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I microbirrifici USA puntano sulla birra in lattina

Lattine di Fat Tire (birrificio New Belgium)
Lattine di Fat Tire (birrificio New Belgium)

Più di un anno fa pubblicai un post nel quale raccontavo come negli Stati Uniti un numero sempre maggiore di produttori artigianali fossero interessati alla distribuzione della loro birra in lattina. Seguendo l’esempio della Oskar Blues, che nel 2002 lanciò alcune sue produzioni in questo formato, molti altri birrifici si sono accodati negli ultimi tempi, al punto che, come spiegato da Charlie Papazian, oggi si contano la bellezza di 52 aziende americane che ricorrono alle lattine come contenitore alternativo per le proprie politiche di distribuzione.

Anche MoBI lancia il suo corso di degustazione

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MoBI - Movimento Birrario ItalianoTra i diversi corsi di degustazione organizzati sul territorio nazionale, molti appassionati stavano aspettando qualcosa di simile anche da parte di MoBI – Movimento Birrario Italiano. Dopo l’anticipazione degli scorsi giorni, ieri è stata ufficializzata una serie di informazioni aggiuntive, tra le quali i nomi dei relatori. Il corso si terrà a Caprino Bergamasco (BG) presso il locale Abbazia di Sherwood in via Cava di Sopra, 20. Il programma si compone di 4 serate che copriranno l’intero mese di novembre. Andiamo a scoprirlo nel dettaglio…

Birre con poco alcol: scende in campo anche il Camra

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La Pride'n'Joy di Weltons è una delle birre "leggere" che il Camra sta spingendo
La Pride'n'Joy di Weltons è una delle birre "leggere" che il Camra sta spingendo ultimamente

Negli ultimi tempi abbiamo visto come lentamente sta prendendo piede la moda di creare birre dal tenore alcolico estremamente contenuto. Le cause sono diverse: la voglia di battere una strada completamente nuova, il tentativo di restare immuni alla crescente valanga di interventi neo-proibizionisti, il desiderio di misurarsi con una sfida non semplicissima per ogni birraio. In passato abbiamo parlato della riscoperta di uno stile “leggero” come quello delle Mild, del lancio della How to disappear completely della scozzese Brewdog o delle esperienze italiane di Pausa Cafè (con la sua Dui e mes) e del Birrificio Italiano (la tecnica utilizzata per le Muse permette anche di ridurre il contenuto alcolico).

Birra artigianale in Italia: le ultime novità

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apaInsomma, “ultime novità” per modo di dire, visto che alcune notizie che riporto oggi non sono proprio freschissime. L’idea piuttosto è di riassumere alcuni avvenimenti che hanno caratterizzato la scena nazionale nei mesi passati. Partiamo allora dall’apertura di un nuovo brewpub, con sede in Valle d’Aosta e più precisamente in località Grande Charrière, nel comune di Saint Cristophe (AO). Il locale, chiamato Birrificio Aosta, è stato inaugurato lo scorso 7 agosto ed è il primo produttore sorto nella piccola regione del nord Italia.

Da domani parte l'Oktoberfest: storia e curiosità

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Oktoberfest_bierzeltLa più famosa festa al mondo dedicata alla birra è anche una delle meno interessanti per gli appassionati delle produzioni artigianali. Sebbene infatti l’Oktoberfest sia la manifestazione simbolo di uno dei paesi che hanno fatto la storia di questa bevanda, i prodotti che vengono serviti sono spesso ben lontani dal concetto di “birra di qualità”. Data però l’importanza dell’evento, mi sembrava opportuno dedicargli un post apposito, soprattutto per scoprire come è nata quella che oggi è la più grande fiera del mondo.

E fu così che l'Erotik Bier divenne famosa…

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Jurgen Hopf e la sua Erotik Bier
Jürgen Hopf e la sua Erotik Bier

Leggendo in questi giorni il sito di Repubblica, probabilmente molti di voi si saranno imbattuti nell’articolo – pubblicato originariamente dal prestigioso Der Spiegel – dedicato alla Erotik Bier, una fantomatica birra afrodisiaca prodotta da un piccolo birrificio in Germania. L’insolita notizia, corredata dalle bizzarre foto del birraio Jürgen Hopf (come si dice in questi casi, nomen omen), è stata ripresa da una miriade di siti e blog sparsi nel web. La verità però è che l’Erotik Bier esiste da anni e che il suo creatore non è proprio sconosciuto agli appassionati italiani, o almeno romani…

L’inaugurazione di Open Baladin Roma

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Dopo gli annunci, le polemiche, i comunicati ufficiali, ieri il nuovo Open Baladin di Roma si è finalmente svelato a tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori. Inutile sottolineare l’attesa con la quale l’ambiente birrario nazionale stava aspettando l’apertura del locale “numero uno” del progetto nato dalla mente di Teo Musso, poiché sin dall’inizio tutti avevamo capito che ci saremmo trovati di fronte a qualcosa di mastodontico, da diversi punti di vista. E’ bastato varcare la porta d’ingresso per capire che le intuizioni erano giuste…

Una vagonata di nuove birre – Parte II (USA)

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dogfishDopo aver viaggiato tra le novità birrarie d’Europa, oggi attraversiamo l’Atlantico per scoprire quali nuove birre hanno in serbo i più blasonati birrifici statunitensi. Partiamo subito con la Dogfish Head del carismatico Sam Calagione, che ha annunciato recentemente due produzioni inedite. La prima si chiama Chica – il nome dell’antica birra di frumento delle popolazioni dell’America centro-meridionale – e si ispira alle tradizioni brassicole del Perù. Per questo motivo sono stati impiegati ingredienti particolari, con l’intento di ottenere la più autentica interpretazione possibile della bevanda originale: pepe rosa peruviano, mais giallo e mais rosa peruviano. Ad essi sono state aggiunte anche fragole statunitensi, che sono un ingrediente basilare della chica.

Un tocco di Svezia a Roma: il birrificio Närke

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La Kaggen Stormaktsporter
La Kaggen Stormaktsporter

Il fatto di lasciarsi alle spalle l’estate e tornare alla routine quotidiana tutto sommato ha anche i suoi aspetti positivi. Tra questi il rifiorire di tante serate birrarie a tema, capaci magari di dare quel pizzico di pepe a una settimana altrimenti uguale a tante altre. E così ieri sera ho fatto un salto al solito Ma che siete venuti a fà, dove venivano presentati i prodotti di uno dei più importanti birrifici svedesi: il Närke Kulturbryggeri, traducibile come “birrificio culturale Närke”. In esclusiva il pub trasteverino aveva due birre alla spina del produttore scandinavo, più altre produzioni in bottiglia.

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