La birra artigianale italiana rischia di essere uno dei settori più penalizzati dall’emergenza sanitaria. Oltre al danno di non avere più sbocchi di vendita a causa della chiusura dei locali, si aggiunge la beffa di essere stata totalmente ignorata dagli interventi di sostegno economico del Governo. Il comparto infatti si trova a vivere in una situazione particolare: sulla carta la produzione ha potuto continuare anche durante il passato lockdown, ma nella realtà si quasi completamente fermata perché il principale canale commerciale a disposizione dei microbirrifici rimane l’horeca. I due decreti ristori non hanno previsto supporti concreti al segmento artigianale e il blackout prolungato comincia a diventare particolarmente gravoso per i produttori italiani. Così negli ultimi giorni abbiamo assistito ad annunci e dichiarazioni che restituiscono il senso del dramma, nonché a qualche piccolo elemento positivo. Come ormai succede regolarmente, oggi facciamo il punto della situazione.
Una Golden Ale dal gusto metal: nel 2021 uscirà la birra ufficiale dei Pantera
Buone notizie per gli amanti della birra e della musica metal: nel 2021 arriverà sul mercato la Golden Ale ufficiale dei Pantera, prodotta dal birrificio Texas Ale Project. La novità si aggiunge al lungo elenco di creazioni ufficiali delle band metal e rock, come la Enter Night dei Metallica realizzata da Stone e annunciata a inizio 2019. Per la loro birra ufficiale i Pantera hanno scelto un birrificio di Dallas, situato dunque non lontano dalla propria città di origine (Arlington, Texas). Come accennato, lo stile di riferimento sarà quello delle Golden Ale, sebbene rivisto in chiave moderna grazie all’uso di luppoli Cascade e Citra. Il nome sarà decisamente scontato: Pantera Golden Ale (5,4%).
I migliori siti italiani per comprare birra online
Come facilmente immaginabile, gli ultimi mesi hanno registrato un’impennata di acquisti online di birra artigianale. Questa tendenza, favorita dal periodo che stiamo vivendo, probabilmente resisterà anche quando le cose torneranno alla normalità: un indizio arriva dalla recente comparsa di tanti siti destinati a chi vuole comprare birra online. Orientarsi tra i tanti shop digitali è perciò sempre più difficile, motivo per cui oggi abbiamo pensato di riassumere i migliori siti che vendono birre online. Quali parametri abbiamo considerato? Sicuramente l’ampiezza dell’offerta, ma anche la chiarezza della grafica e la facilità di navigazione e dell’interfaccia. Nella nostra selezione abbiamo escluso i siti riconducibili alle multinazionali del settore, nonché gli e-commerce dei singoli birrifici (per fortuna sempre più diffusi).
Pro e contro di un corso di degustazione online sulla birra: parola ai nostri corsisti
Come forse saprete, la scorsa estate Cronache di Birra ha lanciato il proprio corso di introduzione alla birra e alla sua degustazione, svolto completamente online. È stata una delle prime iniziative del genere in Italia e, come scrissi all’epoca, le restrizione imposte dal lockdown mi spinsero a superare i dubbi che nutrivo rispetto alla fruizione da remoto. Sono docente in corsi di degustazione da anni e ho sempre condotto le lezioni in presenza, quindi l’idea di non condividere lo stesso spazio fisico con i discenti mi creava qualche perplessità. A distanza di alcuni mesi posso affermare che gran parte di quelle resistenze psicologiche erano infondate: la modalità online si presta molto bene a un’iniziativa del genere e probabilmente comporta più vantaggi che svantaggi. Negli scorsi giorni si sono conclusi i corsi cominciati a settembre (il terzo e il quarto in termini assoluti) e, come sempre, ho chiesto ai partecipanti di compilare un questionario di gradimento. I risultati sono interessanti per capire come viene percepita questa innovativa modalità di fruizione in un contesto del genere.
Birra e formaggi: gli abbinamenti con i Presidi Slow Food a latte di pecora
Le pecore sono degli animali simpatici, mansueti, adattabili e con molteplici attitudini produttive, come quelle legate alla carne, alla lana e al latte. È proprio della trasformazione di quest’ultimo che ci occupiamo in questa seconda puntata dedicata agli abbinamenti regionali con i formaggi Presidio Slow Food, dopo aver approfondito quelli con latte vaccino. Il connubio tra birra e formaggi è infatti un evergreen con risvolti assai intriganti e spesso foriero di accostamenti davvero sorprendenti. Il nostro panorama nazionale è decisamente ampio in termini di formaggi a latte di pecora: ne abbiamo scelti cinque, in un piccolo giro d’Italia del gusto. Se conoscete l’argomento solo marginalmente, consigliamo di approfondire il concetto di Presidio Slow Food sul sito dell’associazione e di consultare il relativo manifesto in difesa del formaggio a latte crudo (in formato pdf).
Addio ad Alessandro Santinelli (Birra Madama) e Andrea Sammassimo (Miles)
Nella mattinata di oggi abbiamo saputo della tragica morte di due birrai italiani: Alessandro Santinelli di Birra Madama e Andrea Sammassimo del Birrificio Miles. Le due notizie non sono collegate tra loro e ovviamente hanno lasciato sconcertati tutti coloro che li conoscevano da vicino.
9 ori e record di medaglie (28) per i birrifici italiani allo European Beer Star
In un momento non certo facile per l’Italia birraria (e non solo per l’Italia) arrivano ottime notizie dalla Germania. I risultati dello European Beer Star – uno dei più importanti concorsi a tema del mondo – sorridono ai nostri birrifici come mai era successo in passato, dimostrando la costante crescita di un movimento capace di regalare sempre nuove soddisfazioni internazionali. Il bottino finale è decisamente ricco: 9 ori, 11 argenti e 8 bronzi, per un totale di 28 riconoscimenti che rappresentano un incremento di quasi il 50% rispetto alle ultime uscite. Peccato non aver migliorato il numero di medaglie d’oro, ferme per l’Italia a 9 da ormai tre anni: il primato in questa particolare voce statistica risale ancora al 2016, quando i nostri birrifici raggiunsero la doppia cifra con 10 prime posizioni (ma i podi complessivi furono “solo” 17). Probabilmente però il dato più importante è un altro: per la prima volta l’Italia si piazza seconda come totale di medaglie, superando gli Stati Uniti e posizionandosi solo dopo gli irraggiungibili padroni di casa. Su Beer Zone abbiamo creato una sezione che riepiloga tutte le birre italiane premiate allo European Beer Star.
Cantillon, 3 Fonteinen, Girardin: i produttori di Lambic extra Horal
Su Cronache di Birra non è raro incappare in articoli che parlano di fermentazioni spontanee e in particolare di Lambic. Qualche mese fa abbiamo passato in rassegna i produttori di questa ancestrale specialità del Belgio: dieci aziende dalle caratteristiche molto diverse tra loro, che confluiscono nell’associazione Horal. Per quanto Horal rappresenti una realtà importante e influente nel panorama del Lambic, non comprende tutti i marchi devoti alle fermentazioni spontanee. Anzi, non vi aderiscono alcuni nomi fondamentali: il più eclatante è sicuramente Cantillon, ma non è il solo. Così per completare la rassegna sui produttori delle storiche birre acide del Belgio, oggi ci focalizziamo su quelli rimasti esclusi a suo tempo. Come sempre utilizzeremo come riferimento il portale Lambic.info, preziosissima fonte di informazioni sull’argomento.
Nuove birre da Rebel’s, Alder, Crak, 100Venti e Golden Pot
La velocità con cui le lattine hanno conquistato i birrifici italiani è davvero impressionante, segno che il moderato interesse percepito qualche anno fa era in realtà la miccia di una tendenza pronta a esplodere. Da un punto di vista grafico, sembra che l’identità visiva di alcuni produttori non aspettasse altro che i contenitori in alluminio per esprimere tutte le proprie potenzialità. Di esempi ce ne sono tantissimi e tra di essi va sicuramente citato il birrificio Rebel’s, che un paio di anni fa ha rivisto la propria visual identity con risultati che ora raggiungono la loro massima espressione grazie alle lattine. E proprio in lattina sono disponibili due recenti novità annunciate dal birrificio romano: Inferno Haze e Divine Love. Ispirata alle immancabili Hazy IPA, la Inferno Haze (7%) è caratterizzata da un aspetto opalescente e da un corpo setoso e avvolgente, anche grazie all’impiego di frumento e avena. A livello olfattivo si distinguono note di frutta a nocciolo e sfumature resinose, ottenute ricorrendo a luppoli Simcoe e Citra (utilizzati in double dry hopping). Il lievito invece è il classico Vermont usato spesso in produzioni del genere.