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Tre recenti tendenze brassicole cannibalizzate dalle moderne IPA

Nell’articolo di ieri abbiamo sottolineato come le mode birrarie possano avere effetti positivi, permettendo ad esempio di riscoprire gusti o stili quasi dimenticati. L’altra faccia della medaglia è però rappresentata dalla diffusione ossessiva di alcuni temi, che finiscono talvolta per caratterizzare il settore al punto da mortificare ogni tentativo di proporre qualcosa di diverso. L’esempio più evidente è incarnato ancora una volta dalle moderne IPA: una tipologia che ha avuto il merito di trainare la rivoluzione internazionale della birra craft, ma che proprio a causa del suo successo tende a omogeneizzare un mercato che invece potrebbe essere molto più vario – basti pensare all’enorme ricchezza della cultura brassicola mondiale. Questo fenomeno non si evidenzia solo con i numeri, ma anche con la propensione delle IPA a cannibalizzare le nuove tendenze, che in realtà nascono da presupposti completamente diversi. Per spiegare meglio questo concetto analizziamo tre esempi relativamente recenti.

Nuove birre da Alder, Birrificio Italiano, Rurale, Eastside e Torre Mozza

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La birra artigianale vive spesso di mode e tendenze che finiscono per influenzarne profondamente il mercato. Questo aspetto può non piacere ai puristi, ma ha anche effetti positivi: permette ad esempio di recuperare “gusti” e specialità che sembravano destinati all’oblio. Il movimento internazionale si è sviluppato esaltando l’amaro, poi ha alimentato un certo seguito per l’acido. Negli ultimi anni sono state persino sdoganate le “birre scure”, che nei pub in passato vendevano quanto un maglione di lana in pieno agosto (e senza saldi). Ora la situazione sta cambiando e il numero di nuove birre italiane appartenenti a questa famiglia sta crescendo sensibilmente, come dimostra la Bollner (7,3%), Double Chocolate Milk Stout di Alder (sito web). Il birrificio lombardo si vede bene dal definirla una Pastry Stout, nonostante la ricetta preveda l’aggiunta di vaniglia e fave di cacao, oltre a lattosio e una percentuale di avena in aggiunta ai malti inglesi. Non l’abbiamo ancora assaggiata, ma dai primi commenti sembra in effetti lontana dagli eccessi di molte Pastry Stout.

Assobirra, Cervisia e altri: le associazioni di categoria chiedono sostegni al settore

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Oltre a essere molto complicato, il periodo che stiamo vivendo è anche piuttosto liquido, nel senso che i margini della nostra libertà cambiano con la stessa velocità con cui si sta (ri)diffondendo il virus in Italia. Come sappiamo però il settore dei pub e dei locali è già in lockdown da diversi giorni, con ovvie e pesanti ripercussioni non solo per i diretti interessati, ma anche per tutto il segmento della birra artigianale. Poiché sulle decisione del governo si gioca anche una battaglia politica, oggi riteniamo opportuno riassumere dichiarazioni e prese di posizione da parte di associazioni e operatori del settore. Ben consci che la situazione è in così rapida evoluzione che ciò che viene espresso oggi rischia di diventare anacronistico e inutile il giorno dopo.

Eventi, degustazioni e birra a colazione: i locali italiani non si arrendono

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Come sapete il venerdì è il giorno della settimana in cui presentiamo i prossimi eventi birrari. Come successo durante il passato lockdown, questa consuetudine ora rischia di perdere totalmente senso a causa delle forti restrizioni al settore imposte dagli ultimi provvedimenti. Eppure alcune piccole iniziative continueranno a puntellare il calendario nei giorni a venire, come vigorose fiammelle che provano a rischiarare una notte senza luna. Merito di birrifici, pub e birrerie che hanno deciso di non arrendersi e affrontare la situazione a testa alta, con un piglio quasi commovente. Nei giorni successivi all’ultimo DPCM si sono susseguiti sui social commenti avviliti e arrabbiati, poi il tono è profondamente cambiato: come un’onda che travolge le difficoltà più ostiche, la risposta di molti locali si è concretizza in messaggi di riscatto, speranza, coraggio. Scorrendo le loro pagine Facebook e Instagram si può avvertire l’energia trascinante con cui stanno comunicando le proprie iniziative, che siano servizi di delivery e asporto, colazioni, brunch e pranzi o addirittura piccoli eventi. Questo cambio di registro ha del miracoloso e la speranza è che non risulti del tutto inutile.

Ecco perché lo spot della Nazionale di Baladin è un buon prodotto televisivo

Come abbiamo raccontato la scorsa settimana, in questi giorni sta andando in onda sulle reti Mediaset uno spot pubblicitario di Baladin dedicato alla sua birra Nazionale. È la prima volta che il birrificio di Piozzo approda sulla tv generalista con una propria campagna pubblicitaria e, come facile immaginare, la novità ha stimolato commenti molto diversi tra loro. C’è chi ha apprezzato l’iniziativa, chi ha gridato al “tradimento”, chi non ha gradito il modo in cui il messaggio è stato ideato e chi lo ha accolto come un potenziale strumento per spingere la birra artigianale fuori dai confini degli appassionati. Personalmente lo considero un prodotto abbastanza ben confezionato, che raggiunge il suo obiettivo considerando i mezzi a disposizione, il target a cui si riferisce e altre variabili di cui scriverò. Non è uno spot rivoluzionario, anzi è fin troppo allineato a suggestioni viste e riviste, ma nel complesso rappresenta un tentativo ben riuscito di Baladin di muoversi in un campo che in passato è stato battuto raramente dalla birra artigianale italiana – credo che l’unico precedente sia incarnato da Collesi.

Südtirolerbier spuren un anno dopo, o di come (ri)vivere la birra dell’Alto Adige

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Anche quest’anno non ho voluto esimermi da passare oltre quindici giorni in Alto Adige, uno dei pochi luoghi dove a mio avviso si possono veramente “ricaricare” le batterie, anche alla luce degli eventi occorsi tra marzo e maggio che ben tutti conosciamo. Confermando quanto constatato in passato, anche in questa occasione ho riscontrato che tutti i birrifici visitati possiedono una gasthaus o un ristorante, magari con biergarten, dove in media si mangia piuttosto bene con una cucina prettamente regionale. Le uniche eccezioni in tal senso sono rappresentate dall’offerta di Hubenbauer, dove vengono prodotti artigianalmente anche sidri e gelati, e di Finix Brewing, che per la propria taproom ha puntato sia sulle proprie birre artigianali, con qualche birrificio ospite, sia su pestati e miscelati. La circostanza in parola e l’assenza di cibo, fatta eccezione per qualche snack, rappresentano una peculiarità nella scena dei locali dei birrifici artigianali altoatesini, ma non sono le uniche, come vedremo.

Nuove birre da Brewfist + Foglie d’Erba, Lambrate, Picobrew e altri

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Il rilascio di nuove creazioni da parte dei birrifici italiani ha rappresentato una piacevole e inaspettata costante durante il passato lockdown. Ora che è cominciata una nuova fase di stallo per l’intero settore, la speranza è che la tendenza continui: sarebbe un segnale di vitalità per il mercato, sicuramente prezioso in un momento di particolare difficoltà. Proprio per questa ragione ci piace aprire la panoramica di oggi sulle nuove birre nazionali con una collaborazione tutta italiana, nata dall’incontro tra Brewfist (sito web) e Foglie d’Erba (sito web). Il risultato è la Pin Woodman (3,5%), una Bitter in versione “ordinary” (cioè l’incarnazione più leggera e quotidiana della tipologia) brassata con luppolo Ernest, varietà britannica apparsa sul mercato solo di recente. La birra è leggera ed equilibrata, con un bel contrappunto tra dolce e amaro e note di tostato e crosta di pane. È stata presentata ufficialmente sabato scorso, quindi dovreste trovarla in giro abbastanza facilmente, almeno nei canali specializzati.

La birra artigianale in lockdown: piccoli suggerimenti per sostenere i locali

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A partire da oggi si apre per il settore italiano della birra artigianale un momento complesso e delicato, che purtroppo non sappiamo quanto durerà effettivamente. Quella di ieri è stata una domenica molto strana, quasi surreale, perché – per la prima volta in assoluto – il DPCM emanato in mattinata ha confermato tutte le peggiori ipotesi avanzate nei giorni precedenti. Così tra l’incredulità e il disorientamento, gli operatori del settore hanno dovuto incassare un provvedimento molto limitativo, che impone la chiusura di bar e ristoranti alle 18. Se questa novità è un colpo durissimo per simili attività, suona addirittura come una beffa per pub e locali, molti dei quali alzano le saracinesche proprio a partire dal tardo pomeriggio. In breve tempo la mia homepage di Facebook si è riempita di decine di commenti da parte di publican e gestori, comprensibilmente avviliti, spaventati e arrabbiati per le nuove misure. Come spiegato qualche giorno fa, ci troviamo di fronte a una situazione molto sbilanciata, in cui le gravi restrizioni imposte dal DPCM finiscono per rivolgersi solo a determinate categorie (ristorazione, locali, teatri, cinema, palestre), lasciando il resto della vita quotidiana pressoché invariata. Il problema non è l’imposizione di limitazioni in luoghi sensibili – come quelli colpiti dal provvedimento – quanto la mancanza di interventi in tante altre situazioni a rischio. Le scuole rimangono sostanzialmente aperte, lo smart working è ormai un tabù, bus e treni regionali continuano a favorire spaventosi assembramenti.

Uno spot tv sulle reti Mediaset per la Nazionale di Baladin

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Per la prima volta nella sua storia il birrificio Baladin trasmetterà un spot televisivo sulle reti nazionali. Da domani fino a metà novembre andrà in onda sui canali Mediaset un video pubblicitario dedicato alla Nazionale, la birra che dal 2011 il birrificio piemontese produce con soli ingredienti italiani. Il filmato, della durata di quindici secondi, dapprima mostra il consumo della Nazionale in situazioni di socializzazione quotidiana, successivamente si concentra sulle materie prime e il legame con la terra. Lo spot si conclude con un messaggio a sostegno del settore, incarnato dal tag #BeviArtigianaleItaliana.

Prossimi eventi: Brau Beviale e iniziative a Roma, Bologna e provincia di Vicenza

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Continuare a scrivere di eventi birrari in questo periodo è complicato, perché letteralmente non sappiamo cosa può succedere da un giorno all’altro in termini di restrizioni alla vita sociale. Come abbiamo visto venerdì scorso, il calendario è improvvisamente rimasto orfano dei festival, che seppur in forma diversa dal passato, ci avevano restituito un barlume di normalità nelle settimane passate. Al momento (e chissà per quanto ancora) le uniche iniziative degne di rilievo sono organizzate dai locali, mentre le grandi manifestazioni sono state rimandate o ripensate in chiave digitale. Ed è proprio questa la soluzione individuata dal Brau Beviale di Norimberga, la più importante fiera europea B2B di settore, che dal 10 al 12 novembre proporrà una serie di contenuti di approfondimento (oltre ad altri servizi) esclusivamente online. Per quanto riguarda le iniziative dei locali italiani, invece, ne segnaliamo tre in programma nel fine settimana: domani al The Drunken Duck sarà protagonista la storica Malphapana, domenica da Luppolo Station andrà in scena il birrificio Torre Mozza, sempre domenica presso Il Punto si terrà una degustazione di birre acide (10 alla spina) e ostriche. Buon weekend a tutti.

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