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Cercasi birrificio artigianale in Veneto

Sono alla ricerca di un birrificio artigianale in Veneto...

Vendesi Sala Cotte da 5 hL e attrezzatura specialistica

Birrificio vende sala cotte da 5 hL e attrezzature....

Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...
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Prossimi eventi: convegno di Cervisia, Eastside Takeover ed Every Beer tells a Story

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L’ultima volta che scrivemmo un pezzo dedicato agli eventi birrari italiani era inizio febbraio. Da allora – se escludiamo la valanga di contenuti offerti dalla Italy Beer Week – siamo stati costretti a interrompere la pubblicazione di simili aggiornamenti a causa del perdurare delle restrizioni. Per fortuna però la recente riapertura dei locali, in concomitanza con l’organizzazione di nuove iniziative online, ci permette di tornare a parlare di appuntamenti dedicati alla birra artigianale. Oggi ne presentiamo tre, due online e uno in presenza, che ci permettono per un attimo di respirare un po’ di libertà dopo settimane tutt’altro che semplici da questo punto di vista. Domani si terrà il convegno sull’orzo organizzato da Cervisia, la settimana prossima il tap takeover di Eastside al Parco Appio di Roma e a fine mese l’appuntamento online del Villaggio della Birra con Nino Bacelle di De Ranke. Buoni eventi a tutti, sperando di tornare a offrire panoramiche analoghe con una certa frequenza.

La birra di sua maestà: annunciate due produzioni legate alla Regina Elisabetta

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Saranno una Best Bitter e una IPA chiara le prime due birre prodotte con l’approvazione dalla Regina Elisabetta II. Come riportato da Food & Wine, la novità si aggiunge al vino lanciato nel 2017 e al gin “reale” realizzato presso la residenza estiva di Sandringham. E sarà ancora Sandringham House la cornice di questa nuova iniziativa: la tenuta del Norfolk appare in etichetta come nome del marchio, benché le due birre siano brassate dal vicino birrificio Barsham. Gli ingredienti sono locali, poiché le ricette prevedono l’impiego esclusivo di malto d’orzo biologico Laureate Spring, coltivato nei terreni della famiglia reale, e acqua cristallina proveniente da una vicina fonte. Come prevedibile, le etichette sono molto old style e richiamano la fauna locale: l’illustrazione della Best Bitter ha come protagonista una lepre, la Golden IPA invece riporta un fagiano. Chiaramente non manca la corona reale.

Matteo e Giovanni Faenza raccontano Mogano, il ristorante di Ritual Lab che ambisce alla stella

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Un ristorante stellato all’interno di un birrificio. È con queste parole che possiamo riassumere l’obiettivo di Mogano, prossima importante apertura alle porte di Roma. Siamo a Formello, all’interno dello spazio dove ha sede Ritual Lab, uno dei migliori birrifici italiani che, dopo aver conquistato il consenso degli appassionati e degli esperti di settore, è ora pronto a lanciarsi verso un nuovo, ambizioso obiettivo: riuscire laddove tutti hanno fallito in Italia, cioè unire la birra artigianale all’alta ristorazione. Mogano aprirà al primo piano dell’edificio che ospita il birrificio e sarà guidato da Matteo Faenza, fratello di Giovanni, birraio di Ritual Lab. Personalmente ho visitato il locale durante la scorsa Italy Beer Week, ma per raccontarvelo ho preferito lasciare la parola ai suoi protagonisti. Quella che segue è un’intervista doppia: ho rivolto le domande non solo a Matteo, ma anche a Giovanni, proprio perché l’esperienza di Mogano sarà strettamente legata a quella di Ritual Lab. Le basi per una grande riuscita ci sono tutte: se davvero un giorno dovesse arrivare la stella Michelin, sarebbe un caso quasi unico a livello mondiale – se non vado errato solo il brewpub Band of Bohemia di Chicago (ormai chiuso) è riuscito in un’impresa del genere.

In Olanda il birrificio artigianale Uiltje è stato ceduto a Bavaria

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Dopo qualche mese di relativo silenzio, tornano a far parlare le acquisizioni delle multinazionali della birra. Come riportato da MarketingSpark, infatti, il birrificio olandese Uiltje è passato sotto il controllo del colosso Bavaria – dal 2018 ribattezzato in Swinkels. Non è la prima volta che una notizia del genere sconvolge l’ambiente della birra artigianale olandese: nel 2015 il birrificio ‘t Ij di Amsterdam fu venduto a Duvel, nel 2019 sempre Bavaria acquisì il birrificio De Molen e nello stesso anno Heineken entrò parzialmente in Oedipus. Da notare che Uiltje è un’azienda relativamente piccola, dato che nel 2020 ha prodotto “solo” 10.000 hl di birra.

Nuove birre da Foglie d’Erba, Torre Mozza, Railroad, Contromano e 082Tre

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La Festa delle Erbe di Primavera è una storica manifestazione che si tiene regolarmente a Forni di Sopra, nel cuore delle Dolomiti. Se siete amanti di birra artigianale, al nome del piccolo comune friulano assocerete immediatamente quello di un importante birrificio italiano: Foglie d’Erba. Ed è proprio in concomitanza con l’edizione 2021 del festival (13 – 20 giugno) che Foglie d’Erba ha lanciato una sua creazione inedita, strettamente legata all’iniziativa. La Saiùc (4,7%), in fornese “sambuco”, è una Pale Ale realizzata con una percentuale di frumento, ma soprattutto con l’impiego di fiori di sambuco che ne marcano in maniera decisiva il ventaglio aromatico. La collaborazione tra Foglie d’Erba e la Festa delle Erbe proseguirà anche in futuro, tanto che il birrificio prevede di lanciare ogni anno una birra speciale per l’occasione, realizzata ogni volta con un’erba diversa. L’etichetta è opera di Dany Pascolini.

Birra e picnic: idee di abbinamento per un pranzo all’aperto

Col bel tempo e dopo questo anno di periodiche e sistematiche reclusioni la voglia di uscire è davvero tanta e, con l’avanzare delle belle giornate, una delle opzioni più praticate è quella del pranzoalsole. Così avrebbe definito il picnic il geniale dizionario di Filippo Tommaso Marinetti, che si era personalmente incaricato di scovare o inventare termini in grado di resistere ai dilaganti forestierismi linguistici (per contestualizzare, siamo negli anni 1920). Il fondatore del futurismo, corrente artistica e culturale letteralmente sedotta dalle novità e dalle opportunità della modernità, che predicava il dinamismo e criticava l’indolente pastasciutta, non avrebbe però messo nel suo cestino la birra, ritenuta troppo poco italica per meritare attenzione. Noi che invece crediamo fermamente nella versatilità del nostro fermentato di cereali preferito l’abbiamo pensata come compagna anche per un menu da pasto informale all’aperto.

Tre aspetti della birra che ne hanno influenzato il consumo nel corso della storia

Quali sono gli elementi che influenzano le vostre scelte quando dovete ordinare o acquistare una birra? In un mondo ideale basterebbero gli aspetti organolettici: sarebbe bellissimo se ogni scelta fosse influenzata solamente dal gusto. Come sappiamo però non è così ed è la storia stessa della bevanda a dircelo. Nei secoli le abitudini dei consumatori hanno seguito percorsi non sempre lineari e sono stati modificati da fattori molto diversi tra loro. Alcuni hanno hanno effettivamente riguardato le caratteristiche gustative del prodotto finale, altri però hanno toccato componenti marginali e solo lontanamente legati all’esperienza della bevuta. Nel pezzo di oggi ne abbiamo analizzati tre: la gradazione alcolica, il colore e il gusto. Ce ne sarebbero altri da prendere in considerazione – uno su tutti, il prezzo – ma consideriamo quelli che seguono sufficienti per delineare alcune tappe nella storia delle abitudini dei consumatori di birra.

Ecco Chimay 150: il birrificio trappista annuncia una nuova birra dopo oltre 50 anni

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Ancora una novità dal mondo della birra trappista. Dopo la Triple Extra di Rochefort, la Sinergia ’21 di Tre Fontane e la commercializzazione ufficiale della Westmalle Extra, è ora il momento di un nuovo prodotto a firma Chimay. Anche in questo caso si tratta di un evento epocale, perché l’ultima nuova birra realizzata dall’Abbazia di Notre Dame de Scourmont fu la Cinq Cents (Triple) nel 1966. Dopo oltre 50 anni il birrificio ha dunque scelto di rinnovare la sua gamma con un prodotto inedito, battezzato Chimay 150 (10%). In realtà non è totalmente inedito, perché la ricetta fu elaborata nel 2012 in occasione dei 150 anni del birrificio – ecco il motivo del nome – come “semplice” creazione celebrativa. Ora Chimay ha deciso di metterla regolarmente in produzione, affiancandola dunque alle altre quattro produzioni standard (Dorée, Rouge, Triple e Bleue).

Nuove birre da Jungle Juice, Boia Brewing, Eremo, Trunasse + The Brave e Leder

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Ieri in quasi tutta Italia hanno riaperto i locali, che nei giorni precedenti si sono preparati al grande evento tornando a effettuare ordini massicci presso distributori e birrifici. Questo significa che la settimana si è aperta con gli impianti di spillatura tirati a lucido e pronti a riversare ettolitri di birra in pinte e boccali. Non mancano novità assolute, quindi è più che mai opportuno tornare a scoprire le ultime creazioni dei produttori italiani. Partiamo da Roma, dove Jungle Juice (sito web) ha deciso di celebrare questo nuovo (e speriamo definitivo) inizio con la King Size (7,5%), una Chocolate Milk Stout in versione “doppia”. Siamo quindi al cospetto di una Stout più muscolare del normale, in cui il malto d’orzo è integrato con avena e lattosio, che contribuiscono a modellare un corpo massiccio. Il riferimento al cioccolato è invece nella lunga maturazione a freddo con grue di cacao venezuelano, capace di caratterizzare la bevuta rendendola ulteriormente intensa e confortevole. Una birra perfetta da sorseggiare prima di andare a nanna.

Brewdog apre a Las Vegas: brewpub panoramico con piscina e bosco urbano

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Brewdog non si ferma più. Dopo aver rivelato l’intenzione di aprire un locale a Milano, il fondatore James Watt ha annunciato il prossimo progetto del marchio scozzese: uno spettacolare brewpub panoramico nel cuore di Las Vegas. Rispettando lo stile Brewdog, il progetto è pensato in grande: come riporta il Daily Record, il locale sorgerà sul tetto dell’edificio che ospita il centro commerciale Showcase Mall e sarà fornito di una piscina, un bosco urbano, un museo della birra, un beergarten e un impianto produttivo da più di 10 ettolitri. I primi rendering fanno già sognare, con tutti gli elementi annunciati da Watt e un gigantesco parallelepipedo di vetro dove campeggia il logo dell’azienda britannica. Non ci sono dettagli sulla data di apertura, ma sicuramente Brewdog Las Vegas sarà una dei locali più ambito del birrificio scozzese insieme all’hotel birrario aperto nel 2018 in Ohio.

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