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Un convegno per fare il punto sulla coltivazione del luppolo in Italia

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Quello della coltivazione italiana del luppolo è un tema che sta tornando con sempre maggiore frequenza e che attira un crescente interesse in tutto l’ambiente della birra artigianale. Qualche giorno fa vi ho raccontato del progetto Luppolo.it promosso dal Ministero delle politiche agricole, ma chiaramente quella gestita dal CREA non è l’unica iniziativa del genere nel nostro paese. Una delle più importanti in assoluto è quella che si sta portando avanti a Marano sul Panaro (MO) da diversi anni e che vede coinvolti diversi soggetti: il comune, l’Università degli Studi di Parma, e l’azienda Italian Hops Company (unica nel suo genere nel panorama nazionale). Lo studio è in stato avanzato e si pone, tra gli altri, un obiettivo affascinante e ambizioso: ottenere la prima varietà di luppolo completamente italiana, con caratteristiche proprie e ben definite. Come vi ho accennato in una delle recenti rassegne sugli eventi birrari, avremo modo di fare il punto della situazione durante il convegno “Luppolo italiano: il futuro è già qui”, in programma sabato 15 luglio durante il Marano Wild Hopfest.

Altro che indipendenza: ecco i veri dettagli dell’accordo tra Ducato e Duvel

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Che un birrificio artigianale venda all’industria è un fatto comprensibile, per molti versi anche accettabile. Ciò che è molto meno accettabile è che un’operazione del genere venga tenuta nascosta a tutto il movimento – dunque anche a clienti e fornitori – e che si accompagni a una serie di affermazioni ingannevoli. È quanto accaduto con la vicenda riguardante il Birrificio del Ducato, che qualche giorno fa ha ufficializzato, con estremo ritardo, l’accordo raggiunto con Duvel. Un accordo che secondo le dichiarazioni del produttore emiliano avrebbe dovuto prevedere esclusivamente la cessione del 35% delle quote societarie, così da lasciare il controllo aziendale nelle mani della vecchia proprietà (il duo Giovanni Campari – Manuel Piccoli). Un concetto che il Ducato ha mostrato di avere ansia di ribadire a più riprese nel suo comunicato, tanto da esprimerlo con alcuni passaggi scritti a lettere maiuscole. Ma al di là della maldestra scelta stilistica, c’è un problema ben più grave: quanto affermato dall’azienda non risponde a verità. E possiamo dimostrarlo.

Prossimi eventi birrari per il mese di luglio

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Sono davvero una marea gli appuntamenti che vi segnalo oggi nella consueta panoramica del venerdì: arrivare alla fine di questo mese di luglio sarà una piacevole sofferenza 🙂 . Partiamo allora dal weekend alle porte, nel quale si terranno altri due eventi oltre a quelli già segnalati in passato: Le Birre in Corte, a Grazzano Visconti (PC) e Bevi Birra, a Salsomaggiore Terme (PR). La prossima settimana si aprirà con Historia in Festa! a Puglianello (BN), il festival organizzato dalla storica birreria Historia, mentre da giovedì prenderanno il via ben tre diverse manifestazioni: Hop Summer Fest a Livorno, A Tuscia Birra a Montefiascone (VT) e il Festival birre artigianali delle colline teramane a Notaresco (TE). E non ci fermiamo qui, perché poi il prossimo fine settimana si terrà anche La Bira te Fascia a Campitello di Fassa, nel cuore delle Dolomiti. Mai come questa volta, buone bevute a tutti!

Le birre italiane più influenti di sempre – Parte II

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Nella ventennale storia della birra artigianale italiana è possibile individuare delle birre particolarmente rilevanti, capaci di influenzare l’intero movimento e ricoprire il ruolo di apripista per mode e tendenze? Sicuramente sì, come abbiamo raccontato nella prima parte di questo “reportage” a puntate che ripercorre le produzioni più importanti per l’ambiente birrario nazionale. In quell’occasione parlammo di Tipopils (Birrificio Italiano), Super (Baladin), Malphapana (Soci dea Bira) e Utopia (Troll + Bi-Du). Ora possiamo riprendere il tragitto presentando altre birre fondamentali per l’evoluzione del mercato italiano. Come vi avvisai all’epoca, l’elenco è composto da etichette famose e semi sconosciute, regolarmente disponibili e ritirate da tempo, di riconosciuto valore e qualitativamente trascurabili. L’elemento in comune è solo uno: aver lasciato il segno nell’ambiente della birra artigianale italiana.

Birrai stranieri in Italia: intervista a Carl Fitzpatrick (BBBirra) e Romain Verrecchia (Kashmir)

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Tra gli oltre 1.000 produttori di birra artigianale operanti in Italia ce ne sono alcuni dalle caratteristiche molto curiose. Tra questi vanno sicuramente inseriti quei birrifici che sono stati fondati e sono attualmente gestiti da birrai stranieri, i quali hanno scelto il nostro paese per aprire la propria attività. Una decisione insolita e anche un po’ folle, considerando che l’Italia non è certo una nazione dall’anima brassicola e che molti di questi professionisti giungono da realtà dove la birra è molto più radicata. Ma proprio per questo la loro storia è ancora più intrigante e ricca di sfumature romantiche, che ho deciso di raccontarvi attraverso delle interviste doppie. Quella di oggi ha come protagonisti l’inglese Carl Fitzpatrck e il francese Romain Verrecchia: il primo è il birraio del sardo BBBirra (pagina Facebook), situato a Bosa, in provincia di Oristano; il secondo del molisano Kashmir (sito web), con sede a Filignano, in provincia di Isernia. Ecco come sono finiti a fare birra in Italia e qual è il loro rapporto con il nostro movimento.

Nuove birre da Jungle Juice + MC77, ECB, Lambrate + Kees, Lucky Brews + Hilltop e altri

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Archiviati per il momento gli episodi tellurici che hanno investito la birra artigianale italiana in questi giorni, cerchiamo di ritrovare un po’ di normalità analizzando le tante produzioni inedite lanciate recentemente dai nostri birrifici. E facciamolo partendo da Roma, dove i suoi protagonisti sono sempre in fermento. Tra questi si segnala Jungle Juice, che dopo aver inaugurato il suo impianto di produzione, ora può concentrarsi nell’ampliamento della propria gamma, anche grazie a ricette collaborative. Come nel caso della recente Toda Joya (4,8%), nata dal lavoro in comune con il marchigiano MC-77 e rientrante nel novero delle birre che impiegano frutta esotica. La Toda Joya è infatti una Sour Ale alla papaya, brassata con malto Pils, frumento e segale e con luppoli Perle e Bramling Cross. Oltre a lievito “standard” (Belgian Saison) sono stati impiegati lattobacilli della specie Plantarum, responsabili della delicata acidità finale. Da notare l’illustrazione della birra, che richiama pensieri sicuramente “gioiosi”.

Dopo i casi Toccalmatto e Ducato è necessaria chiarezza, con l’aiuto di Unionbirrai

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E niente, uno non può godersi il ponte festivo di San Pietro e Paolo che nel mondo della birra artigianale italiana succede il finimondo. In effetti le notizie arrivate negli ultimi giorni rischiano di gravare pesantemente sullo sviluppo del movimento nazionale, perché non solo coinvolgono due birrifici importanti del nostro panorama, ma soprattutto perché documentano le difficoltà di espansione che sta vivendo il segmento artigianale, apparentemente incapace di crescere preservando la propria indipendenza. Dei fatti ormai dovreste essere tutti a conoscenza: giovedì scorso Toccalmatto ha annunciato la sua partnership con Caulier, questa mattina invece Ducato ha confermato la cessione del 35% delle sue quote a Duvel. Due avvenimenti indipendenti ma in qualche modo profondamente collegati, che decretano la fine della totale autonomia aziendale – almeno in termini di proprietà – dei due produttori emiliani.

Ufficiale: il Birrificio del Ducato ha venduto a Duvel

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Le voci si rincorrevano da mesi, ma ora la notizia può essere considerata ufficiale: il Birrificio del Ducato ha venduto all’industria. Nello specifico ha ceduto il 35% delle sue quote societarie al colosso belga Duvel, terzo produttore del paese dopo i giganti AB Inbev e Alken-Maes. A quanto pare però Duvel avrebbe una sorta di opzione sulle quote rimanenti, che potrebbero passare totalmente sotto il controllo dell’azienda belga.

Eventi di inizio luglio: Wild Hopfest, Robe da Chiodi, Spinalamberto e altri ancora

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Anticipiamo a oggi il post sui prossimi eventi birrari visto il silenzio dello scorso venerdì (ero in Belgio) e quello che seguirà nei prossimi giorni: qui a Roma si festeggiano i patroni della città, quindi ci risentiremo direttamente lunedì prossimo. Ma intanto vi lascio con non pochi suggerimenti per la prima parte di luglio. Partiamo da Hoppy Days, in programma a San Benedetto del Tronto da mercoledì 5 a domenica 9 luglio, che giunge alla sua quarta edizione. Il weekend nel quale si protrarrà questo festival sarà pieno di molti altri appuntamenti: in Trentino andrà in scena la seconda edizione di Robe da Chiodi, a Genova la versione estiva del Genova Beer Festival e nel modenese l’immancabile Spinalamberto. A proposito delle provincia di Modena, nel fine settimana successivo si terrà a Marano sul Panaro la quinta edizione del Marano Wild Hopfest, completamente dedicata al luppolo. Come vi ho detto ci vedremo lì, perché modererò un importante convegno a tema che farà il punto dello stato dell’arte in Italia. Buone bevute a tutti!

Luppolo.it: dal Ministero delle politiche agricole un progetto per il luppolo italiano

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Cosa vi suggerisce la denominazione “Legge 154/2016”? Se siete attenti conoscitori del mondo birrario, dovreste sapere che è la norma con cui lo scorso anno è stata definita ufficialmente la birra artigianale in Italia. Alcuni di voi ricorderanno che quella legge non è totalmente focalizzata a individuare la fattispecie di “piccolo birrificio indipendente”, ma contiene anche un passaggio di diversa natura, con il quale il Ministero delle politiche agricole si impegnava a finanziare progetti di ricerca e sviluppo riguardanti il luppolo. L’effetto di quella parte di testo si è concretizzato negli scorsi giorni, quando è stato presentato il progetto Luppolo.it, destinato principalmente a “incrementare la sostenibilità e la competitività della filiera brassicola nazionale”. Vediamo di capirne di più.

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