Il Bruxellensis da poco concluso è stato un evento memorabile, non solo per la manifestazione in sè, che attualmente si configura come uno dei due o tre appuntamenti imperdibili per gli appassionati del vecchio continente, ma anche perché ha registrato l’incredibile successo delle birre italiane. Premetto che non sono stato presente al festival, ma me ne sono fatto un’idea leggendo qua e là alcuni resoconti e ascoltando le opinioni di alcuni amici. La sensazione è che quella appena conclusa è stata un’esperienza birraria da segnare negli annali.
Che l’Italia avrebbe fatto la sua porca figura in Belgio era nell’aria, visto il fenomale trio di portabandiera a capitanare la nostra spedizione: Kuaska, Giacu e Schigi. Con tre esperti di questo calibro – la cui forza non è solo nella competenza personale, ma anche nella capacità di comunicare conoscenze e passione – la trasferta al Bruxellensis partiva sotto i migliori auspici, ma mai si sarebbe raggiunto un tale successo senza l’abilità dei nostri birrai.