Le novità birrarie delle ultime settimane mostrano un panorama in fermento, capace di spaziare tra sperimentazioni stilistiche e ritorni alle origini. Dalle collaborazioni che uniscono mondi creativi diversi alle interpretazioni più intime e territoriali, passando per la ricerca tecnica su basse fermentazioni e produzioni a basso tenore alcolico, i birrifici italiani continuano a dimostrare una vitalità sorprendente. A dominare la scena è la voglia di raccontare attraverso la birra: che si tratti di un progetto concettuale, di un omaggio alla tradizione o di un esperimento sensoriale, ogni nuova uscita sembra contribuire a ridefinire i confini di un settore in continua evoluzione.
Nama Brewing
Lunedì 17 novembre si terrà il nuovo appuntamento di Formazione Birra e il birrificio ospite sarà Nama Brewing (sito web), con cui parleremo di musica e birra. I partecipanti al webinar riceveranno una box con sei creazioni del birrificio lombardo, tra cui la nuovissima Mellow Mood (4,7%). Si tratta di una Blanche costruita sul modello classico belga, ma con due interessanti variazioni in termini di aromatizzazione e luppolatura: da una parte l’impiego di camomilla in aggiunta ai consueti coriandolo e scorza d’arancia, dall’altra il ricorso a una piccola dose di luppolo americano per fornire una spinta in più in termini di aroma. La Mellow Mood non è l’unica novità di Nama Brewing, perché recentemente sono state annunciate anche la Peacharine (6,8%) una IPA realizzata con l’omonimo luppolo neozelandese, e la Cockney (4%), una Golden Ale fresca e facile da bere, caratterizzata dall’utilizzo di luppolo Amarillo. Con i ragazzi di Nama Brewing ci vediamo (online) a metà novembre.
Eastside
Nell’ottobre del 2021 il birrificio Eastside (sito web) presentò un trio di birre battezzate Wasted Years: tre Imperial Stout accomunate dalla stessa base, con aromatizzazioni diverse. Ora quel progetto è stato ripreso in mano con l’idea di farlo evolvere in termini qualitativi e di consapevolezza del prodotto. Le Wasted Years presentate in questi giorni sono sempre tre, due delle quali riprendono le ricette passate: Wasted Years Bourbon (gialla) con cannella, vaniglia e specialty coffee e Wasted Years Rum (argento), con cocco e vaniglia. L’unica davvero inedita è dunque la Wasted Years Cognac (13%) tappo arancio: due anni e mezzo di affinamento in barrique da 330 litri e poi arricchimento in tank con vaniglia e grue di cacao.
A proposito delle Imperial Stout di Eastside, il birraio Luciano Landolfi ha collaborato ultimamente con la Distilleria Leonardelli (sito web) per la realizzazione del Russian Imperial Stout Gin, un gin da meditazione, ottenuto dalla distillazione del ginepro e di un mosto di una Russian Imperial Stout, affinato successivamente in una botte che aveva ospitato prima un bourbon e quindi proprio la Russian Imperial Stout di Eastside.
Cantina Errante
Dopo un anno di affinamento in bottiglia è pronta la new entry del birrificio Cantina Errante (sito web). Si chiama Vignevecchie (8%) perché nasce dalla collaborazione con Matteo Niccolai, vignaiolo di Bolgheri focalizzato sul recupero di vecchi vigneti locali, valorizzando cultivar del territorio come il Sangiovese. E proprio l’uva Sangiovese, dopo essere stata pigiata con i piedi, è finita in macerazione in una birra a fermentazione spontanea ottenuta dalla linea perpetua Ka di Cantina Errante. Di colore rubino acceso, Vignevecchie si contraddistingue per un fresco profilo olfattivo di bacca rossa e lampone, nonché per una spiccata, agile ed elegante acidità in bocca. La birra è disponibile esclusivamente in bottiglia.
Bellazzi
Si chiama invece Black Bart (4,3%) l’ultima creazione del birrificio emiliano Bellazzi (sito web). È definita “(Anti Imperial) Stout”, delineando quindi la sua impostazione anti imperialista con la negazione dello stile a cui effettivamente non appartiene. In altre parole la Black Bart è una “normale” Stout, con un tenore alcolico piuttosto contenuto e gli immancabili sentori di caffè e cioccolato, stemperati dalla dolcezza dei malti. La birra è stata attaccata in anteprima qualche giorno fa allo spaccio di Bellazzi, mentre il lancio ufficiale è in programma nel weekend dal 7 al 9 novembre in diversi locali in tutta Italia.
Filodilana
Non poteva mancare una low-alcohol anche nella panoramica di oggi. Ecco allora la nuovissima Saltasassi (3%) del birrificio Filodilana (sito web), che ha deciso di indagare la tipologia delle birre a basso contenuto alcolico con una “mini” Italian Pils. Si tratta quindi di una Pils in stile italiano, con un dry hopping di luppoli nobili tedeschi, ma più leggera rispetto alla norma. Per il resto però le stimmate sono quelle della categoria, in particolare un piacevole equilibrio tra l’apporto dei malti (miele, cereali) e quello dei luppoli, sia in amaro che in aroma (erba tagliata, leggero speziato). L’idea è di offrire un’alternativa low-alcohol mantenendo un gusto “tradizionale” per i bevitori meno smaliziati.
Conte Gelo
Chiudiamo con il birrificio Conte Gelo (sito web), che in previsione delle prossime festività natalizie ha annunciato la nuova Urluk ad Nadal (4%). È una Honey Ale in chiave “hazy”, che a dispetto del periodo per cui è stata pensata mantiene una gradazione alcolica molto bassa. Protagonista della ricetta è il miele di tiglio, che a livello aromatico si intreccia con la resa del malto (Pale) e del luppolo (East Kent Golding), mentre a fine sorso lascia un amaro gentile. Il finale persistente invita a un altro sorso, mantenendo la bevuta agile grazie anche al tenore alcolico contenuto.











