Per chi è vegetariano o vegano la birra appare una bevanda perfetta, totalmente in linea con le proprie abitudini alimentari. Quali brutte sorprese potrebbe infatti riservare un prodotto che sostanzialmente è realizzato solo con acqua, malto d’orzo, luppolo e lievito? In realtà moltissime. Se siete vegani o vegetariani dovete sapere due cose: la prima, poco importante, è che personalmente non capirò mai le vostre scelte in termini di cibo; la seconda, per voi ben più rilevante, è che non poche birre sono apertamente in contrasto con la vostra dieta. Attenzione però, perché non mi sto riferendo a produzioni decisamente particolari, come la storica Mercer’s Meat Stout realizzata estratto di carne o l’eccentrica Voodoo Doughnut Maple Bacon Ale del birrificio Rogue (che tra gli ingredienti prevede proprio il bacon). Al contrario ci sono molte birre “normali” o appartenenti a stili antichi che nascondono qualche insidia per chi non mangia carne o prodotti di origine animale. Scopriamo per quali motivi.
Nuove birre da MC-77, Ritual Lab, Manerba, Lieviteria, Mister B e Hammer
Come ormai succede sempre più spesso, apriamo la panoramica di oggi sulle nuove birre italiane con una collaboration brew, fattispecie che non sembra mostrare segni di cedimento ma che anzi è sempre meno limitata ai soli birrifici. Non a caso la Kent Shiro (5,4%) nasce dal sodalizio tra un produttore e un locale: da una parte il marchigiano MC-77 (sito web), che negli ultimi tempi ha raggiunto una maturità e una solidità impressionanti; dall’altra il Mosaik di Catania, uno dei pub più importanti d’Italia per la divulgazione della cultura birraria. La Kent Shiro si chiama così non solo per rendere omaggio al famoso personaggio di uno dei manga giapponesi più celebri di sempre, ma anche per sottolineare la provenienza dei luppoli utilizzati. Questi ultimi infatti sono coltivati esclusivamente nella regione inglese del Kent e rappresentano uno degli elementi distintivi di una Pale Ale piuttosto classica, dalla notevole bevibilità. È stata presentata mercoledì 13, ovviamente presso il Mosaik.
Birre con luppolo fresco: le wet hop e fresh hop italiane di quest’anno
La raccolta del luppolo è un’usanza importante per la cultura brassicola internazionale, profondamente radicata nelle abitudini delle nazioni con grandi tradizioni birrarie alle spalle. Negli ultimi tempi la consuetudine si è ampiamente diffusa anche in Italia, grazie allo straordinario impulso offerto dalla nascita di diversi operatori come coltivatori, fornitori e associazioni specializzate. L’effetto più rilevante per i consumatori finali è il rilascio, in questo periodo, di una miriade di birre italiane prodotte con luppolo fresco, cioè appena raccolto. Si tratta di un fenomeno partito in forma sperimentale qualche anno fa, ma che ora ha raggiunto dimensioni ragguardevoli. Per darvene una dimostrazione oggi elenchiamo una buona pare delle wet hop e fresh hop italiane, suddivise per “provenienza”. Alcune di esse saranno protagoniste di eventi a tema di cui troverete evidenza nelle prossime panoramiche sugli appuntamenti birrari.
Addio al quarto birrificio craft degli USA: New Belgium ceduto a Kirin
Ormai siamo abituati ad accogliere le vicende delle acquisizioni da parte dell’industria con un certo distacco, a causa della frequenza con cui certe operazioni si susseguono nel settore brassicolo internazionale. Eppure talvolta la novità è così clamorosa da ridestare d’improvviso il nostro interesse, ricordandoci quanto velocemente sta cambiando il mercato mondiale della birra artigianale. Rientra sicuramente in quest’ultima fattispecie la recentissima notizia relativa al birrificio New Belgium, uno dei più grandi player del segmento craft americano: l’azienda statunitense si sta infatti apprestando a chiudere un accordo con la multinazionale giapponese Kirin per la cessione dell’intero pacchetto azionario. Un vero e proprio terremoto per la birra artigianale d’oltreoceano, considerando che New Belgium è il quarto più grande birrificio craft degli USA secondo la definizione della Brewers Association. Ma la notizia è clamorosa anche per altri dettagli non meno importanti.
Birrificio veneto cerca birraio con esperienza
Microbirrificio veneto (produzione annua 600/1000 hl) cerca birraio con comprovata esperienza in birrifici strutturati, con buone competenze nella produzione della birra, nella sanificazione, nell’imbottigliamento e nella gestione della cantina.
Il candidato dovrà essere autonomo e responsabile.
Inviare CV alla mail assunzionebirraio@gmail.com.
Nuove birre da Lambrate, Eremo, Alder, Birrone, Della Granda e Rock Brewery
Cominciamo l’odierna panoramica sulle nuove birre italiana con due creazioni inedite provenienti dal Birrificio Lambrate (sito web) di Milano, entrambe rientranti nella tipologie delle collaboration brew. La prima si chiama Obsession Beer (6,8%) e nasce dalla partnership con il birrificio austriaco (ma molto sloveno) Bevog (sito web): si tratta di una IPA “fruttizzata”, realizzata con l’aggiunta di mango e frutto della passione. Il risultato è una birra chiara di aspetto torbido, caratterizzata da note di frutta tropicale e sfumature balsamiche e una chiusura leggermente acidula. La seconda birra è stata battezzata SMLG (6%), acronimo di Se Maman Los Giles, ed è il frutto dell’incontro produttivo con il birrificio catalano Garage Beer Co. (Sito web). In questo caso siamo al cospetto di una New England IPA, morbida in bocca e potente nell’aroma (anche qui frutta esotica a profusione), ma anche equilibrata. La Obsession Beer è stata presentata ufficialmente giovedì scorso, mentre la SMLG farà il suo debutto giovedì 21, ovviamente presso i locali del produttore meneghino.
Vendesi imbottigliatrice isobarica da circa 1.000 bottiglie/ora
Vendesi imbottigliatrice Cimec C6 riempitrice isobarica (in grado di riempire anche per caduta), corredata da sciacquatrice in linea.
Riempie e tappa corona 26 o 29 con capacità riempimento circa 1000 bottiglie ora (dipende dal formato)
Facilmente sanificabile, completa di false bottiglie.
Attualmente settata per i formati 0,33 0,50 e 0,75.
Prezzo 22,000 euro + iva
Per info e contatti ci si può rivolgere a Carlo Ancona, telefono +39 346 5736327.
Lattine esplosive: Omnipollo ritira dal mercato la sua New England IPA
Brutta grana per Omnipollo, birrificio svedese molto noto per le sue birre spesso estreme. Come riportato dal Giornale di Lodi è notizia recente che l’ente per il monopolio degli alcolici ha imposto il ritiro dal mercato di tutte le lattine di Tetragrammaton, New England IPA prodotta con luppoli Galaxy, Citra e Mosaic. Il motivo della decisione risiede nel rischio di esplosione a cui sono soggette le lattine in questione, a causa probabilmente di una rifermentazione fuori controllo o di un’invasione di microrganismi non voluti.
Italia in ripresa al Brussels Beer Challenge: 21 riconoscimenti tra cui 4 ori
Ormai i concorsi internazionali dedicati alla birra sono molteplici, tanto che è sempre più difficile orientarsi tra iniziative degne di attenzione, progetti poco interessanti e vere e proprie operazioni commerciali. Qui su Cronache di Birra cerchiamo di dare spazio solo ai contest meritevoli di attenzione ed è curioso che due di questi si tengano nello stesso periodo dell’anno. Dopo aver raccontato della buona prestazione italiana allo European Beer Star, eccoci a distanza di qualche giorno ad analizzare i risultati del Brussels Beer Challenge. Invero il concorso tedesco vanta un’anzianità e un’autorevolezza di gran lunga superiori, ma l’evento belga è riuscito sin da subito a ritagliarsi uno spazio importante a livello europeo. Da qualche ora sono stati svelati gli esiti delle valutazioni e il bottino finale per i microbirrifici italiani evidenzia un certo miglioramento rispetto al 2018, ma anche una netta distanza dalle edizioni del passato. Alla fine il bilancio parla di 4 ori, 7 argenti, 7 bronzi e 3 certificati d’eccellenza, per un totale di 21 riconoscimenti. Sette in più dello scorso anno, ma molti in meno rispetto al 2017 (26) e al 2016 (32).