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Vendesi Sala Cotte da 5 hL e attrezzatura specialistica

Birrificio vende sala cotte da 5 hL e attrezzature....

Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...

Birrificio dell’hinterland milanese cede intera attività o vende impianto produttivo

Si propone in vendita brewpub nell’hinterland milanese, avviato nel...
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Gli stili birrari secondo la Brewers Association: quattro nuove categorie e non solo

La scorsa settimana la Brewers Association ha rilasciato l’edizione 2021 delle sue Beer Style Guidelines (qui disponibili in pdf), cioè il documento con cui l’associazione definisce le linee guida dei principali stili brassicoli del mondo. È chiaramente un testo molto simile alle Style Guidelines del BJCP, che sono spesso considerate il punto di riferimento principale per orientarsi tra le diverse tipologie birrarie. Tuttavia anche la pubblicazione in questione è molto ben fatta e, a differenza della sua “cugina”, è aggiornata ogni anno. Questo aspetto non è trascurabile in un mercato come quello della birra artigianale, che tende a cambiare velocemente con l’avvicendarsi delle tante mode che ne scandiscono l’evoluzione. Nell’articolo di oggi andremo alla scoperta delle novità previste dalla Brewers Association nell’ultima revisione del suo documento, prima però è bene ribadire un concetto fondamentale: entrambe le linee guida sono pensate principalmente per i concorsi birrari, dunque vanno lette tenendo conto di questa avvertenza.

Birrifici e pub in difficoltà ovunque: i casi di Regno Unito, Germania e Svizzera

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Il perdurare dell’emergenza sanitaria sta mettendo a dura prova tutto il comparto italiano della birra artigianale. L’aggravarsi della situazione ha spinto Unionbirrai e le altre associazioni a lanciare un vero e proprio grido di allarme, affinché le istituzioni prendano coscienza dello stato in cui (non) operano tanti birrifici e pub indipendenti. Difficilmente le cose potranno cambiare nel breve e medio termine, quindi non rimane che stringere i denti e mettersi l’anima in pace. Nel frattempo possiamo lanciare un occhio oltre i nostri confini, per capire come se la passano nel resto d’Europa. E, come facilmente intuibile, non è che fuori dall’Italia il settore birrario stia vivendo un momento facile, per usare un eufemismo. Sta affrontando gli stessi gravi problemi, con dinamiche molto simili: i birrifici distribuiti nei supermercati riescono a tenere botta – chiaramente parliamo quasi esclusivamente di produttori industriali, pur con differenze da mercato a mercato – quelli invece legati a pub e locali soffrono le pesanti restrizioni anti Covid. Vediamo nel dettaglio tre casi eloquenti.

Nuove birre da Eastside, Mister B, Lucky Brews, Brasseria della Fonte ed Epica

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Al momento sono tre le tipologie brassicole sulle quali si stanno concentrando molti birrifici italiani. Innanzitutto le inossidabili IPA, che però rispetto a qualche tempo fa sono più varie: non solo New England IPA,  ma anche le redivive West Coast IPA e le immancabili Session IPA, destinate ad aumentare nei prossimi mesi. Poi le basse fermentazioni di stampo tedesco: Pils e Keller su tutte, realizzate sempre con un certo tocco “italiano”. Infine le “scure da pasticceria” ispirate alle Pastry Stout americane, ma spesso ripensate in maniera personale – su questo torneremo più avanti. Si può far rientrare nell’ultima categoria l’attesissima Baltic Cookie (10%) del birrificio Eastside (sito web), nata dalla collaborazione con la pasticceria romana Charlotte. La base è una Baltic Porter e non la classica Imperial Stout, ma il discorso non cambia: la ricetta prevede infatti l’aggiunta di cioccolato, vaniglia e soprattutto caramello salato. In aggiunta è “simulato” un affinamento in legno con il ricorso a chips di rovere imbevute di bourbon. Per assaggiarla dovrete attendere ancora qualche giorno: sarà disponibile solo a partire dalla prossima settimana.

Sidro artigianale: una tendenza in ascesa tra i birrifici italiani

Da diversi anni ormai ci siamo resi conto di come il mondo della birra artigianale italiana (ed estera) sia in costante cerca di nuovi stimoli in segmenti diversi da quello prettamente brassicolo. Già nel 2014 Cronache di Birra evidenziava la presenza di altre bevande fermentate nel comparto della birra artigianale fra cui sahti, idromele e fermentati di diversi cereali. Sei anni dopo, in un recente articolo, abbiamo invece notato l’immissione sul mercato di prodotti alcolici di differente natura come distillati, hard seltzer, bevande alcoliche aromatizzate, kombucha e fermentati vari (soprattutto su input di tendenze nord americane). All’interno di questa diffusa tendenza emerge il caso del sidro, ossia “bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione alcolica parziale o totale di succo di mele o di pere, spremuto fresco o reso conservabile con un procedimento fisico”. Da un punto di vista più strettamente tecnico e doganale fa parte di quelle “bevande fermentate diverse dal vino e dalla birra” ed è identificato con voce 2206.

Produrre birre Lager in casa: una guida pratica

È nota la storia dell’homebrewer alle prime armi che sceglie il kit “Premium Lager” come prima birra da produrre in casa. Un richiamo atavico, quello verso le “bionde frizzantine”, a cui è difficile resistere. Un modo di intendere la birra nato nel recente passato, spinto dalle multinazionali birrarie che hanno tolto l’anima alle basse fermentazioni, rendendole un prodotto di massa blando, insipido, senza cuore. Per molti, le Lager industriali sono le birre dell’affetto, dell’infanzia, delle prime sbronze da discount con gli amici. Ma le Lager sono molto di più, scoprirle partendo dalle produzioni casalinghe può essere la strada per uscire dal tunnel. Spesso, però, ci si sente intimiditi da questa grande famiglia birraria. Un po’ perché non si conoscono stili e sottostili, un po’ perché si sente dire che sono impossibili da produrre in casa. Sono vere entrambe le cose, ma mentre al primo punto si può sopperire facilmente con un minimo di letture sul web, il secondo va affrontato di petto. Proviamo a vedere in che modo, partendo dall’inizio. Diremo qualche eresia qui e là, ma non raccontatelo in giro.

Aperte le adesioni alla Italy Beer Week 2021!

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Da oggi sono ufficialmente aperte le adesioni alla Italy Beer Week, l’evoluzione della Settimana della Birra Artigianale che andrà in scena in tutta Italia da lunedì 22 a domenica 28 marzo. È un annuncio simile a quello effettuato nelle precedenti dieci edizioni della manifestazione, ma che quest’anno assume un valore fortemente simbolico: l’idea che, in un momento del genere, si possa riunire tutto il settore in un unico evento è a dir poco emozionante. Mai come ora la Italy Beer Week vuole dare voce a tutti i protagonisti della birra artigianale, promuovendo il comparto in maniera organica con la solita marea di iniziative che si susseguiranno durante tutta la settimana. Sarà un’edizione diversa ma altrettanto entusiasmante, grazie ad alcuni aggiustamenti che abbiamo previsto e che non solo asseconderanno le necessitò legate al periodo di restrizioni, ma anche quelle di un mercato che è profondamente cambiato rispetto a un decennio fa. Comunque la cosa più importante è che anche quest’anno la Italy Beer Week sarà una grande celebrazione nazionale della nostra bevanda preferita!

Il birrificio Antica Contea vende un maturatore da 10 hl

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Attenzione: l’annuncio non è più valido.

Antica Contea Birrificio in Gorizia vende maturatore verticale a fondo bombato da 10 hl, come da foto:

  • marca Velo,
  • isobarico 3bar,
  • camicia raffreddamento,
  • spray ball per CIP,
  • valvola parziale e totale,
  • preleva campioni,
  • gorgogliatore + manometro,
  • valvola di sicurezza,
  • portello sulla sommità.

C’è anche l’asta di livello, ma il tubo è rotto e va sostituito
Volendo, ovviamente, può essere usato sia come fermentatore che come maturatore

Prezzo 5.000 + IVA
Trasporto escluso, e da concordare

Alessandro 3475888720
Costantino 3356791117

Nuove birre da Liquida, Birra dell’Eremo, Alder, Ofelia e War

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La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane si apre con una coppia di novità provenienti dal giovane birrificio Liquida (sito web). Le due creazioni inedite sono entrambe one shot e risultano strettamente legate tra loro, già a partire dai nomi: Eve (6,2%) e Adam (7,4%). L’incarnazione “femminile” è un’American IPA prodotta con la tecnica del double dry hopping, nella quale sono stati usati luppoli Idaho 7, Citra, Ekuanot e Mosaic; la versione “maschile” è invece una Double IPA realizzata con due sole varietà di luppolo (Simcoe e Citra, il primo in forma Cryo) e ricorrendo anche in questo caso a un dry hopping “doppio”. Se la Eve si contraddistingue per un corpo morbido e intense note dank e di frutta tropicale, la Adam spinge più sulla parte agrumata e resinosa, risultando esplosiva e avvolgente. Un elemento che accomuna le due birre è la presenza di una percentuale di avena in aggiunta al malto d’orzo, che contribuisce a conferire morbidezza alla bevuta. Per ulteriori informazioni potete consultare il sito di Liquida.

Scoperto in Egitto il più antico grande birrificio della storia (3100 a.C.)

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In questi giorni le testate di tutto il mondo stanno rilanciando la notizia di una straordinaria scoperta archeologica avvenuta in Egitto. Una spedizione egiziano-americana avrebbe infatti rinvenuto i resti di quello che si candida a essere il più antico birrificio su grande scala conosciuto fino a oggi e datato intorno al 3.100 a.C. Il ritrovamento è avvenuto nella zona di Abido (o Abydos), una delle due città sante dell’antico Egitto e particolarmente devota all’adorazione di Osiride – il mito narra che la testa della divinità fosse conservata all’interno di uno dei suoi templi. La scoperta ribadisce l’importanza della birra all’interno delle prime civiltà egizie e fornisce nuovi preziosi dati per capire il ruolo della bevanda nella società dell’epoca, nonché diversi aspetti produttivi. La ricerca ha infatti permesso di scoprire dettagli non trascurabili sulla struttura e il funzionamento di questa specie di birrificio ante litteram.

Dal 22 marzo la seconda edizione del nostro master online sull’abbinamento

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Iscriviti al master

Avete mai partecipato a un approfondimento sul connubio tra birra e pasticceria secca? È l’argomento della lezione che lunedì prossimo seguiranno gli iscritti al primo master online sull’abbinamento tra birra e cibo, la rivoluzionaria iniziativa che Cronache di Birra ha lanciato lo scorso dicembre e che ha subito registrato il tutto esaurito. Visto il successo ottenuto, abbiamo deciso di replicare il corso per permettere di parteciparvi a chi non c’è riuscito al primo giro: il nuovo master comincerà il 22 marzo e si terrà ogni lunedì alle 19,00, a eccezione del giorno di Pasquetta (la relativa lezione è spostata al martedì). Confermato il format ideato da Roberto Muzi e ampiamente apprezzato dal pubblico: cinque appuntamenti totali, ognuno incentrato su un tema specifico (preparazioni salate, formaggi, salumi, pasticceria secca e cioccolato) e condotto da esperti, chef rinomati e degustatori. Durante ogni incontro saranno assaggiate tre birre in abbinamento a eccellenze alimentari.

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