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Cercasi birrificio artigianale in Veneto

Sono alla ricerca di un birrificio artigianale in Veneto...

Vendesi Sala Cotte da 5 hL e attrezzatura specialistica

Birrificio vende sala cotte da 5 hL e attrezzature....

Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...
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Svelati i risultati dei concorsi di Hospitality: vittorie per Ventitré, Badalà e Metzger

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Sono stati svelati ieri i vincitori dei concorsi birrari organizzati da Hospitality, salone dell’accoglienza che si tiene ogni anno a Riva del Garda. Il premio Best Label, indetto per scegliere le migliori etichette, è stato assegnato al progetto grafico per la Track 21 del birrificio Ventitré, sviluppato da Basile ADV & Resistenza. Il vincitore ha preceduto nell’ordine il design della Chakra Booster del birrificio Badalà (Dario Frattaruolo) e della birra ceca Proud (Etiflex). Il premio Best Pack, ideato per celebrare il miglior packaging, è invece andato a Dario Frattaruolo per il progetto creativo della Chakra Booster di Badalà, piazzatosi davanti a birrificio Ventitré (Basile ADV & Resistenza) e Birra Impavida (Studio grafico The 6th). Infine il concorso Best Beer 2021 ha visto trionfare la Butterfly IPA del birrificio Metzger.

Nuovi locali: Du’ Parole, Burning, Birra Elvo e Coaster Nettuno

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L’ultimo aggiornamento di Cronache di Birra sui nuovi locali italiani risale a fine gennaio. All’epoca accogliemmo gli aggiornamenti con soddisfazione, ma anche con una certa preoccupazione in vista del futuro: era un periodo privo di certezze, dove il ritorno alla normalità sembrava lontanissimo. Oggi per fortuna le cose sono cambiate e sebbene la situazione non sia mutata in maniera radicale, possiamo respirare un maggiore ottimismo in vista dei prossimi mesi. Perciò speriamo che i quattro locali che raccontiamo oggi siano il simbolo di una ripartenza definitiva e il segnale di un rapido ritorno a una quotidianità che ci manca da troppo tempo. Le novità di cui parliamo oggi sono abbastanza diverse tra loro, anche in termini di effettiva apertura – c’è chi inizia in questi giorni, chi l’ha fatto da poco e chi è partito a inizio pandemia – ma tutte piuttosto interessanti. A loro vanno i nostri in bocca al lupo, che estendiamo volentieri all’intero comparto della birra artigianale.

Save the Mild: come i birrifici italiani interpretano il classico stile britannico

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L’articolo che state leggendo vuole porre in rassegna alcune Mild prodotte dai birrifici italiani, senza necessariamente ripercorrere l’intera storia della tipologia, complessa, travagliata e costellata di continue variazioni di colore e tenore alcolico. Nell’uso corrente, con il termine Mild si indica uno stile ben preciso, originario dell’Inghilterra e contraddistinto da un tenore alcolico molto leggero e da un colore bruno. In passato indicava qualsiasi birra giovane e da consumare fresca, in opposizione alle “stale” da invecchiamento e maggiormente luppolate. Attualmente i consumatori britannici non impazziscono per il termine “Mild” e molti birrifici non lo usano più, talvolta cambiandolo con altre diciture. Le regioni ancora vocate a questo stile sono Galles, West Midlands e Nord Ovest del Regno Unito. Le Mild sono delle vere e proprie “session-beer scure a bassa gravità” (intorno al 3,5%), ma esistono anche versioni più forti, brassate in occasione di eventi speciali o stagionali, così come un’ampia gamma di interpretazioni. Generalmente sono servite direttamente dal cask e le versioni più light non danno il meglio di sé in bottiglia – ne esistono anche versioni chiare, ma sono ancora più rare!

Creativi, ecologici e dalla forte impronta brassicola: presentati i Cocktail Baladin

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Il birrificio Baladin continua a investigare l’incontro tra la birra e altre bevande. Proprio ieri sono stati svelati i Cocktail Baladin, una linea di sei prodotti che ripropongono i classici della miscelazione internazionale, reinterpretandoli con ingredienti riconducibili alla filiera Baladin. L’idea è nata con l’obiettivo di riutilizzare la birra rimasta in magazzino a causa dell’emergenza sanitaria, quindi tutti i cocktail ricorrono a una liquoristica originale creata con alcol distillato dalle birre Baladin. Il contenitore utilizzato è la lattina in formato “small” (237 ml), ecologica e con apertura 360 End che permette di rimuovere completamente il coperchio trasformando il contenitore in un bicchiere. Tre esemplari della gamma sono veri e propri “beer cocktail”, perché sviluppati partendo da una base composta principalmente da birra.

Nuove birre da Alder, Liquida, Jungle Juice + Altavia, La Villana e Antikorpo

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La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane si apre con una primizia proveniente da Alder, birrificio che rimane sempre molto attivo nonostante abbia fisiologicamente rallentato la frequenza delle proprie novità. Dopo la Double Kick di metà marzo, Marco Valeriani ha deciso di continuare sul tema luppolato con una Double IPA che strizza l’occhio al New England. La Boss Robot (8%) interpreta lo stile americano in chiave “hazy”, presentandosi succosa, profumata e caratterizzata da un amaro molto educato. Il grist è composto da avena e frumento in aggiunta al normale malto d’orzo, mentre nel mix di luppoli troviamo le varietà Idaho 7, Simcoe, Nelson Sauvin e Mosaic. Infine della fermentazione è responsabile un ceppo di lievito inglese. Non vediamo l’ora di mettere le labbra su questa attesa creazione di Alder, disponibile in fusto (anche presso la tap room di Seregno) e nella goduriosa lattina da 40 cl.

Novità da Unionbirrai su birre acide e Decreto Sostegni

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Sebbene l’emergenza sanitaria abbia bloccato quasi completamente il settore italiano della birra artigianale, l’attività delle associazioni di categoria è rimasta tutt’altro ch ferma. Lo dimostra Unionbirrai, che in questi mesi ha giocato su più tavoli cercando da una parte di far sentire la voce dei tanti microbirrifici in difficoltà, dall’altro di superare i problemi atavici del nostro settore in termini di burocrazia e normative. La scorsa settimana, a distanza di poche ore, sono arrivate due importanti novità da entrambi i fronti. Giovedì è stata annunciata la revisione del DPR 1498 del 1970, che di fatto permette il riconoscimento delle birre acide; il giorno prima invece era stato riportato lo stralcio dell’unico emendamento brassicolo al Decreto Sostegni, che era stato giudicato iniquo da parte di Unionbirrai. Due motivi di soddisfazione per l’associazione, che sebbene possano apparire trascurabili, hanno invece ripercussioni potenzialmente molto importanti per il futuro del settore.

Diplomato alla Dieffe cerca assunzione o tirocinio in un birrificio italiano

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Salve,
sono un ragazzo di 28 anni della provincia di Lecco, nel 2019 ho conseguito il diploma di mastro birraio presso l’Accademia delle professioni DIEFFE a Padova e nel 2020 quello di analisi microbiologica della birra di 24 ore. Dopo uno stage in un birrificio della Lombardia e 1 anno nella GDO come aiuto birraio, sono alla ricerca di un impiego nel mondo brassicolo, per migliorare il mio bagaglio di conoscenze.

Sono una persona puntuale, pulita e ordinata, capace di lavorare in gruppo e che si è sempre dimostrato gentile e pronto a mettersi in gioco. Sono disponibile fin da subito per assunzioni a tempo determinato, indeterminato, sia full time che part-time, stage di lunga durata e tirocini, l’importante è avere un inserimento nel mondo brassicolo.

Potete contattarmi al numero 3332457927 o all’indirizzo e-mail [email protected].

Birra artigianale in lutto: addio a Franco Sangiorgi

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Come ha annunciato Unionbirrai questa mattina su Facebook, si è spento il professore Franco Sangiorgi. L’attività di Sangiorgi è stata fondamentale per l’evoluzione della birra artigianale italiana nella prima fase del suo sviluppo: è stato presidente di Unionbirrai per diversi anni e ha contribuito in maniera decisiva a unire le prime esperienze brassicole nella seconda metà degli anni ’90. Inoltre ha avuto un ruolo chiave nella nascita del Birrificio Lambrate di Milano, aiutando i figli Giampaolo e Davide ad aprire quello che sarebbe diventato (ed è tuttora) uno dei più importanti protagonisti del movimento brassicolo nazionale.

Prossimi eventi: convegno di Cervisia, Eastside Takeover ed Every Beer tells a Story

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L’ultima volta che scrivemmo un pezzo dedicato agli eventi birrari italiani era inizio febbraio. Da allora – se escludiamo la valanga di contenuti offerti dalla Italy Beer Week – siamo stati costretti a interrompere la pubblicazione di simili aggiornamenti a causa del perdurare delle restrizioni. Per fortuna però la recente riapertura dei locali, in concomitanza con l’organizzazione di nuove iniziative online, ci permette di tornare a parlare di appuntamenti dedicati alla birra artigianale. Oggi ne presentiamo tre, due online e uno in presenza, che ci permettono per un attimo di respirare un po’ di libertà dopo settimane tutt’altro che semplici da questo punto di vista. Domani si terrà il convegno sull’orzo organizzato da Cervisia, la settimana prossima il tap takeover di Eastside al Parco Appio di Roma e a fine mese l’appuntamento online del Villaggio della Birra con Nino Bacelle di De Ranke. Buoni eventi a tutti, sperando di tornare a offrire panoramiche analoghe con una certa frequenza.

La birra di sua maestà: annunciate due produzioni legate alla Regina Elisabetta

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Saranno una Best Bitter e una IPA chiara le prime due birre prodotte con l’approvazione dalla Regina Elisabetta II. Come riportato da Food & Wine, la novità si aggiunge al vino lanciato nel 2017 e al gin “reale” realizzato presso la residenza estiva di Sandringham. E sarà ancora Sandringham House la cornice di questa nuova iniziativa: la tenuta del Norfolk appare in etichetta come nome del marchio, benché le due birre siano brassate dal vicino birrificio Barsham. Gli ingredienti sono locali, poiché le ricette prevedono l’impiego esclusivo di malto d’orzo biologico Laureate Spring, coltivato nei terreni della famiglia reale, e acqua cristallina proveniente da una vicina fonte. Come prevedibile, le etichette sono molto old style e richiamano la fauna locale: l’illustrazione della Best Bitter ha come protagonista una lepre, la Golden IPA invece riporta un fagiano. Chiaramente non manca la corona reale.

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