Esclusa l’eccezione rappresentata dal Lambic e suoi derivati, sappiamo che gli stili birrari del mondo si dividono in due grandi famiglie: alta e bassa fermentazione. Il rapporto tra le due tipologie è tutt’altro che equilibrato, poiché le Lager (cioè le birre a bassa fermentazione) occupano gran parte del mercato mondiale. La stragrande maggioranza dei marchi più diffusi, infatti, è prodotta con lievito Saccharomyces pastorianus: Heineken è una Lager, Carlsberg è una Lager, Budweiser è una Lager, Ichnusa, Peroni, Nastro Azzurro, Birra Moretti sono tutte Lager. Tuttavia il dominio della bassa fermentazione è un evento relativamente recente se paragonato alla storia plurimillenaria della nostra bevanda: la produzione sistematica di birre Lager cominciò solo nel XIX secolo, sebbene sembrerebbe che il processo di ibridazione che ha portato alla nascita del Saccharomyces pastorianus sia avvenuto nella prima parte del XV secolo – il lievito a bassa, infatti, sarebbe nato dall’incrocio tra il Saccharomyces cerevisiae (lievito ad alta fermentazione) e il Saccharomyces eubayanus. Nonostante le Lager sia comparse sul mercato molto dopo le Ale, riuscirono in pochissimo tempo a stravolgere il settore e le consuetudini dei birrifici.
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