Negli ultimissimi anni il settore della birra artigianale ha dovuto incassare diverse notizie di chiusure eccellenti. Una delle più sconcertanti per l’ambiente fu nel 2023 il fallimento del birrificio Elav, storico produttore di Comun Nuovo, in provincia di Bergamo. Dopo anni di attivitĆ , le difficoltĆ economiche aggravate dal contesto pandemico avevano portato alla chiusura dell’azienda e all’annuncio della vendita all’asta. Un epilogo che sembrava definitivo, ma che invece ha riservato una felice evoluzione. Ć ormai noto che il birrificio Elav tornerĆ in vita grazie a un gruppo di finanziatori, che ha deciso di investire in un marchio storico del territorio e della scena birraria italiana. Un nuovo inizio, accolto con entusiasmo da appassionati e operatori del settore.
Nella nuova compagine societaria compare Roberta Locatelli, che si occuperĆ , tra le altre cose, di comunicazione e marketing. L’abbiamo conosciuta in Belgio lo scorso anno e qualche giorno fa l’abbiamo contattata per chiederle qualche informazione in più sul nuovo corso di Elav, ormai all’orizzonte. Le birre di Elav dovrebbero tornare sul mercato in estate, con un progetto ambizioso e molto atteso, che dimostra – insieme a tanti altri esempi – come ci sia ancora voglia di investire con decisione nel segmento italiano della birra artigianale.
Ciao Roberta, grazie per aver accolto il nostro invito. Partiamo dalla conclusione del capitolo precedente: a inizio 2023 il birrificio Elav fu dichiarato fallito e cessò la sua attivitĆ . Cos’ĆØ accaduto da quel momento in poi?
Elav purtroppo ha attraversato un periodo molto difficile culminato nel fallimento, a causa delle stesse difficoltĆ che hanno colpito altri birrifici. Ciononostante, il marchio Elav ĆØ rimasto in una sorta di limbo e, come dice spesso Antonio (Terzi, ex birraio – ndR), non ĆØ mai davvero morto. L’occasione per la sua rinascita ĆØ arrivata qualche mese dopo, per mano degli ex soci di Comac, un’azienda ben nota nel settore per la produzione di macchinari per birrifici. Dopo aver ceduto Comac al gruppo ATS nel 2021, Giorgio Donadoni, Giuseppe Scudeletti, Fabio Donadoni e Marco Scudeletti sono tornati a cullare un sogno che avevano da tempo: possedere e gestire un birrificio artigianale. Essendo tutti bergamaschi, hanno colto immediatamente l’opportunitĆ di riportare in vita un’importante azienda del territorio. Si ĆØ cosƬ creata una cordata di finanziatori che ha permesso a Elav di risorgere dalle proprie ceneri con una nuova compagine societaria.
E nella nuova compagine societaria comparite anche tu, Marco Pasquali e Claudio Piva…
Esatto. Quando siamo venuti a conoscenza di questa iniziativa, io, Marco Pasquali e Claudio Piva ci siamo uniti al gruppo. Siamo soci con nostre quote e avremo un ruolo attivo nella gestione operativa del birrificio. Io mi occuperò di tutta la parte di comunicazione, eventi, marketing e amministrazione. Seguirò anche la gestione del canale B2C, ossia la vendita diretta. Marco ha un background in biotecnologie e ha maturato esperienza lavorando in diversi birrifici e microbirrifici. La sua decisione di dedicarsi a Elav deriva anche da un legame personale, perché conosceva bene il marchio da consumatore. Claudio, che ha già avuto esperienze nel settore, si occupa di automazione di impianti e ci sta aiutando operativamente in tal senso.
Gli ex soci Comac hanno voluto investire, ma hanno scelto di affidare a noi la gestione quotidiana del birrificio. SarĆ un percorso che porteremo avanti anche sotto la loro guida, che consideriamo una fonte di ispirazione fondamentale data la loro precedente esperienza imprenditoriale di successo con Comac.
La tua partecipazione a questo progetto, Roberta, nasce da una passione personale per la birra artigianale o ĆØ stata principalmente una scelta legata alle tue competenze professionali?
Nutro una forte passione per le birre artigianali. Mi sono sempre piaciute e negli ultimi anni ho iniziato un mio percorso nel settore. Direi che la mia passione si ĆØ allargata all’artigianato in senso più ampio. Per quanto riguarda la birra, questa infatuazione mi ha portato a frequentare corsi di degustazione e da sommelier.
A livello professionale, ho una formazione in economia aziendale con laurea alla Bocconi e sto completando un Master MBA al Politecnico di Milano. Professionalmente, ho sempre operato nell’ambito del marketing e della comunicazione, iniziando nel settore automotive per poi passare alla consulenza per diverse aziende. Ho avuto modo di fare consulenza anche per Comac, ed ĆØ stato in quell’occasione che ho conosciuto gli attuali soci Donadoni e Scudeletti. Negli ultimi anni, pur continuando la consulenza, desideravo dedicarmi a un progetto in modo più completo, gestendo tutti gli aspetti e avviando una mia impresa.
A proposito di team, ĆØ impossibile non menzionare la vostra scelta, decisamente apprezzabile, di affidare la sala cotte ad Antonio Terzi, lo storico birraio di Elav.Ā
Assolutamente sƬ, la decisione di coinvolgere nuovamente Antonio Terzi ĆØ stata fondamentale e prioritaria. Elav ĆØ indissolubilmente legata alla figura di Antonio. Pur riconoscendo il grande contributo di Valentina Ardemagni (ex socia di Elav, al pari di Antonio Terzi – ndR), ĆØ indubbio che Antonio era il cuore pulsante della produzione. Per noi ĆØ stato cruciale mantenere una continuitĆ , sia nelle ricette che nei prodotti, e lui ne era il custode. Lo abbiamo contattato addirittura prima di finalizzare l’acquisizione del marchio per verificare la sua disponibilitĆ . Questo ĆØ un progetto che vogliamo portare avanti insieme a lui, anche a lungo termine. Sebbene non sia socio, il suo aiuto ĆØ immenso, sia per sistemare l’impianto esistente che per apportare miglioramenti. Gli siamo grati per la sua disponibilitĆ , si percepisce quanto tenga all’azienda e a far rivivere ciò che aveva creato.
Parliamo delle birre e dell’immagine del nuovo birrificio Elav. CambierĆ qualcosa a livello di prodotto o manterrete uno stretto legame con il passato?
Ripartiremo sicuramente dalle fondamenta di Elav. Rimetteremo in produzione le otto birre iconiche del marchio con ricette leggermente aggiornate. Pian piano, introdurremo anche delle one shot e altre novità . Le birre con cui ripartiremo saranno Punks Do It Bitter, Elav Pils, Dark Metal, Free Jazz, Indie Ale, Techno, Grunge IPA e Progressive Barley Wine. Queste sono quelle che abbiamo scelto per il rilancio, erano molto amate dal pubblico. Più avanti potremo considerare di riportare sul mercato altre vecchie birre.
Per quanto riguarda l’immagine, il logo ĆØ stato modificato leggermente, ma abbiamo voluto preservare lo stile di comunicazione di Elav, che trovavamo molto significativo e legato al territorio e al simbolo di madre natura. Le etichette, invece, sono state cambiate in modo più sostanziale.
Elav era conosciuta anche per una rete commerciale capillare, che permetteva di trovare le sue birre anche in contesti non esclusivamente specializzati. Avete intenzione di mantenere o espandere questo approccio distributivo?
L’intenzione ĆØ di costruire una rete coerente con il messaggio e l’immagine del marchio. Ci stiamo muovendo sia attraverso distributori che con una presenza diretta, con il supporto di Marco Scudeletti per lo sviluppo della rete vendita. Vogliamo sicuramente essere presenti su tutto il territorio nazionale. Inoltre, abbiamo l’ambizione di portare Elav anche all’estero, forse con un impegno maggiore rispetto al passato, sia in termini economici che di comunicazione. In Italia Elav si posizionerĆ come una birra artigianale di fascia medio-alta o alta. Di conseguenza, la distribuzione rifletterĆ questo posizionamento, concentrandosi principalmente nei canali che Elav frequentava giĆ in passato.
Per concludere, avete giĆ una tempistica definita per la ripartenza della produzione e l’arrivo delle birre sul mercato?
Abbiamo un’importante visita dall’Agenzia delle Dogane prevista per fine maggio. Una volta ottenuto l’ok, contiamo di poter iniziare la produzione a giugno. Questo significa che le prime birre dovrebbero essere disponibili sul mercato verso metĆ luglio. Possiamo dire che la ripartenza effettiva avverrĆ in estate. Per quanto riguarda gli eventi, prevediamo di organizzare serate promozionali tra giugno e luglio, iniziando nella bergamasca e poi estendendoci in altre zone d’Italia, collaborando con i locali che saranno nostri punti di distribuzione, oltre alla nostra tap room. Stiamo pianificando un’inaugurazione ufficiale e più ampia per settembre, quando tutti saranno rientrati dalle vacanze estive.