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Vendesi Sala Cotte da 5 hL e attrezzatura specialistica

Birrificio vende sala cotte da 5 hL e attrezzature....

Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...

Birrificio dell’hinterland milanese cede intera attività o vende impianto produttivo

Si propone in vendita brewpub nell’hinterland milanese, avviato nel...
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Kvass ed economia circolare: le birre al pane dei birrifici italiani

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In un articolo risalente a una decina di giorni fa abbiamo vagato in alcuni paesi dell’Europa orientale e nei secoli di storia del Kvass. Oggi proseguiamo il nostro viaggio nel mondo della panificazione brassicola, nelle cosiddette bread ale, e andiamo a conoscere alcune delle realtà italiane che si sono cimentate negli anni nella produzione di birra con il pane come ingrediente. In tutti i casi sono creazioni molto particolari, spesso brassate con l’intento di ridurre gli sprechi e di realizzare una sorta di economia circolare.

Vendesi impianto di produzione con sala cottura da 2,5 hl

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Vendesi impianto di produzione, ancora in funzione, di Easybrau-Impiantinox così composto:

  • sala cottura (2,5 HL) con riscaldamento a vapore, a due tini + serbatoio acqua calda, con predisposizione per doppia cotta;
  • linee lavaggio + ossigenazione mosto interamente in inox;
  • generatore di vapore Mazzi AB50 appena revisionato e rimesso a nuovo;
  • sistema trattamento chimico caldaia;
  • canna fumaria 12m in inox;
  • impianto refrigerazione a banco ghiaccio.

L’impianto è ancora in funzione ed è visibile in Lombardia.

Per maggiori informazioni contattare via e-mail: [email protected].

Le 10 birre che hanno cambiato i miei gusti in fatto di birra – Parte II

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A distanza di 24 ore riprendiamo il giochino delle birre che hanno segnato il nostro percorso di appassionati. Ieri ci eravamo lasciati con la prima parte dell’elenco, cinque birre che, per un motivo o per l’altro, mi hanno svezzato nei primi anni della mia personale formazione birraria. Se la Tennent’s Super è stato il simbolo dell’ingenuità e la Guinness la birra che ho cominciato a cercare nei pub, la Andechs Doppelbock è stata la creazione che mi ha accompagnato per sempre nel mondo della birra artigianale. La Turbacci Noel è stato il primo prodotto di un birrificio italiano finito sulle mie labbra, mentre alla Moinette Blonde è legato un aneddoto fondamentale e un evento che segnò per sempre la mia crescita come consumatore. Ora è il momento di raccontare le altre cinque birre che hanno cambiato i miei gusti nel tempo.

Le 10 birre che hanno cambiato i miei gusti in fatto di birra – Parte I

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Complice il periodo abbastanza noioso, nelle ultime settimane siamo stati subissati da giochini e catene social. Cose che in altri periodi avremmo cestinato a prima vista, ma che durante il lockdown hanno permesso di passare il tempo in maniera alternativa e allontanare, almeno per qualche istante, i brutti pensieri. Tra queste iniziative sta girando nell’ambiente della birra artigianale un “contest” dedicato alle 10 birre che ci hanno svezzato come appassionati e che hanno rappresentato un passaggio chiave in termini gustativi nel nostro percorso di amanti della birra. L’idea è stuzzicante e anche più formativa di quanto potrebbe sembrare a prima vista, così ho deciso di partecipare al gioco pubblicando la mia personale lista sulle pagine di Cronache di Birra. Dieci birre non sono poche e ognuna merita un minimo di spiegazione, così ho deciso di dividere l’articolo in due parti. Oggi cominciamo con le prime cinque, che proverò a distribuire in ordine cronologico nella mia formazione di bevitore.

Ritorno a Shanghai: nuovi locali e considerazioni sul panorama craft locale

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È sempre molto stimolante viaggiare per il mondo alla ricerca di birre artigianali e nuovi locali. Ma altrettanto interessante è tornare presso uno stesso posto, a distanza di anni, e valutare come cambino bar, pub e abitudini nel corso del tempo. Ed è quello che è successo a me lo scorso anno, durante un viaggio per lavoro a Shanghai. Dopo aver letto alcuni articoli presenti su Cronache di Birra – mi riferisco a quello di Andrea del 2014 e di Niccolò del 2017, ho voluto provare a scattare un’ulteriore fotografia sul panorama birre artigianali di questa megalopoli, cercando di cogliere differenze ed evoluzioni.

Il birrificio B94 vende un fermentatore troncoconico

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Vendiamo per rimodulazione spazi cantina N°01 Fermentatore troncoconico da HL 60/65 utili (capacità totale L. 7.130) – Marca MECCANICA SPADONI S.R.L. (fabbricazione VELO), acquistato nel 2016 e ancora oggi come nuovo. Di seguito le caratteristiche tecniche:

  • fondo conico,
  • valvola scarico parziale DIN32,
  • valvola scarico totale DIN40,
  • tubazione per CIP di lavaggio completa di valvola DIN32,
  • portellone superiore,
  • tripla camicia di termoregolazione virola/virola/cono (attacchi in uscita per tubazioni glicole inclusi – vedi foto),
  • sonda di controllo temperatura,
  • N°04 piedi regolabili,
  • indicatore di livello,
  • gorgogliatore Kieselmann,
  • valvola rompivuoto e valvola pressione di sicurezza;
  • interno lucidatura a specchio –
  • Ingombri: Altezza mt. 5,17 / Diametro mt. 1,852.

La richiesta è di € 11.900,00 + I.V.A. non trattabili, franco piazzale esterno ns locali (asta di livello in vetro imballata in cassa di legno a ns cura e spese).

Per info Birrificio B94 S.r.l. 339-6443266.

Nuove birre da Lambrate + Alder, Crak, MC-77 + Cierzo e altri

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Non è mai facile trovare la giusta birra “da copertina” con cui aprire una panoramica sulle nuove creazioni dei birrifici italiani. Oggi però il compito è estremamente facile, perché è impossibile non iniziare dalla collaborazione da urlo tra due dei più quotati produttori italiani: da una parte lo storico Lambrate (sito web), dall’altra il giovanissimo Alder (sito web). Dal loro incontro è nata la S9 (4,9%), una Zwickel di colore oro realizzata con luppoli Saphir, Tettnanger, Select e Northern Brewer, fermentata con lievito della Franconia e lagerizzata (cioè maturata a freddo) per 90 giorni. L’idea per la S9 fu perfezionata dai due birrai Fabio Brocca e Marco Valeriani durante l’ultima edizione del Braubeviale di Norimberga, manifestazione che oggi sembra lontanissima nei nostri ricordi. Curiosità per gli amanti del trasporto pubblico: il nome della birra è quello della linea suburbana di Trenord che collega Seregno e Lambrate, sedi produttive dei due birrifici.

Il grande giorno delle riaperture

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Capisco che non sia elegante cominciare un articolo con “io ve l’avevo detto”, ma io ve l’avevo detto. In un articolo pubblicato mercoledì scorso eravamo partiti dalle linee guida dell’Inail per estrapolare dei principi generali e capire come avrebbero potuto riaprire pub e birrerie. La conclusione era che alla fine l’esperienza per il consumatore finale sarebbe stata ovviamente diversa rispetto al passato, ma magari non così devastante come molti si erano affrettati a prefigurare. Quelle dell’Inail erano solo ipotesi e nel frattempo sono arrivati i documenti ufficiali: un nuovo dpcm (qui in pdf la parte relativa alla ristorazione) e le regole attuative di ogni regione. E il risultato, non senza qualche sorpresa, è che da oggi possono riaprire tutte le attività di ristorazione (compresi i pub) con limitazioni molto meno invasive di quanto immaginato fino a qualche giorno fa. Una bellissima notizia per il nostro settore, che infatti è stata accolta con soddisfazione ed entusiasmo da tutto il comparto.

Kvass: la birra di pane della Russia tra tradizione e moderna riscoperta

Lo ammetto: in questi mesi mi sono molto divertita a seguire le pubblicazioni social di quelli che chiamo “i panificatori da quarantena” e mi sono spesso chiesta cosa avrebbero fatto di tutte quelle produzioni casalinghe. Tra le soluzioni per il riciclo e contenimento degli sprechi, mi è tornata in mente una bevuta curiosa durante uno dei molti festival birrari a cui ho partecipato: una birra liberamente ispirata al Kvass (o Kvas) e prodotta con pane di segale. Complice il maggior tempo a mia disposizione in questi mesi di isolamento, mi sono divertita ad approfondire le caratteristiche di questa strana tipologia brassicola.

Nuove birre da Ca’ del Brado, Mukkeller, Retorto, Birrificio Ciociaro e Malaspina

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La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane si apre con una novità molto interessante proveniente da Ca’ del Brado (sito web). L’apprezzata “cantina brassicola” ha da poco annunciato la sua inedita Û Orange (7,9%), una Italian Grape Ale nata per i 10 anni del locale Lortica di Bologna e prodotta in collaborazione con il vignaiolo naturale sloveno Kmetija Štekar. La birra è stata realizzata con un 20% di uve Tokaj e il mosto sottoposto a un ambiente fermentativo spontaneo proveniente dagli acini appena colti in vendemmia, in aggiunta a un inoculo di Brettanomyces bruxellensis. Il processo produttivo ha poi previsto un affinamento di 6 mesi in botte con le bucce in macerazione. Il risultato è una birra di colore dorato con sfumature aranciate e lievi riflessi grigi, contraddistinta da note floreali e di frutta gialla, un’anima minerale fresca, toni funky e aciduli e un accenno di tannino. Vi consiglio di leggere il racconto che Ca’ del Brado ha pubblicato sul proprio sito perché è zeppo di dettagli interessanti.

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