Come ogni anno in questi giorni รจ stato redatto dallo scrittore di settore Pete Brown il Cask Report, che analizza il mercato della birra in cask nel Regno Unito. Molti considerano questa tipologia di birra come un sinonimo di birra artigianale britannica, ma in realtร รจ una sorta di sottoinsieme: solitamente una birra in cask รจ anche craft, ma non tutte le birre craft sono disponibili in cask (basti pensare a quelle in bottiglia o alle moderne basse fermentazioni). Tuttavia la contrapposizione tra cask e keg spesso viene giustamente letta come quella tra produzioni tradizionali (o Real Ale) e industriali, perciรฒ i dati del Cask Report sono sempre molto importanti per valutare lo stato della birra di qualitร nel Regno Unito. Fortunatamente il trend che emerge รจ molto confortante per noi appassionati e rivela un particolare interesse della clientela verso un nuovo modo di classificazione delle birre.
Partiamo dai dettagli statistici. Da ottobre 2013 il volume delle vendite delle birre in cask รจ cresciuto dell’1,1% e nel 2014 siamo a quota +1,4%. Crescita minima? Assolutamente no, considerando che la vendita di birra nei pub (qualsiasi tipo di birra) nel frattempo รจ andata calando. In percentuale, quindi, la birra in cask รจ andata meglio del 4,5% rispetto al mercato complessivo. Quindi sono incrementi minimi in termini assoluti, ma pesantissimi se teniamo conto della mezza crisi che sta vivendo il mondo della birra nei pub, con consumi in calo e decine di locali che chiudono ogni settimana.
Secondo l’associazione BBPA al momento nel Regno Unito sono attivi 1.470 birrifici, un record che non si verificava dagli anni ’30 del secolo precedente (quasi 100 anni dunque). Nonostante la maggior parte dei microbirrifici produca birra in cask, si nota una forte crescita di prodotti artigianali in keg – giusto per confermare quanto espresso in apertura. Se pensate che l’ascesa di birre artigianali in keg possa minare la salute di quelle in cask, dovete ricredervi: negli ultimi 12 mesi รจ continuato il trend che vede le birre in cask rosicchiare fette di mercato a quelle in keg (sul totale del mercato). C’รจ perรฒ un problema in questa dicotomia e si chiama prezzo. Curiosamente le birre artigianali in keg costano molto di piรน (circa 1 sterlina a pinta) delle controparti in cask. ร vero che spesso sono birre “premium” ma la forbice รจ cosรฌ ampia da non giustificare tanta differenza. Le conseguenze sono due: le birre in cask sono percepite come meno pregiate e tra i consumatori potrebbe svilupparsi l’idea (forse giustificata) che qualcuno stia lucrando sui prodotti piรน moderni.
Nel rapporto tra pub e clienti emergono dati interessanti. In primis i consumatori hanno poca consapevolezza del lavoro extra richiesto dalle birre in cask, sia in termini di servizio che di conservazione. C’รจ poi una certa distanza nelle considerazioni sullo staff: per i consumatori viene fatta poca formazione, mentre i publican ritengono di curare adeguatamente questo aspetto. Da cosa dipende questa diversa concezione? Da un lato sicuramente i consumatori conoscono ancora poco il prodotto, dall’altra perรฒ i publican non sempre hanno chiaro il profilo del bevitore di birra in cask.
L’ultimo dato di cui ci occupiamo in questa sede (tra i tanti presenti nel report) afferma che i due terzi dei consumatori di birra in cask e il 71% dei relativi publican รจ a conoscenza dello schema Cyclops. Di cosa si tratta? Come si puรฒ leggere sul sito ufficiale, Cyclops รจ un sistema nato per descrivere graficamente e in modo conciso le caratteristiche di una birra. Il tentativo รจ di trovare il giusto compromesso tra una quantitร di informazioni non eccessiva e una soddisfacente profonditร di analisi. Una normale scheda Cyclops riporta nome della birra, stile, caratteristiche visive, olfattive, gustative e grado di amaro e di dolce. Chiaramente non sono dati esaustivi, ma permettono al consumatore mediamente evoluto di farsi un’idea sulla birra che andrร a ordinare.
La trovata non รจ niente di trascendentale, ma sta ottenendo parecchio successo nel Regno Unito. Al momento รจ adottato da oltre 300 birrifici e sono state “ciclopizzate” quasi 2.000 birre, mentre piรน del 90% dei consumatori e dei publican lo ritiene un metodo chiaro e utile. Secondo Roger Protz puรฒ essere un ottimo strumento per supportare il buon momento della birra artigianale (non solo in cask) in Gran Bretagna, assecondando ad esempio quel 68% di bevitori di Real Ale che sarebbero interessati a provare nuove tipologie di birra, oppure avvicinando quel 18% di cittadini che non hanno mai provato una Real Ale in vita loro.
Insomma, il mercato della birra britannica sembra ormai orientato verso una fase piรน matura ed evoluta. Pensate che questo fenomeno possa arrestare la crisi dei pub? E cosa ne pensate del metodo Cyclops? Sarebbe da adottare anche in Italia?
Importiamo immediatamente il metodo Cyclops! Senz’altro piรน affidabile delle cazzate che sei costretto a sorbirti dal publican impreparato di turno (e ce ne sono tanti).
Poche informazioni, ma sicure!
bhe la polemica tra CAMRA e Brewdog su cask vs kegs รจ un po’ piรน complessa… anche se indubbiamente a molti appare filosofica
Bhe , un noto importatore di birre inglesi (non so se si possono fare i nomi …) adotta una cosa simile giร da un po’….
ricordo lo scorso anno il suo stand a Cheese dove esponeva le schede delle birre , ed in effetti era un idea di massima sulla birra .
perรฒ da neofita credo che una misera scheda non possa sostituire il pubblican o chi per lui…
Parole sante
Non tutti hanno la fortuna di avere Manuele Colonna come publican di fiducia…
importiamo il cyclops! mi sembra un buon modo di dare delle info corrette ad una birra, perรฒ la spiegazione del publican ( mi riferisco a quello preparato ) sarร sempre ineguagliabile, sopratutto se ha tempo di raccontarti qualche aneddoto!