La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane si apre con due collaborazioni molto interessanti, che coinvolgono quattro birrifici meritevoli di attenzione. La prima รจ la Haka (5%), una Pale Ale di stampo “oceanico” nata dall’incontro tra il giovane produttore laziale Zero.5 (pagina Instagram) e il birrificio Biren (sito web) della provincia di Ferrara. ร una luppolata che punta tutto sul contributo aromatico delle varietร Mosaic (originaria degli Stati Uniti) e Nelson Sauvin (sviluppata in Nuova Zelanda), che conferiscono note spiccatamente tropicali. Leggermente velata, la Haka si beve molto facilmente, grazie al corpo snello e a una piacevole secchezza finale. Insomma, una birra fresca e perfetta per l’estate, che a quanto pare sta andando molto bene, tanto che รจ giร in programma una seconda cotta.
La seconda collaborazione arriva invece dai birrifici Shire Brewing (sito web)ย e Bajon (sito web), rispettivamente della provincia di Roma e Ravenna. La birra appartiene allo stile delle Kรถlsch e si chiama Zweisamkeit (4,9%), un termine tedesco che – ammessoย che riusciate a pronunciarlo – letteralmente significa “solitudine in due”. In realtร รจ una parola introducibile in italiano, perchรฉ a livello semantico non trova corrispondenza nel nostro vocabolario: indica quello stato di solitudine “buona” che una coppia di persone puรฒ ricercare per isolarsi dal mondo. Ha dunque un’accezione positiva e i due birrifici l’hanno utilizzata per riferirsi alle alte fermentazioni della Renania, cioรจ le Altbier di Dรผsseldorf e, appunto, le Kรถlsch di Colonia. Due eccezioni in un contesto dominato dalle Lager, quindi una sorta di “solitudine in due”, anche se dubitiamo che il rapporto tra i due stili sia cosรฌ idilliaco – tra le rispettive cittร esiste una storica rivalitร , che si estende anche alle loro specialitร brassicole. Ma poichรฉ la Zweisamkeit รจ una collaborazione, รจ impossibile non estendere il significato del termine anche al rapporto tra i due birrifici, che immaginiamo condividere la stessa filosofia produttiva (in passato avevano brassato insieme una Altbier). Insomma un nome bellissimo per una birra del genere! Passando alla ricetta, il grist รจ composto da malti Heidelberg Pilsner e Munich, mentre la leggera luppolatura รจ ottenuta con le varietร Magnum, Tettnang e Hallertau Mittelfrรผh.
Le tradizioni produttive della Germania sono protagoniste anche nella birra solidale che l’associazione Unionbirrai (sito web) ha annunciato di recente. L’Arka23 (4,5%) รจ stata infatti ideata per sostenere la popolazione del territorio dellโEmilia Romagna, gravemente colpita dallโalluvione dello scorso maggio: il ricavato della vendita sarร totalmente devoluto alle associazioni del territorio faentino che stanno operando per sostenere le famiglie e le attivitร della zona, fortemente danneggiate dallโondata di maltempo di qualche settimana fa. La birra, prodotta presso il birrificio Toccalmatto (sito web), si ispira alle Keller della Franconia, ma con un taglio moderno grazie al ricorso a un dry hopping con Hallertau Mittelfrรผh. ร una birra con una base maltata ben definita, che lascia comunque intatta lโeleganza dei luppoli tedeschi con note floreali ed erbacee e un leggero tocco citrico.
Uno stile birrario che da qualche anno imperversa nelle estati italiane รจ quello non ufficiale delle Gose “fruttizzate”. L’incontro tra lo stile salato di Lipsia e la frutta รจ infatti una combinazione molto intrigante, che esprima al massimo le sue potenzialitร soprattutto durante le giornate piรน calde. Sono due i birrifici che hanno puntato di recente su questa tipologia per le loro ultime novitร . Il primo รจ il romano Rebel’s (sito web), che qualche giorno fa ha annunciato la Lido Breeze (5%), aromatizzata con l’aggiunta di limoni di Sorrento e bergamotto della Calabria. Un omaggio al Sud Italia – Nastro Azzurro Stile Capri spostati proprio – dove l’aspetto interessante รจ l’assenza di sale nella ricetta: la componente sapida รจ infatti ottenuta esclusivamente dal metabolismo del lievito, grazie alla selezione di un ceppo capace di fornire toni citrici e salati. Una birra super rinfrescante che (forse) vi consentirร di spengere i condizionatori.
L’altra Gose con frutta รจ quella del birrificio Antikorpo Brewing (sito web) di Sgonico (TS), che un paio di settimane fa ha annunciato la nuovissima Savory Bones (4,5%). Qui protagonisti non sono gli agrumi, bensรฌ i frutti di bosco: la ricetta prevede l’impiego di lamponi, mirtilli, ribes e more, che oltre a caratterizzare il profilo aromatico, donano alla birra un suggestivo colore rosa antico, accompagnato da una decisa velatura. L’aromatizzazione perรฒ non si ferma alla frutta, perchรฉ รจ prevista anche l’aggiunta di pepe del Madagascar, che conferisce una venatura speziata avvertibile in secondo piano, cosรฌ come i richiami di cracker provenienti dalla componente maltata. In bocca รจ scorrevole ma non watery e colpisce per la sua complessitร : oltre agli intensi toni fruttati, la Savory Bones colpisce per il suo carattere acidulo e salino allo stesso tempo, mentre gli elementi speziati e di umami garantiscono armonia alla bevuta.
Procediamo con una Italian Grape Ale, annunciata una decina di giorni fa da Birra Puddu (sito web), interessante produttore della Sardegna. La new entry si chiama Birraccia (7,5%) ed รจ una Sour IGA, cioรจ una versione acida del tipico stile che celebra l’incontro tra il mondo della birra e quello del vino. ร realizzata con l’aggiunta di mosto di Vernaccia e confezionata esclusivamente (in serie limitatissima) in bottiglie da 37,5 cl. Interessante l’idea del birrificio di identificare la birra con un nome e una grafica “cattiva”, quando solitamente per le Italian Grape Ale si scelgono appellativi che richiamano il vitigno o la fusione tra due universi diversi. La novitร รจ stata presentata mercoledรฌ scorso presso Casa Birra Puddu, il locale del birrificio.
E concludiamo con un salto in Alto Adige, dove a inizio mese il birrificio Finix (sito web) ha annunciato la sua Finix Lite (3,5%). ร un’American Lager del tenore alcolico molto contenuto, che si inserisce perfettamente nel filone delle low-alcohol beer: a livello di comunicazione gioca infatti sulla sua leggerezza, ma anche sul limitato apposto calorico e sulle sue capacitร dissetanti. Disponibile in fusto e in lattina da 33 cl, ostenta una grafica molto curata e dal gusto vagamente vintage, che ricorda le Light Lager commerciali degli Stati Uniti, in particolare la Coors Light di inizio anni ’10 di questo secolo.