Negli ultimi mesi il settore della birra artigianale italiana ha dovuto fare i conti con le chiusure di alcuni birrifici, che, anche per la loro sovrapposizione temporale, hanno alimentato un senso di preoccupazione – se non addirittura angoscia – nell’ambiente. Nell’articolo di oggi allora vogliamo raccontare l’altro pezzo della storia, quello costituito dalle realtà che stanno investendo nel futuro con nuovi progetti di crescita ed espansione. Abbiamo raccolto le ultime novità di tre birrifici – Eastside, Trunasse e Bonavena – che, con approcci diversi, stanno affrontando questa fase con determinazione e nuove ambizioni. Che si tratti di potenziamenti produttivi, aggiornamenti impiantistici o di un vero e proprio rilancio societario, questi esempi dimostrano che il mondo della birra artigianale è ancora ricco di energia e prospettive. Il periodo è senza dubbio complicato, ma ci sono ancora tanti elementi per guardare al futuro quantomeno con equilibrio.
Eastside
Fondato nel 2013 come beer firm e diventato birrificio a tutti gli effetti nel 2015, il birrificio Eastside di Latina è cresciuto negli anni, diventando una certezza nel panorama nazionale grazie al costante impegno nel miglioramento delle proprie birre. Recentemente, il birrificio ha investito nel miglioramento dell’impianto per il trattamento dell’acqua, un passo fondamentale che ha permesso l’apertura alla produzione sistematica di birre a bassa fermentazione. Il primo esempio concreto è arrivato con la Last Dance, Hoppy Lager nata dalla collaborazione con il Birrificio Lariano, che ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo nella storia produttiva di Eastside.
Sul fronte della sostenibilità , il birrificio ha installato un impianto di recupero della CO₂, affiancandolo al fotovoltaico già in funzione. Questa tecnologia consente di ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare i consumi, confermando l’attenzione di Eastside alla gestione responsabile delle risorse. Un’ulteriore evoluzione riguarda il packaging: il passaggio alle lattine da 33 cl prestampate ha permesso di valorizzare il prodotto con un design più curato e accattivante. Con queste novità , Eastside dimostra di voler continuare a crescere, puntando su innovazione, qualità e sostenibilità per il futuro.
Birrificio Trunasse
Fondato nel 2009 con l’obiettivo di coniugare tradizione e innovazione, il Birrificio Trunasse di Centallo (CN) ha recentemente compiuto un importante passo avanti con l’ampliamento del proprio impianto produttivo. A fine 2024, il birrificio ha adottato un nuovo impianto Tefo da 12 hl a tre tini, che consente di incrementare sensibilmente la capacità produttiva e migliorare la qualità del processo brassicolo. L’ampliamento ha incluso l’installazione di quattro tank da 3.000 litri non isobarici, sette tank isobarici e un sistema CIP per ottimizzare la gestione della pulizia. Inoltre, grazie a una nuova imbottigliatrice isobarica Cime Careddu, il birrificio ha migliorato il confezionamento delle proprie birre, garantendo maggiore efficienza e qualità nel prodotto finale.
Parallelamente, il Birrificio Trunasse ha introdotto un impianto pilota a tre tini da 100 litri, affiancato da due tank isobarici da 150 litri, pensato per la sperimentazione e la produzione di birre one shot. Il team è composto da Paolo e Roberto Lerda, titolari e responsabili di produzione e gestione del locale, Sasha Bigininelli, commerciale e aiuto in produzione e Samuele Munaro, giovane homebrewer e new entry in birrificio, che si concentrerà sullo sviluppo di nuove ricette con un’attenzione particolare agli stili più freschi e contemporanei. Con queste novità , il birrificio guarda al futuro con entusiasmo, combinando crescita e ricerca continua per offrire prodotti sempre più validi e distintivi.
Bonavena
Leggermente diversa la storia del birrificio Bonavena di Faicchio (BN), che sta vivendo una nuova fase di crescita grazie a un rinnovato assetto societario. Fondato nel 2018, il birrificio ha rapidamente conquistato una solida reputazione nel panorama nazionale, raggiungendo una produzione annua di circa 1.000 hl. Uno dei momenti più importanti è stato nel 2019 il riconoscimento come “Birraio emergente” di Vincenzo Follino, che nel frattempo ha lasciato Bonavena lo scorso novembre.
Nello stesso periodo la proprietà di Bonavena è passata a una nuova società guidata da Fabio Di Folco, già titolare di Cantina Brassicola Digitale. Al suo fianco è stato assunto Roberto Falasca (già in carica a Zero.5) nel ruolo di head brewer, portando un approccio fresco e innovativo. Le ricette storiche sono state rivisitate e arricchite da nuove creazioni, mentre l’identità visiva del birrificio è stata aggiornata con un restyling delle grafiche.
Gli obiettivi futuri di Bonavena sono ambiziosi: incrementare la produzione e le vendite in Italia, espandere la distribuzione all’estero, aprire una tap room e partecipare alle principali fiere di settore, sia nazionali che internazionali. Un nuovo capitolo che punta a consolidare e far evolvere il percorso di successo del marchio.