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La 40: una birra anonima sfida i “soliti 40” raters

Come altri blogger italiani (mi devo definire “blogger”? Dopo tra anni direi che ci può stare 😉 ) ieri ho ricevuto via mail un curioso comunicato stampa, finalizzato a far conoscere una nuovissima birra, prodotta da un microbirrificio italiano anonimo e distribuita da un’azienda altrettanto anonima. Un birra provocatoria, chiamata “40” e dedicata ai “soliti quaranta” raters, che, nonostante il numero esiguo, con i loro giudizi e le polemiche che ne conseguono sono in grado di alzare stucchevoli polveroni nell’ambiente. Gli ideatori della birra hanno pensato proprio a questi fantomatici quaranta, chiedendo loro di berla, rilassarsi e mettere da parte discussioni e integralismi. Dietro il progetto, almeno per quanto riguarda il lato comunicativo, un’agenzia specializzata: Salsamentarius di Manila Benedetto.

Ritengo che i quaranta raters siano altrettanti autori di blog contattati alla stregua del sottoscritto – chi conosce la mia avversione per alcuni aspetti dei siti di rating potrà immaginare la mia perplessità al momento 😛 . In parole povere l’operazione di marketing cerca visibilità sui siti specializzati degli appassionati, una formula di comunicazione moderna sempre più in voga tra i professionisti del settore (anche perché molto fruttuosa). Niente di nuovo insomma, neanche per il settore birrario: all’estero è usanza consolidata, in Italia già è stata sperimentata da Bad Attitude con la sua Tasting Room. Solo che rispetto ad altre iniziative di questo tipo, stavolta c’è una bella differenza: di solito la birra viene spedita ai blogger, qui è chiesto loro di andarsela a bere nei pub. Ma come, prima mi inviti a farti compagnia nella bevuta e poi devo pagare la birra di tasca mia? Non mi sembra molto elegante…

Così ho deciso di rispondere alla mail sottolineando la mancanza e ho ricevuto una cortese risposta dall’ufficio stampa, che mi ha precisato che i blogger potranno usufruire di un bicchiere gratuito in un dei pub che proporranno la birra. Sì, perché la 40 sarà presentata in contemporanea giovedì 28 aprile nei “migliori pub italiani”. Al momento la lista è molto interessante: Open Baladin (Roma), Scott Joplin (Milano), La Belle Alliance (Milano), Ines Pub (Nibionno, LC), Locanda del Monaco Felice (Suisio, BG), Osteria della Birra (Bergamo), Taverna di Paola (Brescia), In Fermento (Polignano a Mare, BA). Quindi cari blogger, se siete interessati potrete recarvi al locale più vicino. Certo, ricevere le birre a casa è un’altra cosa…

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Tornando alla provocazione iniziale, la 40 sarà una birra molto semplice, proprio per contrapporsi ai prodotti estremi e modaioli amati dai raters. La ricetta è quella di una classica Bitter: 4% alc., 40 IBU di amaro, OG 40, luppoli “normali”. Si gioca coi numeri e si sfidano i “soloni” della birra: strategie che ricordano le recenti novità della Birra del Borgo, nell’ordine Dozzinale e Inbranata. 400 saranno i litri prodotti di questa birra “anonima”, che perciò sarà disponibile in quantità limitatissime in ogni locale.

Se la notizia vi ha incuriosito, non resta che aspettare il 28 aprile. Nel frattempo possiamo lanciare il toto-birrificio. Inizialmente avevo pensato a qualche produttore abbastanza grande, interessato ad affidarsi a professionisti della comunicazione; successivamente ho pensato che potesse essere un birrificio già collegato all’agenzia: sul blog di Salsamentarius si parla spesso del pugliese Birranova. Che sia lui il birrificio misterioso?

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[EDIT] Direi di no, Donato Di Palma di Birranova ha smentito. Altri nomi?

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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108 Commenti

  1. “Ma come, prima mi inviti a farti compagnia nella bevuta e poi devo pagare la birra di tasca mia? Non mi sembra molto elegante…”
    Non sembrava carino neanche a me!

    “i blogger potranno usufruire di un bicchiere gratuito in uno dei pub che proporranno la birra”
    Peccato, io non ho ricevuto nessuna mail…..mi toccherà pagarla 😀 ma almeno faccio due chiacchiere col buon Turco se lo trovo all’Open 😉

  2. Ci hanno coinvolti anche a noi…Sono stato combattuto ma alla fine ho rinunciato, cioè, non mi vedo a proporre una cosa di cui non conosco nemmeno la provenienza…e poi, ora che i raters italiani finalmente se stanno zitti (dopo la figuraccia globale), non ritenevo giusto smuovere di nuovo le acque.
    Comunque l’iniziativa la trovo simpatica e sicuramente sarò presente all’Open per degustarmi sta fantomatica birra…Però, boh, qualche lato oscuro mi rimane…

  3. A parte che per venderla devono dire chi la fa e cosa c’è dentro….

    Pensavo a questo: 400 litri di birra “semplice” possono costare un 3 euro/litro se fatti da un birrificio “amico”
    Non so se ai pub la vendono, ma diciamo che gliela regalano: metto un 20 euro di trasporto per i fusti (sempre che non vadano assieme ai fusti del birrificio “amico”)
    Metto un altro euro/litro di varie ed eventuali.
    In sostanza con 2000 euro ti fai tutta questa pubblicità gratis, virale e candida.
    Anche perchè non capisco la segretezza sulla birra e il birrificio e il “clamore” su chi manda in giro la mail (con tanto di nome e link al sito)
    Per me è un’idea di Manila per farsi pubblicità virale.
    Se ho indovinato mandatemene un fusto a casa!

    • L’anonimato lo vedo come semplice stratagemma per alimentare ulteriormente la curiosità: fosse mai che qualche blogger proponga un toto-birrificio 😛

    • No Tyrser, no, sbagliato. Pensa che ho mandato il comunicato con l’indirizzo dell’ufficio stampa della mia agenzia, neanche con il mio nome. Anzi, devo confessare che mi sorprende alquanto il fatto che sia stata citata. Forse perché l’unico nome dichiarato era di chi mandava il comunicato. Comunque no, nessuna pubblicità virale. Però se vuoi una birra te la offro comunque 🙂

  4. cosa famo, rincorriamo le trovate di BrewDog?
    a quando una birra “Sink The Rater”?
    oppure Rater Raper, non sarebbe male
    o Reaper of the Rater.
    eh?
    chi mi assume nel marketing del suo birrificio? 😀

  5. Sarà pure una buona trovata di marketing ma dare tutto sto risalto a coloro che ti stanno sugli zibidei, mah.
    Se una volta ci troviamo a Greve te l’offro anch’io una birra Andrea. E te la puoi pure scegliere!

    • Ahah Nico ti ringrazio. Ma non mi stanno sugli zebedei, ho solo sottolineato una formula che non mi è piaciuta, così che altri birrifici in futuro evitino di cadere nello stesso errore 😉

    • Non intendevo a te ma a chi ha ideato quest’iniziativa, io non frequento ratebeer e lo consulto solo in rarissime occasioni. Non sono nemmeno un fan delle birre “Disneyland” dato che oltre ad assaggiarle per curiosità non le acquisterei, ma ovviamente di fan delle varie doubleimperialipastoutcomesefosseantani ce ne sono a sufficienza per dare un gran risalto agli stili “estremi”. Se fanno casini come era successo a Roma con le rate-wars andranno anche bacchettati ma se no con quale diritto criticare i loro gusti. Io una bella bitter me la bevo volentieri e come me penso tanti altri, ognuno dia sfogo alle proprie preferenze. Se vogliono fare colpo sui raters che gli producano qualcosa che li faccia eccitare.

      • Il discorso non sono i raters, il discorso è farsi pubblicità. forse non si è capito…

        CMQ peccato perdersi tante ottime birre solo perché fatte da topoplino e non da dylan dog

  6. Da quello che ho capito dovrebbe fuoriuscire un pò dal discorso Ratebeer, l’idea è nata da un quiquoqua uscito fuori da non so dove, si chiede di analizzare una birra senza pensare a chi la fa, privando l’assaggiatore di qualsiasi forma di “simpatia” verso il birrificio. Secondo me è accaduto un fatto per il quale qualcuno ha rosicato di brutto, storie di giudizi sulle birre dettati spesso da amicizie col birraio che sul valore effettivo della birra stessa…Difatti la faccenda romana degli sminchioneggiamenti su Ratebeer non mi è stata citata.

    Ripeto, per me è “luci e ombre”, iniziativa simpatica, inadattabile per il mio locale e con un piccolo sospetto pubblicitario dietro, anche se chi me l’ha proposta è veramente super-partes e persona correttissima…Ma non credo sia fra gli autori de sta cosa

    • a me più che altro pare una cosa un po’ strampalata. non si capisce manco chi siano poi ‘sti 40 raters a cui ci si riferisce, e se la faccenda non riguarda Roma, non so manco se ci siano 40 raters nel resto d’Italia…

  7. E’ una bella provocazione, ma ho il dubbio che la cosa si risolverà nella solita squallida pubblicità..
    Nonostante tutta la mia passione (se di passione si può parlare) verso questa bevanda frizzante, ogni tanto mi viene da pensare che si sia perso di vista il piccolo genuino piacere di bersi una birra senza porsi 100 domande sul produttore, sul distributore, la campagna pubblicitaria che l’ha lanciata, cosa ne scrivono i blogger, il suo punteggio su ratebeer e cazzate varie.. Bersi una birra, punto.
    In fine, e quì chiudo, credo che una campagna pubblicitaria del genere, per quanto moderna e accattivante, dimostri un pò di debolezza del prodotto. Nel senso, un’ottima birra non ha bisogno di tutta questa pubblicità di lancio per essere apprezzata. Magari sbaglio eh.. è solo la mia opinione.

  8. Chi ha ideato l’iniziativa è un “genio”, tanto risultato, si spera, col minimo sforzo e per di più centrando l’attenzione sulla birra e non sulle persone. Chi se ne frega di conoscere i 40 a cui è dedicata, mentre sarà più importante scoprire se la birra è “buona”.
    Bel colpo!

    • Per far chiacchierare nerd birrari come noi, non ci vuole un genio, ma solo uno che ha un po’ di tempo.
      Potrebbe farlo anche il mio gatto, ma è in giardino a far di meglio.

    • mi sembra che invece tutti stiano parlando di chi sono quei 40, della trovata di per se, e nessuno di che birra sarà.
      giusto per mettere la birra “al centro”.
      vuoi vedere che l’anti-rating diventa presto un modo di fare geekismo al contrario?

      • ecco centrato il punto. l’iniziativa nasce goliardicamente per buggerare i raters (i raters italiani?!?!? e dove stanno? dai, un po’ di coraggio, la prossima volta chiamateli birrofighetti, che ringhiano ma non mordono, se si vogliono fare le cose bene ci vuole un po’ di coraggio) e spingere ad un consumo più “disincantato”. risultato? toto-birraio e sospetti di marketting di più bassa lega, questione “piacere del bere e basta” quasi ignorata

        qualcuno pensa che l’idea sia un’abile manovra per promuovere un birrificio. mah… forse se fosse sconosciuto e molto bravo… anche perchè si rivolge ad un giro di pub e di clienti che l’artigianale già la beve, fosse il vecchio Teo (per dirne uno che non credo proprio sia coinvolto) non vedrei efficacia… non ho visto manco simpatia a mazzi, a partire dal proprietario di questo blog, verso questa iniziativa. a me pare più una cosa che poteva essere simpatica ma è stata realizzata in maniera sconclusionata nei dettagli, tipo l’anonimato per evitare la simpatia o meno verso un produttore, problema che al momento mi pare davvero trascurabile nel giro degli appassionati

        cmq la pietra tombale l’ha posta il perfido Turco… cito: “Se passo ti faccio sapere, quel giorno (ma anche il successivo) c’è la degu De Molen con Menno”… poi dicono che sono io la carogna… 🙂

  9. Ciao ragazzi, vorrei solo precisare (per la tranquillità dei pub) che le birre gratuite saranno solo per chi ha ricevuto (o riceverà) il comunicato-invito. I pub avranno la lista dei nomi.
    Questa sera sarà diffuso l’elenco completo dei pub.
    salute!

    • Cioè, famme capì…In mezzo a quel buco di delirio del Macche avrei dovuto ricevere una serie di “eletti” che avrebbero provato gratis la birra? Ma ho capito bene? Se è così i miei dubbi aumentano, ho fatto bene a dirvi di no.

      • Colonna, “una serie di eletti”… stiamo parlando di una decina di persone (*in tutta Italia*), come Andrea, a cui sarà riservato un assaggio gratis visto che il birraio non ha prodotto bottiglie. Quindi al massimo ti sarebbero capitati due volti conosciuti che ti avrebbero detto “a me è gratis, se vuoi controlla” (e tu non avresti nemmeno controllato), mica stiamo parlando di 100 mila persone…

        Nix: no, perché a me è stato chiesto di fare un lavoro ed io l’ho fatto, semplicemente.

        • No, vabbè, devi esserci per capire come funziona…Ma in base a cosa hai scelto questa decina di persone? Loro bevono gratis e gli altri pagano? E che tipo di feedback vuoi ottenere da un’iniziativa dove hai addirittura invitato le eminenze birrarie se non quello di pubblicizzare il birrificio e la tua azienda?
          Nulla in contrario, ma questi rappresentano i miei dubbi, insieme all’oggettiva impossibilità di vendere o mettermi sotto al banco una birra di cui non posso dichiararne il nome…

          • Ma al di sopra di tutto sta questo, secondo me dal punto di vista di un Publican come te e come altri di quella lista: cioè, voi dovete mettere la faccia su una birra solo per marketing?
            Magari fa pure schifo.
            Sarebbe una deriva pericolosa, tornereste alle palmette gonfiabili della Corona dopo quattro pisciate consumate.

          • diciamocelo: la questione che 10 posso bere a scrocco solo perchè hanno un blogg e così si sentiranno in dovere di fare il loro post e muovere un po’ le acque è francamente fastidiosa per tutti gli altri bidepi paganti

            ribadisco: iniziativa alquanto goffa. se si voleva denunciare l’atteggiamento di una certa frangia di appassionati di birra (e non ho ancora capito quale, dirlo chiaramente avrebbe aiutato a capire…) c’erano modi più efficaci e ugualmente low cost secondo me

            forse è solo un’iniziativa per spingere tutti gli scrocconi italici ad aprirsi un blog di birra…

          • nessun affronto a nessuno, semplicemente Andrea ha fatto la richiesta e il birraio ed il distributore hanno deciso che offrire la birra a chi ha ricevuto il comunicato (per cortesia, e non per ingraziarsi nessuno) era fattibile. il comunicato è stato inviato seguendo la classifica di Wikio.

            parto per lavoro, torno venerdì, non fate troppe discussioni che i prossimi giorni potrò rispondere solo via iPhone se prende 🙂 🙂

          • Solo per precisare che non ho fatto alcuna richiesta, ma ho semplicemente fatto notare che solitamente in iniziative del genere il birrificio si prende la briga di inviare dei campioni in assaggio contestualmente alla richiesta di visibilità sui blog. Come fa Bad Attitude in Italia e tanti altri all’estero.

          • Andrea, ho scritto “richiesta” per accorciare visto che avevi già spiegato bene tu cosa avevi scritto e cosa ti era stato risposto, non volevo intendere che hai chiesto la birra ad ogni costo.

          • Sì Manila chiaro, non era un commento contro di te, ci tenevo a precisare la questione

  10. Secondo voi il numero 40 è casuale? Ci avete fatto caso che dopo 40 rating il voto complessivo non è più “pesato”? Ovvero, sotto i 40 rating il voto complessivo non è la media esatta, ma una “media pesata” sulla quantità dei rating, e quindi è un voto diminuito rispetto alla semplice media.

    Facciamo alcuni esempi con birre che hanno meno di 40 rating:

    Birra del Borgo Sedici Gradi
    RATING: 18 MEAN: 4.12/5.0 WEIGHTED AVG: 3.77

    Baladin Birra Lurisia Dodici
    RATING: 11 MEAN: 4.35/5.0 WEIGHTED AVG: 3.74

    Birrificio Pausa Cafè Martina
    RATINGS: 17 MEAN: 4.08/5.0 WEIGHTED AVG: 3.73

    Per queste tre birre il voto che ne determina la posizione nella classifica non è il MEAN ma il WEIGHTED, cioè la media dei voti pesata. Con l’aumentare dei rating i valori MEAN e WEIGHTED tendono sempre più a coincidere, finchè, al fatidico 40esimo rating, essi vanno a coincidere perfettamente. E’ per questo che birre con pochi rating, anche se sono dei capolavori pazzeschi (come le tre birre sopra citate), sono sottostimate in classifica.

    Fare una birra e assicurarsi subito 40 rating è un modo per farla arrivare in classifica senza dover attenere troppo (sempre ammesso che sia buona), o comunque ad avere un “voto alto” subito.

    • Turco, non eri contro l’anonimato? chiedi le generalità, sai mai che viene fuori l’eminenza grigia dietro a questa gagliarda iniziativa… 😀

    • Nella Bibbia questa parola ricorre molte volte,[1] spesso per indicare un periodo cronologico di prova e isolamento o di purificazione:[2]

      il diluvio universale è durato quaranta giorni e quaranta notti (Genesi 7, 4.12.17)
      l’esodo del popolo Israelita s’è concluso dopo quarant’anni (Esodo 16, 35; Numeri 14, 33-34; 32, 13; Deuteronomio 8, 2.4; 29, 4; Giosuè 5, 6)
      i 120 anni della vita di Mosé si possono suddividere in tre periodi di quarant’anni[3]
      Mosè è rimasto sul monte Sinai per quaranta giorni e quaranta notti (Esodo 24, 18; 34, 28; Deuteronomio 9, 9.11.18.25; 10, 10)
      il profeta Elia ha dovuto attraversare il deserto per quaranta giorni prima di giungere al monte Oreb (1Re 19, 8)
      il profeta Giona ha annunciato la distruzione di Ninive per quaranta giorni (Giona 3, 4)
      Gesù si è ritirato nel deserto per quaranta giorni prima d’iniziare la sua predicazione pubblica (Luca 4, 1-2 || Marco 1, 12-13 || Matteo 4, 1-2).

  11. Scusate se mi permetto,
    ma se non condividete questa strategia commerciale, sarebbe meglio restare indifferenti.

    Ad esempio: oramai siamo entrati nel periodo delle ferie pasquali, presumo che quest’articolo rimarrà in homepage per diversi giorni. Manila ringrazia!

  12. Per me resta una genialata, senza i peli del nonno morto, senza le spezie del K2 o il Luppolo dell’isola di Pasqua (a proposito auguri!) e mi rode non averci pensato.

    Per chi dice che non si parla della birra…..è ovvio: al momento nessuno la conosce.
    se ne parlerà dal 29 in poi.

    Io ho un invito, ma sono troppo lontano dal pub più vicino…qualcuno lo vuole?

    • se lo metti su ebay fai i soldi 🙂

      scherzi a parte, io il “genio” lo sprecherei per altro.

      In fondo è solo birra cui è stata costruita attorno una marchetta di basso livello.

      Per festeggiare questi geni, il 29 andrò al lambrate, mi berrò una birra vera pensando ai nuovi “Marchi-Donascimento” della birra italiana.
      Ci volevano, mi mancavano un po’.

    • non so, io nominerei un arbitro terzo, tipo il Colonna, che non l’avrà al locale ma andrà ad assaggiarsela all’Open (sempre che anche lui non vada invece da Menno :D) e che ci racconterà se la gente fa a cazzotti o meno per una pinta. posto che Open non è che sia il centro dell’universo…

      io mi sa che salto, nemmeno io ce l’ho in zona, posto che prima di prendere una birra alla cieca (magari la fa la Menabrea…) ne voglio un assaggino sempre per quella questione che i soldi non si grattano giù dai muri. posto che preferivo avere in giro una AIPIEI di Russian River in chiaro piuttosto che una bitter alla cieca…

      spero in ogni caso che sia un buon prodotto e che al di là della goffaggine di tutta la questione passi il messaggio, che è meritevole, del bere senza troppi patemi. SPERO ANCHE che il prezzo a cui verrà proposta SIA CONSONO al proposito di tornare a bere in maniera più popolare. spero anche che il genio si manifesti in qualcosa di più che vendere 400 lt di birra…

    • che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli.
      fammi pensare un attimo….. scoiattoli, sottomarini affondati, pinguini nucleari…..

  13. Iniziativa fatta apposta per i soliti 40 raters italiani…..altro che sfida…..dal punto di vista marketing per me è un pò deboluccia……ha un target molto limitato….
    Roba da scherzi di parrocchia…..la solita parrocchia….

  14. Cercavano visibilità sui blog, hanno beccato 50 commenti su Cronache (che modestia a parte è un blog specializzato con il suo seguito). Non parlerei di genio, ma almeno finora come operazione è pienamente riuscita

    • è scontato.
      Il problema è che, come diceva SR in altri post, la cosa è molto fine a sé stessa.

      Ma poi chi sarebbero i famigerati 40? Se penso ai “noti” del web sono più quelli contrari al rating che a favore.
      Se devo pensare a 40 geek rater faccio fatica ad arrivare a 10…

  15. Ne raters, ne geek.
    Ma magari, senza troppe pippe e visto che sarò in zona, il 28 un giro al pub Belle Alliance lo farò, chiedendo se per cortesia potrei avere quella birra che “nessuno” dovrebbe sapere da chi è stata prodotta…

    • non che ci voglia molto. come già diceva qualcuno, vendere un prodotto senza indicare il produttore è illegale. spero non abbiano creato un birrificio off shore a Jersey per camuffare la cosa…

  16. Io rato, ma preferisco avere in lista i rating delle birre che più mi hanno colpita che non 20mila rating come ungstrup o papso con dentro moretti, heineken e corona, a costo di passare pure per pazza.

  17. Allora… io ho capito (o meglio, spifferato da
    un birraio ) di quale “”birrificio”” si tratta. In rete c’é già qualcosa, guglando i termini giusti…

  18. Ma… allora tutti questi commenti sono solo per parlarsi addosso. Ah, ho capito, grazie Francesco D.
    Fantastico il mondo della birra, veramente.

  19. Era solo per dire che il messaggio di fondo dell’iniziativa, come sottolineato già da altri, mi sembra meritevole quantomeno di riflessione, aldilà di quale birrificio ci sta dietro. Poi se a te per capirlo è bastata una googlata…..

  20. Ma scusate, se è così noto e palese perchè non dirlo? Invece sembra un po’ una gara a chi ce l’ha più lungo.
    Personalmente la trovo una bella trovata di marketing e stop. Se poi sarà una buona birra, bene.
    Ma l’elenco completo dei locali non doveva essere reso pubblico qualche giorno fa? Giusto per sapere dove andare se dovessi avere la sera libera

  21. Ecco l’elenco finale:
    OPEN BALADIN Viale Degli Specchi,6 Roma
    SCOTT JOPLIN Via Val Di Ledro,11 Milano
    LA BELLE ALIANCE Via Torricelli,1 Milano
    INES PUB Via Cadorna, 6 Nibionno (LC)
    LOCANDA DEL MONACO FELICE Piazza Papa Giovanni XXIII,12 Suisio (BG)
    OSTERIA DELLA BIRRA Piazza Mascheroni,1 Bergamo
    TAVERNA DI PAOLA Via Milano, 8/a Brescia
    INFERMENTO piazza San Benedetto, Polignano a Mare (BA)
    O’CONNOR V. S. Schiaffino 34 Genova
    OLDE ENGLAND via Regina 85, Cernobbio (Co)

  22. olè… mi aggiungo anch’io!
    Io gestisco un piccolo locale, non importante come i sopracitati… ma se vi avanza un fusto, da noi si attacca volentieri!

    • Angela, purtroppo ieri è stato dato l’ultimo fusto disponibile. Ci dispiace tanto, purtroppo come avevamo scritto la birra è stata prodotta in quantità limitata 🙁
      grazie comunque della disponibilità

  23. Grazie di averci aggiunto Manila. Mi spiace per Angela, ho paura di essere stata io ad accaparrarmi l’ultimo fusto!!! Erika-HOP

  24. A conferma che non si è trattata di un’operazione di marketing, ma davvero di una provocazione e – di conseguenza – della volontà di trascorrere una serata divertente in contemporanea in vari posti, il birraio ha deciso che non sente la necessità di svelare il proprio nome. Spera che ieri vi siate divertiti e che la birra vi sia piaciuta.

    • Purtroppo non ho avuto tempo di berla (me ne ero dimenticato ;-)), ma rimango di stucco, da venditore, a leggere sta cosa…confermata anche sul forum di MoBi: avete presentato (venduto?) una birra senza dichiararne il nome del produttore? Se accettavo ‘sta cosa oltre a fare una cosa illegale, avrei fatto pure una figura di m****, non credi?

      La ritengo veramente una vaccata.

      • Salve Sig.Colonna,
        La tranquillizzo subito dicendo che tutti i fusti erano etichettati regolarmente con doppia etichetta (una sul fusto e una sul sigillo di garanzia) e che riportavano in bella vista il nome del produttore. Naturalmente erano accompagnate da regolare bolla d’accompagnamento…
        Mi auguro anche che ogni notizia contraria a questa venga smentita al più presto.

        Dispiace che non abbia gradito il senso ironico dell’iniziativa.

        Saluti

        V.L.

        • IO ho oscurato l’etichetta del fusto con lo scotch per evitare che qualche dipendente ingenuamente svelasse il nome del fusto.
          Dal momento che lavoriamo in tanti a volte il rischio del passaparola è che non arrivi proprio a tutti e, trovandoselo in cella per la prima volta, poteva succedere che chiedesse spiegazioni davanti a dei clienti citandone il birrificio.
          Ma ovviamente è arrivato con regolare etichetta, bolla ed anche fattura!

      • … non la hai voluta nel tuo locale ok, l’abbiamo bevuta altrove.
        Illegale, figura di m… ecc ecc. e dai non sei l’ombelico del mondo?

        • Manuele aveva capito che neppure i proprietari del locale sapessero il birrificio produttore come mi ha esternato ieri di persona!poi gli ho spiegato che assolutamente dal momento che avevano in cantina il fusto erano a conoscenza di tutto..incomprensione risolta..

  25. ok…con un giorno di ritardo dato il blocco del sito di ieri..ora posso scrivere.
    Prima di tutto vorrei dire che a me è piaciuta tantissimo!l ho bevuta in 4 locali diversi testandola a pompa,a co2 e in carboazoto..a pompa dava il meglio di se!ma sicuramente era la tipologia di birra che doveva essere:Una semplicissima session beer in tutto e per tutto!molto equilibrata,veloce,poco corpo, unica pecca mancava un pò di naso…ma sicuramente per essere una prima produzione il risultato è già molto buono!mi complimento pubblicamente col mastro!e nel giro di un paio di giorni credo scriva anche lui qualcosa! ringrazio in ogni caso tutta la gente e i pub che hanno partecipati all’ evento!
    incollo qui sotto una sventagliata di pensieri scritti il pomeriggio del pensiero!
    Manuele…ci si vede più tardi all Indi (ma un distributore può venire ad un festival contro la categoria? 😉 ovviamente scherzo)

    28/04/11 ore: 10:10
    Sorridente…ecco come posso definirmi dopo questo breve e simpatico evento da noi creato..
    Perchè il vero senso di quello che abbiamo fatto in pochi l’hanno capito.
    Qui si millanta a pubblicità virale. Se avessi voluto farmi pubblicità virale avrei creato molto tempo prima l’evento e non mi sarei appoggiato ad un mio portfoglio clienti esistenti e a proprietari di locali già di mia conoscenza … tutt’altro … avrei aspettato che mano a mano si aggiungessero nominativi di locali a cui avrei dato la birra … ottimo metodo per far nuovi clienti… di tutti i partecipanti solo con 2 non ho mai avuto precedenti contatti lavorativi…quindi direi che se l’ho fatto per pubblicità ho fatto un pessimo affare.
    Ho letto un post di qualcuno che dichiarava che chi ha organizzato l’evento aveva del tempo da perdere, in tutta sincerità, ci sto mettendo molto di più a scrivere queste 4 righe che a fare un giro di telefonate a sentire chi poteva essere interessato al prodotto.
    Per assurdo questa volta ho ragionato come i “birrofighetti”, come li ha chiamati giustamente qualcuno al posto di raters, e non ho nemmeno io ancora assaggiato il prodotto…attenderò stasera come tutti voi e la berrò alla Vostra salute!
    Perché il punto focale è proprio questo nel mondo multimediale della birra, ormai il prodotto passa quasi in secondo piano, come passa in secondo piano il lavoro delle persone che stanno dietro al prodotto, e si fa un gran decantare di prodotti estremi dimenticando quello che è davvero la birra: un prodotto conviviale, da bere con amici, un prodotto del popolo.
    E da qui la 40: BITTER, una semplicissima bitter fatta con luppoli normali, niente fronzoli, niente nomi di luppoli che ti riempiono la bocca.
    Ho letto post di gente che si domandava perché quel nome, tirando fuori motivazioni assurde, per capire il nome bisogna spiegare com’è nata la birra:
    Dopo aver tenuto una lezione per un corso sulla birra mi sono fermato a cena nel locale ed insieme a me si è fermato il mastro birraio dei prodotti che avevo in degustazione e parlando del movimento multimediale birrario il mastro birraio ha tirato fuori una frase che mi ha messo il sorriso sulla faccia e ha cominciato a far partire gli ingranaggi fino ad arrivare all’evento: “alla fine, quelli che scrivono su internet periodicamente sono sempre quella quarantina di persone”
    i soliti quaranta 🙂
    Tutto qui…niente bibbia, niente ratebeer, niente! È tutto un semplice evento creato per far capire alle persone della birra che non c è bisogno di prodotti estremi e non c è bisogno di mastri birrai illustri per bersi una buona birra in compagnia (Andrea mi spiace che non ci sia Menno 🙂 )
    2 o 3 cosine per finire:
    – Chiedo scusa per il disturbo creato ai locali per la faccenda della birra gratis; purtroppo a evento creato ci è stata richiesta la possibilità di far bere ai vari proprietari di blog una birra omaggio, e anche se scontare qualche litro di birra a qualcuno non mi cambiava la vita, non ho considerato che gestionalmente in un locale poteva diventare una cosa difficoltosa, ma essendo stato preso in contropiede la mia risposta è stata affermativa.
    – l’ordine dei locali nel comunicato è stato messo seguendo la teoria del professore tedesco “Cat So” (da qui il nome della teoria) quindi sono stati messi alla “CatSo” senza nessun tipo di ordine di importanza.
    -e per stasera spero che passiate tutti quanti una serata divertente ovunque vi ritroviate a bere la 40…o qualunque altra birra vi vada di bere!
    Prosit
    Stefano Allera

    • A me l’evento è piaciuto molto perchè con intelligenza ha messo in evidenza una realtà su cui tutti noi dovremmo riflettere con umiltà.
      Il fatto che talvolta si sia più indulgenti nel recensire alcuni birrifici è il frutto naturale del rapporto di conoscenza e di stima da parte di degustatori e bloggers instauratosi negli anni.
      Non credo che volesse assumere un tono di forte accusa e polemica.
      Credo volesse tirare simpaticamente la manica della loro camicia, per chiedere un po’ d’attenzione.
      Le polemiche seguite dimostrano ancor più la validità dell’iniziativa, perchè è evidente che c’è qualcuno che si sente molto toccato.
      La birra comunque era ben fatta, aveva una schiuma persistente ed un discreto corpo. Direte uff! Perchè io generalmente prediligo birre più estreme,ad esempio non amo bere le “mild” preferisco birre più luppolate, ruvide…,ma in ogni caso non c’è che dire : l’ho trovata una buona birra nel suo genere e faccio i miei complimenti a chi l’ha fatta, ancor più ora che scopro essere proveniente da un neonato birrificio.
      Complimenti anche per l’iniziativa

  26. Comunque i bloggers, sedicenti missionari della diffusione della cultura birraia, data la loro spassionata vocazione, se anche avessero scucito 5 euro non morivano mica!!

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