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Vendesi Sala Cotte da 5 hL e attrezzatura specialistica

Birrificio vende sala cotte da 5 hL e attrezzature....

Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...

Birrificio dell’hinterland milanese cede intera attività o vende impianto produttivo

Si propone in vendita brewpub nell’hinterland milanese, avviato nel...
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Piccolo Birrificio: una birra per Halloween

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La realizzazione di birre speciali per Halloween, per quanto poco conosciuta, è un’usanza abbastanza diffusa nel mondo della birra artigianale, in special modo – e ci mancherebbe altro – tra i birrifici americani. Se esistono birre prodotte appositamente per Natale o Pasqua, non meraviglia scoprire che la stessa cosa accade per una festa che, nel nuovo continente, è considerata tra le più importanti dell’anno.

Le birre di Halloween solitamente prevedono l’impiego del frutto principe della ricorrenza, la zucca, e si sono diffuse a tal punto da definire una categoria birraria a parte, quella delle Pumpkin Ale. Ecco come Beeradvocate ce le presenta:

Spesso prodotte come birre speciali per l’autunno, le Pumpkin Ale sono piuttosto variegate. Alcuni birrai scelgono di usare zucche tagliate a mano e aggiungerle durante l’ammostamento, altri di impiegarne solo gli aromi. In genere queste birre sono realizzate con l’aggiunta di spezie utilizzate anche per la preparazione di torte alla zucca, come zenzero, cannella, noce moscata, chiodi di garofano e altre. Le Pumpkin Ale di solito sono dolci, con un amaro piuttosto ridotto, caratterizzate da note maltate e speziate.

Corso di cultura birraria presso il birrificio Gilac

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Tra ottobre e novembre, in occasione del suo primo anno di vita, il birrificio Gilac organizza un “corso di cultura e degustazione birraria” diviso in tre serate. L’obiettivo dell’evento è “conoscere il mondo della bevanda più amata” e “degustare alcuni degli stili più noti”. La sede del corso sarà la Proloco di Givoletto, in provincia di Torino, in via S. Secondo (sotto il campanile).

Le serate si terranno il 30 ottobre e il 6 e il 13 novembre, sempre di giovedì e sempre alle 20,45. Questo il programma dei tre incontri:

Novità a Roma: l'Off License raddoppia

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Ancora mi ricordo quando visitai l’Off License per la prima volta anni fa. Kuaska era a Roma per una degustazione al mitologico Bier Keller e, dopo una mattinata passata alla Birra del Borgo, fu accompagnato da una serie di personaggi poco raccomandabili (il sottoscritto, Giaguarino, Leonardo, Colonna e non ricordo chi altro) a visitare un’enoteca/beershop che aveva aperto da pochissimo in zona San Giovanni. I beershop all’epoca (e ancora oggi) nella Capitale si contavano sulle dita di una mano, cosicché arrivammo a destinazione pieni di curiosità.

Ad accoglierci fu John Nolan, irlandese trapiantato in Italia, che ci illustrò il negozio: a lasciarci increduli fu la sala d’ingresso, completamente dedicata alla birra artigianale e con ben quattro frigoriferi pieni di bottiglie a temperatura ideale. Il resto della sala era un trionfo di scaffali, scatole e allestimenti che ospitavano bottiglie spesso difficili da trovare altrove. La parte “enologica” del negozio era invece rilegata a una seconda sala, quasi posta in secondo piano, determinando un’organizzazione strutturale che nel nostro paese potrebbe essere definita pura follia. Invece l’Off License si rivelò una scommessa vincente, anche grazie a dei prezzi realmente concorrenziali, al punto che i soci hanno da qualche giorno aperto una succursale in zona Prati.

Birra alle castagne: uno stile italiano in cerca di un nome

Con la crescente popolarità della birra artigianale in Italia, mi sembra che si avverta sempre più la necessità di trovare un’identità internazionale alla nostra cultura birraria, di affrancarsi insomma dalle tradizioni dei maggiori paesi europei in materia. Stiamo passando da una fase in cui abbiamo tratto ispirazione dalle realtà delle grandi nazioni birrarie a un momento in cui ricerchiamo una nostra autonomia, uno o più elementi caratteristici che differenzino il prodotto italiano dal resto d’Europa.

Si tratta di un’esigenza fisiologica, che segna il raggiungimento di una prima fase di maturità. Ho riscontrato questo desiderio di imporsi come realtà a se stante in molte circostanze: quando ad esempio è stato fondato il Consobir, Teo Musso ha parlato del progetto di impiantare nel nostro territorio la prima qualità di luppolo italiano, che dovrebbe diventare uno degli elementi unici delle birre nostrane.

Kuaska e Unionbirrai: i motivi del divorzio

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Come promesso, Kuaska ha pubblicamente annunciato i motivi che lo hanno spinto alla decisione di interrompere la sua lunga collaborazione con Unionbirrai. Ricordo che qualche giorno fa Lorenzo annunciò questa clamorosa notizia lasciando un post piuttosto scarno su it.hobby.birra, ripromettendosi di approfondire la questione non appena fosse tornato in Italia dal suo viaggio in America.

Da come si può leggere in un nuovo intervento sul newsgroup, la decisione nasce da una sopraggiunta incompatibilità con le decisioni prese dall’associazione che, di fatto, sono in molte occasioni andate in netto contrasto con le opinioni di Kuaska. In pratica si sarebbe lentamente creato un clima ostile e ostruzionistico, fino alla presa di coscienza dell’impossibilità di continuare a collaborare nei termini stabiliti.

A metà novembre la premiazione Birra dell'Anno

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Il presitgioso premio Birra dell’Anno di Unionbirrai è giunto quest’anno alla sua quarta edizione. Il concorso è teso a premiare le migliori birre italiane divise nelle 10 categorie previste, giudicate da un panel internazionale coordinato da Lorenzo Dabove (Kuaska) e composto da alcuni tra i migliori esperti mondiali in materia.

Come annunciato tempo fa, gli assaggi dei giudici si sono svolti a fine settembre, sebbene le premiazioni e l’annuncio dei vincitori avverrà in modo ufficiale il prossimo 15 novembre, nel corso della manifestazione Birra Nostra di Rovigo (di cui parleremo diffusamente nei prossimi giorni).

Sam Calagione a Roma a fine ottobre!

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Dopo aver avuto l’onore di ospitare un genio dell’arte brassicola come Kris Herteleer della De Dolle, la Capitale sarà ancora una volta la destinazione di un grande birraio straniero. Come avrete capito parlo di Sam Calagione, il carismatico fondatore e presidente della Dogfish Head, uno dei birrifici più rinomati degli Stati Uniti. Calagione sarà in Italia per partecipare al Salone del Gusto (guest star del laboratorio condotto da Kuaska sulle birre del vecchio e nuovo continente), ma non tornerà subito nel Delaware, trattenendosi piuttosto nel nostro paese per prolungare la sua vacanza di lavoro.

Lasciato il Salone, infatti, Calagione verrà nell’Urbe per provare di persona la fantastica cucina del bir&fud e le ottime birre della Birra del Borgo, incuriosito da un articolo apparso su Men’s Vogue che parla di Gabriele Bonci, del locale trasteverino e del birrificio di Leonardo Di Vincenzo. Il 27 ottobre il birraio americano sarà quindi ospite del bir&fud e sicuramente disponibile per tutti gli appassionati che vorranno scambiare con lui qualche chiacchiera.

Great American Beer Festival: i vincitori

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Come abitudine, nel corso del GABF (Great American Beer Festival) conclusosi sabato scorso, sono stati assegnati i premi della giuria per i migliori birrifici dell’anno e i migliori prodotti suddivisi nella miriade di stili presenti. I premi più importanti sono assegnati ai migliori birrifici e ai migliori brewpub dell’anno, divisi in base alle dimensioni dell’azienda.

Ecco quindi che tra i grandi birrifici viene premiata una multinazionale come l’Anheuser-Busch, risultato che stride un po’ con la forte impronta artigianale del festival, ma che evidentemente è funzionale all’organizzazione della manifestazione. Per quanto riguarda invece i birrifici di medie e piccole dimensioni – per noi ben più interessanti – si sono aggiudicate il premio rispettivamente Pyramid ed AleSmith.

Great Divide e Stone in espansione

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Great DivideE’ inusuale, in questo periodo di crisi finanziaria dei mercati internazionali, leggere che due importanti birrifici artigianali americani come Great Divide e Stone stanno progettando – o hanno appena terminato – un pesante investimento per l’ampliamento dei propri impianti.

Secondo quanto riportato da Beer Advocate, la Great Divide ha concluso ad inizio settembre un ampliamento delle proprie strutture produttive per un investimento pari a 1,2 milioni di dollari. L’operazione ha previsto un aumento di spazio utile e l’installazione di nuovi macchinari per l’imbottigliamento e per le celle frigorifere. In particolare il nuovo sistema di imbottigliamento è in grado di “processare” 125 bottiglie al minuto e di limitare al massimo l’entrata dell’ossigeno nelle stesse.

"Pane Liquido" a San Benedetto del Tronto

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L’associazione culturale Fermentati.Zacs organizza da sabato 11 a lunedì 13 ottobre una rassegna di birre artigianali a San Benedetto del Tronto (AP) dal titolo piuttosto evocativo: Pane Liquido. Il nome naturalmente fa riferimento alla bevanda antenata della birra, diffusa tra gli antichi popoli del Mediterraneo.

Le birre alla spina saranno 5: Chouffe, Blanche de Namur e Westmalle Dubbel dal Belgio, Genziana e Reale Extra (Birra del Borgo) dall’Italia. Ampia la scelta delle birre in bottiglia, con prodotti belgi, inglesi e italiani. Nel tardo pomeriggio si terrà, ogni giorno, un laboratorio degustativo condotto da Schigi (Luigi D’Amelio) che affronterà uno o più stili specifici: sabato “Lambic, Blanche e Saison”, domenica “Ipa e Golden Ale”, lunedì “Trappiste”. Ogni sera dopo cena, poi, Terry Nesti dell’associazione Amici del Toscano guiderà una degustazione sigari – birre con la linea KE-TO della Birra del Borgo.

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