Formaggi e birre, un matrimonio indissolubile, un argomento familiare, ma del quale mai riusciamo a essere davvero stanchi, poiché sempre foriero di sorprese e piaceri. Abbiamo deciso di prenderlo da un verso “particolare”, cioè iniziando un breve percorso dedicato ai formaggi dei Presidi Slow Food italiani (se non sapete cosa sono i Presidi, date un’occhiata al sito di Slow Food), tra i prodotti più gustosi, attraenti e ricchi di spunti culturali di tutto il panorama enogastronomico. Li tratteremo per tipologia di latte (vaccino, ovino, caprino) e gli abbineremo birre della regione di provenienza.
Nuove birre da Birrificio Italiano, Mastino, War, Babylon e Rebel’s
Il Birrificio Italiano è un produttore storico del movimento artigianale nazionale e anche per questa ragione non è solito annunciare novità con grande frequenza. Quando lo fa, però, solitamente lascia il segno: all’inizio del 2019, ad esempio, lanciò la Lucid Dream presentandola come una New England Pils, cioè l’anello di congiunzione tra il classico stile di origine boema e le moderne American IPA della East Coast americana. Qualche giorno fa il birrificio ha annunciato l’evoluzione della Lucid Dream, battezzata Sogno Lucido (7,5%). È definita una Double Pils e si contraddistingue per un corpo morbido e intensi aromi erbacei, conferiti dall’intenso dry hopping ottenuto con varietà nobili tedesche. La birra non è certo un esperimento transitorio, anzi entrerà direttamente nella gamma base dell’azienda e sarà disponibile in bottiglia, a partire proprio da oggi. A proposito di Birrificio Italiano, in serata troverete sulla newsletter di Cronache di Birra un’intervista al suo fondatore Agostino Arioli che, tra le altre cose, ci parlerà del suo nuovo progetto di distillazione. Per leggerla dovete essere iscritti, diversamente potete farlo cliccando qui.
Prossimi eventi a Milano, Bologna e Roma e la Giornata nazionale dell’homebrewing
Sapevamo tutti che quel vago senso di normalità che avevamo cominciato ad assaporare non sarebbe durato a lungo e infatti eccoci puntualmente qui, con nuove limitazioni a prospettive inquietanti per le settimane che seguiranno. I pochi festival birrari che avevano cominciato a ripopolare le nostre agende sono improvvisamente scomparsi – ad esempio Eataly Roma ha dovuto annullare il suo appuntamento all’aperto – e rimangono quasi esclusivamente le iniziative portate avanti dai locali. Oggi ne presentiamo tre: la degustazione del Lambiczoon di Milano con Maestri del Sannio, la versione craft dell’Oktoberfest a firma Il Punto di Bologna e la colazione del Pork’n’Roll di Roma con Flaviano Brandi di Bibibir. Sono tre eventi molto interessanti: cercate di partecipare anche per supportare i locali, che in questo periodo non navigano certo in acque tranquille. A ogni modo abbiamo voluto dedicare la copertina alla Giornata nazionale dell’homebrewing di MoBI, che quest’anno è dedicata alla memoria di Giovanni Fumagalli di Via Priula, drammaticamente scomparso lo scorso marzo. Una delle tante cicatrici che resteranno di questo momento davvero assurdo.
Da alta a bassa fermentazione: il decennio che cambiò per sempre la birra in Baviera
Esclusa l’eccezione rappresentata dal Lambic e suoi derivati, sappiamo che gli stili birrari del mondo si dividono in due grandi famiglie: alta e bassa fermentazione. Il rapporto tra le due tipologie è tutt’altro che equilibrato, poiché le Lager (cioè le birre a bassa fermentazione) occupano gran parte del mercato mondiale. La stragrande maggioranza dei marchi più diffusi, infatti, è prodotta con lievito Saccharomyces pastorianus: Heineken è una Lager, Carlsberg è una Lager, Budweiser è una Lager, Ichnusa, Peroni, Nastro Azzurro, Birra Moretti sono tutte Lager. Tuttavia il dominio della bassa fermentazione è un evento relativamente recente se paragonato alla storia plurimillenaria della nostra bevanda: la produzione sistematica di birre Lager cominciò solo nel XIX secolo, sebbene sembrerebbe che il processo di ibridazione che ha portato alla nascita del Saccharomyces pastorianus sia avvenuto nella prima parte del XV secolo – il lievito a bassa, infatti, sarebbe nato dall’incrocio tra il Saccharomyces cerevisiae (lievito ad alta fermentazione) e il Saccharomyces eubayanus. Nonostante le Lager sia comparse sul mercato molto dopo le Ale, riuscirono in pochissimo tempo a stravolgere il settore e le consuetudini dei birrifici.
Il Birrificio Isola vende un impianto produttivo completo
Il Birrificio Isola vende impianto produttivo completo.
Sala cotta da 10 hl completamente automatica
Caldaia vapore ivar 100 kg ora
Mulino 350 kg ora
4 fermentatori da 10 hl isobarici completi di accessori
Chiller 3hp
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Le collaborazioni inaspettate: Ricola, Kellogg’s, Fernet Branca, Fabbri e Jameson
Ormai da diversi anni le collaborazioni sono una costante fissa della birra artigianale, come documentiamo settimanalmente nelle nostre panoramiche sulle nuove creazioni dei birrifici italiani. A livello internazionale l’usanza iniziò simbolicamente nel 2004 con la nascita della Collaboration not Litigation, con cui i birrifici americani Russian River e Avery Brewing si riconciliarono dopo alcuni dissidi in materia di copyright. Inizialmente le collaboration brew riguardarono solo i birrifici, poi cominciarono a coinvolgere altri soggetti dell’ambiente: locali, associazioni, homebrewer, distributori. In maniera naturale, il fenomeno si allargò oltre i confini prettamente birrari: i birrifici cominciarono a collaborare con fornitori di ingredienti particolari da inserire in ricetta, come torrefazioni, apicoltori, aziende agricole, cantine vinicole e via dicendo. Il risultato è stato lo sviluppo di un processo di convergenza sempre più evidente, fino a un’inversione di ruoli per la quale i birrifici sono diventati partner di iniziative nate in mondi lontani da quello della birra. Come vedremo di seguito, questa tendenza ha spesso coinvolto grandi nomi dell’industria alimentare, ma apparentemente poco associabili alla nostra bevanda.
Nuove birre da Alder, Brasseria della Fonte, Ca’ del Brado, Extraomnes e Eastside
In passato la birra artigianale italiana si è spesso presentata al grande pubblico come quella “strana”, prodotta con ingredienti insoliti e legati al territorio. È una narrazione fuorviante, che tuttavia ancora resiste sulla gran parte dei mass media generalisti nonostante il panorama sia profondamente cambiato. Negli ultimi anni, infatti, molti birrai quotati hanno ricercato una maggiore aderenza agli stili di partenza, spesso enfatizzando questo concetto al massimo. In altre parole hanno abbandonato ogni velleità creativa – se così vogliamo chiamare la rincorsa ossessiva al “famolo strano” – per restare coerenti con le tradizioni brassicole di riferimento. Chiaramente il discorso non vale per tutti, ma oggi nell’ambiente sembrano intrigare più le birre realizzate con rigore di quelle ideate intorno a personalizzazioni più o meno spinte. Ed è proprio tale elemento che sta caratterizzando la vena produttiva di Marco Valeriani, confermato anche nell’ultima novità del suo birrificio Alder (sito web): la Brick Lane (6,7%) è una Oatmeal Stout brassata con oltre il 20% di avena e con lievito tradizionale anglosassone. Il nome richiama la famosa via dell’East End di Londra, non lontana da quei docks storicamente associati alla nascita delle Porter inglesi (antenate delle moderne Stout).
Nuovi locali con birra artigianale a Roma, Bra (CN), Modena e Torino
Nel corso di questo terribile 2020 una delle cose che è mancata maggiormente è stata la possibilità di viaggiare. Personalmente negli ultimi mesi ho partecipato solo a un paio di eventi stampa, tutti circoscritti alla città in cui abito. L’ultimo si è tenuto appena qualche giorno fa ed è stato organizzato per introdurre il nuovo Treefolk’s, un locale storico per il movimento capitolino che torna in vita dopo tre anni di pausa. È con lui che apriamo la panoramica di oggi sui nuovi locali italiani ed esattamente come nell’ultimo aggiornamento, ognuno di essi incarna una fattispecie particolare: abbiamo un pub devoto alle Real Ale, il locale di un birrificio, una “classica” birreria indipendente e un beershop di concezione moderna, che realizza una curiosa fusione con il caffè. Eccoli nel dettaglio…
Azienda agricola vende sala cottura da 100 litri
Azienda Agricola in Verona vende, per mancato avvio progetto, sala cottura marca Officine Pesce ad energia elettrica 380v da litri 100 di birra finita.
Composta da caldaia ammostamento e bollitura, tino filtro/whirpool , boiler per sparge, scambiatore di calore inox controflusso tubo in tubo.
Impianto in ottime condizioni e completo di documentazione CE.
Di facile utilizzo, ottimo per agriturismo.
Prezzo 5.000€
Per informazioni contattare Paolo al:
3477003646 tel/whatsapp
tybes77@gmail.com
Prossimi eventi birrari: Beeriver, Ponteluppolo e FrankenBierWoche
Dopo la pausa dello scorso venerdì torniamo a occuparci degli appuntamenti birrari previsti a breve in tutta Italia. A brevissimo verrebbe da dire, visto che due degli eventi che segnaliamo cominciano oggi: presso la Stazione Leopolda di Pisa andrà in scena l’edizione autunnale di Beeriver, mentre i Giardini Pontelungo di Bologna ospiteranno il festival Ponteluppolo. In entrambi i casi troverete otto birrifici italiani e tanti contenuti collaterali. A metà mese invece si terrà il FrankenBierWoche organizzato dal Ma che siete di Roma: dieci giorni dedicati alle splendide creazioni brassicole dei migliori birrifici della Franconia. È chiaramente un modo di rivivere in maniera diversa le atmosfere bucoliche del Frankenfest, che quest’anno è saltato per ovvie ragioni: anche questo è un modo per consolarsi in un anno non particolarmente felice. Buon fine settimana a tutti e buone bevute!