Da quando è cominciata l’emergenza coronavirus una delle parole che si sentono ripetere più spesso è “delivery”. Oltre che nel settore della ristorazione, il termine è diventato estremamente diffuso nel segmento della birra artigianale. Non è difficile capire il motivo: dovendo restare chiusi, pub e locali hanno nelle consegne a domicilio l’unico strumento per ottenere un minimo di ossigeno. In pochi, tra i non addetti ai lavori, avrebbero però immaginato che una simile soluzione sarebbe stata adottata anche da quasi tutti i birrifici artigianali, trovatisi anche loro senza molte alternative a causa dei meccanismi distributivi consolidati nel mercato – in breve, i produttori sono legati quasi esclusivamente al canale horeca. Così negli scorsi giorni molti microbirrifici hanno annunciato con entusiasmo l’attivazione del proprio servizio di delivery, riscontrando in generale un buon interesse da parte del pubblico. Ciò ha diffuso l’idea tra gli appassionati che le consegne a domicilio possano rappresentare un’alternativa valida per queste aziende. Niente di più sbagliato: anche per loro questa modalità di vendita non è che un palliativo in un momento di estrema urgenza.
Il Coronavirus colpisce anche l’Oktoberfest: annullata l’edizione 2020
Tra le tante manifestazioni saltate o che salteranno durante il 2020 si aggiunge anche il celebre Oktoberfest. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, il presidente della Baviera, Markus Soeder, ha infatti annunciato la dolorosa decisione, che non può non apparire clamorosa per la portata della kermesse monacense. Ricordiamo infatti che l’Oktoberfest non è solo il più importante evento mondiale dedicato alla birra, ma anche la più grande fiera in assoluto. L’edizione di quest’anno si sarebbe dovuta tenere dal 19 settembre al 4 ottobre e come al solito avrebbe accolto circa 6 milioni di visitatori.
Articoli e contenuti gratuiti per approfondire l’homebrewing ai tempi del lockdown
In questo periodo di chiusura forzata a casa (che tra parentesi si chiama lockdown, non quarantena, ma va bene…) capita di avere più tempo da dedicare alla lettura. Dico capita, perché ovviamente non è per tutti così. Sto però notando con piacere che molte persone hanno colto l’occasione per avvicinarsi al mondo della produzione casalinga di birra. Altri sfruttano il momento per approfondire tematiche legate al mondo della produzione, cercando di entrare nel merito di aspetti e nozioni che fino a oggi avevano trascurato per mancanza di tempo. Ho pensato così di raccogliere un po’ di materiale disponibile online in forma gratuita, da studiare e leggere con calma. Ho selezionato fonti strutturate, malloppi da leggere con pazienza. Non cito blog, forum e gruppi, consultabili al volo in qualsiasi momento, né libri da acquistare. Solo materiale raggiungibile con un clic. Sia per chi è agli inizi, sia per chi vuole approfondire alcuni aspetti della produzione.
Brews Brothers e non solo: le serie tv dedicate alla birra
Da quando è cominciato il lockdown molti di voi avranno aumentato in modo smisurato il tempo passato a vedere le serie tv. Per gli appassionati di birra l’emergenza legata la Coronavirus ha curiosamente coinciso con il lancio (in italiano) della prima serie di Netflix dedicata alla birra artigianale: Brews Brothers. Ve la ricordate? Ne scrivemmo sul sito quando fu annunciata ufficialmente, sebbene all’epoca le informazioni fossero pochissime: sapevamo che sarebbe stata una sit-com con protagonisti due fratelli beer geek, con visioni diametralmente opposte sulla bevanda e sulla vita. In questi giorni abbiamo visto qualche episodio di Brews Brothers e poiché saremmo costretti a rimanere reclusi tra le mura domestiche ancora per parecchio tempo, abbiamo pensato di parlarvi della serie Netflix e di altre produzioni televisive dedicate alla birra. Considerate la lista che segue come una serie di suggerimenti per passare il tempo libero in casa, che in questi giorni sicuramente non manca.
Abbinamenti da quarantena: esaurire le riserve domestiche di birra con classe
Oramai ne abbiamo preso piena consapevolezza: la nostra socialità alcolica non sarà più la stessa per qualche mese. Questa asserzione, oltre a provocarci una nuova ruga sulla fronte, ci ha instillato una tristezza alla quale, dopo i primi giorni di comprensibile confusione e di sconforto, abbiamo dovuto necessariamente trovare soluzioni. Una di queste è partecipare ai numerosi, benedetti progetti di delivery, l’altra è dare fondo alle proprie riserve birrarie (auree o meno). E dunque, sperando di allietare queste strane giornate, ci è venuta la voglia di suggerire alcuni abbinamenti birra-cibo tratti dai miei appunti, frutto in parte delle serate passate con l’amica, formatrice e cuoca Nicoletta Laurano. Il gioco è proporre birre e stili da quarantena, che riposano in cantina in attesa dell’occasione giusta per essere consumate. Ma anche che giacciono, inconfessabili, nello scompartimento del frigo, acquistate nella grande distribuzione per via dell’insopprimibile sete di birra e di cui ci si è pentiti appena usciti dal supermercato. Ebbene, sarete perdonati: nei limiti del presentabile, proveremo a dare una soluzione a tutto.
Nuove birre da Crak, Porta Bruciata, Mister B, Kashmir e The Wall
Non ho dati certi al riguardo, ma la sensazione è che uno dei birrifici artigianali italiani che sta subendo meno l’emergenza Coronavirus sia Crak. Il produttore veneto ha infatti predisposto un efficiente servizio di delivery, supportato a livello organizzativo e comunicativo da quanto annunciato subito prima che scoppiasse la crisi che stiamo vivendo. Ciò gli ha evidentemente fornito enormi vantaggi sia a livello di strutturazione interna, sia in termini di visibilità – come a dire che la fortuna aiuta gli audaci, se proprio vogliamo parlare di fortuna in un momento del genere. Fatto sta che al momento non solo Crak risulta molto attivo sul suo shop e persino in sala cotte, ma sta annunciando novità quasi con la stessa frequenza di prima. Le ultime new entry sono Together Apart (7,5%), una DDH IPA con luppoli Amarillo, Mosaic, Motueka, Citra e Nelson Sauvin, We Need Sun (4,2%), una Session IPA single hop (Nelson Suavin), e All Together (6,5%), un’American IPA frutto di una collaborazione internazionale per supportare il settore dell’ospitalità.
Oggi alle 19,00 la prima puntata di Telecronache di Birra
Oggi alle 19,00 andrà in onda la prima puntata di Telecronache di Birra, un live video sulla nostra bevanda preferita che sarà condotto da Salvatore Cosenza e il sottoscritto. In passato avevamo già sperimentato qualcosa del genere con Radiocronache di Birra, la trasmissione radiofonica ospitata da Radio Food andata in onda per un’intera stagione. Dato il momento che tutti stiamo vivendo, abbiamo pensato di declinare il format in video, chiacchierando di birra artigianale in maniera leggera e informale, ma senza tralasciare i giusti approfondimenti anche con gli ospiti che ci accompagneranno in ogni puntata.