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Vendesi Sala Cotte da 5 hL e attrezzatura specialistica

Birrificio vende sala cotte da 5 hL e attrezzature....

Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...

Birrificio dell’hinterland milanese cede intera attività o vende impianto produttivo

Si propone in vendita brewpub nell’hinterland milanese, avviato nel...
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Il ritorno della birra agricola: rinascita di un fenomeno mai completamente tramontato

Nel settembre del 2010 avvenne una cosa destinata a cambiare per sempre la birra artigianale in Italia. Un semplice decreto ministeriale (il 212/2010) determinò infatti che la birra andasse considerata non alla stregua di una semplice bevanda, ma come un vero e proprio prodotto agricolo. Nonostante possa sembrare una questione di lana caprina, quel cambio di visione trasformò per sempre il panorama brassicolo del nostro paese. Il nuovo status della birra permise ai birrifici agricoli di accedere a diversi benefici, come un più vantaggioso regime fiscale, l’accesso a specifichi fondi europei e sgravi per gli acquisti di macchinari. La novità, arrivata quasi in sordina, creò non poco fermento nell’ambiente: diverse aziende agricole acquistarono macchinari per cominciare a produrre birra, mentre i birrifici già esistenti si ingegnarono per capire come assumere la condizione di “agricoli”. L’eccitazione dell’epoca durò qualche anno, poi cominciò a sgonfiarsi. Sembrava che il fenomeno fosse destinato a rimanere una meteora nell’evoluzione del comparto, senza trasformare radicalmente l’assetto del settore. Invece negli ultimi anni il concetto di “birra agricola” è tornato a essere un fattore.

In UK le birre più vendute sono straniere, ma vengono prodotte in loco (tra cui Birra Moretti)

Qualche giorno fa il sito della BBC ha pubblicato un articolo dal titolo “Magari sarà pure italiana, ma la birra è prodotta in Gran Bretagna”. Il riferimento è a Birra Moretti, marchio di proprietà di Heineken, che rientra nelle 10 birre più vendute nel Regno Unito. Nonostante i suoi richiami all’Italia nel nome e nell’etichetta, la Lager del “baffo” presente sul mercato britannico è brassata direttamente in loco, nello stabilimento di Manchester. Un espediente a cui non ricorre solo il colosso olandese: ben otto birre presenti nella classifica citata poco sopra sono di origine straniera, ma realizzate sul territorio della Gran Bretagna. Birra Moretti è dunque in buona compagnia, insieme a Carling (Canada), Fosters (Australia), Coors (USA), Stella Artois (Belgio), Carlsberg (Danimarca), San Miguel (Filippine) e Amstel (Olanda). Un aspetto che i bevitori quasi sempre ignorano, ma che favorisce diverse riflessioni sul modo in cui le aspettative dei consumatori vengono rispettate, sfociando talvolta nella pubblicità ingannevole.

Diplomato Mastro Birraio (ITS) con esperienza decennale nella ristorazione cerca impiego

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Buongiorno, o sera, sono Roberto. Sono un ex studente del corso ITS di Mastro Birraio. Lo stage l’ho passato nel Birrificio Diciottozerouno, aiutando in birrificio nelle mansioni quotidiane; ma oltre a quello ho un’esperienza di 10 anni nell’ambito della ristorazione, lavorando come aiuto cuoco, cuoco e responsabile di cucina e sala. Di cui, gli ultimi 5 anni passati a studiare e lavorare; completando così il diploma in Tecnico Turistico e il corso biennale ITS Mastro Birraio.

Ho molta voglia di mettermi in gioco e lavorare. Grazie alle esperienze lavorative passate ho una ottima manualità, ottimo problem solving, sono molto flessibile nei cambi di mansione, orari lavorativi e non ho problemi a lavorare in team.

Non è un problema il trasferimento in un altra città o il cambio di regione. Questo è il mio curriculum vitae.

Chi fosse interessato a contattarmi può farlo scrivendo all’indirizzo email [email protected] o chiamando il numero 3397880330.

Incendio al birrificio Elch Bräu: nessun ferito ma danni ingenti

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Questa mattina un terribile incendio si è sviluppato presso il birrificio Elch Bräu di Thuisbrunn, in Franconia. Elch Bräu è uno dei produttori più apprezzati della regione e i suoi prodotti sono regolarmente reperibili in Italia. Le fiamme hanno distrutto il tetto e gli ambienti sottostanti, dove sono stoccati i malti e i luppoli. Secondo le cronache locali, i vigili del fuoco sarebbero riusciti a contenere l’incendio e a evitare le esplosioni che avrebbero potuto verificarsi con il coinvolgimento delle altre parti dell’edificio. Fortunatamente l’incidente non ha provocato feriti, mentre ancora non sono chiare le cause dell’incendio.

Nuove birre da Eastside, The Wall, Renton, Kashmir, Torre Mozza e Birrificio del Sannio

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Complice l’ormai imminente Beer & Food Attraction, fiera di settore per eccellenza, negli ultimi giorni i birrifici italiani hanno annunciato diverse nuove birre. Il laziale Eastside ne ha lanciate addirittura due a distanza di neanche una settimana, che rientrano nei due filoni su cui il produttore di Latina si è specializzato in questi anni: gli stili “quotidiani” britannici e le Imperial Stout con ingredienti speciali. Alla prima tipologia appartiene la Miss White (4,2%), una Pale Ale che si muove nel solco della tradizione, ma con un tocco di modernità. Il mix di luppoli infatti prevede non solo il classico East Kent Golding, ma anche l’americano Citra che aggiunge sfumature agrumate e resinose a un profilo aromatico contraddistinto da note di cereali, miele ed erba sfalciata. L’altra novità di Eastside si chiama Prima Guardia (11%) ed è una Russian Imperial Stout arricchita da caffè specialty vietnamita Dung K’no della torrefazione Aliena, grue di cacao ghanese e cubi di rovere americana precedentemente tenuti a bagno nel Cordiale per 2 mesi (questi ultimi servono per simulare un passaggio in botte). Entrambe le birre sono state presentate in anteprima lo scorso weekend, rispettivamente alla Scurreria di Genova e al Ma che siete di Roma.

Passa l’emendamento “salva birra”: scongiurato l’aumento delle accise grazie al decreto Milleproroghe

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Nel 2023 addio allo sconto sulle accise, anzi no. Nel fine settimana sono arrivate buonissime notizie per il settore birrario italiano, grazie alla proroga per tutto l’anno in corso della riduzione delle accise stabilita a inizio 2022. L’intervento è stato possibile grazie al mitologico Decreto Milleproroghe, il cui testo è stato modificato in questi giorni dagli emendamenti del Governo approvati dalle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato. Si tratta di un’importante iniezione di ossigeno per un comparto che negli ultimi anni ha affrontato difficoltà non irrilevanti, nonostante si sia sempre dimostrato complessivamente in salute. Il provvedimento realizza ciò che le associazioni di settore avevano auspicato con la Legge di Bilancio, senza riuscire tuttavia a vedere accolte le proprie istanze a causa soprattutto della tormentata genesi della Finanziaria 2023. Quando ormai sembrava impossibile scongiurare l’aumento delle imposte sulla produzione brassicola, ecco arrivare una “toppa” decisamente gradita.

Disponibile per il download la nuova edizione dell’annuario Birritalia di Beverfood

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A fine gennaio la casa editrice Beverfood ha annunciato l’edizione 2022-2023 di Birritalia, lo storico annuario che da anni rappresenta il punto di riferimento per il settore. La forza della pubblicazione risiede nella capacità di coprire l’intera filiera brassicola, con contenuti costantemente aggiornati. L’annuario è pubblicato sia in versione cartacea che in versione digitale, quest’ultima disponibile gratuitamente per il download sul sito di Beverfood. Come sempre il lavoro mette a fuoco i mercati e il quadro competitivo nazionale e internazionale, oltre a fornire la mappa informativa di tutti gli operatori che a vario titolo operano nel mondo della birra in Italia. L’edizione di quest’anno consta di 312 pagine ricche di dati, immagini e informazioni, per un prodotto che può essere considerato a pieno titolo la “Bibbia” del settore birrario nel nostro Paese.

Ambra Limpida: la nuova birra di Ichnusa tra espedienti narrativi e legame col territorio (grazie al riso)

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Sebbene Cronache di Birra sia una testata incentrata sulla birra artigianale, ogni tanto capita di scrivere dei prodotti dell’industria. Non tanto per le loro caratteristiche organolettiche, spesso trascurabili, quanto per le scelte di posizionamento e comunicazione che gli uffici marketing adottano in occasione dei relativi lanci sul mercato. Capita non di rado, infatti, che simili operazioni rivelino molti dettagli sull’evoluzione del settore, come ad esempio abbiamo visto qualche mese fa analizzando la nuova etichetta di Birra Peroni. Qualche settimana fa, invece, Ichnusa ha annunciato una nuova birra, che va a rimpolpare la fortunata gamma del marchio di origine sarda, ma dal 1986 sotto il controllo del colosso olandese Heineken. Birra Ichnusa rappresenta probabilmente il caso di mercato più straordinario degli ultimi anni, almeno nel nostro paese: un nome storico tornato prepotentemente in auge grazie a strategie comunicative ben congeniate, anche strizzando l’occhio al linguaggio della birra artigianale.

Birra 100Venti vende imbottigliatrice isobarica manuale e relative attrezzature

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A seguito dell’arrivo della nuova imbottigliatrice isobarica, Birra 100Venti vende le seguenti attrezzature, tutte utilizzate regolarmente fino a due settimane fa, pulite e sanificate.

  • Pompa peristaltica, marca Peristaltic Beer, modello ID15. Completa di dosatore in linea di zucchero e lievito; pressostato on/off di sicurezza all’uscita del prodotto e tubi interni di ricambio. Richiesta economica 5000 € + iva.
  • Imbottigliatrice isobarica manuale CEM a 4 valvole, con distanziatori per bottiglie modello Longneck da 33 cl e modello Norma/Extral da 75 cl. Richiesta economica 4000 € + iva.
  • Compressore da 100 litri, marca ABAC, modello 100 HP 2. Non silenziato, praticamente nuovo. Usato circa un mese causa necessità di un compressore molto più grande. Richiesta economica 300€ + iva.

Il costo della spedizione è escluso, da calcolare al momento dell’acquisto.

Per informazioni telefonare al 347 1925502 (Oliviero) o scrivere a [email protected].

 

4 (anzi 5) luoghi birrari che meritano una visita indipendentemente dalla birra

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Viaggiare per la birra è indubbiamente una delle migliori attività di cui possiamo godere come appassionati. Bere una birra sul posto è il modo migliore per assaggiarla nelle sue condizioni migliori e apprezzarla fino in fondo. Ma il viaggio regala suggestioni che vanno ben oltre il puro piacere gustativo, poiché spesso permette di ritrovarsi catapultati in contesti e atmosfere uniche, assolutamente lontane dalla nostra esperienza per motivi storici e culturali. Questo elemento è talmente evidente che talvolta diventa più importante della bevuta stessa: il coinvolgimento è talmente forte che la qualità della birra passa in secondo piano. Così esistono addirittura dei luoghi che meritano una sosta indipendentemente da ciò che si beve: il loro carisma è tale da dominare completamente le nostre percezioni, e chi se ne importa se non sono disponibili birre di qualità ineccepibile. Nel pezzo di oggi segnaliamo quattro locali (anzi cinque) in cui consigliamo una visita anche se non sono considerati destinazioni imperdibili per la birra. Ovviamente non è una lista che copre tutte le possibilità, che sono potenzialmente infinite.

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