Come segnalatomi dai ragazzi di Aizercast, da giovedì 8 a domenica 11 ottobre torna l’Ütuberfest, festa delle birre piemontesi organizzata da Eataly Torino. I birrifici presenti saranno: Baladin con Super, Isaac e Lurisia 6, Beba con Gilda e Molto Malto, Grado Plato con Spoon River e Melissa, Troll con Palanfrina e Dorina, Montegioco con Makke Stout, Pausa Cafè con T.I.P.A. e San Paolo con Robinia. Ad essi si aggiungeranno dei produttori “ospiti”: Forst, Olmaia e Birra del Borgo.
L'edizione 2009 dell'Ütuberfest a Torino
Ogni birra ha il suo bicchiere, mica ve ne sarete dimenticati?
Gli scorsi giorni mi è capitato di confrontarmi con l’amico Lorenzo su una questione abbastanza delicata. Chiacchierando del più e del meno ci siamo ritrovati a discutere su un’abitudine sempre più in voga tra i locali, almeno quelli di Roma: proporre alla spina un solo “formato” quantitativo di birra, spesso servita in bicchieri diversi da quelli preposti. La riflessione è nata parlando del nuovo Open Baladin, dove tutte le 40 birre presenti al bancone sono servite nel formato da 33cl, versate nella Pinta Romana (versione mignon di quella inglese) o nell’ormai famoso Teku. Bicchieri e quantità che possono andare benissimo per certe tipologie birrarie, ma che mal si sposano con altre.
Birra e ambiente: riciclaggio, fonti alternative e riduzione degli sprechi

In un periodo in cui tutti i campi dell’industria internazionale sono orientati alla riduzione di costi e di emissioni nocive per l’ambiente, anche la produzione brassicola si adegua alla filosofia (moda?) del momento. Tra ricerche innovative e coraggiose politiche da parte dei pionieri del settore, pian piano anche il mondo birrario sta abbracciando quella che è considerata la prossima rivoluzione dell’industria mondiale: crescita sostenibile, impatto ambientale limitato, efficienza e riduzione degli sprechi. In America le conquiste di alcuni microbirrifici sono già tangibili…
Dacci oggi la nostra birra quotidiana…

Birra e Chiesa sono concetti che da sempre vanno a braccetto, su questo non ci piove. In tanti monasteri o abbazie esiste da secoli la consuetudine produrre birra per il consumo interno e per la vendita, e oggi proprio alcuni monaci realizzano veri e propri gioielli brassicoli, come Rochefort, Orval o Westvleteren. Ma, ripristinando la prassi del post “leggero” del venerdì, il rapporto tra religione e birra di cui parlerò oggi è ben diverso e decisamente curioso.
I microbirrifici USA puntano sulla birra in lattina

Più di un anno fa pubblicai un post nel quale raccontavo come negli Stati Uniti un numero sempre maggiore di produttori artigianali fossero interessati alla distribuzione della loro birra in lattina. Seguendo l’esempio della Oskar Blues, che nel 2002 lanciò alcune sue produzioni in questo formato, molti altri birrifici si sono accodati negli ultimi tempi, al punto che, come spiegato da Charlie Papazian, oggi si contano la bellezza di 52 aziende americane che ricorrono alle lattine come contenitore alternativo per le proprie politiche di distribuzione.
Anche MoBI lancia il suo corso di degustazione
Tra i diversi corsi di degustazione organizzati sul territorio nazionale, molti appassionati stavano aspettando qualcosa di simile anche da parte di MoBI – Movimento Birrario Italiano. Dopo l’anticipazione degli scorsi giorni, ieri è stata ufficializzata una serie di informazioni aggiuntive, tra le quali i nomi dei relatori. Il corso si terrà a Caprino Bergamasco (BG) presso il locale Abbazia di Sherwood in via Cava di Sopra, 20. Il programma si compone di 4 serate che copriranno l’intero mese di novembre. Andiamo a scoprirlo nel dettaglio…
Birre con poco alcol: scende in campo anche il Camra

Negli ultimi tempi abbiamo visto come lentamente sta prendendo piede la moda di creare birre dal tenore alcolico estremamente contenuto. Le cause sono diverse: la voglia di battere una strada completamente nuova, il tentativo di restare immuni alla crescente valanga di interventi neo-proibizionisti, il desiderio di misurarsi con una sfida non semplicissima per ogni birraio. In passato abbiamo parlato della riscoperta di uno stile “leggero” come quello delle Mild, del lancio della How to disappear completely della scozzese Brewdog o delle esperienze italiane di Pausa Cafè (con la sua Dui e mes) e del Birrificio Italiano (la tecnica utilizzata per le Muse permette anche di ridurre il contenuto alcolico).
Birra artigianale in Italia: le ultime novità
Insomma, “ultime novità” per modo di dire, visto che alcune notizie che riporto oggi non sono proprio freschissime. L’idea piuttosto è di riassumere alcuni avvenimenti che hanno caratterizzato la scena nazionale nei mesi passati. Partiamo allora dall’apertura di un nuovo brewpub, con sede in Valle d’Aosta e più precisamente in località Grande Charrière, nel comune di Saint Cristophe (AO). Il locale, chiamato Birrificio Aosta, è stato inaugurato lo scorso 7 agosto ed è il primo produttore sorto nella piccola regione del nord Italia.
Da domani parte l'Oktoberfest: storia e curiosità
La più famosa festa al mondo dedicata alla birra è anche una delle meno interessanti per gli appassionati delle produzioni artigianali. Sebbene infatti l’Oktoberfest sia la manifestazione simbolo di uno dei paesi che hanno fatto la storia di questa bevanda, i prodotti che vengono serviti sono spesso ben lontani dal concetto di “birra di qualità”. Data però l’importanza dell’evento, mi sembrava opportuno dedicargli un post apposito, soprattutto per scoprire come è nata quella che oggi è la più grande fiera del mondo.