Dopo le visite presso alcuni birrifici italiani e a qualche evento a tema, ora per Marcello Mallardo รจ il momento di fermarsi un attimo e riflettere. Grazie alle esperienze raccontate in passato, ora le idee cominciano a prendere forma e di conseguenza il progetto del suo personale birrificio. Ecco allora che uno dei primi problemi da affrontare riguarda l’impianto di produzione, cuore pulsante di ogni azienda brassicola. Nell’articolo di oggi, Marcello esporrร qualche ragionamento al riguardo, spiegando come conviene strutturarlo e quali ripercussioni – anche profonde – puรฒ avere sull’intero progetto. La pianificazione di un aspetto del genere รจ infatti fondamentale e non puรฒ essere minimamente preso sotto gamba.
Viaggio al centro degli impianti birrari
Le ultime due visite mi hanno fatto riflettere a fondo sulla questione del dimensionamento degli impianti e della cantina. Le considerazioni che qui vi riporto (e sulle quali aspetto critiche e consigli) sono frutto dei due corsi cui ho partecipato (Unionbirrai e Universitร di Udine), oltre che, naturalmente, delle visite che qui condivido.
Come tutti sappiamo quello di cui abbiamo bisogno รจ un tino di miscelazione, un tino filtro, un tino cottura, un whirpool, una caldaia e un sistema di raffreddamento. Gli impianti proposti sul mercato offrono sistemi a 4,3 o 2 tini.ย Un sistema a 4 tini, benchรฉ rappresenti la soluzione sicuramente ideale, non sembra moto fattibile per questioni di spazio e di soldi. Tendono a mancare entrambi con una notevole frequenza nel nostro Belpaese.
I sistemi a 3 tini sono quelli verso cui cercherรฒ dโindirizzarmi. Una prima soluzione concentra la miscelazione e la cottura in un unico tino riscaldato, mentre il tino di filtrazione e il whirpool sono separati.ย Un simile espediente รจ piรน economico di quello che invece dovrebbe interessare noi aspiranti birrai. Un sistema a 3 tini con miscela e filtro concentrati in unico tino ci offre la possibilitร di lavorare in doppia cotta investendo maggiormente sul lavoro e sul sudore della nostra fronte. Avere due tini riscaldabili ha infatti il vantaggio di velocizzare le procedure e permettere di concentrare in una giornata lavorativa (straordinari permettendo) il lavoro di due giorni.
Chiaramente questa non รจ la sede per parlare dei fornitori di impianti cui ci si puรฒ interfacciare con semplici ricerche su internet o partecipando a una fiera di settore (RHEX Rimini ad esempio). Lโultima tappa del viaggio ci ha fornito perรฒ un prezioso spunto sulla possibilitร di costruirsi lโimpianto a propria immagine e somiglianza. In tal senso puรฒ essere dโispirazione un articolo apparso recentemente sulla rivista e sul blog di Mobi, in cui Andrea Agostini condivide il suo impianto per homebrewer auto costruito: Dominus Draconum 1.0.
Gli impianti nei quali finora mi sono imbattuto sono molto diversi tra di loro, innanzitutto in termini di dimensionamento. Credo che questโultimo debba essere rapportato principalmente alle capacitร del mercato di prossimitร e alle reali potenzialitร e prospettive di sviluppo verso ulteriori mercati, oltre che alle nostre disponibilitร economiche. Non smetterรฒ mai di sottolineare come una corretta programmazione e gestione delle risorse possa abbattere notevolmente i rischi dโimpresa anche in presenza di un solido patrimonio e di una buona idea. Le semplici scommesse, mi dispiace dirlo, hanno fatto il loro tempo. Sognatori sempre, ignoranti mai! Rispetto agli impianti (produzione, imbottigliamento, etichettatura, ecc) รจ dunque imprescindibile inserire una quota dโammortamento nel business plan, valorizzata allโ8% secondo decreto ministeriale.
Non vi nascondo che lโidea che piรน mi affascina รจ lโapertura di un brew pub, sebbene possa configurarsi come la strada piรน tortuosa. Il mercato in questione รจ rappresentato per larga parte dai frequentatori del locale, dando la possibilitร al birraio di fare una forte esperienza su un impianto dalle dimensioni contenute, avere un feedback immediato sulle proprie birre e prospettare, in caso di successo, di separare e allargare la produzione in un secondo momento.
Ai rischi imprenditoriali del birrificio si affiancano perรฒ i rischi tipici della ristorazione, oltre a ulteriori investimenti per allestire e mantenere una cucina di qualitร . La scelta della posizione diventa in questo caso determinante per essere appetibile sotto tutti i punti di vista, sebbene non manchino gli esempi di brewpub nati nel nulla, poi diventati tra i marchi di birra artigianale piรน famosi e celebrati.
Per questa tipologia potrebbe essere utile un sistema a 2 tini che puรฒ prevedere il tino miscelazione-filtro e il tino cottura-whirpool o un sistema con un tino miscela-cottura-whirpool e il filtro separato. Questa รจ chiaramente una soluzione consigliata per chi ha pochissimo spazio a disposizione rappresentando la situazione ideale per un brewpub. Non si pensi perรฒ in questo caso di risparmiare, considerate le dimensioni minori dellโimpianto. Un impianto a vista deve essere a un tempo funzionale ed elemento di arredo per il locale. Come ci ricorda Aristotele: โla bellezza รจ la miglior lettera di raccomandazioneโ.
Complimenti Marcello per l’interessante diario di viaggio.
Io continuo a seguirti ๐
Grazie Yor!
Resto in attesa di suggerimenti, critiche, inviti e quant’altro….
Meriti un premio fedeltร . Turco, provvedi! ๐
Yor ti comunico che hai vinto la biografia di Marcello. Sarร lui stesso a recapitartela a casa, chiaramente autografata.
Non sarebbe meglio l’ingresso gratuito alla prossima edizione di Fermentazioni con possibilitร di degustare ad libitum?
Diamo il tempo a Marcello di scrivere la sua biografia…
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