La Quintessence del birrificio belga Cantillon è uno degli eventi birrari più attesi dagli appassionati di tutto il mondo. Abbiamo cercato di spiegarne il perché nella prima parte del nostro report, che si è concentrata sull’esperienza vissuta tra le mura della Brasserie Cantillon, condita da un’atmosfera senza eguali. Ora invece è giunto il momento di allargare lo sguardo a ciò che si è mosso tutto intorno, perché durante il lungo weekend brussellese l’intera città (e non solo) ha partecipato con entusiasmo a un vero e proprio festival diffuso, fatto di tap takeover, eventi speciali, cene tematiche e nuove release. In questa seconda parte vi portiamo tra i side events ufficiali e spontanei che hanno reso ancora più memorabile l’edizione 2025 della Quintessence, confermando il ruolo centrale di Bruxelles (e del Pajotteland) nella cultura internazionale del Lambic.
Per un resoconto dei tanti eventi collaterali ci piace partire citando gli epici “Olambic Games” del Moeder Lambic Fontainas (sito web), che ha dedicato una tre giorni a Lambic/Gueuze di Cantillon (comprese tante annate delle celebri Zwanze), tutte rigorosamente alla spina, insieme a produzioni di 3 Fonteinen, Boerenerf, Tilquin e Lambiek Fabriek. Sempre al Moeder Lambic si sono tenute diverse degustazioni “alla cieca” di Gueuze e Lambic di vari produttori, tutte di notevole livello. Fra i ristoranti, molto interessante e inusuale è stata la scelta di includere nel programma dei side events ufficiali il ristorante Yi Chan (sito web), che ha proposto piatti della cucina fusion asiatica da abbinare a prestigiose bottiglie di Cantillon – tra cui la rarissima Couvreur, Lambic invecchiato in botti di whisky della Borgogna.
Impressionante la scelta di bottiglie, con conseguente assembramento di beer lover assetati, presso La Fruitière (sito web), probabilmente il miglior locale in Europa dove abbinare birra e formaggi, con decine di bottiglie di Cantillon, 3 Fonteinen e Bofkont a innaffiare deliziosi taglieri. Merita una menzione speciale l’unico locale italiano che ha partecipato a questa edizione: il MangiaSempre (pagina Instagram) di Forest, un sobborgo di Bruxelles, che ha proposto piatti della tradizione italiana abbinati a diverse Cantillon.
Ma, come spiegato anche nella prima parte del resoconto, il vero valore aggiunto della Quintessence è stata l’atmosfera. La manifestazione ha visto la partecipazione di persone da tutto il mondo: tantissimi americani, diversi asiatici e australiani, oltre a europei e locals, per celebrare un birrificio unico nel suo genere. E poi bottleshare, organizzati o spontanei, con gente da ogni dove e diversi beer trade per la gioia di collezionisti e beer hunters. L’atmosfera di gioia contagiosa si è sparsa per tutta la città, con i locali aderenti alla manifestazione – ma non sono quelli – pieni di gente festante e spensierata a celebrare la vera e unica capitale della birra: Bruxelles! Sono pochissimi gli eventi birrari capaci di competere con la Quintessence nella capacità di attirare appassionati di birra da ogni angolo del globo.
Per restituire il peso della manifestazione sul comparto birrario della città, bisogna considerare che il magico weekend della Quintessence ha visto anche il fiorire di una serie di eventi come non se ne vedevano da un pezzo. Già da mercoledì 30 aprile la Brasserie de la Mule (sito web) aveva aperto le danze con l’evento di lancio del suo Quintessence Blend, battezzato Shneiden Weisse: un blend di Hefe-Weisse, Hopfen-Weisse e Lambic giovane invecchiato in botti di Cantillon. Un po’ troppo acetico alla spina, con potenziale di invecchiamento in bottiglia. Sempre nella serata di mercoledì, c’è stata l’attesissima nuova release di Pellicle Vergistingen (pagina Instagram), un notevolissimo blender fiammingo di Lambic, sidro e vino, che ha organizzato una degustazione/vendita dei suoi prodotti negli splendidi locali della Brasserie Surrealiste (sito web), un altro dei nomi rampanti della scena craft brussellese.
Anche nel Pajotteland ci si è dati da fare. Il “rivale” storico di Cantillon, il birrificio 3 Fonteinen (sito web), ha risposto alla Quintessence con il classico appuntamento annuale battezzato Twisting the Fate, in cui vengono rilasciati blend particolari. In questa edizione l’iniziativa si è arricchita della presenza di birrifici ospiti del calibro di De Dolle Brouwers (con una Boskeun alla spina finalmente di livello) e Brasserie de Blaugies nella giornata di venerdì e t’Verzet e De Dochter van de Korenaar nella giornata di sabato.
A poche centinaia di metri dal Lambic-o-Droom di 3 Fonteinen, Boerenerf (sito web), probabilmente l’attore più interessante fra i tanti comparsi recentemente nel Pajotteland, ha lanciato la sua ultima release composta da nuovi blend di Geuze e di Lambic invecchiati in botti di Sherry Oloroso, oltre a presentare al pubblico la nuova bottaia. Sempre venerdì 2 maggio, presso il leggendario In de Verzekering Tegen de Grote Dorst (sito web) di Eizeringen, si è tenuta una cena accompagnata dalla degustazione delle rare bottiglie dei blenders Donck (pagina Instagram) e Bokke (sito web). I biglietti, venduti online, sono stati polverizzati in pochi minuti.
E ancora, spostandosi a Rebecq, nel Brabante Vallone, la Guezerie Tilquin (sito web) ha presentato al pubblico le sue due nuove whisky Gueuze (blend di Lambic di 1-2-3 anni invecchiati in botti di scotch whisky torbato e non) e le ultime novità del progetto Family Tree, ossia differenti blend di Lambic di vari anni dedicati agli avi di Pierre Tilquin, il fondatore dell’azienda.
Questo incredibile weekend non poteva non concludersi con il grande ritorno della Nacht Van De Grote Dorst (“La notte della grande sete”). Lo storico festival, giunto alla decima edizione e quest’anno tenutosi nella località di Itterbeek, ha offerto a centinaia di avventori più di 120 fra Geuze, Kriek e Lambic di praticamente tutti o quasi i vecchi e nuovi produttori del Pajotteland.
In definitiva, la Quintessence 2024 ha confermato di essere molto più di un semplice evento birrario: è un vero e proprio rituale collettivo che celebra la cultura Lambic e l’identità brassicola di Bruxelles, coinvolgendo birrifici, locali, ristoranti e appassionati da ogni parte del mondo. Nonostante le difficoltà che il settore attraversa, la capitale belga continua a essere un faro per chi ama la birra spontanea e il fermento culturale che vi ruota intorno. Se davvero esiste un luogo dove la birra è più di una bevanda, ma un atto di condivisione e appartenenza, quel posto è Bruxelles — e la Quintessence ne è la sua più autentica espressione.