Annunci

Vendesi Sala Cotte da 5 hL e attrezzatura specialistica

Birrificio vende sala cotte da 5 hL e attrezzature....

Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...

Birrificio dell’hinterland milanese cede intera attività o vende impianto produttivo

Si propone in vendita brewpub nell’hinterland milanese, avviato nel...
Home Blog Pagina 118

Prossimi eventi birrari a Bologna, Roma, Isernia e Bolzano

0

Oggi in alcune parti d’Italia stiamo vivendo un anticipo d’estate, dunque quale migliore occasione per tornare ad occuparci di eventi birrari? Nel pezzo odierno ne segnaliamo quattro, ben distribuiti su tutto il territorio nazionale. Partiamo da Bolzano, dove stasera comincia Beer Craft, grande manifestazione con tanti birrifici altoatesini, ma anche del resto d’Italia e d’Europa. Domani invece prenderà il via a Isernia il festival Attacca la spina, con soli birrifici molisani, mentre il weekend successivo si terranno due importanti manifestazioni a Roma e Bologna: giovedì 19 partirà lo Spring Beer Festival presso la capitolina Città dell’Altra Economia, il giorno successivo inizierà l’edizione 2022 di Birrai Eretici nel capoluogo emiliano. Buone bevute a tutti!

Il birrificio Baladin aderisce a “Brewers against war” per sostenere i profughi ucraini

0

Nelle scorse settimane su Cronache di Birra abbiamo segnalato alcune iniziative brassicole a sostegno della popolazione ucraina. Nelle scorse ore il birrificio Baladin ha annunciato la sua adesione al progetto Brewers against war, un marchio che i birrai ucraini hanno realizzato per i colleghi di tutto il mondo, al fine di lanciare un messaggio di solidarietà. Il birrificio piemontese ha deciso di applicare l’adesivo di colore giallo e blu su 500 bottiglie di birra Nazionale, che sono in vendita sull’ecommerce dell’azienda a partire da oggi. L’intero ricavato delle bottiglie sarà devoluto a due fondazioni, Specchio dei tempi e Specchio d’Italia, per supportare lo sviluppo di “Villaggio Specchio”, un campo profughi di 1.500 mq allestito in tempo di record a Cernivci, località ucraina situata a 30 chilometri dal confine con la Romania.

Solo un bronzo alla World Beer Cup: l’Italia conferma le sue apparenti difficoltà nel concorso americano

1

Il periodo primaverile è in genere molto vivace in tema di concorsi birrari. La settimana passata abbiamo scritto dei risultati di Birra dell’anno, mentre a inizio aprile avevamo raccontato l’ottima prestazione dei birrifici italiani al Barcelona Beer Challenge. In realtà negli scorsi giorni sono stati svelati anche i podi della World Beer Cup, che da molti è considerato il più importante contest birrario in assoluto. Organizzato ogni due anni dalla Brewers Association in una città sempre diversa degli Stati Uniti, l’edizione 2022 si è contraddistinta per la presenza di oltre 10.000 birre da tutto il mondo, divise in 103 categorie e valutate da 226 giudici internazionali (di cui 5 italiani). Nonostante i numeri straordinari e il prestigio del concorso, qui su Cronache di Birra non siamo stati ansiosi di riportare i risultati della World Beer Cup, per un motivo ben preciso: ancora una volta la prestazione dei birrifici italiani è stata ampiamente sottotono. L’Italia ha infatti conquistato una sola medaglia, peraltro del metallo meno nobile, confermando una tendenza che esiste da sempre e che curiosamente è in totale controtendenza rispetto ai contest europei.

Nuove birre da Sieman, Altotevere, Vento Forte, Canediguerra, Antikorpo + The Wall e Kashmir

2

Quella delle fermentazioni non convenzionali è una nicchia produttiva in forte crescita, tanto che su Formazione Birra le abbiamo dedicato un’iniziativa ad hoc, strutturata in 3 lezioni. In questa ampia definizione rientrano produzioni di diversa natura, il cui estremo più radicale è rappresentato dalle fermentazioni spontanee, di cui il Lambic belga è l’espressione più antica e genuina. Ed è proprio a quell’affascinante mondo che si ispirano le due ambiziose novità di Sieman, birrificio che da sempre ha strizzato l’occhio a un certo modo di intendere la birra. La Secondo Noi (5,9%) è la base, realizzata nel rispetto delle tradizioni del Pajottenland: turbid mash, luppoli suranné, lunga bollitura, raffreddamento naturale in coolship, fermentazione e maturazione in botti di rovere per 24 mesi. La stessa birra è poi utilizzata per ottenere la Rive Rosse (7,7%), impreziosita dall’aggiunta delle migliori uve Tai Rosso di Sieman (che, ricordiamolo, è anche produttore di vini). Le due birre sono già disponibili e sarà sicuramente interessante confrontarle con il vero Lambic e i suoi derivati.

Lichtenhainer e Grodziskie: come i nostri birrifici interpretano questi stili

2

Circa un anno fa scrivemmo su Cronache di birra di come ormai tanti birrifici italiani si fossero cimentati a riprodurre e approfondire lo stile Gose, alcuni attraverso creazioni stagionali, altri inserendolo nella linea permanente del birrificio, sfruttandone la straordinaria versatilità. Quest’anno invece ho voluto approfondire altri due stili storici molto meno conosciuti, ma che ormai sono divenuti creazioni di alcuni birrifici italiani: Lichtenhainer e Grodziskie. Queste desuete specialità birrarie sono la testimonianza della straordinaria ricchezza della cultura brassicola europea che, a differenza di quello che pensano molti, continua a stupire nonostante la massiccia presenza di mode dettate da oltreoceano.

A fine maggio torna il Master online sulle birre acide di Cronache di Birra

0

Scopri di più

Quello delle birre acide è un mondo dal grande fascino, che attrae ogni giorno nuovi appassionati. Siamo allora molto contenti di segnalare la nuova edizione (la quarta per la precisione) del nostro Master online sulle birre acide e wild, un’iniziativa che in passato è stata accolta con grande entusiasmo. Il format è quello ormai consolidato: 3 lezioni per affrontare tutte le sfaccettature di una nicchia produttiva sempre meno nicchia, con un approccio approfondito ma allo stesso tempo accessibile a tutti coloro che possiedono delle conoscenze di base in termini di degustazione e cultura birraria. Il master vuole fornire uno strumento per capire meglio le produzioni sour e wild, perché solo in questo modo è possibile apprezzarle fino in fondo e capire come orientarsi tra birre spesso molto distanti dalla nostra idea della bevanda. L’iniziativa partirà il 24 maggio e si terrà tutti i martedì alle 19,00, con una lezione interamente dedicato al Lambic e alla fermentazioni spontanee del Belgio.

Prossimi eventi: Pils Pride, Beer Quake, Seregno Beer Park e Pint of Science

0

Con l’arrivo della bella stagione gli eventi birrari sono tornati a riempire prepotentemente la nostra agenda, come non succedeva da ormai un paio di anni. Scusate se ci ripetiamo, ma la soddisfazione di riassaporare un bel po’ di normalità dopo mesi di passione è tanta, quindi con molta gioia oggi presentiamo altri quattro appuntamenti a tema. Il primo, che comincerà lunedì, è in realtà molto trasversale: in Pint of Science la birra c’entra solo marginalmente, eppure tra i locali individuati da questa manifestazione divulgativa ce ne sono molti interessanti anche per noi. Il prossimo fine settimana poi si terranno le edizioni 2022 del Pils Pride, lo storico festival del Birrificio Italiano dedicato alle Pils nazionali e internazionali, e Beer Quake, immancabile evento a sfondo benefico. Scavallando metà mese troviamo un numero ancora maggiori di appuntamenti, tra i quali per il momento segnaliamo il Seregno Beer Park del weekend dal 20 al 22 maggio. Buone bevute a tutti!

5 libri che continuo a consultare per fare birra in casa

In questi ultimi anni ho ridotto parecchio il tasso mensile di acquisto libri a tema birrario. È una dinamica naturale: quando si inizia si ha tanta sete di sapere, la biblioteca è vuota e i titoli non letti – tra classici e nuove uscite – sono tantissimi. Man mano che si va avanti la biblioteca personale si amplia, la rincorsa ai classici rallenta, ma soprattutto si evita di comprare l’ultimo libro uscito sulla produzione di birra in casa, quando ne hai già dieci dispersi tra gli scaffali della libreria. La consultazione dei classici rallenta (penso all’ottimo  “How to brew” di John Palmer, che ho consumato), ma ci sono alcuni volumi che ancora mi capita di prendere e sfogliare regolarmente alla ricerca di informazioni, nonostante siano piuttosto datati. Si tratta di libri che possono vivere diverse vite nel corso della carriera di un homebrewer: prima magari vengono letti di corsa, o solo sfogliati; in un secondo momento si riprendo in mano alcuni capitoli, cercando risposte tecniche a quesiti che prima nemmeno immaginavamo di poter affrontare. Alcuni volumi ti accompagnano sempre, li rileggi di continuo, scoprendo nuovi dettagli e sfumature che in precedenza, per la sete di sapere, non avevi colto. Oggi mi sono messo davanti ai miei quattro scaffali di libri birrari e mi sono chiesto: quali sono quelli che in assoluto consulto di più, ancora oggi? La risposta è in una lista di cinque titoli, di cui quattro piuttosto datati. Eppure li tengo lì, a portata di mano, dopo dieci anni di homebrewing.

I dettagli del trionfo di Ritual Lab e tutti i risultati di Birra dell’anno 2022

Ieri sono stati svelati i risultati del concorso Birra dell’anno di Unionbirrai, che come probabilmente saprete hanno celebrato la vittoria generale di Ritual Lab. Il produttore di Formello (RM) si è infatti aggiudicato l’importante premio Birrificio dell’anno, calcolato sulla base dei punteggi ottenuti dalle birre premiate nelle 45 categorie previste dal contest. Come abbiamo spiegato ieri – e oggi argomenteremo meglio questa affermazione – si tratta di un risultato straordinario per Giovanni Faenza e il suo staff, non solo per il trofeo in sé, indubbiamente importante, ma soprattutto perché ribadisce lo stato di grazia del birrificio, che ormai da anni si conferma al top in Italia. Trionfare a Birra dell’anno è impresa ardua e Ritual Lab ci era già riuscito nel 2020, con in mezzo altri riconoscimenti importanti, come il successo e diversi secondi posti a Birraio dell’anno. I numeri parlano chiaro: l’azienda laziale ha raggiunto l’olimpo dei birrifici italiani da diverso tempo e non sembra intenzionata a mollare di un centimetro. Nel pezzo odierno spiegheremo com’è maturato questo risultato e quali birrifici hanno conteso a Ritual Lab la vittoria finale.

Ritual Lab è il miglior birrificio del 2022 secondo Birra dell’anno di Unionbirrai

1

Si è conclusa qualche minuto fa la premiazione di Birra dell’anno di Unionbirrai, storico concorso italiano dedicato alle migliori birre artigianali prodotte nel nostro paese. A conquistare il premio più ambito di Birrificio dell’anno è stato il birrificio Ritual Lab, che ha ottenuto il punteggio più alto calcolato sulla base dei piazzamenti delle rispettive birre (da regolamento dovevano essere almeno tre medaglie diverse in altrettante categorie). Per il produttore di Formello (RM) si tratta di un risultato straordinario, arrivato dopo il trionfo del 2020 nello stesso concorso: per Giovanni Faenza e il suo staff essere riusciti a bissare il successo in così poco tempo non solo ribadisce la posizione di Ritual Lab tra i migliori birrifici italiani, ma rappresenta anche una conferma alla sua costanza qualitativa nel tempo. Il premio più importante di Birra dell’anno rimane dunque per il quarto anno consecutivo in Italia centrale.

Seguici

30,859FansMi piace
16,552FollowerSegui
6,056FollowerSegui
294IscrittiIscriviti
Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Disabilita il blocco degli annunci!

La pubblicità permette di supportare il nostro lavoro quotidiano. Su Cronache di Birra troverai pubblicità discrete e non invadenti, relegate a normali banner (no pop-up, no video a tutto schermo, ecc.). Il ricorso agli Ad Blocker, inoltre, blocca il contenuto di alcuni articoli, rendendolo invisibile insieme alle pubblicità. Per favore disabilita il tuo Ad Blocker e poi clicca sul tasto Aggiorna per continuare a navigare su Cronache di Birra.