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Cercasi birrificio artigianale in Veneto

Sono alla ricerca di un birrificio artigianale in Veneto...

Vendesi Sala Cotte da 5 hL e attrezzatura specialistica

Birrificio vende sala cotte da 5 hL e attrezzature....

Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...
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Bonus birrifici artigianali: ecco come richiederlo a partire dal 20 gennaio

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Sul finire del 2021 il mondo della politica ha fornito un discreto aiuto al comparto birrario italiano, grazie alla riduzione delle accise per l’anno in corso. Sebbene la novità abbia attirato l’attenzione del settore, non ha rappresentato l’unico intervento a supporto della birra artigianale. Pochi giorni dopo, infatti, è arrivato il decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo economico per attivare l’accesso al fondo di ristoro previsto per i birrifici artigianali. La misura, che rientra nel decreto Sostegni Bis, è stata fortemente voluta dall’on. Chiara Gagnarli e prevede lo stanziamento di 10 milioni di euro come forma di indennizzo per i piccoli produttori indipendenti a causa delle perdite occorse durante il 2020. Come abbiamo raccontato sin dall’inizio della pandemia, il segmento della birra artigianale italiana è stato gravemente danneggiato dalle restrizioni imposte a pub e ristoranti, dipendendo in maniera quasi esclusiva dal canale Horeca. Da giovedì 20 gennaio sarà possibile richiedere il contributo secondo le modalità previste dal Mise.

Luigi Recchiuti (Opperbacco) trionfa a Birraio dell’anno: è la rivincita della “vecchia guardia”

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Come ormai saprete, ieri Luigi Recchiuti di Opperbacco ha trionfato nel premio Birraio dell’anno, concorso indetto da Fermento Birra e basato sulle votazioni di circa 100 esperti italiani. Per il birrificio di Notaresco (TE) si tratta di un riconoscimento di grande prestigio, che finalmente restituisce la giusta dimensione a uno dei migliori birrai operanti in Italia. Luigi è riuscito nell’impresa di superare tanti nomi seriamente candidati alla vittoria finale, dimostrando come è possibile unire talento professionale ad ammirabili doti umane: appassionato e straordinariamente devoto al suo lavoro, si distingue per umiltà e disponibilità non comuni. Dietro quel sorriso un po’ timido si nasconde però non solo un professionista di rara bravura, ma anche un eccellente osservatore delle tendenze del mercato. Il trionfo di Opperbacco infatti premia sia l’elevata qualità delle birre dell’azienda abruzzese, sia la capacità di rilanciare la propria immagine in tempi recenti inaugurando una nuova fase produttiva.

Birra Mastio cerca un assistente birraio e gestore di cantina

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Birra Mastio, in linea con la pianificazione sviluppo, cerca una figura da inserire in organico con ruolo di assistente birraio e gestione cantina, preferibilmente età compresa tra 25-40 anni. Saranno preferite figure con esperienza professionale in birrifici e con conoscenza del mondo della produzione birraia. Richiesta flessibilità, elasticità mentale, spirito di collaborazione e adattamento. Possibilità di crescita in una struttura in continuo ampliamento.

Mansioni da ricoprire:

  • Gestione linea di imbottigliamento e infustamento.
  • Lavaggi e sanificazione sala cottura e macchinari in generale.
  • Gestione cantina di fermentazione.

Completano il profilo:

  • Disponibilità a partecipare a fiere ed eventi.
  • Conoscenza lingua inglese (non obbligatoria ma un plus)
  • Conoscenza di nozioni della chimica di settore (non obbligatoria ma un plus)

Per info e candidature inviate il Vs curriculum a: [email protected].

Sede di lavoro Colmurano (MC).

 

Luigi Recchiuti (Opperbacco) è Birraio dell’anno, Muttnik oro tra gli “emergenti”

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È Luigi Recchiuti di Opperbacco il vincitore dell’edizione 2021 di Birraio dell’anno, il premio istituito da Fermento Birra che ogni anno incorona il miglior produttore italiano sulla base dei voti degli esperti del settore. Si tratta di un riconoscimento di grande prestigio per Luigi, che lo consacra nel gotha dei produttori italiani grazie a una produzione di altissimo valore, confermatasi tale anche nel corso del 2021.

Cask Irpinia si aggiudica il Premio Lallemand – Birrificio debuttante: ecco la sua ricetta

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Come forse saprete a fine marzo si terrà l’edizione 2022 della Italy Beer Week, la manifestazione “diffusa” a firma Cronache di Birra che rappresenta l’evoluzione della storica Settimana della Birra Artigianale. Sebbene manchino circa due mesi al suo inizio, ieri si è tenuta una sorta di anteprima molto anticipata per svelare i risultati del Premio Lallemand – Birrificio debuttante, concorso di ricette che è direttamente collegato a ciò che accadrà durante la Italy Beer Week. Come già accaduto lo scorso anno, abbiamo chiesto ai birrifici italiani nati nell’ultimo biennio – ma potevano partecipare anche beer firm e cantine brassicole – di elaborare la ricetta di una birra inedita, seguendo alcune regole. Prima di tutto era necessario prevedere l’uso del lievito Farmhouse Lalbrew™ di Lallemand, quindi immaginare una birra spiccatamente originale, ma al contempo sensata sia in termini organolettici che di mercato. Le ricette sono state sottoposte in forma anonima a una giuria di esperti, che ha scelto la migliore in assoluto. La vittoria è così andata alla VìV (4%) di Cask Irpinia Barrel, che sarà effettivamente realizzata dall’azienda campana e parteciperà al Ballo delle Debuttanti della Italy Beer Week.

Vendesi impianto produttivo completo con sala cottura da 1.000 litri

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Vendesi impianto produzione birra (ZIP, Ungheria).

Il birrificio si compone di:

  • Mulino con due rulli a macinazione umida e trasporto diretto del mash in sala cottura, con sistema di lavaggio integrato.
  • Sala cottura da 1000 litri a cotta, composta da due tini (caldaia e filtro) con sistema di lavaggio integrato. Il filtro ha una specula per controllo della qualità. La sala cottura è dotata di un sistema di riscaldamento a camicia di vapore di produzione elettrica diviso in due sezioni, un sistema di recupero dei vapori prodotti, e un dissolutore di luppoli per l’aggiunta in bollitura. L’impianto è semiautomatico e controllato da un PLC tramite cui si controllano anche le valvole ad aria compressa che dirigono i flussi durante le varie attività.
  • serbatoio di acqua calda da 1700 litri
  • whirpool da 1100 litri con sistema di lavaggio integrato
  • CIP centrale per il lavaggio delle tubazioni e del sistema
  • scambiatore di calore con ossigenatore del mosto
  • 7 fermentatori unitank da 2000 litri con quadro di controllo delle temperature
  • 1 pompa portatile per lavaggio fermentatori
  • sistema di raffreddamento per acqua e glicole per raffreddamento mosto e controllo temperatura birra nei fermentatori
  • macchina per produzione di vapore per riscaldare acqua calda e sala cottura
  • macchina lava e/o riempi fusti
  • armadio elettrico con interruttore generale

L’impianto si trova in Italia, a Peschiera del Garda.

Se interessati potete contattare il numero 339 5838806.

Chi sarà il birraio emergente di Birraio dell’anno 2021? I 5 finalisti

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Molti appassionati italiani stanno aspettando con trepidazione l’arrivo del weekend, quando a Firenze andrà in scena il festival legato a Birraio dell’anno, il concorso indetto da Fermento Birra che ogni anno incorona il miglior produttore dei precedenti dodici mesi. Dopo la pausa del 2021, quest’anno torna l’appuntamento con Birraio emergente, premio collaterale chiaramente dedicato ai “giovani” birrai (le virgolette sono d’obbligo e più avanti capirete perché). Questo riconoscimento, sebbene di minore importanza, è secondo noi quasi più interessante perché permette di conoscere nomi validi e poco consolidati nell’ambiente invece di concentrarsi sui soliti 20-30 professionisti – quelli cioè che ogni edizione tornano in finale a Birraio dell’anno, con poche variazioni di volta in volta. A questo aggiungete che mai come questa volta gli esiti di Birraio emergente sono in bilico: i cinque finalisti partono tutti con identiche aspettative ed è difficile lanciarsi in previsioni. Per questa ragione, come ormai tradizione, abbiamo deciso di raccontare chi sono e qual è la loro filosofia produttiva.

Birrificio ben avviato della provincia di Venezia cerca soci operativi e/o finanziatori

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Birrificio artigianale ben avviato in provincia di Venezia, con produzione di 8 stili e già presente in ambito locale e in GDO, cerca per rivalutazione gestione attività: soci “mastri birrai” che vogliano cimentarsi nell’attività  produttiva (cotta, fermentazione, imbottigliamento, etichettatura, ecc.) e/o Socio Finanziatore per ridefinizione attività.

Si valuta eventuale cessione dell’attività avviata con ricette e contatti/contratti in essere.

Se interessati contattare per info 351 6549369.

Nuove birre da War (anche con Canediguerra), Alder, Brasseria della Fonte e altri

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Con quali nuove birre si è aperto il 2022? Se la domanda vi ha lasciato insonni in questi primi giorni dell’anno, sappiate che ora potrete dormire sogni tranquilli: su Cronache di Birra riprendiamo l’appuntamento, in realtà mai interrotto, con le novità dei nostri birrifici artigianali. La prima copertina del 2022 è dedicata al birrificio War (sito web) di Cassina de’ Pecchi (MI), che è ripartito subito in quarta con una doppietta meritevole di essere segnalata. La prima birra si chiama Canediwar (8%) e come potete immaginare è prodotta in collaborazione con il piemontese Canediguerra (sito web). È definita una Trap East NEIPA, con un gioco di parole che presumibilmente richiama il lievito utilizzato (Trappist) e che la pone a cavallo tra il mondo belga e le luppolate di stampo “hazy”. La seconda new entry è stata invece battezzata Settimana Bianca (9%) ed è ispirata allo stile delle Tripel: ottima per concludere la vostra sessione quotidiana sulle piste da sci.

Il birrificio Hibu esce da Heineken e torna artigianale: intervista a Tommaso Norsa

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Tra il 2016 e il 2017 il mondo della birra artigianale italiana fu sconvolto da quattro clamorose acquisizioni, avvenute in successione. Nell’ordine finirono sotto il controllo delle multinazionali Birra del Borgo, Birrificio del Ducato, Birradamare e Hibu. Quest’ultimo fu il protagonista conclusivo di quella folle stagione di “shopping”: a inizio ottobre del 2017 fu ufficializzato l’accordo tra il birrificio brianzolo e Dibevit, braccio distributivo di Heineken. A differenza però di tutti gli altri casi, i soci fondatori Raimondo Cetani e Tommaso Norsa rimasero all’interno dell’azienda e mantennero il controllo delle operazioni, fino all’imprevedibile epilogo di questi giorni: proprio loro hanno deciso di riacquistare Hibu da Heineken, riappropriandosi di un birrificio che torna dunque a essere artigianale. Una svolta impensabile fino a pochi mesi fa, che se vogliamo offre risvolti molto romantici. Per saperne di più abbiamo rivolto qualche domanda a Tommaso Norsa, che ringraziamo per la disponibilità.

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