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Birra negli USA: una storia di stili legati alle zone di origine

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Come sappiamo molti stili della tradizione brassicola europea sono propri di regioni o luoghi specifici. Talvolta il legame è talmente forte da essere fissato nel nome stesso della tipologia: pensiamo alle Gose, originarie del comune di Goslar, alle Kölsch, tipiche di Colonia, alle Helles e alle Dunkel, a cui spesso ci si riferisce con l’aggettivo Munich (Monaco di Baviera), o alle meno note Grodziskie, nate nella città polacca di Grodzisk. È immediato pensare che una così forte connessione tra uno stile birrario e il suo luogo di provenienza (o di diffusione) sia distintivo di culture brassicole antiche e difficile da riscontrare nelle realtà moderne. Ma non è così: anche al giorno d’oggi compaiono nuovi stili birrari strettamente caratterizzati a livello geografico e non solo circoscritti al continente europeo. Un caso molto particolare è rappresentato dalla cultura brassicola degli Stati Uniti, dove convivono tipologie regionali legate a epoche passate e new entry emerse solo negli ultimi anni. L’elenco è davvero numeroso.

I Millennials stanno uccidendo la birra artigianale?

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Nella rassegna stampa delle ultime settimane mi è capitato di imbattermi a più riprese in alcuni articoli che individuavano nei Millennials (cioè i componenti della cosiddetta Generazione Y) il motivo del trend negativo del mercato della birra. Niente di nuovo, direte: sappiamo infatti che la crisi del settore è cominciata quando le multinazionali si sono dovute confrontare con le abitudini delle generazioni più giovani, capaci di rappresentare una rottura rispetto ai consumi tradizionali. L’industria è stata lenta ad adattarsi al nuovo contesto, con il quale si sono invece trovati perfettamente a proprio agio i microbirrifici di concezione moderna. Rispetto al passato oggi si avverte un grande interesse per la birra artigianale e un’evidente indifferenza verso i grandi marchi mainstream. Tutto giusto, peccato però che gli articoli (anche in lingua italiana) a cui ho accennato in apertura partano da quanto accaduto recentemente nel comparto craft americano.

Nuove birre da Ca’ del Brado, Jungle Juice, Hibu, Eastside e Settimo

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La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane parte con una collaborazione importante tra un giovane e innovativo marchio, Ca’ del Brado, e uno dei locali storici dell’ambiente birrario, la Brasserie Arnage. La creazione ideata appositamente dalla “cantina brassicola” emiliana per il pub cesenate si chiama Cuvée de Mugliega (7,4%) ed è una birra acida realizzata con aggiunta di albicocche – “mugliega” è il nome del frutto nel dialetto locale. La fermentazione primaria è avvenuta con l’inoculo di Brettamomyces Bruxellensis, mentre una seconda fermentazione si è attivata tramite la flora batterica presente nei tonneau nelle quali è stata affinata. L’aggiunta delle albicocche (varietà Bella di Imola e Reale di Imola) ha infine rappresentato l’ultimo stadio del processo produttivo. La birra è la prima della linea Cuvée di Ca’ del Brado, composta da selezioni speciali di affinamenti in botte provenienti dalla propria cantina. È stata presentata presso la Brasserie Arnage giusto ieri. Ulteriori informazioni sulla Cuvée de Mugliega sono presenti sul sito web del produttore.

Eventi per la seconda metà di settembre: Cheese, Pork’n’Roll Fest, Craft Beer Arena e altri

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Il mese di settembre sta diventando quello degli eventi birrari per antonomasia. Nonostante le panoramiche a scadenza settimanale, fatichiamo a seguire tutte le iniziative in programma in questi giorni. Ma ci proviamo lo stesso, perché tutto sommato la stagione invita ancora a bere buona birra in manifestazioni appositamente ideate. Oggi ad esempio a Catelfranco Veneto (TV) comincia Birritaly, mentre domenica 17 a Salerno si terrà la terza edizione dell’Hildegard Day. Nel weekend a seguire dobbiamo segnalare Birra Village a Caserta (con inizio già dal giovedì), la seconda edizione di Beer Craft Arena a Firenze e la quarta di Molise in Fermento a Cantalupo nel Sannio (IS). Ancora in quel fine settimana si terrà il Pork’n’Roll Fest, a Roma. Infine una bella rappresentanza di birra italiana sarà presente a Cheese, che comincia oggi e finirà lunedì prossimo. Insomma, le occasioni per brindare non mancheranno. Buone bevute!

Ancora una buona Italia allo European Beer Star: 7 ori, 4 argenti e 4 bronzi

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Oggi capita sempre più spesso che una birra, italiana o straniera, si pubblicizzi evidenziando il riconoscimento ottenuto in qualche concorso birrario. Esistono però concorsi e concorsi: poiché possono rappresentare una vetrina importante per i birrifici di tutto il mondo, in molti recentemente si sono lanciati in questo particolare segmento. Le iniziative non sono quindi tutte uguali ed è opportuno dare credito solo a quelle valide, organizzate in maniera corretta e basate su un meccanismo coerente, una giuria di alto livello e un ampio e riconosciuto parterre di partecipanti. Tra quest’ultime va sicuramente citato lo European Beer Star, che si tiene ogni anno in Germania e che incorona le birre vincenti secondo la classica suddivisione per categorie, per ognuna delle quali viene stilato un podio finale. Oggi sono stati annunciati ufficialmente i risultati dell’edizione 2017 (qui in pdf) e possiamo ritenerci soddisfatti: i nostri birrifici se ne tornano a casa con 15 medaglie, di cui 7 d’oro, 4 d’argento e 4 di bronzo. Un bilancio leggermente inferiore a quello del 2016 e in linea con quello del 2013, ma decisamente migliore rispetto alle due edizioni di mezzo.

Les Bières du Grand St. Bernard (Aosta) cerca un birraio

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Attenzione: l’annuncio non è più valido.

Il birrificio Le Bières du Grand St. Bernard di Aosta cerca un birraio da inserire nel proprio organico. È richiesto il diploma di birrario e preferibilmente la laurea in materie scientifiche, scienze e tecnologie alimentari o simili.

Chi fosse interessato può inviare il CV ad amministrazione@lesbieres.it

I segreti del perfetto beer nerd nei festival a tema (parte I)

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Tra le conseguenze del successo trasversale della birra artigianale c’è l’ascesa di figure particolari, che fino a qualche anno fa non godevano di alcuna considerazione. Prendiamo il nerd birrario: in passato era relegato ai margini della collettività, oggi invece viene elevato a indissolubile punto di riferimento e investito di una credibilità che travalica i confini della sua passione. Basta atteggiarsi a grande conoscitore di birra e padroneggiare qualche termine tecnico per ottenere una reverenza totale: la gente normale penderà dalle vostre labbra, attendendosi non solo un giudizio sulla birra che avete nel bicchiere, ma anche un parere illuminante sull’evoluzione della crisi nordcoreana o sul futuro delle risorse rinnovabili nel mercato delle autovetture. È chiaro dunque che essere riconosciuti come un nerd del settore comporta grandi vantaggi, soprattutto nei festival birrari dove il bacino di potenziali interlocutori è sconfinato. Proprio in quei contesti però la competizione si fa accesa ed emergere dalla massa come nerd supremo della birra non è facile. Ecco allora alcuni consigli su come sbaragliare la concorrenza e distinguersi da tutti gli altri.

Il birrificio Mezzavia vende un miscelatore da 15 hl

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Attenzione: l’annuncio non è più valido.

Il birrificio Mezzavia vende un miscelatore marca Spadoni costruito nel 2014 e di capienza totale pari a 15 hl. Costruito interamente in acciaio inox, il miscelatore dispone di quadro comandi esterno, sonda di temperatura e regolazione della velocità di miscelazione.

Per informazioni scrivere a info@birramezzavia.it.

Eroi della birra artigianale: l’intervista del Mirror a Roger Protz

In tutti questi anni di birra artigianale mi sono tolto diverse soddisfazioni, ma una delle più grandi in assoluto è stato avere ospite a Fermentazioni il mitico Roger Protz. Era il 2015 quando – in modo del tutto inaspettato – decise di accettare il mio invito a partecipare alla terza edizione della manifestazione: ricordo ancora la sorpresa e l’emozione che provai quando lessi la sua email di conferma. Per chi non lo conoscesse, Roger Protz è uno dei più grandi scrittori di birra al mondo, attivista del Camra da tempo immemore e uno dei più importanti divulgatori del settore. È una persona squisita, curiosa e piena della tipica eleganza anglosassone. Ma soprattutto mossa da una passione infinita: per darvi un’idea, contestualmente alla sua partecipazione al festival si propose di condurre gratuitamente un workshop di degustazione, che – inutile specificarlo – fu uno straordinario successo. Recentemente ha deciso di lasciare il suo storico incarico come curatore della Good Beer Guide del Camra e per l’occasione qualche giorno fa il Mirror ha pubblicato un’intervista a lui dedicata. Il pezzo è molto interessante, perché offre un excursus della birra artigianale nel Regno Unito e uno spaccato della visione di Protz, molto meno tradizionalista di quanto si potrebbe pensare per un uomo della sua esperienza.

Nuovi locali ufficiali: tocca a Birrificio Italiano, Ritual Lab, Birranova e I Tri Bagai

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Negli ultimi anni abbiamo sottolineato spesso com’è diventato fondamentale per i birrifici italiani possedere locali di proprietà. In un mercato affollato e sempre più competitivo, disporre di un luogo direttamente collegato all’attività produttiva non rappresenta più la ciliegina sulla torta per un’azienda del settore, ma una scelta quasi vitale. I motivi sono diversi, ma tra i più importanti ricordiamo la possibilità di giovarsi di un canale di vendita sicuro e immediato (con buone marginalità) e di rafforzare il proprio marchio rivolgendosi direttamente ai consumatori finali. Il fenomeno sta investendo anche le tap room, che ormai stanno diventando un elemento imprescindibile in ogni microbirrificio, ma che non riescono a soddisfare pienamente le esigenze di un produttore in termini di contatto con il pubblico – a meno di non operare all’interno di un grande centro. Ecco perché i locali ufficiali si stanno moltiplicando rapidamente, talvolta coinvolgendo nomi importanti del panorama brassicolo nazionale.

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