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Il birrificio The Wall (provincia di Varese) cerca un head brewer per ampliamento team

Il birrificio artigianale The Wall, con sede a Venegono...

Birrificio vende macchina per dryhopping esterno

Birrificio vende macchina per dryhopping esterno della Easy-brau (anno...

Il birrificio Busa dei Briganti cerca un birraio con esperienza per assunzione immediata

Il Birrificio Busa dei Briganti cerca per assunzione immediata...
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Tutti all’attacco di Unionbirrai: critica legittima o ingiusta gogna social?

Il settore italiano della birra artigianale è ricco di paradossi e un esempio è quanto sta andando in scena negli ultimi giorni. Le due puntate di Report dedicate alla birra sono state un assist per il movimento, ma invece di compattarlo hanno finito per incrinarlo. Tutto è cominciato con l’errore di Unionbirrai, che ha rinunciato a partecipare alla trasmissione di Rai 3 con i suoi rappresentanti istituzionali, perdendo così un’occasione d’oro per raggiungere oltre un milione e mezzo di spettatori. L’associazione ha peggiorato la sua posizione prima con un comunicato sconclusionato, poi con un inconcludente post pubblicato sui suoi canali social. Da quel momento Unionbirrai è stata presa di mira da un inevitabile shitstorm, che se inizialmente ha preso di mira solo la sua scelta rispetto a Report, poi ha finito per colpire l’associazione nel complesso, mettendone in dubbio persino la sua utilità. Un accanimento comprensibile solo in parte, che però solleva un grande quesito: Unionbirrai ha aiutato la birra artigianale in questi anni? O, come vuole far intendere qualcuno, le ha solo tarpato le ali?

Come iscrivere una birra a un concorso? Una guida per puntare alla vittoria

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Un’altra edizione della World Beer Cup si è recentemente conclusa a Indianapolis, negli Stati Uniti, con la partecipazione di 8.374 birre provenienti da 1.761 birrifici e siderie di 49 diversi paesi del mondo, tutti alla ricerca dell’ambita medaglia sul palcoscenico globale. Considerato il più grande, prestigioso e competitivo concorso birrario al mondo, la World Beer Cup rimane una sfida di altissimo livello per ogni produttore di birra. Nel tempo i birrifici italiani si sono tolti diverse soddisfazioni, ma quest’anno non hanno portato a casa neanche una medaglia. Come possono allora i birrai distinguersi in un contest così affollato? Come vedremo, produrre una birra eccezionale è solo una parte dell’equazione.

Vendesi impianto produttivo completo con sala cotte da 20 hl

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Per cambio progetto vendesi attrezzatura birrificio composta da:

  • Sala cotte 20hl con tino acqua fredda tino acqua calda e tino satellite per doppia cotta riscaldato a vapore con mulino a catenaria
  • 4 Fermentatori isobarici 51hl
  • 2 Fermentatori isobarici 41hl
  • 1 Fermentatore Isobarico 31hl
  • 1 Fermentaore non Isobarico 36hl
  • Imbottigliare isobarica a 5 becchi con stelle longneck 33/50/75
  • 2 mulini
  • 1 Chiller MTA.

Per informazioni potete contattare Davide al numero 3295513927 o via mail all’indirizzo
terzamedia2025@gmail.com.

Nuove birre da War, Wild Raccoon, Meltz, Lepino, Boia + Renton, Vertiga e Bondai

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Negli ultimi anni le birre artigianali italiane sembrano aver preso una strada duplice: da un lato si moltiplicano le interpretazioni leggere e bevibili, spesso con gradazioni ridotte e luppolature fresche, dall’altro si afferma un filone più creativo che reinterpreta stili marginali – come le Gose o le Belgian IPA – aggiornandoli con tocchi personali, ingredienti insoliti o collaborazioni tra birrifici. Anche le nuove uscite di questa settimana si muovono tra questi due poli, alternando immediatezza e sperimentazione, ricerca stilistica e ironia comunicativa. A unirle, in molti casi, è una certa voglia di esplorare senza prendersi troppo sul serio a livello comunicativo.

Il birrificio Birdò (provincia di Padova) cerca un birraio, anche per eventuale gestione birreria

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Il Birrificio Birdò, la prima realtà brassicola nata sui Colli Euganei a Padova, posizionato in zona di forte passaggio turistico, ricerca birraio autonomo con competenze anche in ambito gestionale e capacità di relazione con clienti e fornitori.

  • Impianto: 5 hl
  • Capacità annua attuale: 600/700 hl

Vista la presenza di una birreria con 40/50 posti a sedere interni, è valutabile anche la possibilità di affidamento in gestione del tutto.

Richiesto: serietà, amore per il prodotto, il territorio, il lavoro.

Contatti:
info@birrificiobirdo.com
Stefano: 3482541454

Report è tornato a parlare di birra con un ottimo focus sulle trappiste (e sulle birre d’abbazia industriali)

Dopo l’ottimo riscontro di pubblico della puntata dedicata alla birra, Report è tornato a occuparsi della nostra bevanda anche domenica 15 giugno dedicandole poco meno di mezz’ora. Piuttosto che affrontare l’argomento a trecentosessanta gradi, come accaduto la settimana scorsa, il servizio si è concentrato su un tema specifico: la birra trappista e le sue differenze con le più generiche birre d’abbazia, che spesso le multinazionali del settore sfruttano muovendosi ai limiti della pubblicità ingannevole. Il risultato anche stavolta è stato positivo: un prodotto ben confezionato, privo di strafalcioni – decisamente meglio rispetto all’occasione precedente – e ricco di suggestioni per lo spettatore medio. Un ottimo lavoro, dunque, caratterizzato tuttavia da una nota piuttosto stonata. Ma su questo aspetto torneremo più avanti.

Vendesi impianto di produzione completo e attrezzature

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Vendesi impianto di produzione Easybräu completo, composto da:

  • Sala cottura “EASYBRÄU” a due tini , semiautomatica, della capacità di 5hl + cisterna recupero acqua calda, munita di contalitri certificato, raffreddamento a piastre a 2 stadi (glicole e acqua fredda), ossigenatore.
  • Tre fermentatori “EASYBRÄU” tronco-conici isobarici con controllo automatico della temperatura, da 7,5hl cadauno.
  • Unità Chiller Tae Evo Tech, dimensionata per 6 fermentatori.
  • Pompa carrellata.
  • Mulino con tramoggia.
  • Imbottigliatrice isobarica manuale a due becchi.
  • Lavabottiglie a 4 ugelli.
  • Tappatrice pneumatica.
  • Bilancia di precisione omologata con rilascio scontrino pesata.
  • Frigorifero in acciaio per conservazione luppoli e lieviti.
  • Due banchi di lavoro in acciaio (uno chiuso).
  • Traspallet.
  • Compressore.
  • Sistema infustamento per Key Keg.
  • Tubi, raccordi e utensili vari.
  • Triciclo spillatrice a 4 uscite refrigerato per fiere, eventi, ecc.

TUTTO IN PERFETTE CONDIZIONI. RIMANIAMO A DISPOSIZIONE PER MAGGIORI INFO .

DATI DI CONTATTO:
paoloflore@yahoo.it
Luca +393474660434
Gradito primo contatto per mail o whatsapp

Prossimi eventi: C’è Fermento, Artebirra, Beeriver, Malt in Fossa e altri

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Se da una settimana cercate qualcuno con cui parlare di persona dell’ultima puntata di Report, magari sorseggiando nel frattempo una birra, allora l’occasione adatta potrebbe essere uno dei degli eventi birrari segnalati nella panoramica odierna. Un paio sono in partenza proprio oggi: il toscano Beeriver, che per la prima volta fa tappa a Lucca, lo storico Artebirra Pasturana in Piemonte e l’edizione 2025 di Malt in Fossa a Sogliano al Rubicone (FC). Il weekend successivo invece sono in programma l’attesissimo C’è Fermento, ormai un appuntamento di primissimo peso nel panorama nazionale, e due iniziative a Roma: la festa per i 10 di Ritual Lab e la manifestazione Fiera Birra Eur. Buone bevute!

Il Birrificio Via Priula cerca un birraio con esperienza

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Il Birrificio Via Priula di San Pellegrino Terme (BG) cerca un birraio con esperienza da inserire nell’organico per la gestione cotte, cantina e confezionamento.

Chi fosse interessato può contattare il birrificio all’indirizzo email info@birrificioviapriula.it.

La rivincita del mlíko: la spillatura ceca “tutta schiuma” che sta conquistando gli USA

Durante il mio primo viaggio a Praga, deciso a provare tutto in fatto di birra, in un ristorante di Malá Strana indicai alla cameriera la voce “mlíko” sul menù, pur non sapendo cosa aspettarmi. Dalla sua faccia avrei dovuto capire che non era una richiesta usuale per un forestiero, e soprattutto – avrei scoperto dopo – che il mlíko non è qualcosa con cui accompagnare i pasti. Ma per curiosità, paura di passare per ignorante e qualche scoglio linguistico, confermai la scelta fingendo sicurezza. Al vedere arrivare un boccale pieno quasi esclusivamente di schiuma mi chiesi perché una cosa del genere fosse a menù, e perché mai qualcuno la dovrebbe ordinare. Il dubbio mi è rimasto per anni, fino a che una divulgazione più massiccia (del marchio Pilsner Urquell in primis) e successivi soggiorni in Cechia hanno fatto luce su quella che è una piccola tradizione locale.

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