Forse non tutti sanno che Agostino Arioli, fondatore e birraio del Birrificio Italiano (sito web), per alcuni anni lavorò per l’industria mentre era ancora un semplice homebrewer. Quella fase fu molto importante per lui, sia dal punto di vista formativo che personale: in quel periodo Agostino incontrò tanti maestri di vita e di birra, che sono stati fondamentali nel suo percorso. Tra loro c’è Gianni Pasa, braumeister laureato ante litteram prima a Feltre e poi in Germania, birraio per alcune grandi realtà italiane come Pedavena. Ed è proprio insieme a lui che Agostino ha deciso di creare una birra, annunciata qualche giorno fa. Si chiama Zea (5,9%) ed è definita Craft Industrial Lager, perché vuole riprendere i capisaldi della produzione brassicola delle multinazionali (bassa fermentazione, uso di succedanei del malto d’orzo), ma ripensati in chiave artigianale e di qualità. La Zea è infatti realizzata con un 30% di mais, ma non prevede pastorizzazione, microfiltrazione e il ricorso ad additivi o centrifugazioni. Il risultato è una birra molto secca, con note erbacee del luppolo e un deciso amaro finale. Un modo interessante di rivalutare un mondo che forse come appassionati di birra artigianale tendiamo sempre a demonizzare in maniera eccessiva, riducendo ogni riflessione a un’arida guerra ideologica.