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Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...

Birrificio dell’hinterland milanese cede intera attivitĂ  o vende impianto produttivo

Si propone in vendita brewpub nell’hinterland milanese, avviato nel...

Birrificio vende intero impianto produttivo in blocco o separatamente

Birrificio artigianale vende l’intero impianto produttivo anno 2019, costituito...
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Nuove birre da Menaresta, Brewfist, MC-77, Mukkeller, Jungle Juice e altri

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Come molti aspetti delle nostre vite, anche le collaborazioni tra birrifici sono tornate sui ritmi del passato, come dimostrano le ultime panoramiche sulle nuove birre italiane. Apriamo quella odierna proprio con due produzioni a quattro mani, che vedono entrambe il marchigiano MC-77 (sito web) nel ruolo del birrificio ospitato. La prima si chiama MB-MC (6%) ed è realizzata insieme a Menaresta (sito web): è un’American Pale Ale di stampo moderno, che ricorre alla tecnica del dip-hopping per esaltare al massimo la resa aromatica dei luppoli. Il nome è chiaramente l’unione delle sigle delle province delle due aziende (Monza-Brianza e Macerata). La seconda birra si chiama invece Alternative Sources (5,6%) ed è prodotta in collaborazione con Brewfist (sito web). Rientra nella tipologia delle American Wheat ed è fermentata grazie a uno specifico lievito che rilascia delicate note fruttate, ben accompagnate dal contributo dei luppoli Strata e Amarillo. L’Alternative Sources è disponibile nella commovente lattina da mezzolitro.

I Paesi Bassi meno conosciuti: tour birrario tra Utrecht, Flevoland e Groningen

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Di recente ho approfittato di qualche giorno di vacanza per esplorare i Paesi Bassi. La scena birraria locale, pur vantando stili propri che recentemente sono stati rivitalizzati (come il Kuyt) e una buona tradizione, storicamente è per forza di cose influenzata dalla popolarità dei “potenti” vicini Belgio e Germania. Tuttavia negli ultimi anni, a seguito del boom delle produzioni artigianali, anche nei Paesi Bassi sono emersi produttori molto interessanti e locali dove degustare eccellenti birre, locali e non. Il mio tour ha toccato città non mainstream: evitando Amsterdam, Rotterdam e l’Aja ho attraversato il paese (che non è troppo grande) passando per Utrecht, la splendida regione (ma arida dal punto di vista birrario) del Flevoland e concludendo a Groningen.

Prossimi eventi: Arrogant Sour Festival, Beer Bubbles, BeerCatania, Varese Beer Festival e altri

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Nelle ultime panoramiche sugli eventi birrari abbiamo salutato con gioia il ripopolarsi delle nostre agende come non succedeva da due anni. A conferma di questa tendenza nel pezzo di oggi parleremo di cinque appuntamenti, tutti concentrati sul finire della prossima settimana. La copertina non può non essere dedicata all’Arrogant Sour Festival, che quest’anno ha deciso di alzare ulteriormente l’asticella riempendo di contenuti straordinari un format ampiamente collaudato, spostandosi di sede ma rimanendo sempre a Reggio Emilia. Due giorni prima dell’Arrogant il palcoscenico però sarĂ  appannaggio della Sicilia, con due diversi eventi che si terranno in contemporanea: Beer Bubbles a Palermo e la versione primaverile di BeerCatania. Venerdì 27 prenderĂ  invece il via il Varese Beer Festival nel capoluogo lombardo, mentre il giorno dopo debutterĂ  il Beer Festival Treviso. Insomma, speriamo di continuare così ancora a lungo! Buon weekend a tutti voi.

I riconoscimenti a birre e birrifici della Guida alle birre d’Italia 2023 di Slow Food

Sin dalla sua prima edizione la Guida alle birre d’Italia di Slow Food ha offerto una visione approfondita della birra artigianale nel nostro paese. Tra i tanti meriti di ascrivere a questa pubblicazione c’è la volontĂ  di migliorarsi di volta in volta, introducendo innovazioni e aggiustamenti che non solo permettono di affinare l’opera nel suo insieme, ma anche di restare al passo coi tempi in un mercato in veloce evoluzione. Da oggi è disponibile l’edizione 2023 della guida che, oltre a raccontare quasi 500 birrifici e oltre 2.500 birre, come sempre assegna dei riconoscimenti ai produttori e alle loro creazioni. I primi sono attribuiti con gli stessi criteri dell’ultima volta: i birrifici piĂą meritevoli sono indicati con la chiocciola (aziende non solo pregevoli, ma che incarnano i valori di Slow Food) o con il bollino di eccellenza; le birre con la dicitura “etichetta imperdibile”. In quest’ultimo caso c’è dunque una novitĂ , perchĂ© non sussiste piĂą la differenza tra birre slow e imperdibili, bensì un solo riconoscimento. La semplificazione però è bilanciata da creazione di “liste”, in cui le stesse birre sono divise: ci sono quelle iconiche, quelle buone per ogni occasione, quelle per le occasioni importanti, ecc. Analizzeremo tutte queste innovazioni in un futuro articolo, intanto oggi possiamo riportare l’elenco completo dei riconoscimenti.

Concorsi e non solo: l’inarrestabile ascesa dei birrifici del Centro Italia

Come forse saprete il movimento italiano della birra artigianale cominciò a svilupparsi nella seconda metĂ  degli anni ’90. Per molto tempo il suo baricentro fu decisamente spostato sul Nord Italia: una peculiaritĂ  quasi ovvia considerando la storia della bevanda nel nostro paese e l’influenza delle nazioni birrarie confinanti. Con il passare del tempo il fenomeno crebbe in maniera piĂą omogenea, raggiungendo tutte le regioni italiane, eppure il Settentrione mantenne un ruolo privilegiato. Ancora oggi è quella la parte d’Italia dove si concentra il maggior numero di birrifici artigianali e se dovessimo individuare la migliore regione per quantitĂ  e qualitĂ  dei suoi produttori, probabilmente indicheremmo la Lombardia. Ciononostante negli ultimi anni è diventata evidente la rapida crescita brassicola del Centro Italia, dimostrata non solo dalla comparsa di tanti validi birrifici, ma anche da una serie impressionante di risultati in concorsi birrari di ogni genere. Spesso nelle nostre analisi abbiamo accennato a questo elemento, ma ora è giunto il momento di approfondirlo.

Nuove birre da Alder, Podere La Berta, War, Carrobiolo, Luckybrews + Birra OV e Sorio

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Ormai da anni per Cronache di Birra il martedì è il giorno deputato alle panoramiche sulle nuove birre italiane. Oggi non faremo eccezioni, partendo subito a spron battuto con due novitĂ  provenienti dal birrificio Alder di Seregno (MB). La prima si chiama Greg (6,5%) ed è una Saison realizzata nel solco della tradizione belga: grist composto da malto Pils e un pizzico di frumento maltato, classico lievito Saison, luppoli continentali (Saaz e Mittelfruh) e l’immancabile (almeno per molte birre del Belgio) zucchero candido. Come da copione, il risultato è una birra secca e dal profilo discretamente complesso, in cui convivono le note fenoliche del lievito (spezie, pepe) e quelle erbacee e floreali dei luppoli. Qualche giorno prima della Greg è stata annunciata la Good Mood (5,1%), una Pale Ale di stampo hazy, realizzata con malti inglesi e tedeschi, avena maltata, lievito inglese e una luppolatura con Mosaic (anche in formato Cryo), usato per un doppio dry hopping. Il “buon umore” è quello che stiamo sperimentando in un periodo in cui molte delle restrizioni legate alla pandemia sono state superate.

L’americano Spencer chiude i battenti: era l’unico birrificio trappista fuori dall’Europa

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Sabato scorso, con uno scarno messaggio su Facebook, il birrificio americano Spencer ha annunciato la sua chiusura. Negli ultimi mesi diversi produttori statunitensi hanno cessato la propria attivitĂ , soprattutto a causa della pandemia, ma in questo caso però la notizia fa abbastanza scalpore perchĂ© Spencer non è un birrificio come tutti gli altri: rappresenta infatti l’unico trappista operante fuori dall’Europa, aperto nel 2013 in Massachussets, all’interno dell’Abbazia di St. Joseph. Dal rilascio della prima birra, la Trappist Ale, le cose per Spencer erano proseguite in maniera apparentemente positiva, con il rilascio di tanti prodotti diversi e alcune collaborazioni. L’annuncio dunque è stato accolto con una certa sorpresa nell’ambiente e solleva qualche perplessitĂ  sull’effettivo stato di salute del mondo della birra trappista. Un mondo rimasto uguale a se stesso per decenni, ma che negli ultimi tempi ha mostrato un’evoluzione davvero repentina, sotto tutti i punti di vista.

Prossimi eventi birrari a Bologna, Roma, Isernia e Bolzano

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Oggi in alcune parti d’Italia stiamo vivendo un anticipo d’estate, dunque quale migliore occasione per tornare ad occuparci di eventi birrari? Nel pezzo odierno ne segnaliamo quattro, ben distribuiti su tutto il territorio nazionale. Partiamo da Bolzano, dove stasera comincia Beer Craft, grande manifestazione con tanti birrifici altoatesini, ma anche del resto d’Italia e d’Europa. Domani invece prenderĂ  il via a Isernia il festival Attacca la spina, con soli birrifici molisani, mentre il weekend successivo si terranno due importanti manifestazioni a Roma e Bologna: giovedì 19 partirĂ  lo Spring Beer Festival presso la capitolina CittĂ  dell’Altra Economia, il giorno successivo inizierĂ  l’edizione 2022 di Birrai Eretici nel capoluogo emiliano. Buone bevute a tutti!

Il birrificio Baladin aderisce a “Brewers against war” per sostenere i profughi ucraini

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Nelle scorse settimane su Cronache di Birra abbiamo segnalato alcune iniziative brassicole a sostegno della popolazione ucraina. Nelle scorse ore il birrificio Baladin ha annunciato la sua adesione al progetto Brewers against war, un marchio che i birrai ucraini hanno realizzato per i colleghi di tutto il mondo, al fine di lanciare un messaggio di solidarietĂ . Il birrificio piemontese ha deciso di applicare l’adesivo di colore giallo e blu su 500 bottiglie di birra Nazionale, che sono in vendita sull’ecommerce dell’azienda a partire da oggi. L’intero ricavato delle bottiglie sarĂ  devoluto a due fondazioni, Specchio dei tempi e Specchio d’Italia, per supportare lo sviluppo di “Villaggio Specchio”, un campo profughi di 1.500 mq allestito in tempo di record a Cernivci, localitĂ  ucraina situata a 30 chilometri dal confine con la Romania.

Solo un bronzo alla World Beer Cup: l’Italia conferma le sue apparenti difficoltĂ  nel concorso americano

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Il periodo primaverile è in genere molto vivace in tema di concorsi birrari. La settimana passata abbiamo scritto dei risultati di Birra dell’anno, mentre a inizio aprile avevamo raccontato l’ottima prestazione dei birrifici italiani al Barcelona Beer Challenge. In realtĂ  negli scorsi giorni sono stati svelati anche i podi della World Beer Cup, che da molti è considerato il piĂą importante contest birrario in assoluto. Organizzato ogni due anni dalla Brewers Association in una cittĂ  sempre diversa degli Stati Uniti, l’edizione 2022 si è contraddistinta per la presenza di oltre 10.000 birre da tutto il mondo, divise in 103 categorie e valutate da 226 giudici internazionali (di cui 5 italiani). Nonostante i numeri straordinari e il prestigio del concorso, qui su Cronache di Birra non siamo stati ansiosi di riportare i risultati della World Beer Cup, per un motivo ben preciso: ancora una volta la prestazione dei birrifici italiani è stata ampiamente sottotono. L’Italia ha infatti conquistato una sola medaglia, peraltro del metallo meno nobile, confermando una tendenza che esiste da sempre e che curiosamente è in totale controtendenza rispetto ai contest europei.

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