In tutti questi anni di birra artigianale mi sono tolto diverse soddisfazioni, ma una delle più grandi in assoluto è stato avere ospite a Fermentazioni il mitico Roger Protz. Era il 2015 quando – in modo del tutto inaspettato – decise di accettare il mio invito a partecipare alla terza edizione della manifestazione: ricordo ancora la sorpresa e l’emozione che provai quando lessi la sua email di conferma. Per chi non lo conoscesse, Roger Protz è uno dei più grandi scrittori di birra al mondo, attivista del Camra da tempo immemore e uno dei più importanti divulgatori del settore. È una persona squisita, curiosa e piena della tipica eleganza anglosassone. Ma soprattutto mossa da una passione infinita: per darvi un’idea, contestualmente alla sua partecipazione al festival si propose di condurre gratuitamente un workshop di degustazione, che – inutile specificarlo – fu uno straordinario successo. Recentemente ha deciso di lasciare il suo storico incarico come curatore della Good Beer Guide del Camra e per l’occasione qualche giorno fa il Mirror ha pubblicato un’intervista a lui dedicata. Il pezzo è molto interessante, perché offre un excursus della birra artigianale nel Regno Unito e uno spaccato della visione di Protz, molto meno tradizionalista di quanto si potrebbe pensare per un uomo della sua esperienza.
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