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Cercasi birrificio artigianale in Veneto

Sono alla ricerca di un birrificio artigianale in Veneto...

Vendesi Sala Cotte da 5 hL e attrezzatura specialistica

Birrificio vende sala cotte da 5 hL e attrezzature....

Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...
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Lo scatto di Milano: tante aperture con locali a marchio e non solo

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Ormai è evidente: da alcuni anni Milano ha ingranato la quinta. La città si sta trasformando e rinnovando, grazie a una serie di interventi urbanistici e amministrativi di ampio respiro e spesso innovativi. È l’unica realtà italiana in linea col resto dell’Europa civilmente avanzata, in cui i grandi marchi internazionali sono ben felici di investire – gli ultimi in ordine di tempo sono stati Apple, Starbucks, e NBA. I progetti attualmente in cantiere rendono ottimisti per il futuro della metropoli, che è destinata a essere sempre più protagonista non solo a livello nazionale, ma anche continentale. In questo fermento positivo, la birra artigianale non poteva certo rimanere assente e infatti in pochissimo tempo si sono concentrate diverse aperture interessanti, che contribuiranno a rimodellare nuovamente l’offerta birraria della città. Una nuova ondata, dunque, con la quale Milano si candida a tornare punto di riferimento per il mercato italiano.

Nuove birre da Brewfist, Crak, Railroad, Birrificio della Granda e altri

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Il birrificio Brewfist è uno dei più importanti protagonisti del movimento italiano della birra artigianale, spesso conosciuto soprattutto per le sue birre classiche, come l’ammiraglia Spaceman. In realtà si distingue anche per alcune linee parallele, tra cui quella denominata Barrel Aging Program e dedicata agli affinamenti in legno. Ebbene, recentemente sono state annunciate tre nuove creazioni appartenenti a questa speciale gamma, tutte derivanti da un’unica ricetta (quella di un’Imperial Stout) lasciata maturare in botti diverse tra loro. La Leggenda Sam ha riposato in botti di Rum giamaicano con l’aggiunta di chicchi di caffè; La Leggenda Elijah ha invece maturato in botti di Bourbon insieme a baccelli di vaniglia; La Leggenda Victor infine nasce da un affinamento in botti di Rum di Martinica con l’aggiunta di fave di cacao. Tre chicche molto intriganti, che sarà interessante confrontare in parallelo.

Vendesi impianto Polsinelli da 170 litri

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Attenzione: l’annuncio non è più valido.

Vendesi impianto completo Polsinelli, con sala cottura da 170 lt (10° Plato) così composto:

  • 1 pentola inox 150 sparge + fly sparge + prolunga sparge
  • 1 pentola inox 200 bollitore + filtro Halo
  • 1 pentola inox 150 ammostamento +motore con termometro digitale + filtro trebbie
  • 2 x fornellone a gas inox 24 kw PSP
  • 1x fornellone a gas 14 kw
  • 2 x fermentatore inox troncoconico da 300 lt utili
  • 2 x Scambiatore 40 piastre polsinelli
  • 1 x Elettropompa novax 25 beer
  • 1 x Imbottigliatrice enolmatic
  • 1 x Tappatrice manuale
  • 3 x Sostegno inox per impianto
  • 2 X Polifascia 600 per controllo temperatura fermentatori
  • 1 X Etichettatrice Manuale
  • tubi alimentari vari, birrometro,

Prezzo: 3.200 euro

Impianto comprato un anno fa, in uso fino a fine anno

Per info contattare 3391831081 Simone o [email protected].

Le Sei Sorelle di Monaco, ossia la storia dei birrifici presenti all’Oktoberfest

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Lo scorso fine settimana è iniziata l’edizione 2018 dell’Oktoberfest, che rappresenta non solo il più famoso evento birrario in assoluto, ma anche la fiera più grande del mondo. Quest’anno la ricorrenza non è stata preceduta dai migliori auspici: anche quest’anno non sono mancate le polemiche sui prezzi, ma è soprattutto la situazione della birra in Germania a preoccupare l’opinione pubblica. Ciò che è certo è che l’Oktoberfest porterà ossigeno alle casse del mercato brassicolo tedesco, o quantomeno a quelle dei birrifici che possono parteciparvi. Infatti la festa è aperta solo a sei produttori di Monaco, le celebri Sei Sorelle che storicamente erano ammesse alla corte del Regno di Baviera. Il periodo è dunque perfetto per raccontare la storia di questi sei produttori, che ormai appartengono tutti al mondo della birra industriale. Tutti tranne uno, capace di mantenere la sua indipendenza fino a oggi.

Prossimi eventi: Festa delle Birre Artigianali da Eataly, Lombardia Beer Fest e altri

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Il mese di settembre si avvia alla sua conclusione regalandoci ancora grandi eventi, in programma tra Roma e Milano e non solo. Diversi quelli in partenza oggi (oltre agli altri segnalati in passato): nel pomeriggio a Domodossola si terrà la terza Balafest del Birrificio Balabiott, mentre a Roma prenderà il via Birre alla Fonte con soli produttori laziali. Ieri invece a Milano è partita l’edizione autunnale del Lombardia Beer Fest, mentre domani si terrà Molise in Fermento, incentrato invece su soli birrifici della regione. Infine diamo un’occhiata all’ultimo weekend di settembre, dove spicca la Festa delle Birre Artigianali di Eataly Roma. Buon fine settimana a tutti e bevete bene!

Cos’è la birra artigianale

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Il concetto di “birra artigianale” in Italia è diventato di pubblico dominio da circa una decina d’anni. L’espressione è ormai conosciuta e utilizzata dalla stragrande maggioranza della popolazione e sono lontani i tempi in cui era appannaggio di una stretta cerchia di appassionati. Questo più di altri dati dovrebbe fornire la prova della portata del fenomeno, che ha raggiunto nel nostro paese una dimensione di tutto rispetto. Eppure ancora oggi la locuzione viene spesso usata in maniera sbagliata, oppure caricata di significati fuorvianti, parziali o totalmente erronei. È un problema non limitato alla massa dei neofiti, ma talvolta riscontrabile anche tra gli stessi consumatori regolari. Per fare chiarezza ecco allora spiegato il significato di “birra artigianale” secondo diversi punti di vista.

E ora i marchi crafty di AB Inbev vendono più di qualsiasi birrificio artigianale

Tutte le volte che su Cronache di Birra o in altre sedi ho parlato del fenomeno delle acquisizioni dell’industria, ho sempre sottolineato il pericolo di un ritorno a un mercato piatto, anonimo e scialbo, cioè esattamente quello che esisteva prima della rivoluzione della birra artigianale. Chiaramente la singola cessione di un birrificio a una multinazionale non apporta alcun cambiamento nell’immediato, tuttavia bisognerebbe ragionare sulla tendenza generale e nel lungo termine. Lo spazio ottenuto dai marchi crafty grazie alla potenza di fuoco dei colossi del settore è destinato a sottrarre risorse alle aziende indipendenti: il rischio è di ritrovarci nel giro di pochi anni con un numero limitato di birrifici artigianali e con un mercato privo di innovazioni, originalità e passione. Purtroppo i dati provenienti dagli Stati Uniti sembrano confermare questa previsione.

Inventato a Vancouver il ramen alla birra

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Julia Kubotani è la proprietaria di un ristorante di Vancouver che recentemente ha inventato il ramen alla birra. Come spiega Mondofox, il discutibile piatto consiste in una porzione dei tradizionali spaghetti orientali immersi in un brodo di pesce freddo e serviti all’interno di un boccale da birra. Per fortuna dunque la nostra bevanda preferita non c’entra nulla con la ricetta, ma il risultato è di sicuro impatto estetico – non molto positivo, a essere sinceri. Come ciliegina sulla torta c’è una non meglio precisata spuma a simulare la schiuma della birra.

L’ispirazione per questa pietra miliare della cucina internazionale sarebbe venuta durante l’estate, quando Julia ha immaginato una soluzione decisamente originale per trovare refrigerio:

Fortunatamente quest’anno abbiamo avuto un’estate molto calda qui a Vancouver. Un giorno ero seduta sul divano, faceva davvero caldo e sognavo una birra ghiacciata per rinfrescarmi. E subito dopo ho pensato: perché non un ramen alla birra?

A chi non sarebbe mai venuta in mente una domanda del genere? Buon appetito!

Nuove birre da Hammer, Baladin, Flea, Birrificio del Vulture e altri

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Negli ultimi anni la scena internazionale della birra artigianale si è spostata decisamente verso prodotti molto particolari, realizzati con aromatizzazioni inusuali o con ingredienti non ortodossi. Una conseguenza di questo fenomeno è la relativa normalità con la quale oggi vengono accolti stili meno diffusi. Prendiamo le Gose, ad esempio: in passato una birra del genere sarebbe sembrata una stranezza nell’offerta di un birrificio italiano; ora invece appare una scelta molto più regolare, soprattutto se confrontata con le follie di certe ricette. Non sorprende perciò che un birrificio lineare come Hammer abbia recentemente annunciato una Gose come novità di fine estate: si chiama Hirsch (4,5%) ed è molto fedele al modello originale, prevedendo l’aggiunta di coriandolo, lattobacilli e, ovviamente, sale marino. È disponibile proprio in questi giorni in tutta Italia.

Clamorosa scoperta archeologica in Israele: la birra esisteva già 13.000 anni fa

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Nel fine settimana appena concluso è rimbalzata sui principali organi d’informazione la notizia di un fondamentale ritrovamento per la storia della birra. Come riportato ad esempio da La Stampa, siamo al cospetto delle più antiche tracce della nostra bevanda – o meglio, di una sua versione primordiale – localizzate nei pressi di Haifa, in Israele, e risalenti a 13.000 anni fa. Annunci del genere non sono una rarità nel nostro mondo e si susseguono con una certa costanza, tanto che solo una ventina di giorni fa avevamo raccontato della scoperta di indizi della produzione di birra in un sito in Iraq, datati 2.500 a.C. Può quindi essere del tutto naturale accogliere certi aggiornamenti con distacco e scarso interesse, eppure le informazioni provenienti da Israele hanno una portata straordinaria, in grado di rivoluzionare il concetto stesso di evoluzione dell’uomo.

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