Ed anche quest’anno è arrivato il momento del concorso birrario più importante e atteso d’Italia: il Nostradamus della birra! Negli scorsi giorni abbiamo visto come dodici mesi fa Monica Di Loxley sia stata più brava di tutti nel pronosticare gli eventi che avrebbero caratterizzato il 2019 birrario. Ora quindi bisogna lanciarsi nei pronostici per il 2020, dividendoli come sempre nelle quattro categorie del concorso: tendenze del mercato italiano, tendenze del mercato internazionale, birrifici italiani in evidenza e sfera di cristallo, cioè lo spazio dedicato alle ipotesi più fantasiose. Poi tra un anno valuteremo chi sarà stato più lucido nel prevedere l’anno alle porte e incoroneremo il nuovo Nostradamus della birra. Allora partiamo con le mie profezie, ma ricordatevi sempre di non utilizzare eventuali informazioni di corridoio che potreste possedere in qualità di operatori del settore (o anche come semplici appassionati).
Homebrewing in Italia: i principali trend del 2019
Ci provo anche quest’anno. Dopo qualche riflessione ho isolato quelli che per me sono stati i trend più in evidenza durante questo anno di homebrewing. Non sono certamente gli unici, forse in alcuni casi nemmeno i più evidenti, ma in qualche modo segnano dei punti di svolta nel movimento, o confermano delle evoluzioni che si sono fatte strada nel tempo. Torniamo a parlare di isobarico, che probabilmente rappresenta la vera rivoluzione che sta contagiando il mondo dei produttori casalinghi. Impostazione estrema per alcuni, necessaria per altri, divide tra fervidi sostenitori e detrattori convinti. Il movimento sta crescendo a ritmi sostenuti; i fornitori si stanno evolvendo supportati dalla crescita, spinti da homebrewer sempre più esigenti e preparati. Emergono nuove figure di riferimento, spesso focalizzate su ambiti specifici, dando voce ad approcci vari e poliedrici. E dalla diversità, dalla pluralità di voci e di visioni, nasce l’innovazione e la conoscenza. Bene così. Ma veniamo ai nostri trend.
Che 2019 birrario è stato – I risultati
Ormai mancano una decina di giorni alla fine dell’anno ed è dunque arrivato il momento di assegnare il più importante riconoscimento italiano del settore: il premo Nostradamus birrario di Cronache di Birra, che incorona il miglior profeta tra i lettori del sito. Circa un anno fa, infatti, ci lasciammo con alcune ipotesi su quanto sarebbe accaduto nell’ambiente nel corso del 2019, sia nel mercato italiano che in quello straniero. Come sempre introdussi i quattro argomenti del concorso e lanciai le mie previsioni, poi lasciai spazio alle vostre nei commenti. Ora è arrivato il momento di riprendere le congetture di sei mesi fa e valutare chi tra voi si è avvicinato di più alla realtà dei fatti. Ricordo che le ultime due edizioni del premio hanno visto trionfare Silvio Belli, che è un aficionado del concorso. Riuscirà a mettere a segno una storica tripletta? Oppure dovrà arrendersi al nuovo Nostradamus della birra? Per capirlo non resta che valutare quanto le vostre ipotesi si sono rivelate azzeccate.
I piatti tipici di Ancona: come abbinarli alla birra artigianale delle Marche
Sebbene la loro attrattiva stia fortunatamente migliorando, fino a oggi le Marche sono state (a torto) una delle regioni meno considerate d’Italia: caratterizzata, come dice il nome stesso, da una pluralità di aree geografiche e culturali diverse e difficilmente sovrapponibili – si pensi a immaginari tragitti da Pesaro ad Ascoli, o dal Conero al Monte Sibilla, o da Urbino a San Benedetto del Tronto. Offre ai suoi abitanti e visitatori un’elevata qualità di vita, tanto verde, apprezzate università, ottima accoglienza e una sgargiante, ritrovata, attitudine enogastronomica. In questo quadro generale s’inserisce anche il capoluogo Ancona, che vanta illustri origini greche risalenti al IV secolo a.C.: il nome deriva infatti dall’ellenico ankon, gomito, per la conformazione del promontorio (su cui la città si protende), formando un eccellente porto naturale, principale elemento di sviluppo della città, nell’antichità come ai giorni nostri.
Nuove birre da Crak + Alder, Hilltop, MC-77, Godog, Rock Brewery e Il Maglio
È risaputo che gli ultimi giorni dell’anno possono riservare sorprese importanti, come una delle collaborazioni brassicole più attese in Italia. Recentemente è stata infatti annunciata la Moka Ciok (8,5%), una Pastry Stout – ma non chiamatela così! – frutto dell’incontro tra i birrifici Crak (sito web) e Alder (sito web), entrambi in pieno hype. La base è quella di un’Imperial Stout che prevede l’aggiunta di cioccolato, caffè, vaniglia e lattosio, ma nel segno della qualità. Non aspettatevi infatti sentori fake o aromi artificiali, perché per l’individuazione degli adjuncts sono state compiute scelte ben precise: il cacao è stato selezionato insieme alla Chocolate Academy di Milano e contiene solo l’1% di grassi; il caffè invece è una varietà coltivata in Camerun a 2.000 metri di altitudine fornito grazie alla collaborazione con la microtorrefazione Caffettin. Il risultato è una birra intensa e cremosa, con decise note di cioccolato e caffè che non virano mai sull’acido. Per assaggiarla però dovrete recarvi presso la tap room di Crak.
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Pastry Stout, chi sono costoro?
Da un lustro a questa parte tutti avete potuto notare la fioritura di un “mercato” delle Imperial Stout e Porter con uno o più ingredienti aggiuntivi immessi durante o a fine fermentazione, spesso e volentieri in quantità esorbitanti. Tale tendenza è cavalcata da diversi birrifici, di solito statunitensi ma anche europei, a fronte comunque di un interesse sempre crescente da parte di appassionati e geek, in particolare quelli più attenti alle tendenze birrarie d’oltreoceano. Tuttavia, molti altri appassionati e la critica in generale non vedono di buon occhio tali birre, considerate “finte” o “roba per malati di merendine” e de plano anche chi le ricerca e beve con costanza. Ma cominciamo a capire cosa si intende o si dovrebbe intendere per Pastry Stout, in parole povere cerchiamo di dare una chiave di lettura organica e coerente.
Report di fine anno: dati positivi dal comparto birra in Europa e in Italia
European Beer Trends è un documento che viene pubblicato ogni anno in questo periodo da The Brewers of Europe, organizzazione internazionale che raccoglie le principali associazioni di produttori del continente (per l’Italia Assobirra). La pubblicazione raccoglie le principali statistiche del mercato della birra in Europa, con dati suddivisi per nazione. L’edizione 2019 (qui disponibile in pdf) è stata rilasciata proprio in questi giorni e si apre con un record: il raggiungimento del traguardo di 10.000 birrifici attivi nell’Unione Europea. Come precisato dal segretario generale Pierre-Olivier Bergeron nell’introduzione, il primato si inserisce in una tendenza generale al rialzo, confermata da numeri in crescita in tutte le principali voci statistiche. In altre parole il settore sta vivendo un momento molto positivo in tutto il continente, Italia compresa, trainato dal successo della birra artigianale. Vediamo dunque come si posiziona il nostro paese in questo contesto.
Birrificio italo-cinese cerca birraio professionista in Cina
Postwave Brewing, neo nato birrificio italo/cinese con sede a Shanghai, è alla ricerca di un birraio professionista italiano, con buona conoscenza della lingua inglese, con comprovata esperienza professionale e pregressa formazione in ambito birraio, che possa affiancare il team italo/cinese e che sia interessato a lavorare in Cina. Il candidato dovrà essere autonomo nella gestione di sala cottura (25hl) 4 tini, cantina e imbottigliamento.
Se interessati potete inviare una mail e cv a info@postwave.beer.
Prossimi eventi natalizi: Birrathon, Christmas Beer Festival e Birrocco Winter Edition
È venerdì e come sempre su Cronache di Birra non manca la consueta panoramica sui prossimi eventi birrari, che visto il periodo non può non essere incentrata su iniziative dedicate alle feste. Ormai storico è il Christmas Beer Festival di Imbersago (LC), che comincia oggi e proseguirà per tutto il weekend, ma non è da meno la longevità del Birrathon di Roma, l’appuntamento a scopo benefico del Mad for Beer giunto quest’anno alla sua ottava edizione. Negli stessi giorni (parliamo del penultimo weekend di dicembre) si terrà anche la Winter Edition di Birrocco a Ragusa, una rassegna di cene con abbinamenti birrari ospitati da cinque locali della città. Per quanto ci riguarda oggi siamo occupati con il Pranzo di Natale di Cronache di Birra, in cui ogni collaboratore è chiamato a partecipare portando una birra dalla propria cantina. Se volete sapere cosa berremo, seguite i canali social del sito. Buone bevute (e mangiate) a tutti!