la vendita diretta nei loro locali. Inoltre, l’uso strategico dei social media e degli eventi locali aumentò considerevolmente la visibilità del settore.
  • Supporto istituzionale e culturale
    Organizzazioni come la Brewers Association svolsero un ruolo cruciale nel promuovere il settore, fornendo risorse, formazione e advocacy e superando ostacoli di tipo burocratico.

Conclusioni

L’evoluzione della birra artigianale negli Stati Uniti dimostra che un fenomeno di successo non ha mai un’evoluzione costante nel lungo termine. Sebbene nell’arco di trent’anni abbia raggiunto numeri impressionanti, la crescita della craft beer è passata anche attraverso una fase di stabilizzazione e stagnazione, dalla quale il mercato è tuttavia uscito alla grande. Il decennio di stallo è stato in qualche modo fisiologico e probabilmente inevitabile per le dinamiche che si erano instaurate in precedenza.

Ora sembra che anche per la birra artigianale italiana sia cominciata una fase di stabilizzazione, che in realtà molti attendevano da anni. Ciò significa che probabilmente è “solo” un momento di transizione, in cui è necessario razionalizzare il settore e cercare una nuova configurazione interna. Nonostante i segnali negativi, non mancano realtà in crescita ed evoluzioni più che confortanti. In altre parole, è difficile credere di essere giunti al tramonto della birra artigianale, anche perché non stiamo parlando di una bevanda costruita a tavolino e promossa esclusivamente dalla moda del momento.

Ripercorrendo i motivi che portarono al decennio di stagnazione della birra artigianale negli USA e gli aspetti che ne decretarono il rilancio a fine anni 2000, possiamo trarre molte indicazioni sull’attuale fase del comparto nazionale. Difficile dire se ci sia ancora spazio per una ripartenza come quella americana, ma si può lavorare affinché un eventuale periodo di stallo duri molto meno di un decennio.

Il Birrificio Rotorcraft propone servizio per l’automatizzazione degli impianti di produzione

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Il Birrificio Rotorcraft mette a disposizione la sua esperienza nell’automatizzazione dei diversi impianti presenti in birrificio:

  • Controllo e programmazione delle temperature e pressioni di ogni singolo fermentatore
  • Controllo e programmazione delle temperature in sala cottura
  • Controllo e gestione dei volumi e velocità di flusso d’acqua nella fase di “lavaggio” delle trebbie
  • Automatizzazione del sistema CIP e relative pompe di circolazione
  • Gestione e registrazione/archiviazione (ai fini HACCP) delle temperature delle celle fredde e calde
  • Gestione dei diversi impianti come luci, riscaldamento, filtri etc.
  • Installazione e integrazione di un sistema di video controllo.

Tutti i sistemi sopramenzionati possono essere gestiti da remoto, tramite un telefonino o PC. Qui è possibile scaricare una presentazione del servizio.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti sono a disposizione. Si prega di contattare vladislav.selitsky@rotorcraft.it per ulteriori dettagli o chiamare 391 3110626.

Prossimi eventi: Italy Beer Week, Ballo delle Debuttanti e non solo

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Dopo due settimane di pausa torniamo a dedicare l’articolo del venerdì ai prossimi eventi birrari. Il calendario infatti si sta riempendo lentamente di nuovi appuntamenti, offrendo un antipasto del fermento che poi si esprimerà al meglio con l’inizio della primavera. Intanto però l’attesa è ben ricompensata da una serie di iniziative a tema tra cui spicca la Italy Beer Week, in programma in tutta Italia da lunedì 17 a domenica 23 marzo, e preceduta dal pre-opening party del Ballo delle Debuttanti, che si terrà nel weekend precedente presso Mercato Centrale Roma. Oltre a queste due manifestazioni a firma Cronache di Birra, la panoramica di oggi si concentra su altre due manifestazioni: il Tipopils Day, consueta celebrazione della Tipopils del Birrificio Italiano, e Fa’ la cosa giusta, fiera milanese che offrirà ampio spazio alla birra artigianale. Buone bevute a tutti!

Lucky Brews cerca un birraio con esperienza e un magazziniere e addetto alle consegne

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Il birrificio Lucky Brews di Vicenza cerca un birraio con esperienza da inserire nell’organico per la gestione cotte, cantina e confezionamento.

È inoltre alla ricerca di una figura di magazziniere e addetto alle consegne.

Chi fosse interessato può contattare il birrificio all’indirizzo email info@luckybrews.com.

Nuovi birrifici e marchi brassicoli: Hold On, Residual e Almaremma

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Per diverse ragioni, storicamente pubblichiamo panoramiche sui nuovi produttori italiani con una frequenza piuttosto compassata. L’ultimo aggiornamento risale allo scorso luglio e penserete che, in un periodo di calo di popolarità della birra artigianale, il silenzio degli scorsi mesi sia dovuto a un’assenza di nuovi progetti. In realtà i contenuti non mancano e anzi dobbiamo fare nostra culpa per non essere stati al passo con le aperture, contribuendo magari ad alimentare un senso di staticità in un momento non certo facile per il nostro settore. Settore che invece continua a mostrare una relativa vivacità, come dimostrano i tre progetti che segnaliamo oggi e che sono solo una piccola fetta di quelli lanciati negli ultimi tempi.

Birrificio vende impianto completo con sala cottura da 10 hl

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Birrificio vende impianto produttivo con sala cotte da 10hl automatica completo di:

  • Contalitri,
  • 2 Serbatoi di fermentazione da 1200L Isobarici a temperatura controllata,
  • 4 Serbatoi dí maturazione,
  • Mulino,
  • Caldaia di vapore,
  • Armadio di Aqua gelida da 5000L,
  • 1 Serbatoio di fermentazione da 1000L,
  • 1 Pastorizzatore elettrico a vasca,
  • Fusti da 25 L in acciaio attacco a baionetta,
  • 1 infustatrice Comac
  • Spillatore a 3 vie complete,
  • Cella frigo,
  • Altra attrezzatura: pompa, tubo, scatole per bottiglie.

Chi fosse interessato può contattare il numero 3382770770.

Le 13 nuove birre italiane presenti al Ballo delle Debuttanti 2025

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Mancano pochi giorni all’inizio della Italy Beer Week, che si terrà in tutta Italia da lunedì 17 a domenica 23 marzo. Le iniziative degli aderenti stanno popolando il sito web della manifestazione di ora in ora, ma tra le tante iniziative a tema ce ne sarà una che curiamo personalmente: il Ballo delle Debuttanti. Ormai il format dovreste conoscerlo – più di dieci nuove birre da altrettanti birrifici italiani – e anche quest’anno avrà una doppia anima: un mini festival, che si terrà presso il Mercato Centrale di Roma da venerdì 14 a domenica 16 marzo e una box speciale acquistabile sul sito di 1001 Birre. La box è disponibile da alcuni giorni, quindi oggi ci occuperemo di andare alla scoperta delle 13 birre debuttanti che animeranno uno degli eventi più attesi di tutta la Italy Beer Week.

Acquista la box

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