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Cedesi intero birrificio artigianale (tuttora in attività) in provincia di Arezzo

Cedesi 100% di quote sociali di birrificio artigianale. Lo...

Il Birrificio Lariano cerca agenti di commercio in Triveneto

Il Birrificio Lariano cerca agenti di commercio per collaborazione...

Cedesi birrificio artigianale completo con marchio e tap room (provincia di Salerno)

Per motivi familiari si valuta la cessione di un...
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Ufficiale: l’inglese Mount St. Bernard è il dodicesimo birrificio trappista al mondo

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Vi ricordate quando a novembre dello scorso anno raccontai che il prossimo birrificio trappista sarebbe potuto essere inglese? È di poche ora fa la conferma: il dodicesimo produttore al mondo in grado di fregiarsi del prestigioso esagono – il bollino Authentic Trappist Product – è Mount St. Bernard, monastero cistercense della stretta osservanza situato nel Leicestershire, nei pressi del comune di Coalville (170 km a nord di Londra). Come riportato dal sito della BBC, l’idea di costruire un birrificio all’interno dell’abbazia risaliva addirittura al 2013, ma è negli ultimi tempi che la vicenda ha subito un’evidente accelerata. Sul finire del 2017, infatti, l’amministrazione locale aveva rilasciato il nulla osta alla richiesta dei monaci di procedere alla costruzione dell’impianto: una volta ottenuta i religiosi non hanno perso tempo e nel giro di pochi mesi hanno lanciato sul mercato la loro birra, la prima del Regno Unito a potersi definire trappista.

Annual Report di Assobirra: 2017 anno mirabilis per la birra italiana

Se siete lettori assidui di Cronache di Birra ricorderete che a novembre dello scorso anno, non senza un certo ritardo, Assobirra pubblicò il suo consueto Annual Report, relativo all’anno 2016. I dati dipinsero una situazione ampiamente confortante e con molti numeri in crescita, sebbene specificai che sarebbe stato interessante valutare le cifre del 2017 per avere una visione completa dell’andamento del mercato. Una previsione azzeccata, perché negli scorsi giorni l’associazione ha presentato la nuova edizione del suo importante documento (qui scaricabile in pdf), che delinea un’evoluzione praticamente senza precedenti. Il 2017 è stato infatti un anno record per la birra italiana, durante il quale il settore è stato in grado di segnare record assoluti in diverse voci statistiche, tutte estremamente importanti. La valutazione nel complesso è straordinaria: la nostra bevanda non solo ha retto alla crisi, ma ora che la fase più difficile è alle spalle si dimostra tra i comparti in più rapida ripresa.

Prossimi eventi: Strade di Birra, Orobie Beer Festival e altri

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Ieri abbiamo scavallato il solstizio d’estate: le giornate si stanno accorciando e l’autunno è praticamente alle porte. Per fortuna ci sono tanti eventi birrari a tenere alto il nostro umore, anche di fronte ad avvenimenti astronomici di tale portata. E allora affrettiamoci ad aggiornare le nostre agende, perché non sono pochi gli appuntamenti in partenza (o già partiti) proprio in questi giorni: ieri sono cominciati lo Street Food & Beer Festival da Eataly Roma, Birre d’Italia a Milano e Urbeers Festival a Urbisaglia (MC). Oggi invece prende il via a Bergamo l’edizione 2018 dell’Orobie Beer Festival, che quest’anno cresce sensibilmente. Cominciamo anche a dare un’occhiata al mese di luglio con Strade di Birra, interessante manifestazione incentrata sui birrifici sardi, ma non solo. Buon fine settimana a tutti e bevete cose buone!

Botti, luppoli e dry hopping: quando le innovazioni produttive sono pratiche antiche

I rapidi cambiamenti che caratterizzano l’ambiente della birra artigianale non solo dettano tendenze e mode, ma spingono a sperimentare tecniche produttive innovative. Di esempi possiamo trovarne diversi: l’impiego sempre più frequente dei Cryo Hops (luppolo in polvere), la riscoperta della lattina nella sua incarnazione hi-tech, l’uso della cavitazione nel processo produttivo e altri ancora. In alcuni casi tali rivoluzioni hanno segnato fasi ben precise dell’evoluzione della birra craft, finendo con l’aggiungere peculiarità ben definite a stili o tipologie brassicole di nuova concezione. Tuttavia non sempre un’innovazione è davvero tale: talvolta ciò che riteniamo essere una consuetudine emersa solo negli ultimi anni, affonda in realtà le sue radici nella storia stessa della bevanda. In alcune circostanze questo legame è piuttosto chiaro ed evidente, in altre meglio nascosto e dunque più sorprendente.

Nuove birre da Crak + Other Half, Birrone, ‘A Magara + Alveria e altri

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“Signora vuole cambiare il suo fustino di detersivo con due di un’altra marca?”. Più o meno recitava così un celebre spot televisivo in onda tra gli anni ’70 e ’80, che ha ispirato il nome e l’idea alla base della nuova creazione del birrificio Crak di Campodarsego (PD), realizzata in collaborazione con gli americani di Other Half. La novità si chiama If you like Double IPA drink 2 of These (4%), in linea con la recente moda internazionale di battezzare le birre con lunghe frasi, apparentemente poco attinenti al contenuto – pensiamo a Evil Twin e Brewdog, giusto per citare un paio di produttori. In ogni caso il nome dovrebbe suggerirvi che non siamo al cospetto di una Double IPA ma di una Session IPA, luppolata con varietà Mosaic, Citra, Ekuanot e Loral, con queste ultime due utilizzate anche per l’immancabile double dry hopping. Così come è immancabile il ricorso al lievito Vermont, capace di fornire un corpo morbido e felpato. La birra sarà disponibile solo in lattina a partire da venerdì 22 giugno. Degna di menzione la grafica, che richiama quella del famoso detersivo.

Prima o poi doveva accadere: Cantillon annuncia la sua Lambic IPA

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Il mio personale rapporto con la birra è tendenzialmente romantico. Se siete lettori assidui di Cronache di Birra, saprete che sono affascinato dalle tradizioni brassicole internazionali, spesso relegate a zone geografiche ben precise. Guardo con curiosità alle nuove tendenze del settore, ma mi piace credere che alcune consuetudini birrarie saranno sempre lì, nei decenni, con le loro caratteristiche immutabili che si tramandano da generazioni. Penso allo straordinario patrimonio della Franconia, alla poesia della birra trappista, all’atmosfera dei classici pub anglosassoni, alla magia che si respira nei birrifici del Pajottenland. Nella vita però le certezze non sono destinate a durare per sempre, quindi può accadere di imbattersi, ad esempio, in una IPA prodotta da Cantillon, il più celebre produttore di fermentazioni spontanee, e svelata direttamente dal suo birraio, Jean Van Roy.

“Il ruggito del coniglio” contro la birra artigianale: anche la radio denigra il settore

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“La birra artigianale è ripugnante”. Da chi vi aspettereste di ascoltare un giudizio così ottusamente perentorio? Forse da un anziano privo di spessore culturale, da un mediocre sommelier rimasto a 20 anni fa o al massimo da un amico con poca apertura mentale. Non certo da una delle più importanti trasmissioni radiofoniche del servizio pubblico, ascoltata quotidianamente da quasi 2 milioni di utenti. Eppure è proprio ciò che è accaduto lo scorso venerdì durante Il ruggito del coniglio, quando i due storici conduttori del programma, nel commentare come di consueto una notizia del giorno, hanno gravemente denigrato l’immagine e il lavoro di tanti microbirrifici italiani. Sono bastati pochi secondi, giusto il tempo di esprimere il loro giudizio ostile nei confronti dell’intero settore, senza neppure lo sforzo di avanzare qualche minimo distinguo tra produttori. La birra artigianale fa schifo, stop. Nessuna possibilità di appello, nessuna occasione di contraddittorio.

Prossimi eventi: C’è Fermento, Marino Beer Fest, Birrabilandia e altri

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Se ancora siete decisi come passare il fine settimana alle porte avete due opzioni: lasciarvi consumare dai dubbi oppure partecipare a qualche festival birrario. Oltre a quelli già segnalati in passato, questo weekend si terrà a Marino, in provincia di Roma, il Marino Beer Fest, con birrifici sia italiani che stranieri. Poi la settimana successiva prenderà il via la nona edizione di C’è Fermento a Saluzzo (CN), con tanti produttori italiani, e Birrabilandia nello spazio antistante Eataly Piacenza. Ma non finisce qui, perché sempre in quel weekend si terrà anche Critical Beer a Sestri Levante (GE) e la Fiera della Birra Artigianale di Codevilla (PV). Insomma, qualcosa da fare si trova sempre. Buone bevute a tutti!

Cominciano i Mondiali di calcio: ecco come andrebbero se contasse la birra

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Tra poco più di un’ora cominceranno i Mondiali di calcio, che quest’anno ci vedranno semplici spettatori. Non essendo direttamente coinvolti nella competizione, possiamo seguirla con maggiore distacco, divertendoci magari ad avanzare pronostici più obiettivi del solito. Ed è quello che facciamo oggi su Cronache di Birra, ma andando a considerare non la forza calcistica delle nazioni partecipanti, bensì il loro potenziale birrario. Vi ricordate? È un giochino che proponemmo in passato per il Mondiale in Brasile: all’epoca analizzammo i vari gironi, pronosticando come sarebbe finito il torneo se a contare non fossero stati i giocatori, ma i movimenti brassicoli di ogni paese. Quattro anni fa pronosticammo la vittoria dell’Inghilterra contro la nostra nazionale: è chiaro che questa volta l’esito sarà necessariamente diverso. Ma riusciranno gli inglesi a riconfermarsi campioni? Vediamo…

Nuovi luoghi birrari: locali a marchio (Ritual Lab, BSA) e non solo

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Nelle ultime due panoramiche sui nuovi locali birrari (a febbraio e ad aprile) ci siamo concentrati esclusivamente su quelli di proprietà dei birrifici italiani, segno di un cambio di paradigma nel settore. Se da un lato, infatti, le aperture di beershop e birrerie “normali” sono meno frequenti rispetto al passato, dall’altro i produttori di birra hanno compreso l’importanza di un canale di vendita diretto, sul quale stanno puntando con sempre maggiore decisione. In ogni caso il fenomeno non si sta affermando in modo drastico, tanto che la carrellata di oggi comprende sia la prima  che la seconda fattispecie. Nel complesso quindi il fermento del nostro ambiente si mantiene su livelli molto interessanti: ciò che cambia è la formula delle nuove aperture, che sono cambiate negli anni così come l’intero settore della birra artigianale.

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