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Il birrificio The Wall (provincia di Varese) cerca un head brewer per ampliamento team

Il birrificio artigianale The Wall, con sede a Venegono...

Birrificio vende macchina per dryhopping esterno

Birrificio vende macchina per dryhopping esterno della Easy-brau (anno...

Il birrificio Busa dei Briganti cerca un birraio con esperienza per assunzione immediata

Il Birrificio Busa dei Briganti cerca per assunzione immediata...
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Per le nuove generazioni il vecchio approccio alla birra artigianale è ormai cringe

Il termine inglese “cringe” è sempre più diffuso in Italia, tanto da essere entrato da alcuni anni nei nostri principali vocabolari. Secondo l’Accademia della Crusca indica “scene e comportamenti altrui che suscitano imbarazzo e disagio in chi le osserva”. È un termine non direttamente traducibile in italiano, se non utilizzando una perifrasi, ed è identificato da una forte connotazione generazionale. Qualche settimana fa su Insidehook, magazine statunitense di lifestyle, è apparso un articolo a firma Courtney Iseman intitolato “La birra artigianale è diventata cringe?”. L’illustrazione a corredo del pezzo è piuttosto eloquente: ritrae un barbuto beer lover intento a baciare il suo bicchiere di birra, mentre sullo sfondo tre ragazzi mostrano inequivocabilmente disagio, imbarazzo e ribrezzo. Una scena sicuramente esasperata, ma che riassume lo scollamento generazionale che si può avvertire anche nel nostro paese tra i giovani e i consumatori più maturi.

Birrificio della provincia di Vercelli vende sala cottura e tino satellite

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Birrificio vende sala cottura e tino satellite. Di seguito i dettagli tecnici:

  • Sala cottura da 500 It a 3 tini marca BBC Inox composta da:
    • Tino ammortamento + bollitura
    • Tino Whirlpool
    • Tino filtro
    • Quadro plc
  • Tino satellite per le doppie cotte e per il priming

Prezzo: 15.000 euro. L’impianto si trova a Santhia, in provincia di Vercelli.

Chi fosse interessato può chiamare il numero di telefono 3203374633 o scrivere all’indirizzo birrificioblandino@gmail.com.

Nuove birre da Brasseria della Fonte, Alder, Mukkeller, Opperbacco, Canediguerra e Trulla

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Nelle ultime settimane abbiamo pubblicato un paio di articoli dedicati alla Guinness, cosa non banale per una testata che parla quasi esclusivamente di birra artigianale. La celebre scura d’Irlanda è però una di quelle poche birre quasi trasversali, che nonostante appartengano innegabilmente alla sfera industriale, possiedono una fascino che non può lasciare indifferenti anche i beer lover più talebani. Dunque non c’è da meravigliarsi se, per la sua ultima creazione, Samuele Cesaroni di Brasseria della Fonte (sito web) ha preso ispirazione proprio dalla Guinness, utilizzandola come stella polare per brassare una Irish Stout che più classica non si può. Così la Hagrid’s Favourite (4,2%) rappresenta un esercizio di stile affascinante, che però potrete assaggiare solo a Pienza (SI) presso la taproom del birrificio, dove è disponibile alla spina (via predisposta con carboazoto). Se ve lo stesse chiedendo, l’Hagrid del nome è il gigantesco Irish Wolfhound che fa da guardiano al birrificio.

Nuovi locali di birrifici e beer firm: Dada, Shire Brewing, Cerbero Brewing e North Brewing

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Sono passati alcuni mesi dall’ultima panoramica sui nuovi locali birrari: era lo scorso ottobre e in quell’occasione ci concentrammo su quattro locali di birrifici e una sola birreria indipendente. Oggi torniamo a occuparci di tap room e pub a marchio, verificando come questa tendenza si mantenga viva anche in un periodo particolarmente conservativo. Coinvolgendo tra l’altro fattispecie piuttosto diverse tra loro: un birrificio consolidato da anni, uno molto più giovane, una beer firm di recente apertura e un importante produttore straniero che ha scelto l’Italia per il suo primo locale fuori dalla madre patria – sconfessando chi ritiene che il nostro paese non sia più attraente in termini di investimenti birrari. Si tratta dunque di una carrellata molto interessante, composta da piccoli mattoncini che speriamo si rivelino utili per aumentare la familiarità degli italiani con la birra artigianale.

Prossimi eventi con birra artigianale a Pisa, in Puglia e in provincia di Modena e Brescia

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E alla fine siamo giunti a quel periodo dell’anno che tutti stavamo aspettando, quando improvvisamente le nostre agende si riempiono di festival birrari in tutta Italia. Con maggio infatti si apre definitivamente la stagione degli eventi dedicati alla birra artigianale, come possiamo verificare dalla carrellata odierna. Andiamo in ordine cronologico perché già domani, in provincia di Brescia, comincerà la sesta edizione di Iseo di Pinta con un bel mix di birrifici e pub italiani. Spostiamoci in Puglia perché lunedì prenderà il via a Bari il consueto Villaggio del Gusto con diversi produttori locali, mentre a Lecce nel weekend successivo si terrà il festival Birre di Primavera. Sempre nello stesso fine settimana andrà in scena la quindicesima edizione di Beeriver a Pisa e in quello successivo la decima di Beer Quake, iniziativa emiliana improntata al sociale. Buone bevute a tutti!

Cosa sono le IPA? Uno stile di birra ormai privo di punti fermi (a parte uno)

Al giorno d’oggi quando qualcuno entra in un pub chiedendo una IPA, sicuramente sta pensando a caratteristiche ben precise: è verosimile che si aspetti una birra chiara o ambrata, di medio tenore alcolico, molto aromatica e discretamente amara. Funziona così con tutti gli stili, perché ogni tipologia brassicola presenta specifiche peculiarità che sono ciò che ci interessa ritrovare nel bicchiere. Chiaramente possono esserci variazioni sul tema, leggere discrepanze nei confronti del modello di riferimento o personalizzazioni da parte del birraio di turno. Però quando ordiniamo una Stout, una Pils o una Blanche sappiamo che, nonostante le possibili varianti, ci saranno dei punti fermi imprescindibili che definiscono lo stile in quanto tale. Questa ragionevole regola non vale per le IPA, che rappresentano una tipologia di tale successo da essere evoluta e cambiata negli anni, tanto da rendere difficile rispondere a una domanda solo apparentemente banale: “Cos’è una IPA?”.

Nuove birre da Brewfist, 50&50, Lambrate, War + Bastian Contrario, Baladin, Wild Raccoon e altri

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Quella delle Pastry Sour è una tipologia ancora poco indagata dai birrifici italiani. Con questa espressione si indicano birre acide prodotte con adjuncts da pasticceria, che spesso richiamano specifici dolci. Eppure forse qualcosa è in procinto di cambiare, come dimostrano alcuni segnali provenienti dai produttori di ultima generazione – uno su tutti Wild Raccoon, sul quale torneremo più avanti – e dalle immancabili collaborazioni inedite. Ed è proprio a questa famiglia che appartiene la Meringata (3,5%), annunciata negli scorsi giorni dai birrifici Brewfist (sito web) e 50&50 (sito web): una base acidificata con sour kettle a cui sono stati aggiunte scorze di lime e lattosio per restituire le sensazioni di una Lemon Meringue Pie. Se siete golosi e non vedete l’ora di assaggiarla, dovrete pazientare ancora un po’ perché la Meringata sarà presentata ufficialmente giovedì 9 maggio. Nell’attesa potete vedere su Facebook il video di presentazione, molto ben confezionato.

Il birrificio Mezzopasso conquista uno storico oro alla World Beer Cup: premiata la Red Stone

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Mercoledì scorso si è tenuta la cerimonia di premiazione della World Beer Cup, il più grande concorso birrario al mondo. Per dare un’idea dei numeri raggiunti da questa iniziativa, l’edizione appena conclusa ha registrato circa 9.300 birre iscritte da 2.060 birrifici, provenienti da 50 diverse nazioni e valutate (alla cieca) da 280 giudici internazionali. Sebbene le cifre siano piuttosto in calo rispetto al 2023, con un -9,8% di birre partecipanti che meriterebbe un’analisi a parte, la World Beer Cup rimane una competizione di importanza notevole nel panorama birrario internazionale. E quindi risulta particolarmente prestigiosa l’unica medaglia conquistata da un birrificio italiano: a compiere l’impresa è stato l’abruzzese Mezzopasso, che ha portato a casa un fantastico oro con la sua Red Stone IPA. I riconoscimenti per il nostro movimento si fermano qui, secondo un’ormai conclamata costante che non dipende dalla (in)capacità dei produttori italiani, bensì dall’impostazione del concorso.

Birraio con esperienza cerca impiego nel settore

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Buongiorno, sono Andrea De Poli, birraio esperto e altamente motivato con sei anni di esperienza in birrifici internazionali in Inghilterra e Paesi Bassi. Solida formazione in scienze biologiche e tecnologie brassicole. Ho ricoperto posizioni di leadership nei dipartimenti di produzione e controllo qualità.

Profonda conoscenza tecnica di svariati aspetti del settore, come la gestione di sala cottura, cantina di fermentazione ed impacchettamento. Ho esperienza nella gestione di programmi di barrel aging, nel controllo qualità e nel lavoro di laboratorio, nello sviluppo di ricette e nella guida di team di produzione.

Sono alla ricerca di impiego in aziende del settore; attualmente abito in provincia di Venezia ma sono disposto a spostarmi. Per ulteriori informazioni, CV e lettera di presentazione dettagliata, mi potete contattare tramite i seguenti recapiti:

Tel: +31 (0) 6454366634
Email: anddepoli@gmail.com

L’allarme del CAMRA per le Cask Ale: in Regno Unito l’industria si è lanciata sulle birre a pompa

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Uno degli oggetti più iconici della cultura birraria mondiale è senza dubbio l’handpump, la pompa con cui tradizionalmente si serve la birra nei pub britannici. Si tratta di un metodo di spillatura piuttosto antico e precedente ai sistemi moderni, che impiegano anidride carbonica (o altri gas) per “spingere” la birra dal fusto fino al bicchiere in maniera (semi) automatica. L’handpump invece funziona senza l’ausilio di gas e richiede una partecipazione più attiva da parte del publican, che deve letteralmente “pompare” il liquido nel boccale – è anche il motivo per cui le classiche birre inglesi sono spesso meno carbonate rispetto allo standard. La presenza di una o più handpump in un pub, che sia britannico o meno, è da sempre il segnale di una certa attenzione del locale per le tradizioni birrarie, la qualità dei suoi prodotti e l’accuratezza del servizio. Ora però secondo il CAMRA, l’associazione del Regno Unito che tutela il patrimonio brassicolo nazionale, l’industria è destinata a smantellare anche questa semplice certezza.

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