Uno degli aspetti che amo di più della birra è quello di fare da “collante” tra gli appassionati (o tra semplici bevitori). È proprio davanti a una serie di birre bevute con gli amici al Joe Koala di Osio Sopra (BG) che è nata l’idea di visitare la Franconia in bicicletta, facendo base a Bamberga. Che la Franconia sia un paradiso per gli amanti della birra lo si capisce analizzando pochi numeri: in una zona grande come la Toscana si trovano circa 200 birrifici – è la zona del mondo con la maggior concentrazione pro capite – e in passato a Bamberga, la capitale delle Rauchbier, erano attivi 65 birrifici (ora ne sono rimasti solo 10). Questo permette agli appassionati che intendono girarla in bici di collezionare tante bevute in locali differenti, accumulando più litri che chilometri.
Primo giorno: da Bamberga a Metzgerbraü e ritorno (con sosta da Greifenklau)
Il primo giorno, in attesa dei compagni di avventura, decido di fare un giro ciclisticamente più importante che prevede 90 km con 1.600 m di dislivello, partendo proprio da Bamberga per raggiungere il birrificio Metzgerbraü, per tutti “il macellaio”. Appena fuori dalla città mi trovo a percorrere una ciclabile che attraversa una bella zona boschiva e già dopo poca strada mi è chiaro quanto sia evidente l’alto numero di birrifici in questa zona: nel giro di meno di 20 km mi trovo davanti alle Brauerei Höhn, Göller e Schmitt-Bräu. Ma visto che tornerò in zona il giorno seguente, decido di tenermi l’arsura e pedalare fino alla meta.
Il percorso continua lungo delle belle e ampie ciclabili, spesso di fondo naturale ma percorribili anche con bici non specialistiche. Man mano che ci si allontana da Bamberga il panorama passa da tendenzialmente piatto e quasi da prateria a più collinare e mosso. Proseguo lungo la ciclabile BA9 e passo attraverso affascinanti foreste e piccoli colline verdeggianti come il Burgholz e il Teichholz, nonché alcuni rilievi fino ai 556 metri del Peissenberg. È proprio scendendo da una di queste alture, lo Sullingknochein, che arrivo nel villaggio di Uetzing (frazione di Bad Staffelstein) dove ha sede Metzgerbraü.
Metzger in tedesco significa proprio “macellaio” ed effettivamente non si capisce se è una macelleria che vende birra o un birrificio che vende anche carne ed insaccati. Così come in antichità non si brassava tra San Giorgio e San Michele, anche lì si interrompono le attività produttive con l’arrivo del caldo: per far fronte alla potenziale scarsa disponibilità del prodotto, a partire dal 5 maggio non vengono più riempiti i fustini da 5 litri. Da Metzgerbraü è disponibile solo una birra a catalogo, una Lager di un ambrato carico con sentori di caramello decisi, senza tuttavia arrivare al dolce carico di una Bock e rimanendo comunque molto leggera e beverina. Il prezzo della birra è imbarazzante: 2,70 euro al boccale.
Dopo la sosta presso Metzgerbraü decido di tornare indietro. Il percorso verso casa è più stradale, seguo in parte la BA14, un’altra ciclabile ben segnalata, che arriva direttamente a Bamberga. Siccome sono in anticipo mi concedo una deviazione presso la Brauerei Greifenklau (sito web), dove mi rinfresco con le loro Helles e Frühjahrsbock Festbier, disponibili entrambi solo da pochi giorni.
La sera riunito al gruppo andiamo a cena da Mahr’s Bräu (sito web), dove comincio con la loro birra iconica “U”, una Ungespundet leggermente torbida e di un bellissimo colore ramato brillante, che in bocca esprime la sua maltatura morbida e una nota leggermente amara, adattissima a qualsiasi cibo classico presente nel menù. Proseguo poi con la Weisse Bock (che solitamente si trova solitamente solo fino alla fine della Quaresima), una Weizen marrone scuro che porta in secondo piano i classici sentori fenolici per esaltare la componente maltata, decisamente preponderante. Sulla strada del rientro c’è spazio per un’ultima tappa alla keller del birrificio Fässla (sito web), dove ho il primo incontro con un classico fusto da 20 litri da cui viene servita la loro Gold-Pils.
Secondo giorno: a nord est di Bamberga
Il mattino del secondo giorno ci accoglie un velo di pioggia. Abbiamo in programma pochi chilometri e poiché il meteo pare volgere al meglio, decidiamo di ritardare un po’ la partenza. Usciti da Bamberga imbocchiamo la ciclabile BU/FBR, che appena fuori dalla città gira attorno alla Stocksee und Umgebung, una zona naturalistica costellata di laghetti che include una serie di suggestivi itinerari ciclistici, perfetti per esplorare i dintorni. Continuiamo sulla BBT e una decina di chilometri dopo, superata anche una piccola zona forestale chiamata Scandlohe, arriviamo alla Brauerei Knoblach (pagina Facebook). Sarà forse per la giornata fresca o perché siamo degli inguaribili golosi, ma alla prima tappa del giorno, superate da poco le 11 del mattino, decidiamo di accompagnare la loro birra servita nel boccale di ceramica con una zuppa di aglio ursino. Ripartiamo alla volta della Brauerei Höh, ma vuoi a causa di una deviazione obbligatoria, vuoi per un’errata interpretazione della navigazione, dopo neppure 5 km ci troviamo nei pressi della Brauerei & Wirtshaus Göller (sito web). Inutile specificare che a quel punto ci sentiamo in dovere di provare la loro Lager, vincitrice nel 2022 di una medaglia di platino al Meininger’s International Craft Beer Award.
Lasciamo Göller e nemmeno il tempo di scaldare i muscoli che dopo soli 3 km siamo nuovamente seduti a tavolo, quello della Brauerei und Gastwirtschaft Hummel (sito web), dove decidiamo di pranzare. Inizio con la loro Kellerbier, ma una volta assaggiata la 1162 Rauchfestbier dal bicchiere di un compagno di viaggio – la Märzen leggermente affumicata che propongono solo a partire dal mercoledì delle ceneri, fino ad esaurimento – decido di ordinarne una anche io. Per un caso di lost in translation mi arriva la Märzen non affumicata, che è molto piacevole ma non le rivolgo l’attenzione che meriterebbe perché punto solo alla Rauch. Quando finalmente mi arriva, trovo quella che premierò come miglior birra di tutto il viaggio: l’affumicato è gentile ed avvolgente, non stanca e anzi ti invoglia a nuovo sorso, risultando ottima anche come birra da pasto.
Non passano nemmeno 500 metri (letteralmente) che raggiungiamo la Brauerei Wagner di Merkendorf (sito web), dove abbiamo modo di apprezzare la loro Lager non filtrata, carica di sentori di cereali e con leggere note luppolate in secondo piano. Ci sarebbero altre tappe da visitare e altri chilometri da macinare, ma abbiamo calcato la mano più del dovuto. Rientriamo in camera con all’attivo meno di 40 km: il tempo di una doccia e siamo nuovamente da Knoblach per cena.
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