Nell’articolo di ieri abbiamo sottolineato come le mode birrarie possano avere effetti positivi, permettendo ad esempio di riscoprire gusti o stili quasi dimenticati. L’altra faccia della medaglia è però rappresentata dalla diffusione ossessiva di alcuni temi, che finiscono talvolta per caratterizzare il settore al punto da mortificare ogni tentativo di proporre qualcosa di diverso. L’esempio più evidente è incarnato ancora una volta dalle moderne IPA: una tipologia che ha avuto il merito di trainare la rivoluzione internazionale della birra craft, ma che proprio a causa del suo successo tende a omogeneizzare un mercato che invece potrebbe essere molto più vario – basti pensare all’enorme ricchezza della cultura brassicola mondiale. Questo fenomeno non si evidenzia solo con i numeri, ma anche con la propensione delle IPA a cannibalizzare le nuove tendenze, che in realtà nascono da presupposti completamente diversi. Per spiegare meglio questo concetto analizziamo tre esempi relativamente recenti.
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