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Il birrificio The Wall (provincia di Varese) cerca un head brewer per ampliamento team

Il birrificio artigianale The Wall, con sede a Venegono...

Birrificio vende macchina per dryhopping esterno

Birrificio vende macchina per dryhopping esterno della Easy-brau (anno...

Il birrificio Busa dei Briganti cerca un birraio con esperienza per assunzione immediata

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Sulle mire espansionistiche della InBev

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InBevLa InBev, il più grande colosso birrario del mondo, sta cercando di espandere il proprio dominio sul mercato globale della birra: è di qualche giorno fa la notizia che avrebbe in progetto l’acquisizione della multinazionale americana Anheuser-Busch. Ho preferito non occuparmene subito, primo perché stiamo parlando di mass market, secondo perché volevo attendere che emergessero diverse opinioni anche su fonti più direttamente orientate alla birra artigianale.

Rapidamente riassumo il tutto: circa due settimane fa è iniziata a circolare la notizia che la InBev fosse interessata a comprare la Anheuser-Busch. Come per qualsiasi altra operazione finanziaria di tale portata, è sorta ben presto una miriade di opinioni, supposizioni, smentite e voci di corridoio. Nel calderone è stata infilata anche la SABMiller, altro gigante del mercato, per la quale la InBev starebbe valutando un’offerta di acquisto qualora la trattativa con la A-B dovesse fallire. In qualsiasi modo finirà la vicenda, le ripercussioni sono tantissime a tutti i livelli.

I risultati del Mondial de la Bière 2008

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Mondial de la BièreMentre qui in Italia siamo appena rientrati da un lungo week-end comprensivo di festa della Repubblica, dall’altra parte del mondo – più precisamente a Montreal, Canada – si è tenuto il Mondial de la Bière, a detta degli organizzatori il più importante festival birrario del Nord America. Un appuntamento quindi da seguire con interesse, al quale hanno preso parte alcuni nostri birrifici, nello specifico Baladin, Beba, Birra del Borgo e Troll.

Inaugurato il birrificio Vecchia Orsa

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Vecchia OrsaLeggo su it.hobby.birra che lo scorso 24 maggio è stato inaugurato il birrificio Vecchia Orsa di Crevalcore, in provincia di Bologna. Si tratta di un progetto molto particolare, poiché nasce all’interno della cooperativa sociale Fattoriabilità, che, sensibile alle esigenze delle persone svantaggiate, si prefigge di “creare effettive opportunità di inserimento lavorativo, sviluppando nuove formule di organizzazione del lavoro, di aiuto e sostegno, di formazione professionale”.

L’impianto prevede una produzione iniziale di 7.000 litri all’anno, con una possibilità di espansione che porterebbe la produzione a 10.000 litri annui. La prima cotta ufficiale risale allo scorso febbraio. Il birrificio per ora produce tre tipologie di birra: una weisse, una saison e una belgian ale scura. Un sincero in bocca al lupo a questa coraggiosa avventura, che merita senza dubbio un futuro roseo.

Le birre americane sono troppo estreme?

Extreme BrewingEra da un po’ di tempo che stavo aspettando l’occasione per approfondire il discorso della moda delle birre estreme, affrontato qualche settimana fa dal sito SignOnSanDiego, versione on-line dell’importante quotidiano statunitense San Diego Union-Tribune. L’articolo, a firma Peter Rowe, partiva dai temi della Craft Brewers Conference, tenutasi in concomitanza col recente World Beer Cup, per fornire una panoramica delle due filosofie in antitesi tra i produttori e gli appassionati di birra artigianale americana: da una parte i sostenitori delle tipiche birre estreme del mercato statunitense, dall’altra chi invece propende per produzioni più bilanciate.

L’articolo affronta la questione inizialmente in maniera piuttosto superficiale, riducendo tra l’altro la caratterizzazione delle birre estreme quasi esclusivamente all’uso di luppolo e all’alto grado alcolico, salvo correggere la mira in modo esplicito nei capoversi finali. Al di là di questi limiti, il pezzo di Rowe nel complesso è utile per introdurre la questione cui fa riferimento il titolo di questo post.

Il White Dog Day e le birre di Pasturana

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White DogSì, si tratta dell’ennesimo post di questo periodo su eventi birrari, ma d’altro canto con la bella stagione le manifestazioni incentrate sulla birra artigianale tendono a moltiplicarsi (per fortuna!). Neanche il tempo di raccontare il Birra del Borgo Day che domenica 1 giugno 2008, a poche centinaia di chilometri più a nord, si festeggerà il secondo anniversario della White Dog di Steve Dawson. Nella pittoresca cornice di Rocchetta di Guiglia (MO) si passerà una giornata con le birre di Steve spillate a pompa, cibo Tex Mex, musica dal vivo e tanta compagnia. Ulteriori informazioni sono presenti sul sito del birrificio.

Birra del Borgo Day 2008: il mio report

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Birra del BorgoE così siamo arrivati al terzo compleanno della Birra del Borgo. Personalmente mi sembra che il progetto di Leonardo Di Vincenzo duri da molto più tempo, grazie ai tanti traguardi che il birrificio ha raggiunto in così pochi anni di vita. La Birra del Borgo è una delle più felici realtà del panorama brassicolo nazionale e deve gran parte delle sue fortune all’estro e all’abilità del suo mastro birraio. Non è un caso che l’annuale festa di compleanno sia cresciuta di pari passo, trasformandosi da semplice giornata da passare con amici e “fedelissimi” a manifestazione a carattere quasi nazionale.

Anche per questa edizione il Birra del Borgo Day è stato organizzato in collaborazione con noi Domozimurghi Romani, che abbiamo curato la realizzazione dell’evento sin dalle fasi progettuali, per poi passare ad operare sul campo già da sabato mattina. Inutile tediare tutti con la spiegazione dei compiti e dei problemi che abbiamo dovuto affrontare, basta dire che alla fine siamo rimasti molto soddisfatti della riuscita dell’evento, che ha registrato più di 200 partecipanti.

Eventi birrari in programma: aggiornamenti

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Questo lunedì per me è quasi rilassante, dopo una due giorni passata ad organizzare il Birra del Borgo Day. La festa è riuscita molto bene grazie all’apporto di tutti, ora sto selezionando le foto per il resoconto che pubblicherò nei prossimi giorni. Nel frattempo riporto alcune notizie sugli eventi birrari in programma nei prossimi giorni.

Qualche tempo fa avevamo parlato della manifestazione In Birra Veritas, che si terrà in Toscana in prossimo week-end. Bene, ora è stato ufficializzato il programma, che trovate su in.Birrerya. La lista delle birre a disposizione dei visitatori è eccezionale: Buonconvento Triple (Boelens/TNT), Bink Blonde, Bink Bruin e Bink Bloesem (Kerkom), Pannepot e Struisenlensis (Struise), “5” e “9” (Olmaia), Bruton, Stoner, Momus e Lilith (Bruton), New Morning, A.F.O., Vis Verdi e Sally Brown (Birrificio del Ducato). Non mancherà un laboratorio degustativo guidato da Giacu, una cotta pubblica e tanta musica dal vivo. Last but not least, parte del ricavato sarà destinato all’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.

Week-end a Borgorose

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Birra del BorgoNon è l’annuncio pubblicitario di un’agenzia turistica, bensì ciò che mi attende da domani. Sabato infatti, appena possibile partirò alla volta di Borgorose (RI) per preparare tutto il necessario per il Birra del Borgo Day di domenica 25 (di cui tra l’altro annuncio la chiusura delle prenotazioni). E il lavoro non sarà poco: domani dovremo allestire lo spazio destinato alla manifestazione, montando i gazebo per gli oltre 200 partecipanti, predisponendo panche e tavoli, allestendo gli “stand” per noi Domozimurghi, per Terry Nesti, per gli homebrewers, ecc.

Dopo una notte in zona, il giorno successivo sarà quello del grande evento. E anche lì ci divideremo tra le tante spine a disposizione, la cucina, il servizio ai tavoli e le chiacchierate con gli amici. Insomma, non sarà propriamente un fine settimana rilassante, però il divertimento sarà assicurato. Ci si risente lunedì con il responso della manifestazione, gettando anche un occhio alle previsioni del tempo che tutti speriamo siano clementi. Buon Birra del Borgo Day a tutti!

La Great Divide cambia etichette

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Notizia veloce veloce tratta da beernews.org: l’americana Great Divide ha ufficialmente deciso di cambiare il look delle proprie etichette. Sulla destra potete vedere, ad esempio, come si presenterà d’ora in poi la Yeti Imperial Stout in versione Oak Aged, qui invece è riportata una carrellata delle vecchie etichette. La scelta personalmente mi ha lasciato un po’ perplesso: sia chiaro, il risultato è molto piacevole e segue in qualche modo il trend del momento, ma a mio modo di vedere si perde qualcosa a livello di caratterizzazione del marchio. Insomma, preferivo le vecchie versioni. Voi che ne pensate?

La migliore azienda in cui lavorare? Un birrificio

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New BelgiumMolti aspiranti birrai non avranno problemi a concordare con il titolo di questo post, tuttavia in questo caso non stiamo parlando di sogni ed aspirazioni personali, bensì di una specifica classifica stilata da Outside Magazine, una delle riviste stampate leader in America. Qualche tempo fa Outside Magazine ha redatto la lista delle migliori aziende in cui lavorare negli Stati Uniti, mettendo al primo posto, per quelle con 250 o più addetti, il birrificio New Belgium.

La classifica si basa su una serie di sondaggi a tappeto, che analizzano diversi parametri aziendali – benefici, stipendi, soddisfazione lavorativa, iniziative ambientali e programmi di socializzazione – al fine di identificare, riconoscere e premiare i migliori datori di lavoro del paese.

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