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Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...

Birrificio dell’hinterland milanese cede intera attività o vende impianto produttivo

Si propone in vendita brewpub nell’hinterland milanese, avviato nel...

Birrificio vende intero impianto produttivo in blocco o separatamente

Birrificio artigianale vende l’intero impianto produttivo anno 2019, costituito...
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Quattro chiacchiere con Derek Gallanosa di Moksa Brewing

In occasione della Italy Beer Week, ho pensato di intervistare Derek Gallanosa, head brewer di Moksa Brewing, birrificio californiano che si è fatto ampiamente notare per le sue ottime produzioni. Derek si era già fatto conoscere in passato per le sue creazioni, essendo stato birraio capo presso Abnormal. La fama di Moksa tra gli appassionati europei e italiani più attenti alla scena statunitense è arrivata con la partecipazione all’ultima edizione del MBCC a Copenhagen, nel maggio 2019, e con il tap takeover avvenuto sempre durante la Mikkeller beer week presso il Mikkeller & friends di Stefansgade, in occasione del quale ho potuto constatare la profondità, l’equilibrio tra componente maltata e adjuncts delle Imperial Stout di Moksa, nonché il moderato sentore alcolico se rapportato al tenore che a volte superava il 14%. Considerazioni peraltro condivise da molti degli appassionati intervenuti al citato evento, con i quali ho avuto il piacere di scambiare le reciproche impressioni. Non nascondo di aver pensato, all’epoca, che il futuro barrel aging program avrebbe regalato delle soddisfazioni, viste le premesse. Ringraziandolo sin d’ora per la disponibilità, sono lieto di dare il benvenuto a Derek Gallanosa, head brewer di Moksa Brewing Co.

La trappista Westmalle Extra da oggi ufficialmente disponibile sul mercato

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Continuano ad arrivare novità dal mondo della birra trappista: qualche minuto fa il birrificio Westmalle ha annunciato il rilascio su larga scala della sua storica Westmalle Extra (4,8%), che fino a oggi era disponibile in quantità ridotte solo presso il monastero. La Extra è una Patersbier (o Trappist Single), cioè una produzione leggera per i canoni delle birre d’abbazia, tradizionalmente brassata due volte l’anno per il consumo da parte degli stessi monaci. Come nelle migliori incarnazioni dello stile, è una birra che riesce perfettamente a sposare l’intensità aromatica delle tipiche alte fermentazioni del Belgio (il lievito è protagonista) con il carattere incisivo del luppolo e una grande capacità dissetante. La Extra, che secondo i documenti era prodotta già nel 1836, si aggiunge dunque alla gamma standard di Westmalle, composta da due pietre miliari come Tripel e Dubbel.

Brewdog aprirà a Milano? Il rendering è già uno spettacolo

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Brewdog sta pianificando l’apertura di un suo locale a Milano. È quanto annunciato da James Watt in persona – uno dei due fondatori storici del birrificio scozzese – sul suo profilo Twitter, senza aggiungere ulteriori informazioni. L’immagine a corredo però già fa sognare: il rendering lascia presagire un progetto in grande stile, con spazi immensi, soluzioni architettoniche spettacolari e tantissimo verde. In caso di realizzazione, sarebbe il quarto locale di Brewdog in Italia dopo quelli di Roma, Bologna e Firenze, sebbene in questo caso l’operazione sarebbe presumibilmente di più ampio respiro. In attesa di aggiornamenti (speriamo positivi) al riguardo, vale la pena sottolineare l’appeal che sta mostrando Milano nei confronti dei grandi marchi internazionali della birra craft, sicuramente interessati a investire in una città in rapida trasformazione e proiettata verso il futuro.

Vendesi sala cottura da 2,5 hl + optional causa progetto mai partito

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Attenzione: l’annuncio non è più valido.

Causa progetto mai partito, vendiamo sala cottura Pocket Brau di Easybrau da 2,5 hl, comprata con 10 cotte all’attivo e da noi mai installata (pari al nuovo) riscaldamento a
gas, completa di

  • serbatoio per l’ammostamento/bollitura,
  • serbatoio per la filtrazione/whirpool,
  • serbatoio di acqua calda
  • scambiatore di raffreddamento tubolare/multitubo in acciaio inox

Inoltre:

  • tino ribaltabile e scarico/condensazione vapori di bollitura,
  • 2 fermentatori troncoconici non isobarici da 5 hl,
  • mulino trifase,
  • tubo mai usato per trasferimento birra contalitri fiscale,
  • 2 celle frigorifere già smontate

Per informazioni chiamare il numero 3208435031 o scrivere [email protected].

Non solo Stout: festeggiare San Patrizio con altre birre “nere”

Oggi si festeggia San Patrizio, una ricorrenza molto sentita da noi appassionati di birra. L’edizione 2021 del St. Patrick’s Day si porta dietro una sgradevole sensazione di deja-vu: esattamente come lo scorso anno, molti di noi saranno costretti a festeggiare tra le proprie mura domestiche, sognando magari di trovarsi tra le vie di Dublino o anche solamente al bancone del pub di fiducia. Non bastano però le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria a frenare la nostra smania di onorare un’occasione così solenne, quindi faremo buon viso a cattivo gioco stappando qualcosa di adeguato alla situazione. Come saprete in questo giorno speciale si è soliti brindare a suon di Stout, stile strettamente legato all’Irlanda di cui San Patrizio è patrono; tuttavia volendo ampliare il nostro raggio di azione alle birre “nere” in generale, è possibile orientarsi su tante alternative offerte dalla cultura brassicola internazionale. Vediamo insieme le principali.

Manca poco alla Italy Beer Week 2021: aggiornamenti, numeri ed eventi in evidenza

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Manca ormai meno di una settimana all’inizio della Italy Beer Week, la grande celebrazione italiana della birra artigianale che andrà in scena da lunedì 22 a domenica 28 marzo. Qualche giorno fa abbiamo raccontato le 13 birre inedite che saranno protagoniste del Ballo delle Debuttanti, ma nel frattempo abbiamo continuato a lavorare alacremente a tutti gli aspetti della manifestazione, tanto che è già arrivato il momento di un corposo aggiornamento. Eh sì, perché nonostante il periodo infelice che stiamo vivendo, è fortissima la voglia di partecipare a un evento collettivo che possa dare voce all’intero settore in maniera organica, permettendo da una parte di puntare i riflettori su un settore produttivo gravemente penalizzato dalla pandemia, dall’altra di alimentare quella passione che è assolutamente vitale per l’intero comparto. La Italy Beer Week – che non è altro che l’evoluzione della Settimana della Birra Artigianale – offrirà un palcoscenico d’eccezione per promuovere la birra artigianale e tutte le attività che vi ruotano intorno.

Scommettere su birrifici non ancora in hype: Afterthought e Dimensional

Tutti coloro che sono interessati alla scena statunitense e hanno contatti con appassionati d’oltreoceano, provano soddisfazione e orgoglio quando una birra molto ricercata, con un valore molto alto sul mercato secondario – in altre parole con un hype elevato – arriva davanti la propria porta in un cartone proveniente dagli States. Lo scrivente in primis. Tuttavia, non si può negare che la soddisfazione è ancora maggiore quando si riescono a scoprire referenze di birrifici poco conosciuti, se non localmente o nello stato americano di appartenenza, con un hype basso o molto moderato, ma capaci di rivelarsi degni di considerazione. In altre parole, fare quello che si chiama “beer hunting”, cercando birre che alla prova dei fatti si siano rivelate meritevoli di essere “atterrate” dagli Stati Uniti, senza aver sacrificato pezzi pregiati della propria cantina o comunque essersi svenati. Ovviamente non nascondo che sono riuscito a portare a termine operazioni del genere più agevolmente durante i miei numerosi viaggi negli USA o durante gli eventi birrari internazionali, ma i tempi sono quelli che sono e, pertanto, bisogna adattarsi, rivolgendo uno sguardo attento e costante alle scene brassicole dei singoli stati americani che si ritengono più interessanti, con l’ausilio di buddies di comprovata affidabilità ed esperienza.

Nuovi libri: Birra di Pietro Fontana, Forchetta e boccale e Il manuale del birraio

Come abbiamo documentato nei mesi scorsi, l’ultimo periodo è stato piuttosto prolifico per il segmento dell’editoria italiana dedicato alla birra. Difficile dire se questo fenomeno sia stato influenzato dai radicali cambiamenti che hanno investito il nostro stile di vita quotidiano, ma tra le poche soddisfazioni dell’ultimo anno c’è un numero non indifferente di nuove pubblicazioni a tema birrario. Anche in questa occasione possiamo confermare l’alto livello dei libri usciti di recente, nonché la loro varietà: quelli che presentiamo oggi sono in grado di soddisfare le aspettative di molti appassionati, che possono scegliere tra storie legate alla birra, proposte di abbinamento e approfondimenti tecnici.

Birra e formaggi: gli abbinamenti con i Presidi Slow Food stranieri

Nei mesi passati ci siamo addentrati in un percorso di abbinamenti davvero intrigante, con protagonisti i formaggi italiani dei Presidi Slow Food. Abbiamo prima affrontato quelli a latte di vacca, poi quelli a latte di pecora e infine quelli a latte di capra, scoprendo prodotti meravigliosi e accostamenti sorprendenti. Oggi concludiamo il nostro viaggio allungando lo sguardo oltre i confini nazionali e passando in rassegna alcuni tradizionali formaggi stranieri che vantano il riconoscimento di Presidio Slow Food. È un sestetto curioso e stuzzicante, che racconta storie provenienti da terre splendide e insospettabili. Ci rendiamo conto che la loro reperibilità, pur se non impossibile, è molto difficile: ma qualora aveste la possibilità di acquistarli, la nostra viva raccomandazione è di approfittarne. A differenza delle precedenti puntate, in cui abbiamo indicato abbinamenti con birre artigianali del territorio, in questa sede forniremo solo indicazioni sugli stili da accostare, lasciando a voi l’onere (ma soprattutto il piacere) di sperimentare concretamente.

Il colore della birra: da quali ingredienti e fattori è determinato?

Quando ci si avvicina al mondo della birra, uno dei primi falsi miti che vengono confutati è la presunta correlazione tra colore e contenuto alcolico. Smentire questa credenza è piuttosto semplice, perché non c’è alcun legame tra la fermentazione – cioè il processo dal quale si produce alcool etilico – e le caratteristiche cromatiche del prodotto finale. In effetti è sufficiente citare qualche esempio per diradare ogni dubbio al riguardo: Mild, Stout e Schwarz sono stili scuri, ma piuttosto leggeri; Tripel e Double IPA sono tipologie tendenzialmente chiare, ma forti e potenti. In realtà il colore della birra dipende da altri fattori, tra cui il principale è il malto. Ma non è il solo: diversi elementi possono determinare la precisa sfumatura cromatica che sarà assunta dalla birra alla fine dell’iter produttivo e alcuni di essi possono entrare in gioco anche successivamente. Oggi proviamo a riassumere i più importanti.

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