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Il Birrificio Lariano cerca agenti di commercio in Triveneto

Il Birrificio Lariano cerca agenti di commercio per collaborazione...

Cedesi birrificio artigianale completo con marchio e tap room (provincia di Salerno)

Per motivi familiari si valuta la cessione di un...

Venditore senior (20+ anni di esperienza) cerca impiego nel settore della birra artigianale

Ciao a tutti, sono Nicola Purificato, professionista delle vendite con...
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Barrel Aged: luci e ombre della moda del momento

Prendo spunto da un articolo apparso ad inizio mese sul New York Times e citato da Tyrser su it.hobby.birra, in cui l’autore affronta l’attuale tendenza del mondo brassicolo nel proporre birre invecchiate in botte. Questo “trattamento” è spesso riservato alla realizzazione di versioni limitate di marchi già presenti sul mercato, quindi in teoria relegato a casi eccezionali. E se in effetti fino a qualche anno fa questa era la situazione, oggi si può dire che la moda si stia diffondendo a macchia d’olio.

Il ricorso alle botti in verità era una pratica normale nell’arte brassicola del passato, quando ancora non erano disponibili strumenti in acciaio o alluminio. Un po’ come per l’uso di malti affumicati o per la fermentazione spontanea, due “tecniche” dalle quali un tempo non si poteva prescindere e che oggi invece identificano prodotti di nicchia. In seguito alla nascita di procedimenti sperimentali nella produzione brassicola, i birrai hanno riscoperto il barriquee prendendo spunto dal mondo del vino e del whisky.

Due birrifici belgi cambiano casa

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Belgian Beer Board riporta la notizia della recente nascita di un nuovo birrificio in Belgio: la Brasserie de Bastogne. Per la verità il marchio già esisteva, ma solo come “beer firm”, cioè come brand proprietario senza la disponibilità di un impianto di produzione. Si tratta di un’usanza abbastanza diffusa nel mondo brassicolo, soprattutto in quello belga, dove non è difficile trovare birrifici che “affittano” i propri macchinari a chi produce birra senza disporre della proprietà di un impianto.

A febbraio il tradizionale appuntamento con Pianeta Birra

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Da sabato 14 a martedì 17 febbraio torna Pianeta Birra, il più grande evento espositivo europeo dedicato al beverage. Anche questa 11ma edizione si terrà negli spazi di Rimini Fiera, non distante dal capoluogo romagnolo, giovandosi di una struttura collaudata negli anni. Benché la kermesse non sia incentrata solo sulla birra e tantomeno su quella artigianale nello specifico, bisogna ammettere che è un appuntamento molto atteso da tutti gli appassionati. Grazie all’attività di Unionbirrai, le produzioni artigianali hanno conquistato sempre maggiore attenzione e nuovi spazi a disposizione, favorite anche dall’organizzazione di una serie di mini-eventi collaterali: laboratori, seminari, dibattiti, ecc.

Che ne sarà del carattere popolare?

Sabato il caro Giaguarino mi ha linkato un articolo apparso sul sito de Il Giornale e risalente allo scorso novembre: l’argomento è la birra artigianale, con un ampio resoconto dello status di questo segmento di mercato, in continua espansione grazie alle numerose conferme e alla conquista di un numero sempre maggiore di estimatori. Per la verità i successi analizzati si limitano all’alta cucina nazionale e ai nuovi spazi ottenuti dalla bevanda nei menu di ristoranti, pizzerie e birrerie.

Ecco come inizia l’articolo:

Ha tra venticinque e quarant’anni, è diplomato o laureato e attento alle novità. È giovane e colto il profilo del gourmet della birra tracciato da AssoBirra. E, soprattutto, alla moda. L’ultima tendenza della buona tavola – o meglio, delle buone tavole – infatti, è proporre la birra, meglio se artigianale e locale, non più come bevanda «popolare» ma per accompagnare ricette di alta cucina.

Alcune novità dal Birrificio Italiano

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Il blog del Birrificio Italiano ci aggiorna su alcune novità dell’azienda di Lurago Marinone. Innanzitutto, a inizio mese è arrivata la nuova versione della Cinnamon Bitter Ale, che Agostino orgogliosamente definisce “la prima Real Ale prodotta in Italia”. Si tratta di una Bitter ambrata, molto luppolata, che, come si può immaginare, è aromatizzata con l’impiego di cannella. La cannella però non è l’unica spezia utilizzata, visto che in questa birra sono presenti anche semi di finocchio, chiodi di garofano, cardamomo, zenzero e scorza di limone. Il risultato è una particolare interpretazione di questo stile anglosassone, dove la speziatura non sovrasta le altre caratteristiche, anzi accompagna e valorizza la splendida e generosa luppolatura. Per i patiti del luppolo, la qualità impiegata è lo Slovenian Golding ’08; per chi vuole assaggiarla, invece, oltre che presso il birrificio, è presente in questi giorni al Venezia Beer Festival.

"L'intento non è la repressione"

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Che sia ben chiaro. Perché se qualcuno possa aver pensato diversamente, il sindaco Alemanno si è affrettato a chiarire il punto: “Divertimento sì, ma secondo le regole e autocontrollo per contrastare la cultura dello sballo, perché ci si può divertire senza perdere la consapevolezza di sè”. Queste parole sono state pronunciate a margine della presentazione del nuovo piano per la sicurezza nel centro storico della Capitale. Si tratta di una serie di provvedimenti molto eterogenei, che vanno dalla limitazione della libertà personale, all’istituzione di meccanismi inutili e demagogici.

Beer World Party alla Brasserie 4:20

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Da giovedì 22 a sabato 24 gennaio la Brasserie 4:20 di Roma ospiterà il Beer World Party, una tre giorni all’insegna della birra artigianale di tutto il mondo, “dalle più antiche tradizioni agli esperimenti ultramoderni”. L’evento è strutturato in maniera molto interessante: ogni giorno sarà dedicato a una particolare sfaccettatura del variegato mondo delle produzioni birrarie, partendo dalle tradizionali superpotenze della birra in Europa, passando alle realtà emergenti, per concludere con i paesi più all’avanguardia nel settore.

In settimana il Venezia Beer Festival

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Del Venezia Beer Festival ospitato dal Voodoo Child Pub già vi parlai diverso tempo fa, con il dettaglio che, causa mia imperdonabile disattenzione, confusi il mese dell’evento: lo inserii tra gli appuntamenti di dicembre, quando invece si terrà in settimana. Per redimermi dalla svista e approfittando delle nuove informazioni pubblicate in questi giorni, dedico un post a questa manifestazione, che si preannuncia davvero spettacolare.

L'Italia birraria tra rating e classifiche

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Molti conosceranno Ratebeer, il sito di rating birrario più famoso in Europa. L’idea alla base è molto semplice: catalogare tutte le birre del mondo, permettendo agli utenti di lasciare una propria opinione e un personale voto. Il successo di Ratebeer e del “cugino” americano BeerAdvocate va oltre ciò che si potrebbe pensare inizialmente, basta pensare ai tanti cloni nati negli anni o all’affaire Westvleteren, l’abbazia belga presa letteralmente d’assalto dopo che la sua birra fu dichiarata la migliore al mondo dal sito danese.

Una birra per sette birrifici (danesi)

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D’accordo che negli ultimi tempi vanno di moda le birre nate dalla collaborazione di diversi produttori, ma in Danimarca hanno deciso di entrare nel Guinness dei Primati. Come riportato da Beernews, infatti, sarà presto disponibile sul mercato la SEVEN Russian Imperial Stout, che, come il nome suggerisce, nasce dal lavoro congiunto di ben 7 birrifici danesi.

Un numero record di partecipanti, nei quali si riconoscono birrai più o meno noti in Italia, oltre a un paio di amici: Shaun Hill (Nørrebro Bryghus), Peter Sonne (Ølfabrikken, Nørrebro, Halsnæs), Rune Lindgreen (Djævlebryg), Mikkel (Mikkeller), Jacob Storm (Amager Bryghus), Mike Murphy (GourmetBryggeriet, Ølfabrikken) e Christian Skovdal Andersen (Beer Here).

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