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Il birrificio The Wall (provincia di Varese) cerca un head brewer per ampliamento team

Il birrificio artigianale The Wall, con sede a Venegono...

Birrificio vende macchina per dryhopping esterno

Birrificio vende macchina per dryhopping esterno della Easy-brau (anno...

Il birrificio Busa dei Briganti cerca un birraio con esperienza per assunzione immediata

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Il successo della birra artigianale sta cambiando il gusto dei neofiti?

Mercoledì scorso sono stato invitato a una degustazione qui a Roma, ospitata dal Cheese & Cheers di Monteverde (mai sperimentato prima, bistrot molto carino) e incentrata sulle birre di Casa Veccia. Era presente il birraio di Ivan Borsato, che ho avuto il piacere di conoscere e che mi ha colpito per quell’invidiabile spirito d’iniziativa imprenditoriale tipico di una certa parte del nord-est italiano. Diversamente dalle degustazioni a cui mi capita di partecipare, in quell’occasione il pubblico era composto esclusivamente da curiosi e gente alle prime armi con la birra artigianale. Tuttavia a un certo punto mi ha colpito il commento di uno dei presenti, che ha elogiato le birre di Ivan più o meno in questo modo:

Solitamente quando bevo birre artigianali mi piacciono, ma a mio gusto hanno troppi aromi. Le tue invece sono pur sempre complesse, ma ogni “cosa” è al posto giusto.

La mappatura del genoma dell’orzo per una birra migliore. Sarà vero?

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Se seguite assiduamente Cronache di Birra, non vi sarà sfuggita la sfilza di commenti seguiti al post riguardante le ripercussioni della futura legge di stabilità. In realtà gran parte degli interventi si sono concentrati su un argomento diverso e solo marginalmente collegato a quello di partenza: gli OGM. Sì proprio loro, gli organismi geneticamente modificati, che di tanto in tanto tornano sotto l’occhio d’ingrandimento dell’opinione pubblica. Proprio mentre il dibattito imperversava su queste pagine, contemporaneamente arrivava la notizia, rilanciata dal Corriere della Sera, della definitiva mappatura del genoma dell’orzo da parte di un team di ricerca britannico. Con un’immediata e diretta conseguenza: la promessa di una birra migliore. Ma sarà veramente così?

Alessandro cerca un impianto professionale usato

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Alessandro è alla ricerca di un impianto usato da 150/300 lt,  eventualmente fornito anche di fermentatori. Se siete interessati potete contattarlo all’indirizzo alexmodu@hotmail.it.

Prossimi eventi birrari tra ottobre e novembre

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Con estremo ritardo pubblico il consueto post del venerdì sui prossimi birrari, che per tra l’altro sarà anche piuttosto conciso. Partiamo allora dal secondo Festival della birra agricola, che si terrà sabato 27 e domenica 28 ottobre ad Abbadia di Fiastra (MC) nell’ambito della manifestazione Agricoltura in Festa. Durante la due giorni si susseguiranno tanti convegni su agricoltura e birra, laboratori di degustazione, assaggi delle produzioni di birrifici agricoli. Ci sarà chiaramente una zona ristorazione e non mancherà una mostra fotografica e una sfilata di gruppi storici. Per i dettagli potete consultare il programma del festival in pdf.

Nuove birre da Dada, Mastino II, Birra del Borgo e Birrificio del Forte

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Sappiate che fino a lunedì prossimo potrebbe essere inutile contattare i birrifici italiani, visto che molti di essi saranno impegnati come non mai al Salone del Gusto che parte oggi. La manifestazione di Slow Food sarà l’occasione per tutte le aziende partecipanti di mettersi in mostra, offrendo il meglio della propria produzione. Per alcuni birrifici sarà anche l’opportunità per lanciare in anteprima delle creazioni nuove di zecca, perciò con il post odierno andremo a dare un’occhiata alle ultime novità brassicole dall’Italia. Difficilmente quelle che illustrerò in questo post saranno disponibili al Salone del Gusto… in caso contrario sappiate che la mia invidia si aggiungerà a quella per non poterci essere 😛 .

Pubblicazioni birrarie: la recensione di 10 nomi in 10 birre e Guida all’apertura di un microbirrificio (parte II)

Nonostante il successo della birra artigianale in Italia abbia raggiunto livelli impressionanti, la mia sensazione è che siano ancora pochi i libri (in italiano) che parlano dell’argomento. Dopo un momento di grande vivacità editoriale, con pubblicazioni valide e altre decisamente censurabili, mi sembra che la situazione sia tornata in uno stato di stallo. Questo per quanto riguarda la grande distribuzione, perché invece a un livello più “underground” i progetti editoriali continuano a fiorire con una certa costanza, spesso per merito della passione di singoli autori. Oggi torniamo quindi a occuparci di libri sulla birra, con due recenti pubblicazioni: 10 nomi in 10 birre e Guida all’apertura di un Microbirrificio parte II.

La birra Etrusca, Sam Calagione e altri spunti di riflessione

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Uno degli aspetti peggiori della passione per la birra artigianale è la sveglia mattutina il giorno successivo a una serata di degustazione 😛 . Sacrificio che si può volentieri sopportare con un sorriso, soprattutto se ti permette di vivere un evento come quello andato in scena ieri all’Open Baladin. Come già accennato, la presentazione del progetto birra Etrusca è stato il pretesto per rivedere all’opera Sam Calagione di Dogfish Head, insieme ovviamente a Leonardo Di Vincenzo (Birra del Borgo) e Teo Musso (Baladin). Abbiamo assaggiato la produzione in questione, ma anche altre creazioni dei tre birrai, introdotte dal mitico Kuaska e accompagnate dai piatti di un certo Gabriele Bonci. Una serata pregna di contenuti, quindi, che anche stavolta – dopo quella dello scorso marzo – è stata utile per alcuni spunti di riflessione in ordine sparso, che ora andrò a illustrare.

Nuovi birrifici italiani (parte II): Irrenhaus, Opificio Birrario e Fiej

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Risale a quasi due settimane fa l’articolo con cui introdussi alcuni birrifici italiani di recente apertura. Poiché il titolo di quel post riportava un eloquente “parte I”, è ora arrivato il momento di riprendere le fila del discorso per presentare altri tre nuovi produttori. Partiamo allora dalla Lombardia e più precisamente dal comune di Desio (MB), dove solo una decina di giorni fa si è tenuta la festa di inaugurazione del birrificio Irrenhaus. In realtà si tratta di un brewpub a tutti gli effetti, nato dalla passione di sei amici: Andreas, Robert, Emil, Marcus, Paul e Peter. I sei si autodefiniscono un po’ pazzi, da qui il nome dell’azienda (“manicomio” in tedesco) e lo stile del locale.

Prossimi eventi birrari: Roma è in fermento!

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Post del venerdì, torniamo a parlare di eventi birrari. I prossimi giorni saranno molto frizzanti, in particolar modo per gli appassionati romani, che si troveranno ad affrontare il classico (e benaccetto) imbarazzo della scelta. Si parte proprio oggi con il chiacchieratissimo Weekend Revelation Cat, che non si terrà al 4:20, ma bensì al Ma che siete venuti a fà. Il pub di Manuele Colonna proporrà alla spina 4 produzioni del birrificio di Alex Liberati: Take My Adweisse, Dry Hop Thriller, California Moonset e Alpha Blood. Per gli amanti delle polemiche internettiane sarà un evento storico, che segnerà la riappacificazione (per quanto tempo?) tra due acerrimi nemici della scena capitolina; per tutti gli altri sarà un’occasione in più per provare le luppolatissime produzioni firmate Revelation Cat. Se oggi non potrete passare in quel di Trastevere, sappiate che l’evento proseguirà fino a domenica. Tutti i dettagli su Facebook.

Le calorie della birra: l’apporto di alcune produzioni americane (e non solo)

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“Quante calorie ha la birra?”. Vi assicuro che personalmente questa domanda non mi ha mai interessato – e non capisco come possa interessare altri 🙂 – eppure non devono essere pochi i bevitori, soprattutto di genere femminile, che si pongono il quesito. In effetti uno dei primi precetti che si imparano dal guru Kuaska è che non esiste una risposta univoca, perché tutto parte dall’assioma fondamentale: “la birra non esiste, esistono le birre”. Di conseguenza alla domanda di partenza lo stesso Kuaska è solito ribattere che “ci sono birre che hanno le calorie di un succo d’arancia e birre che valgono come un pranzo di Natale”. Se però siete alla ricerca di dati più precisi, scoprirete che la rete non è molto d’aiuto: quasi sempre troverete un’inutile suddivisione di birre per gradazione (alta, media, bassa), colore (chiara, scura) o tipologia merceologica (normale, doppio malto). Non è possibile andare oltre queste imbarazzanti ripartizioni? Certo che sì.

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