I pub e le birrerie, insieme ai ristoranti e agli altri locali del settore, rientrano tra le attività più colpite dall’emergenza sanitaria. Sono stati i primi a chiudere e tra gli ultimi ad aprire, affrontando un’interruzione prolungata che è stata solo parzialmente mitigata con i servizi di consegna a domicilio. Ora che finalmente cominciava a vedersi la luce in fondo al tunnel, grazie alle riaperture che hanno segnato il ritorno a una parvenza di normalità, siamo costretti ad affrontare un altro grave problema, che rischia di arrecare persino più danni di quelli portati dal coronavirus: l’incapacità delle istituzioni e l’ignoranza dell’opinione pubblica. Da qualche giorno il nuovo nemico è la “movida”, la vita notturna (ma poi quanto notturna?) che crea assembramenti incontrollati di giovani interessati soltanto a “sballarsi” – per usare un altro vocabolo caro alle testate giornalistiche nostrane. Gli effetti di questa caccia alla streghe già si stanno facendo sentire, grazie anche al supporto di molta stampa superficiale, a cui evidentemente non è bastato gestire l’informazione in maniera pressoché vergognosa durante tutte le fasi dell’emergenza in corso.
Al bancone è la nostra newsletter quindicinale con notizie, iniziative ed eventi sulla birra artigianale.
Grazie!
A breve riceverai una mail per confermare la tua iscrizione.




