La notizia era nell’aria da tempo, ma ora è ufficiale: Unionbirrai, l’associazione che rappresenta i birrifici artigianali italiani, ha deciso di consentire la pastorizzazione delle birre analcoliche, a patto che non rappresentino la parte prevalente della produzione di un birrificio. Una presa di posizione che tiene conto dei profondi mutamenti in atto nel settore, dove la domanda di referenze NoLo (no e low alcohol) è in costante crescita, anche tra i consumatori più consapevoli. La novità, per certi versi clamorosa, è stata introdotta per permettere la produzione ottimale di birre analcoliche, che richiedono trattamenti termici affinché non ne sia compromessa la stabilità già nel medio e breve termine.
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