Qualche settimana fa Mike Murphy, vecchia conoscenza della scena italiana, ha annunciato sul proprio blog la messa in commercio delle prime lattine di Ølfabrikken, che tra l’altro ci portò in anteprima nella sua ultima visita romana. La scelta può lasciare perplessi, poiché solitamente questa tipologia di contenitore non solo è ignorata dai produttori artigianali, ma viene addirittura considerata come elemento degradante per la qualità del prodotto finale.
Considerazioni sicuramente giuste, se non fosse che oggi potrebbero risultare anacronistiche. Come spiega bene Luke sul suo Blog About Beer, l’idea che la lattina tenda a rovinare una birra è fondata e risale agli anni ’60, quando si diffuse l’uso di questi contenitori nel mercato brassicolo. Le tecnologie dell’epoca però non permettevano la produzione di lattine di qualità, le quali in effetti rendevano il gusto della birra più vicino all’alluminio che al malto e al luppolo.
Nella notte sono stati assegnati i premi del 

Qualche giorno fa 
Il portale ceco Prague Daily Monitor ospita 