C’è stato un momento nella storia della birra artigianale italiana in cui le beer firm, cioè i marchi birrari senza impianto di proprietà, ebbero un successo enorme. Era il periodo della grande espansione del segmento artigianale e l’idea di lanciarsi in un mercato in ascesa con investimenti ridotti era decisamente allettante. Gli anni successivi mostrarono però la fragilità di certi progetti, soprattutto quando non supportati dall’intenzione di trasformarsi subito in birrificio: la marginalità ridotta e l’impossibilità di gestire produzione e logistica portarono alla quasi estinzione del modello beer firm. Dopo la pandemia, tuttavia, questo format sta tornando di moda, probabilmente perché aprire un birrificio è oggi un’impresa titanica in termini economici: optare per un marchio senza impianto non è più un’alternativa, ma una scelta obbligata. Nel pezzo di oggi, allora, raccontiamo quattro recenti beer firm apparse negli ultimi mesi sul mercato italiano.
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