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Vendesi Sala Cotte da 5 hL e attrezzatura specialistica

Birrificio vende sala cotte da 5 hL e attrezzature....

Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...

Birrificio dell’hinterland milanese cede intera attività o vende impianto produttivo

Si propone in vendita brewpub nell’hinterland milanese, avviato nel...
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Nuove birre da Ca’ del Brado, Mukkeller, Retorto, Birrificio Ciociaro e Malaspina

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La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane si apre con una novità molto interessante proveniente da Ca’ del Brado (sito web). L’apprezzata “cantina brassicola” ha da poco annunciato la sua inedita Û Orange (7,9%), una Italian Grape Ale nata per i 10 anni del locale Lortica di Bologna e prodotta in collaborazione con il vignaiolo naturale sloveno Kmetija Štekar. La birra è stata realizzata con un 20% di uve Tokaj e il mosto sottoposto a un ambiente fermentativo spontaneo proveniente dagli acini appena colti in vendemmia, in aggiunta a un inoculo di Brettanomyces bruxellensis. Il processo produttivo ha poi previsto un affinamento di 6 mesi in botte con le bucce in macerazione. Il risultato è una birra di colore dorato con sfumature aranciate e lievi riflessi grigi, contraddistinta da note floreali e di frutta gialla, un’anima minerale fresca, toni funky e aciduli e un accenno di tannino. Vi consiglio di leggere il racconto che Ca’ del Brado ha pubblicato sul proprio sito perché è zeppo di dettagli interessanti.

Regole Inail per le riaperture: come potrebbero adattarsi a pub e birrerie?

Dopo essere entrati nella fase 2 dell’emergenza coronavirus, ora la tappa più attesa da tutto il comparto della birra artigianale (e non solo) è la riapertura di bar e ristoranti. In questa categoria infatti dovrebbero rientrare anche i pub e le birrerie, che dunque saranno soggetti alle stesse misure contenitive previste per il settore della ristorazione. Sin dall’inizio del lockdown si sono rincorse ipotesi varie su come avrebbero riaperto queste realtà, ma qui su Cronache di Birra abbiamo evitato di alimentare illazioni e congetture in attesa di qualcosa di più concreto. Nelle ultime ore diverse testate gastronomiche hanno ripreso il documento dell’Inail relativo alle ipotesi di rimodulazione delle misure anti-Covid nel settore della ristorazione (qui disponibile in pdf), che può essere un buon punto di partenza per alcuni ragionamenti sul futuro di pub e birrerie. Come il titolo suggerisce, tuttavia, è bene ricordare che si tratta di “ipotesi”: possiamo però estrapolare alcuni principi generali per capire come si adatteranno al nostro mondo.

Cercasi socio birraio per attività di brewpub

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Si ricerca per un BrewPub già in attività un socio che voglia investire nel ramo della produzione birraria. Si ricerca quindi un birraio formato o che abbia voglia formarsi e di mettersi in gioco con un proprio birrificio di piccolo formato.

Si offre la possibilità di vendere immediatamente parte della birra prodotta nel ramo pub già attivo da qualche anno, con clientela predisposta al consumo esclusivo di birra artigianale e un locale già predisposto per l’attività (in quanto sede, in precedenza, di un birrificio), quindi con le caratteristiche giuste anche ai fini ASL, Dogane ecc., con la possibilità quindi, una volta installato l’impianto, di poter produrre da subito.

Il locale è ubicato in Campania.

Per informazioni e contatti potete scrivere all’indirizzo [email protected].

Nuove date per il corso di degustazione online di Cronache di Birra

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Iscriviti al corso

La scorsa settimana abbiamo annunciato il primo corso di degustazione online targato Cronache di Birra, riscontrando un grandissimo interesse da parte dei nostri lettori: i posti disponibili (20) sono stati polverizzati in meno di 48 ore. Così a grande richiesta abbiamo deciso di proporre ulteriori date nello stesso periodo: altre 7 lezioni in aula virtuale, condotte da docenti qualificati e ideate per apprendere i concetti base legati alla birra e alla sua degustazione. Un corso indicato sia per chi è alle prime armi con la birra artigianale, sia per chi la consuma regolarmente ma vuole imparare ad approcciare l’assaggio in maniera più consapevole. Questa seconda edizione si svolgerà ogni lunedì alle 19,00, dall’8 giugno al 28 luglio.

Cedesi attività di birrificio o impianto e attrezzature singolarmente

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Cedesi attività di birrificio artigianale con possibilità di iniziare subito la produzione, o pezzi vendibili anche singolarmente.

Impianto

Braumaster Small Batch (produzione 120litri di mosto a 12°plato) alimentato a gas, composto da:

  • Tino ammostamento riscaldato a fiamma diretta (7kw) temperature controllate da PLC capacità nominale 100 litri
  • Tino filtro isolato con falso fondo filtrante estraibile capacità nominale 100 litri
  • Tino di recupero del filtrato capacità 50 litri
  • Caldaia di Sparging riscaldata fiamma diretta (7Kw) + resistenza da 1,5kw uscita sprayball per sparging capacità nominale 110 litri
  • Caldaia di bollitura riscaldata a fiamma diretta (9Kw) capacità nominale 150 litri
  • Tino Wihrlpool con ingresso tangenziale del mosto capacità nominale 150 litri
  • Pompa di trasferimento fissa
  • Tubazioni e raccorderia
  • Conta-litri fiscale omologato + contatore gas MID + contatore elettrico MID

Cantina

  • Fermentatore tronco-conico raffreddato in parete da serpentine capacità nominale 300 litri – Toni Merlo Braumaster
  • Fermentatore a fondo piatto raffreddato in parete da serpentine capacità nominale 500 litri – Toni Merlo Braumaster
  • Fermentatore da 600 litri nominali Socis
  • Fermentatore da 600 litri nominali Socis
  • Gruppo frigo da 0.75hp  (50 litri di liquido refrigerante) predisposto per il raffreddamento di quattro fermentatori: quattro pompe più rispettive canalette di riciclo
  • Gruppo frigo per due fermentatori

Accessori

  • Trans-pallet elettrico
  • Pompa carrellata
  • Imbottigliatrice manuale a tre becchi in acciaio inox
  • Tappatrice manuale pneumatica
  • Compressore da 50 litri
  • Mulino 240kg/ora
  • Congelatore orizzontale con termostato esterno
  • Sottovuoto-tappatrice
  • Frigo vetrina
  • Spillatrice sopra-banco
  • Spillatrice sopra-banco
  • Kit lettura PH
  • Set bilance
  • Rifrattometri
  • 2 carrelli pieghevoli

Info

Per informazioni, dettagli e prezzi, scrivere a [email protected] per avere la lista completa delle attrezzature disponibili e/o telefonare a Chiara 348.360.9998 per fissare un appuntamento diretto.

La Geuze, o delle virtù del Lambic

Una delle tante meraviglie del Lambic, forse la più sorprendente, è di possedere due attitudini: è una tipologia di birra definita, ma può dare vita anche ad altri stili; basta a se stesso, ma è in grado di rigenerarsi mescolandosi. Infatti, l’unione di più Lambic, frutto di un fine lavoro artigiano e quasi artistico, genera la Geuze (o Gueuze, il Belgio è un paese bilingue). Quando non si conosceva la chimica e non esistevano le attuali tecnologie, l’unico modo per dare costanza gustativa a una bevanda era miscelare: le sapienti mani di intelletti artieri permettevano così di superare la degenarazione ineluttabile che imponeva il trascorrere del tempo, creando prodotti nuovi. Nell’assemblaggio, l’elemento giovane ravviva la forza del liquido odoroso, gli dà fulgore, mentre quello vecchio conferisce profondità gustativa, dimensione, saggezza, etereità.

Nuove birre da Hammer, Eremo, La Fucina, Golden Pot e Carrobiolo

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Lo stile delle Stout è uno di quelli che presenta il maggior numero di varianti e a un rapido calcolo è secondo solo a quello delle India Pale Ale. Tra le tante sotto-tipologie delle scure anglosassoni una poco conosciuta è rappresentata dalle Breakfast Stout, realizzate con l’aggiunta di ingredienti “da colazione”: come caffè, cacao, avena e vaniglia – no, uova e bacon non sono contemplati (beh, diciamo quasi mai). In Italia non esistono molte incarnazioni di queste particolari Stout, ma nell’elenco possiamo ora aggiungere la nuovissima Molid (8,3%) del birrificio Hammer (sito web). Il produttore lombardo è sempre molto aderente ai modelli di riferimento e anche qui troviamo poche sorprese: la Molid è brassata con l’impiego di avena, vaniglia, fave di cacao tostate e una varietà brasiliana di caffè proveniente dalla torrefazione Stramoka di Treviglio. Un bonbon per cominciare al meglio la giornata.

A inizio giugno il corso di degustazione online firmato Cronache di Birra

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Iscriviti al corso

Un corso online sulla birra artigianale? L’idea mi frullava in testa da parecchio tempo – almeno dall’ottobre del 2015 – e nasceva da una domanda ricorrente: perché non realizzare un corso di degustazione adatto anche a coloro che abitano fuori dai grandi centri urbani? Tutte le iniziative di questo tenore, infatti, si svolgono solitamente in pub e locali di poche città italiane, tagliando fuori chi vive lontano da certe zone o chi semplicemente non può spostarsi una volta a settimana per raggiungere la sede della lezione. Il progetto tuttavia è sempre rimasto in sospeso finché non ci siamo ritrovati scaraventati nella realtà che stiamo vivendo: i recenti cambiamenti nella nostra quotidianità, infatti, mi hanno esortato ad accelerare i tempi. E così eccolo qui: posso finalmente annunciare il corso di introduzione alla degustazione della birra di Cronache di Birra, composto da 7 lezioni totalmente svolte in aula virtuale.

5 banconi del cuore (italiani e stranieri) di cui sentiamo la mancanza

Come gli appassionati sanno, il bancone è l’elemento cardine della vita da pub: conviviale per eccellenza, aggregante per necessità, il bancone rappresenta per molti di noi un approdo sicuro, la cui sopravvivenza oggi è minacciata da ciò che stiamo vivendo. Il Covid-19 sta stravolgendo molti degli assiomi che hanno retto negli anni e ciò va ben oltre l’Italia, relativamente nuova nell’universo brassicolo. In un’epoca dove – non sappiamo ancora per quanto – saremo costretti a mantenere un distanziamento di almeno un metro, come sarà ancora concepibile vivere l’esperienza del pub al bancone? Si badi bene: non stiamo parlando del fatto che, come sta avvenendo già da anni in Inghilterra, molti locali rischieranno di scomparire per sempre per cause principalmente economiche. Parliamo invece di uno stile di vita, di un modo impareggiabile di passare una serata, di un elemento sociale fortissimo (si pensi ai Village pub) che non potrà mai essere rimpiazzato dal servizio al tavolo, per quanto competente e accurato possa essere.

Dalla fase 1 alla fase 2: quale futuro per la birra artigianale italiana?

Ieri è cominciata per l’Italia la tanto attesa fase 2 dell’emergenza coronavirus, che ci ha permesso di riappropriarci di un pezzetto di normalità. La percezione è che l’allentamento delle restrizioni abbia permesso di scaricare un po’ di tensione tra la popolazione, tensione che fisiologicamente era cresciuta con il prolungarsi del lockdown. Per il comparto della birra artigianale, tuttavia, il passaggio alla fase 2 non ha apportato grandissimi cambiamenti: il settore rimane pressoché fermo, le problematiche economiche sembrano lontane da una soluzione efficace e le speranze di chi auspicava veloci riaperture sono state completamente disattese. Nel pezzo di oggi cerchiamo di fare il punto della situazione, tracciando un bilancio della fase 1 e una previsione di come potrebbe evolvere la fase 2.

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