Può piacere o non piacere, essere accolta con entusiasmo o con scetticismo, ma credo siamo tutti d’accordo nel considerare la Guida alle Birre d’Italia di Slow Food uno dei migliori progetti (non solo editoriali) disponibili nel settore birrario nazionale. Personalmente la ritengo una pubblicazione straordinaria, capace di offrire al lettore uno spaccato ampio e autorevole dello stato della birra in Italia: vi riesce sia grazie a numeri impressionati (quasi 600 birrifici presenti e più di 2.500 birre recensite), sia per merito della felice impostazione, che alterna perfettamente un approccio narrativo a uno più analitico e didascalico. Dopo 2 anni di attesa, proprio in queste ore è stata lanciata l’edizione 2019 della guida, che anche quest’anno presenta diverse novità. Per un approfondimento in tal senso attendo di avere l’opera tra le mani, nel frattempo però possiamo dedicarci ai riconoscimenti assegnati dagli autori a birrifici e birre. Come immaginerete, questo è l’aspetto più coinvolgente e quello che catalizza ogni volta le polemiche maggiori.
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