Dopo l’imprevisto (almeno per me) ponte appena passato, torniamo a scrivere di birra con una manciata di notizie eterogenee provenienti dall’estero, tutte piuttosto interessanti. Partiamo allora dagli Stati Uniti, dove la Sierra Nevada ha sorpreso gli appassionati, annunciando che inizierà a distribuire alcuni suoi prodotti in lattina. Se fino ad oggi il ritorno all’alluminio sembrava un fenomeno da osservare con curiosità – e, perché no, con un pizzico di scetticismo – gli ultimi aggiornamenti in materia consigliano di guardare alla cosa con occhi diversi. Se persino i grandi nomi ora puntano alla lattina (recentemente anche Brewdog è entrato nel club), allora la paventata rivoluzione può davvero assumere dimensioni ragguardevoli.
Il produttore americano debutterà nel segmento delle lattine a fine anno con la sua Pale Ale, alla quale seguiranno almeno un paio di altre birre. L’obiettivo è di conquistare contesti di consumo solitamente non adatti al vetro: le lattine si affiancheranno alle bottiglie, non le sostituiranno. Alla Sierra Nevada stanno addirittura pensando alla rifermentazione in lattina, sebbene sia un’ipotesi ancora incerta, ovviamente rispetto alla quale occorre uno studio approfondito.
Dagli USA torniamo in Europa, e più precisamente in Belgio, da dove arrivano voci di corridoio assai gradite per gli appassionati delle fermentazioni spontanee. Da alcune indiscrezioni sembrerebbe infatti che Armand Debelder dello storico 3 Fonteinen sarebbe in procinto di riprendere la sua attività di produttore. Come forse ricorderete, a maggio 2009 l’azienda belga subì un devastante danno commerciale, a causa di un termostato difettoso che provocò la perdita di circa 100,000 bottiglie. Tra le conseguenze ci fu la decisione di Armand di abbandonare la produzione e di “limitarsi” all’attività di blender, lasciando tanti appassionati nella depressione più cupa. Una scelta dovuta anche all’età ormai avanzata (60 anni) di uno dei geni del Lambic.
Una scelta che potrebbe dunque non essere definita, se è vero che Armand da qualche tempo avrebbe assunto un assistente, che sarebbe in grado di sostituirlo nelle operazioni più faticose del processo brassicolo. Come detto non c’è niente di ufficiale, però le notizie presenti sui siti specializzati fanno sperare per il meglio. Non ci resta che incrociare le dita…
Da una notizia potenzialmente entusiasmante a una delle tinte decisamente fosche. Secondo i dati pubblicati da Beverfood nel Regno Unito prosegue la chiusura dei pub all’incredibile ritmo di 25 locali a settimana, che a fine anno decreterà la scomparsa di 1.300 public house e di 13.000 posti di lavoro. Unica consolazione arriva dal rallentamento del trend nei primi mesi del 2011 rispetto al 2010. Un dato che non rassicura Brigid Simmonds della BBPA:
La chiusura di 25 pub ogni settimana è una cattiva notizia per l’economia, tenuto conto che il settore svolge un ruolo fondamentale nel nostro Paese. E’ un duro colpo soprattutto per le comunità locali, dove i pub spesso fungono da fulcro della vita locale. Con le giuste politiche, questa parte vitale del nostro settore turistico e ricettivo potrebbe essere una fonte per la creazione di nuovi posti di lavoro di contribuire a portare la Gran Bretagna fuori dalla recessione. Se abbiamo davvero un governo pub-friendly come il Primo Ministro dice, il tempo di agire è adesso – con un congelamento del carico fiscale sulle birre.
Proprio il costante aumento delle tasse sarebbe alla base del triste fenomeno delle chiusure a tappeto, vero flagello per il settore birrario anglosassone.
mi chiedo perché non ci siano sommosse popolari a colpi di affilatissime pinte.
A parte gli scherzi… 25 al giorno sono una mazzata, chissà quanta gente per strada 😐
*25 a settimana
ops..
Mi vedo già le lattine di 3Fonteinen… 🙂
In qualche pub inglese però, così uniamo tutte e tre le news 😛
la mia testa ha fatto BUM
So che in Irlanda la crisi è altrettanto grave, con l’aggravante di un’economia meno solida e già causa di altre crisi (immobiliare e politica)
http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2011/02/15/ANsBn4jE-irlanda_chiude_crisi.shtml
Tempi duri per il pub del villaggio!
ben vengano le lattine…già mi ci vedo in campeggio o al mare con la borsa termica piena di punk-ipa e sierra pale ale…
@WW
Grazie….
Bad Attitude rules dude!!!
dai, su, che le vostre spillette sono già sul mio chiodo! 😀
piuttosto mancano le vostre birre nel locale 😉
Ma no, spillette, adesivi buffi , magliette e cotillons.
La nuova wave spacca.
@Schigi
che vuoi farci noi la vediamo così .
Mica siamo delle esimie eminenze birrarie che possono permettersi di dare del tu ai vari Guru, dobbiamo accontentarci di fare da soli.
@WW
le birre nei locali credo stiano arrivando.
no, no, guarda, c’ho ripensato, non le voglio più, voglio quelle di Schigi perchè le vostre hanno le etichette troppo colorate!