La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane si apre con il progetto annunciato recentemente dal birrificio Mastio di Colmurano (MC). Si tratta di una linea inedita costituita da birre biologiche e gluten free, che rappresentano il frutto di un lavoro cominciato tre anni fa sperimentando la coltivazione dell’orzo RGT-Planet Bio nei terreni circostanti il birrificio. Queste birre incarnano l’idea di birra agricola del Mastio, che si fonda sulla cura di tutto il percorso produttivo fino al servizio: il controllo della filiera comincia ovviamente dall’aspetto agricolo, passa attraverso la maltazione dei cereali e la produzione della birra e si conclude con la mescita presso la tap room dell’azienda e la vendita sul territorio nazionale ed europeo. Le birre che compongono la gamma sono al momento due: Biosfera (4,6%) è una Blond Ale con note di miele, crosta di pane, fiori di campo e sfumature erbacee; Bionica (5,5%) è invece una Pale Ale sui generis, realizzata con infusione di tè verde giapponese Hojicha.
Dall’EBCU uno studio sull’impatto del coronavirus sui consumi di birra in Europa
Con enorme fatica e molti sacrifici stiamo finalmente uscendo dall’incubo coronavirus. La completa normalità è ancora lontana – soprattutto per alcuni aspetti della nostra quotidianità – ma la situazione è sicuramente migliore rispetto alle settimane passate. È ancora difficile capire quale impatto ha avuto e avrà l’emergenza sanitaria sul comparto della birra artigianale, tanto in Italia quanto all’estero. L’esperienza è stata così drastica che sicuramente influenzerà le nostre abitudini di bevitori, nonché il business model di locali e birrifici. Non è facile capire cosa ci riserva il futuro, ma intanto possiamo affidarci ad alcune ricerche che offrono dati più precisi su ciò che è successo e ciò che accadrà. A tal proposito, negli scorsi giorni sono stati pubblicati dall’EBCU i risultati di un sondaggio internazionale che ritengo molto interessante. Innanzitutto per l’ente promotore: l’EBCU è l’unione europea dei consumatori di birra e a essa sono associati diverse importanti realtà continentali, come il Camra (Regno Unito), lo Zythos (Belgio), il Danske Ölentuasiaster (Danimarca) e la nostra Unionbirrai. Poi per i numeri della ricerca: 1667 risposte provenienti da 26 diversi paesi europei.
Segreti ed emozioni delle birre vintage: intervista a Gianluca Polini (Ottavonano)
Cristallizzare la vita, non permetterle di sfaldarsi, battere il tempo: sono alcune sfumature di una delle grandi utopie del genere umano. Ecco perché più convincente e proficuo è, da sempre, “usarlo”, farselo amico, accettare che scorra, che porti cambiamenti, evoluzioni, decadimenti. Nel caso delle bevande alcoliche, birre comprese, la capacità di affrontare il tempo rimane una sfida affascinante, su cui uno dei locali che più ha investigato è l’Ottavonano (sito web) di Atripalda (AV). Al di là del nome che a più di qualcuno evocherà felici ricordi televisivi, parliamo di un pub ammirabile per coraggio e competenza. Che, lontano dalle luci delle grandi città, già nella prima metà degli anni 2000 si occupava di birre di qualità. Sono due le teste dietro questo piccolo miracolo brassicolo di provincia: Yuri Di Rito, fondatore del locale, e Gianluca Polini, subentrato nel 2005, che ha dato il via proprio al progetto sugli invecchiamenti.
Birrificio piemontese propone produzioni per conto terzi
Birrificio artigianale della provincia di Torino cerca possibili collaborazioni per produzioni in conto terzi.
Quantitativo minimo cotta: 20Hl.
Formati disponibili: Fusti, bottiglie e lattine.
Se interessati scrivere email con riferimenti a produzionebirra@mail.com.
Leoni da tastiera, professoroni e prime donne nei forum per homebrewer
Quando si inizia a fare birra in casa e si è alla ricerca di informazioni, una delle imprese più difficili è valutare l’attendibilità dei contenuti che il web ci propone. Sui libri viene solitamente fatto un minimo di filtro a monte, anche se alcuni possono essere datati e altri meno accurati, ma sulle informazioni reperibili in rete regna la legge della giungla. Chiunque può dire qualsiasi cosa, in ogni momento: se questo è un bene dal punto di vista della libertà di espressione, non lo è affatto da quello dell’acquisizione della conoscenza. È sufficiente fare una ricerca sui travasi del mosto da un fermentatore all’altro, ad esempio, per scoprire decine di pareri profondamente diversi tra loro, sostenuti dalle diverse fazioni con l’accoramento tipico del tifo da stadio. Come si fa a valutare se stiamo leggendo contenuti affidabili o deliri di un pazzo scellerato? Non è impresa facile. Sui blog si può rimediare facendo qualche ricerca sull’autore: se la fonte è autorevole, in genere si trovano informazioni sul suo conto, più o meno certificate. Ma districarsi tra i nomignoli nei vari interventi dei forum (mastro_birraio_67, trappista_89, monaco2034, josef_groll, burtonize-me e via discorrendo) non è impresa facile.
Il birrificio Leder vende un’etichettatrice semiautomatica
Attenzione: l’annuncio non è più valido.
Vendesi etichettatrice semiautomatica RLECO con timbratore a tampone, modello EKO 10. Acquistata nel 2015.
Prezzo: € 2000,00 + IVA.
Per informazioni e contatti potete scrivere all’indirizzo info@birrificioleder.it.
Nuove birre da Alder, Mukkeller, La Buttiga + Retorto, Eremo e Conte Gelo
Nel trionfo di Session IPA, Berliner Weisse alla frutta e altre tipologie moderne prodotte appositamente per i mesi caldi, è finito nel dimenticatoio uno stile tradizionale che si adatta stupendamente alla giornate estive: quello inglese delle Golden Ale. Per fortuna a rinfrescarci la memoria è arrivato il birrificio Alder (sito web), che qualche giorno fa ha annunciato la sua nuova Summer Job (5%), una Pale Ale al confine tra la scuola britannica e quella americana. La ricetta infatti prevede solo malto inglese e lievito di origine anglosassone, ma la luppolatura è invece realizzata con varietà statunitensi: Willamette (con caratteristiche “british”, essendo derivato dal Fuggle), Cascade (coltivato però nel Regno Unito) e Chinook. Come affermato su Facebook, la Summer Job è un omaggio alle pinte bevute dal birraio Marco Valeriani in un pub di Swanage, comune della contea inglese del Dorset. Quale birra lo avrà ispirato in particolare? Sperando in un gioco di parole con il nome, io punto sulla Proper Job di St. Austell, che tra i tanti premi ottenuti nel tempo nel 2011 si aggiudicò quello di migliore Golden Ale in bottiglia secondo il Camra.
Diplomato alla Dieffe cerca impiego in un birrificio italiano
Salve, sono un 27enne diplomato alla DIEFFE di Padova e sono alla ricerca di un impiego a lungo termine in un birrificio, possibilmente in Lombardia, ma anche in altre regioni se ci fossero le condizioni giuste. Ho solo esperienza come homebrewer ma sono pronto ad imparare e mettermi in gioco.
Se interessati contattare su whatsapp al numero 3332457927 o all’indirizzo mail mattialimonta@hotmail.it
Grazie per la gentile attenzione e buona giornata.
Birra e nuovi stili di consumo: uno studio sul presente e il futuro del settore
Negli scorsi giorni sono stati pubblicati i risultati di una ricerca promossa dall’Associazione Le Donne della Birra e finalizzata ad analizzare i comportamenti dei bevitori di birra artigianale durante il lockdown. Lo studio ha puntato a verificare il modo in cui l’emergenza sanitaria ha cambiato i consumi degli appassionati italiani e se le forme di acquisto che sono emerse nelle scorse settimane tenderanno a rimanere stabili anche in futuro. I risultati sono stati elaborati sulla base di 650 interviste raccolte online tra il 23 aprile e l’11 maggio e rivolte a un panel di consumatori “esigenti” di birra (tra cui diversi professionisti del settore). Ne è scaturito un documento conciso ma pieno di informazioni interessanti, che vale la pena presentare anche su Cronache di Birra.
Coronavirus, movida e alcolici: benvenuti nel macabro gioco di stampa e istituzioni
I pub e le birrerie, insieme ai ristoranti e agli altri locali del settore, rientrano tra le attività più colpite dall’emergenza sanitaria. Sono stati i primi a chiudere e tra gli ultimi ad aprire, affrontando un’interruzione prolungata che è stata solo parzialmente mitigata con i servizi di consegna a domicilio. Ora che finalmente cominciava a vedersi la luce in fondo al tunnel, grazie alle riaperture che hanno segnato il ritorno a una parvenza di normalità, siamo costretti ad affrontare un altro grave problema, che rischia di arrecare persino più danni di quelli portati dal coronavirus: l’incapacità delle istituzioni e l’ignoranza dell’opinione pubblica. Da qualche giorno il nuovo nemico è la “movida”, la vita notturna (ma poi quanto notturna?) che crea assembramenti incontrollati di giovani interessati soltanto a “sballarsi” – per usare un altro vocabolo caro alle testate giornalistiche nostrane. Gli effetti di questa caccia alla streghe già si stanno facendo sentire, grazie anche al supporto di molta stampa superficiale, a cui evidentemente non è bastato gestire l’informazione in maniera pressoché vergognosa durante tutte le fasi dell’emergenza in corso.