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Cercasi birrificio artigianale in Veneto

Sono alla ricerca di un birrificio artigianale in Veneto...

Vendesi Sala Cotte da 5 hL e attrezzatura specialistica

Birrificio vende sala cotte da 5 hL e attrezzature....

Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...
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Lego e birra: quando i mattoncini colorati diventano pub e birrifici

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Come forse avrete letto in giro, negli scorsi giorni i Lego hanno compiuto 60 anni. In particolare il brevetto dei mattoncini colorati fu depositato il 28 gennaio 1958 e da allora tante generazioni sono cresciute con il mito di questo giocattolo componibile. Personalmente li ritengo una di quelle invenzioni senza tempo: ho speso ore della mia infanzia a realizzare gli oggetti più disparati, ma non nascondo che anche oggi troverei divertente cimentarmi con qualche nuova costruzione. Anzi, con il passaggio all’età adulta è naturale immaginare quali applicazioni potrebbero regalare i famosi mattoncini se non fossero relegati al mondo dei bambini: ad esempio che ne direste se, oltre a quelli per treni, porti e caserme della polizia, esistessero dei kit per costruire birrifici e pub nei minimi dettagli? Un bel sogno da nerd, ma che è destinato a rimanere tale visto l’argomento scottante. O forse no?

Prossimi eventi a febbraio: BirrAlp e Golositalia

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Febbraio è probabilmente il mese più povero in termini di grandi eventi birrari: se si esclude Beer Attraction, rimangono iniziative piuttosto circoscritte o di importanza secondaria. Per vedere le nostre agende sprizzare appuntamenti da tutti i pori dovremo aspettare la metà di marzo, ma intanto possiamo consolarci con qualche altro evento meritevole di menzione. Se amate la montagna, ad esempio, nelle prossime settimane è vivamente consigliata l’undicesima edizione di BirrAlp, che si svolge con la partecipazione del Birrificio Italiano in un rifugio alpino a 1900 metri di altitudine. Se invece vi interessa l’enogastronomia a 360°, vi segnalo la settima edizione di Golositalia, salone di settore che dedicherà ampio spazio alla birra artigianale. Buon weekend a tutti!

Dal Veneto una legge sulla birra artigianale: 250.000 euro per il settore locale

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In questi giorni sta rimbalzando sugli organi d’informazione la notizia dell’approvazione di una legge veneta sulla birra artigianale locale. In particolare il Consiglio regionale ha adottato una proposta destinata alla “Promozione e valorizzazione dei prodotti e delle attività dei produttori di birra artigianale”, circoscrivendo chiaramente la sua attuazione alle aziende brassicole operanti in Veneto. Se avete una memoria di ferro, ricorderete che avevamo parlato di questo disegno di legge a giugno del 2017, quando erano stati resi noti i criteri formulati dai firmatari della proposta, in primis Massimiliano Barison (Fratelli d’Italia). All’epoca avevamo rilevato una certa discrepanza con la legge italiana sulla birra artigianale, evidenziando come tale situazione potesse alimentare confusione a livello legislativo. Ora che il testo è stato licenziato dalla commissione incaricata (qui in pdf), possiamo notare una configurazione più coerente con la regolamentazione nazionale. Poiché si parla di 250.000 euro a supporto del settore, vediamo quali interventi sono previsti dalla nuova legge.

Nuovi locali birrari a Torino, Trieste, Milano e provincia di Avellino

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Parlando di nuovi locali italiani incentrati sulla birra artigianale, una delle più roboanti aperture degli ultimi mesi è sicuramente quella di EDIT a Torino. Definirlo una birreria sarebbe quantomai limitativo e impreciso, perché è più corretto considerarlo un luogo polifunzionale dedicato all’universo gastronomico e basato sui concetti di sperimentazione e condivisione. Situato nella zona simbolo della riqualificazione urbana della città, EDIT si sviluppa su due piani e presenta al suo interno un ristorante da 50 coperti, un bakery cafè, un cocktail bar, spazi per eventi, cucine condivise e altro ancora. Ma l’anima del locale è anche chiaramente birraria, con un pub dotato della bellezza di 19 spine e persino un impianto di produzione interno, usato sia dai birrai “resident” che da gipsy brewer ospitati di volta in volta. Insomma, è un progetto mastodontico che si sviluppa su 2.400 mq e impiega ben 55 addetti e 20 cuochi.

Davide batte Golia: Ceres sconfitta in tribunale dal birrificio artigianale B94

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Oltre che per la messa in commercio di prodotti qualitativamente discutibili, spesso le multinazionali della birra si lasciano detestare per i loro atteggiamenti aggressivi in termini di tutela del marchio. Talvolta certe pretese sono fondate e giuste, ma non è sempre così: non è infatti raro imbattersi in situazioni al limite del grottesco, in cui l’industria di turno avanza rivendicazioni pretestuose nei confronti degli operatori del segmento artigianale, sfruttando la propria forza economica e il timore in grado di generare in simili occasioni. Come esempio basta citare due casi avvenuti negli ultimi anni: a fine 2015 Carlsberg, proprietaria di Birra Poretti, diffidò il locale Luppolo Station dal registrare il suo marchio; qualche anno prima il birrificio Troll fu costretto a ribattezzare la sua Stella di Natale a causa delle pressioni di Inbev, proprietaria del brand Stella Artois. In casi del genere si ripete sempre lo stesso schema: da una parte c’è una multinazionale arrogante, dall’altra una piccola azienda con risorse limitate, che spesso preferisce ingoiare il rospo piuttosto che affrontare costosi iter processuali. La storia che raccontiamo oggi, tuttavia, vale come una rivalsa per il nostro settore, perché ci presenta un’inversione di ruoli: per una volta è stato un coraggioso microbirrificio a sfidare l’industria, uscendo vincitore da una battaglia apparentemente impari.

Nuove birre da Canediguerra, Manerba, Babylon, Buttiga e altri

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Nello straordinario mondo della birra talvolta ci si imbatte in prodotti fermentati che possono essere considerati “cugini” della nostra amata bevanda. Pensiamo al sidro, all’idromele o al finnico Sahti: tutte tipologie particolari, con cui di rado si cimentano gli stessi birrifici artigianali. Nel novero rientrano anche le Kvas (o Kvass), bevande molto leggere dell’area russa realizzate con cereali, pane o frutta e in generale con un’abbondante quantità di segale. È proprio a questa particolare famiglia che si ispira la Kvas Saison (6,2%), la nuova birra di Canediguerra brassata in collaborazione con il birrificio moscovita Zagovor. Di colore ambrato scuro, ha un profilo maltato, speziato e rustico, ingentilito dall’aromatizzazione con uvetta impiegata durante la fermentazione. Decisamente interessante se vi lasciate incuriosire dalle moderne interpretazioni delle antiche bevande europee.

Cedesi impianto completo per la produzione brassicola

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Vendo impianto completo di produzione birra del 2013, in condizioni pari al nuovo.
L’attività produce costantemente n° 6 birre con marchio proprio e n° 4 birre in beer-firm
L’impianto avviato e in produzione completa, anche alla data attuale, e con possibilità di espansione produttiva-commerciale, si trova in Veneto.

La struttura si compone di:

  • sala cottura EASYBRAU impiantinox da 250 litri due tini riscaldata a vapore e coibentata;
  • n° 3 tini da 670 litri coibentati.
  • vasca acqua gelida con gruppo motore nuovo, appena sostituito e di maggiore capacità frigorigena rispetto all’originale, in grado di mantenere almeno il doppio della attuale struttura
  • n° 1 tank fermentatore isobarico da 1000 litri in acciaio inox, pallettizzabile, a fondo bombato
  • gruppo generatore di vapore, con manutenzione annuale da ditta autorizzata
  • gruppo ossigenatore-filtro-aria-contalitri e specola
  • gruppo addolcitore ad osmosi
  • tubi trasferimento uso alimentare
  • pompa di cantina,  Mencarelli esterna
  • compressore aria Ceccato,  silenziato

Inoltre:

  • mulino per malto
  • imbottigliatrice a 4 becchelli a caduta con pompa e condotte
  • spina per fusti a baionetta per infustare
  • tappatrice pneumatica manuale
  • lavabottiglie rotante a spazzola
  • materiale in magazzino dato da malti e luppoli per un valore di circa 2500 euro
  • n° 8 gabbioni pallettizzabili per bottiglie, in acciaio
  • pHmetro e sonda termica mobile
  • bottiglie da utilizzare ancora imbancalate
  • bottiglie da riciclare, imbancalate
  • minuterie ed eventualmente arredo ufficio
  • etichettatrice manuale
  • fusti in acciaio (da conteggiare)

Si preferisce manifestazione di interesse, solo dopo Vostro contatto via mail (sarete ricontattati).
Non è esclusa la cessione di pacchetto-clienti già in essere, compreso il prosieguo della produzione delle birre attualmente in etichetta, sia del birrifico che delle beer-firm
Ciò soprattutto se l’attività produttiva rimanesse in zona.

Si prega inoltre di astenersi da:

  • sognatori
  • perditempo (proprio e altrui)
  • curiosi inopportuni
  • tentativi di sciacallaggio (il birrificio è perfettamente funzionante ed attivo; economicamente in crescita)

Per contatti: [email protected]

Altri eventi a febbraio: Beer Attraction e Festival invernale dei birrifici indipendenti

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Parlando di eventi birrari, febbraio è da tempo immemore sinonimo di Rimini: in passato era il luna park Pianeta Birra, da qualche anno “semplicemente” Beer Attraction. La grande kermesse dedicata al mondo della birra tornerà da sabato 17 a martedì 20 febbraio col solito, sconfinato elenco di espositori: decine e decine di birrifici artigianali, ma anche distributori, importatori, produttori di impianti e di materie prime e altro ancora. L’agenda tuttavia regala altri appuntamenti interessanti: oltre a quelli già citati in passato, occorre segnalare anche il Festival invernale dei birrifici indipendenti, che comincia oggi a Bologna e proseguirà fino a domani. Buone bevute e buon weekend a tutti!

Come distinguersi da centinaia di altri birrifici: 5 casi di successo

Nell’articolo di ieri vi ho raccontato delle difficoltà che stanno incontrando i birrifici americani di medie dimensioni, costretti a barcamenarsi in un settore dove negli ultimi anni la concorrenza è cresciuta a ritmo impressionante. Una situazione molto simile a quella italiana, dove ci ritroviamo con circa 700 birrifici e qualche centinaia di beer firm a lottare per dividersi quel poco che il segmento artigianale è in grado di garantire. È quindi importante ribadire il concetto con cui abbiamo concluso il pezzo in questione: oggi più che mai è imprescindibile partire con progetti validi, investimenti importanti e idee chiare. Ma può non bastare: in aggiunta è fondamentale sapersi distinguere dalla massa e caratterizzarsi per aspetti unici e peculiari. Ci sono decine e decine di birrifici in Italia che magari realizzano buoni prodotti, ma che poi non sono in grado di raccontare qualcosa di nuovo. Nonostante le loro qualità, rischiano di rimanere impantanati in una zona oscura dominata dal disinteresse del mercato. E allora come ci si può differenziare dai competitor? Per rispondere a questa domanda possiamo fare affidamento a casi concreti.

In medio stat difficultas: la sofferenza dei birrifici USA di medie dimensioni

L’epoca delle vacche grasse è terminata. È questo il primo pensiero che viene in mente considerando la situazione della birra craft negli USA, dove la crescita impressionante degli anni precedenti è ormai un ricordo lontano. Chiariamolo subito: il settore americano non è assolutamente in crisi, ma è indubbio che i dati non sono più così entusiasmanti come in passato. I motivi sono diversi: il livello di saturazione raggiunto negli ultimi tempi, l’invasione dell’industria, le trasformazioni delle abitudini dei bevitori. In termini assoluti il comparto craft è ancora in crescita, ma ora il trend non è più equamente distribuito tra i suoi protagonisti. In altre parole ci sono birrifici che, all’interno del mercato della birra artigianale statunitense, stanno vivendo un momento di grave sofferenza. E, a differenza di quello che si potrebbe pensare, non sono i più piccoli, né i più grandi. A dover affrontare i problemi maggiori sono i produttori di medie dimensioni.

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