O meglio, vediamo il punto fatto da Kuaska e Joris Pattyn sabato scorso durante il Villaggio della Birra. L’evento del passato week end, infatti, si è impreziosito di questo importante momento, in cui due dei massimi esperti internazionali di birra artigianale hanno analizzato, insieme ai birrai e agli appassionati presenti, lo stato di salute di questi due mondi brassicoli.
Inizialmente sono emerse le differenze tra scena Italiana e belga, con la prima tradizionalmente – e inevitabilmente direi, a causa di motivi “anagrafici” – aperta verso le influenze delle altre realtà e la seconda invece pressocché impermeabile a pressioni esterne. L’Italia in questo senso deve moltissimo al Belgio, che è stato, ed è tuttora, fonte d’ispirazione imprenscindibile per i birrai nostrani. Lo stesso non si può dire dei produttori belgi, che, forti della loro esperienza secolare, sono piuttosto restii ad accogliere le correnti e le mode provenienti dall’estero (sebbene ultimamente, a mio modo di vedere, ci sia un’apertura alquanto evidente, soprattutto verso la scena statunitense).









